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Ritratto col teleobiettivo, seconda part...


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avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2019 ore 17:42

@Giannidi: c'è molto da discutere quando si parla di foto di strada ma non solo. Purtroppo sul web un confronto costruttivo non lo si può ottenere ma se sei di Milano o dintorni se ne può parlare con qualche birra e qualche scatto molto volentieri... sono sempre a disposizione. Ho cancellato il commento per non uscire fuori tema ne per scatenare guerre che non portano a nulla di costruttivo. Sono anni che lavoro con le immagini e a volte meglio fare un passo indietro perché quando si guarda in una sola direzione discutere è inutile. Il problema non sono i teleobiettivi ma la mancanza di cultura riguardo le immagini, il saper distinguere un ritratto di moda da uno di matrimonio o da mettere nella stanzetta per non parlare di reportage. Le immagini servono principalmente per comunicare o documentare e se non si conosce il linguaggio e far distinzione inutile argomentare. Oliviero Toscani ha pubblicato da poco una collana (bellissima!!!) Dove trattava le immagini di molti autori per tema. In 40 volumi mai un accenno all'attrezzatura o la tecnica ma presenta e spiega il linguaggio della fotografia. Mi auguro che qualcuno l'abbia fatta e letta.

user92328
avatar
inviato il 09 Gennaio 2019 ore 18:31

Il problema non sono i teleobiettivi ma la mancanza di cultura riguardo le immagini, il saper distinguere un ritratto di moda da uno di matrimonio o da mettere nella stanzetta per non parlare di reportage. Le immagini servono principalmente per comunicare o documentare e se non si conosce il linguaggio e far distinzione inutile argomentare.
spunto interessante, anche se ci sarebbe da fare un distinguo tra chi fotografando per lavoro ha bisogno di incanalare un messaggio quindi la tua osservazione entra perfettamente nel tema, ma per chi fotografa solo per il proprio diletto, il linguaggio può essere totalmente stravolto e riscritto anche ogni giorno...

Oliviero Toscani ha pubblicato da poco una collana (bellissima!!!) Dove trattava le immagini di molti autori per tema. In 40 volumi mai un accenno all'attrezzatura o la tecnica ma presenta e spiega il linguaggio della fotografia. Mi auguro che qualcuno l'abbia fatta e letta.
hai un link a portata di mano..?? vado a vedere se trovo qualcosa...

L'ho trovato... interessante..!!

avatarsupporter
inviato il 09 Gennaio 2019 ore 18:54

@Giannidl
provo a risponderti in modo più chiaro possibile in modo che il thread possa tornare sul suo tema.
Dire "faccia di plastica", inteso come termine tecnico e non come insulto, vuole dire una cosa specifica: riduzione eccessiva dei dettagli ad alta frequenza (es.: i pori della pelle, le rughe). La plastica delle bambole , infatti , è liscia ha sono dettagli a bassa frequenza (zone di ombre e luce, ma non tessitura della pelle). Spesso le immagini sono ritoccate male facendo una sfumatura gaussiana che elimina i dettagli e poi riducendo l'opacità del livello. Si faceva così 10 anni fa. Ora, anche il più sprovveduto sa usare una separazione delle frequenze e di facce di plastica non se ne vedono più.
A riprova, se ingrandisci la foto in questione, vedrai che la tessitura c'è tutta. Cristian lo ha anche educatamente spiegato che non ha toccato la tessitura della pelle.
Quindi, paradossalmente, c'è meno tessitura visibile nelle foto di Giuliano che in quelle di Cristian, perchè Giuliano abbassa i contrasti nella post produzione automatica in camera, per favorire le tonalità morbide e rendere più percepibili i differenti cromatismi che caratterizzano la pelle umana (la nostra faccia al naturale non ha tutta lo stesso colore).
Come ti puoi immaginare, in fotografia di ritratto non casuale si fa uso di makeup e questo può ridurre la variabilità cromatica della pelle. E' un effetto voluto. Tutte le donne lo fanno anche quando escono di casa, per non avere le guance con la cuperose, il naso rosso eccetera.
Se sei fortunato e hai una make up artist che ti assiste, lei applica il make up in modo da uniformare la pelle e eliminare anche le imperfezioni della pelle. A nessuno piace lasciare una immagine di se con un brufolo sul naso, no?
Se non hai la MUA e la modella non lo ha fatto (solo le bambine escono senza un filo di trucco), lo fai in post produzione. Si può criticare questo eventuale ritocco, se lo rilevi, ma la foto di Cristian non ha particolari carenze da questo punto di vista.
Quindi usare il termine "faccia di plastica" non solo è sbagliato, ma è indicativo di una incapacità di leggere l'immagine.
Andiamo avanti: la ragazza con la scarlattina. Per un fotografo, una ragazza con quel tipo di pelle è una benedizione perchè consente di rendere il ritratto speciale. Hai mai visto quella modella nera con vitiligine su tutto il corpo. Sai quanto la pagano per posare?
E' anormale? Sì nel senso statistico, ma proprio per questo è bello un viso del genere e vale la pena metterle in evidenza.
Etichettarla come scarlattina è infantile.
Ora capisci quante cose si potevano dire ed è solo l'inizio.
Anche di tele nel ritratto si può parlare in tanti modi, senza parlare di questa o quella marca.

