| inviato il 10 Settembre 2018 ore 13:23
Ooo, non è facile abbandonare il silicio per una questione di costi, oggi le aziende produttrici hanno dei costi bassissimi, se dovessero investire in qualcosa di completamente nuovo i prezzi salirebbero e non è detto che i produttori di device siano intenzionati a rosicchiare i loro guadagni per avere un 20 o 30% in più agli alti ISO o similari. |
| inviato il 10 Settembre 2018 ore 13:40
Fico, la lente 0.95 di nikon, già oggi potrebbe costare 2500€. La collocazione sul mercato ed il relativo prezzo di uscita, non sempre ha un rapporto diretto col costo di produzione. |
| inviato il 10 Settembre 2018 ore 14:49
Visto che in questa discussione siamo proiettati al futuro vi dico cosa penso dei sensori organici. Ho visto i brevetti e quante molecole organiche hanno brevettato. Per quasi 60 anni tra scuola e lavoro mi sono occupato di molecole di coloranti (quelle brevettate sono tutte molecole che assorbono le differenti lunghezza d'onda della luce ) Ora dovete sapere che tutte queste molecole organiche (a differenza del silicio) sono degradabili. Tutti avete sentito parlare di solidità alla luce, al lavaggio, al sudore etc Anche i migliori coloranti con solidità 8 (la massima) degradano e sono soggetti a decomporsi in ambiente caldo/umido. Detto in altre parole CAMPA CAVALLO |
| inviato il 10 Settembre 2018 ore 18:14
@Paolo hai fatto molto bene a ricordare la fragilità dei sensori organici Col Si siamo ancora nell'era pre-nanotecnologie (< 100nm per definizione), parlando di spessori (i Foveon sono > 2000nm, per esempio). Il futuro potrebbero essere thin films con efficienze maggiori del Si, che ha un meccanismo indiretto di creazione di elettroni-lacune (electrons-holes). Nel fotovoltaico è alternativo al silicio CdTe che ha un meccanismo diretto che permette thin films. Per ora i Jap l'hanno montato come sensore in raggi-X portatili per odontoiatria, rigorosamente mono e con sensel ancora troppo grossi per la fotografia. Cmq il vantaggio del silicio è che c'è tutta una filiera pronta con relative economie di scala |
| inviato il 11 Settembre 2018 ore 8:51
“ Ora immaginate se tra due o tre anni un produttore creasse una nuova serie di macchine con sensore curvo (senza continuità col passato) dove un 50 f1,2 pesasse 3 etti o un 58 f0,95 ne pesasse 4? „ Il giorno dopo un altro produttore presenterebbe un sensore piegato ad origami per fare meglio |
| inviato il 11 Settembre 2018 ore 10:07
Un sensore organico ad origami io lo comprerei subito |
| inviato il 11 Settembre 2018 ore 10:45
Mi viene una domanda: ma un sensore curvo dovrebbe avere una curvatura per ogni lunghezza focale? Cioè mi immagino che i raggi di proiezione dal punto focale di un 14mm presentino una curvatura diversa di un 400mm. Certo anche riportarli in piano su una superficie piatta come gli attuali sensori non è facile, però... |
| inviato il 11 Settembre 2018 ore 11:15
“ ma un sensore curvo dovrebbe avere una curvatura per ogni lunghezza focale? „ Per ogni lunghezza focale, per ogni distanza di messa a fuoco, per ogni diaframma e per ogni schema ottico non proprio una bazzecola su un sistema di ottiche intercambiabili insomma. |
| inviato il 11 Settembre 2018 ore 14:06
“ ma un sensore curvo dovrebbe avere una curvatura per ogni lunghezza focale? „ Visto che tutte le ottiche attuali vengono comunque riportate ad una superficie piana posso immaginare che si possa fare lo stesso con una superficie curva "standard". Forse questa soluzione non risolverebbe il problema della complessità degli schemi ottici perché sarebbe comunque necessaria una correzione per riportare l'immagine sulla curva "standard". Potrebbe altresì eliminare uno degli svantaggi dei sensori rispetto alla pellicola cioè la scarsa compatibilità con i raggi di luce inclinati ai bordi dell'immagine. |
| inviato il 11 Settembre 2018 ore 15:36
“ Mi viene una domanda: ma un sensore curvo dovrebbe avere una curvatura per ogni lunghezza focale? „ La risposta è sia SI sia NO. se vuoi il massimo sulla semplicità ottica SI. se fosse così difficile la curvatura variabile metti una curvatura fissa che sia a metà strada tra la piattezza del supertele è la convessità per il grandangolo estremo. Ma per questa II ipotesi ne conseguerebbe che il progetto ottico conseguente necessiterebbe comunque di aggiustamenti e che tutte le vecchie ottiche sarebbero incompatibili. |
| inviato il 11 Settembre 2018 ore 19:52
@Ooo: ma a quel punto invebterebbero un adattatore per far andare le vecchie ottiche su un sensore curvo (O qualcosa di simile...altrimenti il gioco non vale la candela) |
| inviato il 11 Settembre 2018 ore 20:00
“ ..... E se, visto che le lenti dal punto di vista della costruzione potrebbero costare molto meno, e visto che ogni lente dovrebbe avere il proprio sensore curvo progettato su misura..... „ Praticamente come girare con dei corpi ad ottica fissa :D Con la variante di dover cambiare ottica ogni volta che esce un sensore nuovo... :D Con 1 obiettivo scatti a 30mpx, con un altro a 12, con un altro a 50 :D |
| inviato il 11 Settembre 2018 ore 20:05
“ @Ooo: ma a quel punto invebterebbero un adattatore per far andare le vecchie ottiche su un sensore curvo „ con lenti, peggiorando il tutto. |
| inviato il 11 Settembre 2018 ore 20:40
I miei due cents... Non dico che sia facile, ma non è neanche eccessivamente difficile... Se guardade i telescopi che sono formati da due componenti telescopio propriamente detto e oculari intercambiabili che da soli non sono usabili ma che insieme ci danno la possibilità di vedere e di fatto si comportano come un obiettivo fotografico. Basterebbe invertire la logica per cui il telescopio è fisso e si cambia soltanto l'oculare e definire un'interfaccia standad per dividere in due elementi separati anche gli obiettivi: 1) Un primo elemento lato fotocamera con un gruppo di lenti (magari una liquida) che solidale con il sensore ne corregge otticamente la curvatura. 2) Una serie di obiettivi intercambiabili che vanno ad interfacciarsi con il detto primo elemento. |
| inviato il 11 Settembre 2018 ore 20:54
Da tutto questo si evince una certezza: l'incompatibilità delle ottiche moderne a patto di adattarle con perdita di qualità. Questa, a mio parere, potrebbe essere LA RISPOSTA al perché le grandi non abbiano adottato ancora questo sensore. Potrebbero piuttosto svilupparlo per applicazioni specifiche o in una compatta con un'ottica fissa dedicata. |
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