| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 14:38
Molto bene. Capito il problema ne prendiamo atto e continuiamo a scattare |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 14:38
"a meno che i costruttori implementino qualche strategia correttiva nel firmware/rom dell'ottica, in modo da avere delle compensazioni sulla messa a fuoco a seconda dell'apertura impostata. " Nikon lo fa SULLE REFLEX serie, simula F 2,8 o F4 invece di fuoco a tutta apertura, come piano focale, sulle ottiche con Focus Shift focheggiate alla massima apertura e poi chiuse in fase di scatto. Se quelli di Nikon hanno fatto il 50 F 0,95 a fuoco manuale per le ML, vuol dire che l'AF che hanno messo sulle loro ML non ce la fa a farlo, devono avere dei limiti, dei constraints di progetto, da qualche parte, chissà dove. Comunque la ottiche molto luminose rompono, sempre, le balle come MaF automatica, e te le rompono anche in Live View, perché se non sono belle contrastate a tutta apertura, non funziona il Focus Peacking, che lavora sul contrasto, ed anche senza il Focus Peacking ci metti un sacco a focheggiare bene un'ottica "moscia" a tutta apertura. Le luminose rompono le balle come fuoco, non è cambiato nulla in 50 anni. Ho usato un Noctilux 50 F 0,95 su Leica M9, di un conoscente, una diecina di scatti a tutta apertura alla moglie, ritratti, al ristorante, seduti al tavolo, scattati a mano libera: ne fosse venuto uno veramente buono, uno che uno non è venuto. |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 14:48
"Capito il problema ne prendiamo atto e continuiamo a scattare " Esatto quello va fatto, scatta tanto, ed amen, la perfezione non è di questo mondo. Io tante belle foto con l'ottimo Canon 50 F 1,2 ce le vedo, anche a tutta apertura: scatta tanto e via. |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 15:07
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| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 15:34
“ a me risulta che in un sistema AF ibrido il risultato della MAF sia stabilito da entrambi i sistemi, quello a rilevamento di fase e quello a contrasto, e quest'ultimo dovrebbe compensare l'eventuale errore del rilevamento di fase. Fatto sta che a me il 18-35/1,8 risultava utilizzabile sulla 760d solo in live view perché non ha la microregolazione per il rilevamento di fase, mentre sulla M50 spacca il decimo di millimetro pur usufruendo della maggiore velocità consentita dall'AF ibrido fase/contrasto Morale, la 760d avrebbe necessitato la taratura, mentre la M50 non ne ha bisogno. „ In realtà vale il contrario di quanto scritto. In live view, la 760d utilizzava il sistema hybrid cmos af III, che operava come segue: - in condizioni di illuminazione ottimale e scenario favorevole (ottimo contrasto e dettaglio) lavorava solo a rilevamento di fase - in condizioni di illuminazione meno favorevoli e con scenari più complessi, lavorava con una combinazione di rilevamento di fase e contrasto, e quest'ultima diveniva tanto più dominante quanto lo scenario era critico - chiudendo l'apertura oltre f5,6 o con certe ottiche/extender, il sistema lavorava solamente a contrasto Quanto la messa a fuoco a rilevamento di contrasto diveniva dominante, le prestazioni autofocus subivano un marcato crollo, in termini di velocità e stabilità della messa a fuoco stessa (focheggiamenti fastidiosi). La m50 utilizza un dual pixel cmos recente, e lavora principalmente a rilevamento di fase. Sospetto (ma non vi sono conferme ufficiali) che il sistema inizi a lavorare il contrasto quando si chiude il diaframma oltre f11, nei video, visto che i focheggiamenti aumentano. Inoltre, la singola area af sulla m50 è di superficie inferiore. Pertanto, sospetto che il 18-35 funzioni meglio sulla m50 per fattori contingenti, per gli usuali problemi relativi al reverse engineering che i costruttori di terze parti applicano. |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 16:14
Il mio esemplare era vistosamente starato, e incostante al punto che neanche con la dock si riusciva a raddrizzare per un uso con la 760d esclusivamente a phase detection, funzionava bene solo in LV, ma molt più lentamente di quanto fa la M50. Così stando le cose mi sembra strano che la M50 da parte sua abbia una tolleranza inversa così consistente, secondo me utilizza meglio la combinazione fase/contrasto... |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 16:16
Il dual pixel cmos della m50 utilizza solo la messa a fuoco a rilevamento di fase, così come accade sulla 80d. Vi è anche un'intervista ai progettisti, a riguardo. L'unico caso limite è quando si chiude il diaframma oltre f11, nei video. |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 16:31
Perdonami, hai scritto l'esatto contrario poco sopra: “ La m50 utilizza un dual pixel cmos recente, e lavora principalmente a rilevamento di fase. Sospetto (ma non vi sono conferme ufficiali) che il sistema inizi a lavorare il contrasto quando si chiude il diaframma oltre f11, nei video, visto che i focheggiamenti aumentano. „ E ora: “ Il dual pixel cmos della m50 utilizza solo la messa a fuoco a rilevamento di contrasto, così come accade sulla 80d. Vi è anche un'intervista ai progettisti, a riguardo. L'unico caso limite è quando si chiude il diaframma oltre f11, nei video. „ Sono un po' confuso... |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 16:46
Sì, è un refuso: il dual pixel cmos della m50 lavora solo a rilevamento di fase, per le foto. |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 16:48
Ok. Ma quindi la maggiore probabilità di possibilità di f/b focus sui sistemi reflex che sino ad oggi conoscevo come una certezza, a cosa è dovuta se entrambi funzionano a rilevamento di fase? |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 17:13
Sulle reflex il sensore autofocus ttl-sir è separato dal sensore d'immagine, e riceve luce tramite lo specchio secondario. Se il gruppo specchio o il sensore ttl-sir non sono posizionati correttamente, ad esempio, vi saranno degli errori di messa a fuoco. Inoltre, lo specchio subisce delle - pur se ridotte - variazioni dimensionali, al variare della temperatura ambientale, e anche questo ha impatto sulla messa a fuoco. Chiaramente, il "posizionati correttamente" è sempre riferito al margine di errore limite per le misure, stabilito dal costruttore: se non erro si è attorno al centesimo di millimetro, sulle reflex eos. Per avere una calibrazione più accurata i tecnici possono intervenire sui sensori dell'unità af della fotocamera, tramite un software specifico. Su una mirrorless la messa a fuoco viene eseguita direttamente dal sensore d'immagine, e quindi tali problemi scompaiono: l'unico allineamento meccanico da verificare è relativo al sensore cmos (e la baionetta di innesto), ma sicuramente è una componente meno problematica, rispetto a un gruppo specchio mobile. Ovviamente, questo non implica che la messa a fuoco sia esente da errori. |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 22:01
Cioè, due pagine e non riuscire a capire che l'AF è soggetto a errori? Cos'è l'AF? Un metodo di misura, in questo caso della distanza tra due punti; chiunque abbia un minimo di conoscenza della teoria degli errori sa che nessuna misura è perfetta, dai! |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 22:05
Eh meno male che sei arrivato tu, brancolavamo nel buio senza la tua luce.... |
| inviato il 25 Febbraio 2019 ore 22:29
Jack, qui si è passati dal dire che una lente come il 50 f 1.2 da vicino può indurre in errore il sistema AF della reflex al sistema AF delle ML ma nessun ha parlato di infallibilità, ma solo di diversi sistemi di misura e del fatto che (ad esempio) le nuove ML Nikon possono avere problemi di calibratura perchè non utilizzano i due sistemi AF in contemporanea. |
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