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2019 ore 19:05

La faccia sembra di plastica.
Ciò non toglie che occorra molta perizia per ottenerla. Io non ci riuscirei di sicuro.

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2019 ore 19:11

Ragazzi, non per alimentare inutilmente il fuoco.
Io per faccia di plastica intendo qualcosa di ben diverso da ciò che viene mostrato negli scatti di Cristian.
Per faccia di plastica intendo un aspetto completamente stravolto della pelle, dove tutto è uniforme e piallato.
Le modelle delle foto di Cristian, invece, mostrano delle irregolarità ben visibili, naturali.

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2019 ore 19:48

Giusto per chiarire: io non ce l'ho né con Cristian né con nessuno. Critico (nel senso che a me non piace) la "moderna" tendenza a rendere i visi innaturali. Poi ognuno fa qual che gli pare.
Qui è stato detto che così vuole il mercato.
Il mercato vuole anche di ben peggio, quindi non mi preoccuperei troppo per qualche faccia di plastica.

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2019 ore 19:49

Scusatemi, c'è stato un topic di 15 pagine sull' uso del teleobiettivo per ritratto che ha fornito spunti interessanti ed è filato liscio come l'olio.
Ho aggiunto una seconda parte che stava andando avanti sui binari del primo….
Non si può contnuare restando in tema?
Eventualmente qualcuno apra un topic sull uso della postproduzione…
Oppure come ha fatto Paco 68: Che ne pensate di questa foto?( lui ha scritto lente)
Così uno si sfoga e dice la sua.
Anche io non ce l'ho con Cristian: a priori ho detto che quel viso è finto,di plastica, innaturale...scegliete voi l'aggettivo.
Il dopo non lo sapevo…..MrGreen

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2019 ore 19:58

Mi aiutate a capire come si fa a "dirigere" modello/modella con ottiche molto lughe?
E soprattutto, non parlo di professionisti-professioniste, ma di persone normali che semplicemente cercano un bel ritratto di se.

Come fate voi?
io mi trovo bene a distanze del 50mm per farlo, però onestamente i ritratti fatti col 180mm vedo che hanno una marcia in più.. ma non so come fare ad aiutare le persone a mettersi in una posizione adatta alla foto perchè son troppo lontano e perdo il "contatto".

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2019 ore 20:03

Col 300/2,8 ancora non c'è bisogno del walkie-talkie per comunicare col soggetto.
Però appena ho un po' di tempo voglio vedere cosa si riesce a tirare fuori col 500/4.

:-P

avatarsupporter
inviato il 09 Gennaio 2019 ore 20:12

Mi aiutate a capire come si fa a "dirigere" modello/modella con ottiche molto lunghe?

Il problema si presenta oltre per la distanza anche in ambienti molto rumorosi (torrenti, cascate, mare agitato, folla).
Se ci sono i flash (anche solo come fill di giorno), lei si accorge dello scatto e può cambiare posa secondo la sua fantasia. Quando si ferma in posa, si scatta e lei ripete la procedura.
Aiuta aver fatto un piano delle pose con la modella.
Se lei finisce le idee, cosa che succede presto se non è una professionista, basta suggerire le pose mimandole. C'è il rischio di essere presi per gay da eventuali spettatori, ma per la fotografia si fa questo e altro.
Se c'è un assistente alle luci o al make up, basta stare al telefono e sarà lui/lei a dare le indicazioni.
In mancanza di tutto questo...si corre avanti e indietro, che fa anche bene al fisico.;-)

PS: ci sarebbe anche un'altra possibilità che non ho ancora provato: il controllo remoto. Se non ci sono rischi nel lasciare la fotocamera incustodita, si può posizionarla sul cavalletto, puntata sulla scena e poi la si controlla da remoto con un trigger (tipo godox o Pocket Wizard) o con un'app (magari con un routerino nel mezzo per facilitare la connessione su lunghe distanze). In questo modo si possono coprire anche 70-80. In questo modo si può stare vicino alla modella.

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2019 ore 20:23

Ciao Stefano,
generalmente le persone " normali" non hanno molte idee e sono piuttosto impacciate.
Se usi un 180mm. fai loro un piacere stando un pochino distante.Dà tu delle indicazioni e vedi un po come reagiscono.
Tieni presente che per un ritratto ( escluso la figura intera) non stai così lontano.
Per un mezzo busto sei al massimo a 3 metri di distanza.

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2019 ore 20:40





Per questi ritratti la distanza è sui 15/18 metri…

Qui il tele "vintage" 200L 2,0L.....MrGreenMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2019 ore 20:51

Giulianooooooo sei una persona cattiva MrGreen

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2019 ore 20:55

Ciao Franco….!
Se lo vuoi te lo vendo!!!

avatarsenior
inviato il 09 Gennaio 2019 ore 20:56




Qui 3m.




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