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Alcuni confondono arte, estetica e fine art. Una caratteristica imprescindibile di una stampa fine art, tra le altre, è la durata nel tempo. Che poi si possa fare arte anche su carta igienica è palese, ma se si parla di fotografia o illustrazioni digitali fine art le caratteristiche sono ben definite, con certi inchiostri, certe carte, certe stampanti, profili ad hoc e tanta esperienza dello stampatore. Tutto il resto sono cavilli o ribaltamenti della realtà. Tutto questo al netto di litografie, prove al torchio, ecc, che non credo siano oggetto di questa discussione.
Ragazzi in definitiva per essere pratici, a parte la durata, se metto a confronto un stampa fine art e una non, a livello di visualizzazione, qual è la differenza?
Mario .. al dilà di tutte le pippe e polemiche che ci stiamo facendo in questi commenti, la cosa secondo me si riassume dicendo che ogni processo di stampa ha una sua caratteristica peculiare, e quindi fornisce tipo particolare di risultato, che è unico, e che si porta dietro dei pro e dei contro. come in ogni aspetto della fotografia, e della vita in generale, non esiste un solo processo o un solo approccio che sia la soluzione per tutto, ma c'è da valutare di volta in volta cosa è meglio per quello che si vuole ottenere, o quale incontra di più il gusto personale. anche restando all'interno di un certo tipo di processo, le variabili sono tantissime ... dal tipo di carta... al manico dell'operatore, ed anche in questo caso, è importante scegliere in base al risultato che ci prefigge
certamente più il processo di stampa è di alto livello, più il laboratorio è capace, più le foto possono potenzialmente essere migliori come aspetto e come durata, ma ovviamente perchè siano davvero migliori, si richiede che anche il processo a monte sia migliore (dallo scatto, all'elaborazione del raw, ecc), altrimenti spenderai un sacco di soldi solo per evidenziare i difetti delle tue foto.
stampare bene, secondo me è un attività ancora più complicata della fotografica stessa, perchè è molto artigianale, coinvolge tantissime variabili, e richiede una esperienza specifica molto forte. è per questo che non mi sono mai imbarcato in queste cosa a casa, e mi affido con soddisfazione ai laboratori
“ Ragazzi in definitiva per essere pratici, a parte la durata, se metto a confronto un stampa fine art e una non, a livello di visualizzazione, qual è la differenza? „
La differenza visiva è solo estetica, data dalla tipologia di lavorazione della carta, e l'estetica è soggettiva. Quindi non è detto che una foto stampata su una carta fine art renda di più di una foto stampata su una carta non fine art. Certo, senza finire a stampare su carte da fotolab e rimanendo su carte di un certo livello. Il mio consiglio è sempre quello di scegliere la carta che più piace. Consiglio la stampa fine art solo in certi frangenti, e comunque rimane un consiglio, non assolutamente vincolante. Detto ciò, le carte di un certo livello, ad esempio le carte Hahnemühle, Canson, ecc, fine art o meno, si staccano per bellezza e resa rispetto alle carte generiche o da photolab, proprio non c'è storia.
“ Detto ciò, le carte di un certo livello, ad esempio le carte Hahnemühle, Canson, ecc, fine art o meno, si staccano rispetto per bellezza e resa rispetto alle carte dozzinali. „
Ci son tante aziende cartiere che offrono prodotti di qualità che non hanno nulla da invidiare a quelle più "famose", vedi Ilford, Bonjet, Innova, Felix Scholler, Premier ma anche le stesse Canon, HP, Epson o Kodak ( tante loro carte sono prodotte anche da alcuni dai marchi più famosi).
Poi ci sono le aziende cinesi con prodotti Oem che prima o poi irromperanno sul mercato.
“ Ragazzi in definitiva per essere pratici, a parte la durata, se metto a confronto un stampa fine art e una non, a livello di visualizzazione, qual è la differenza? „
Dipende da cosa ti piace, se una foto viene meglio valorizzata da una carta lucida, rispetto una acquerello ( la categoria delle Fine Art, belle arti ) probabilmente apprezzerai di più quella da pochi euro.
“ Ragazzi in definitiva per essere pratici, a parte la durata, se metto a confronto un stampa fine art e una non, a livello di visualizzazione, qual è la differenza? „
Come dice Massimiliano Eleota, "proprio non c'è storia". La questione è che le devi vedere dal vero.
Ragazzi grazie per i preziosi consigli. Concordo che è una scelta soggettiva dettata dal gusto personale, ma a parte i miei gusti, mi interesserebbe sapere ognuno di voi perché sceglie di stampare in fine art, su quale marchio, per quale foto e con l'obiettivo di ottenere cosa che non otterrebbe con un altro tipo di stampa e, se ci sono, quali sono i contro. Ripeto mi interessano le motivazioni della vostra scelta, chiaramente se vi va! Grazie ancora
Io gioco in casa, ma se scelgo una carta fine art è meramente una questione di gusto personale. Quasi tutte le mie foto personali sono stampate su Hahnemühle William Turner.
Con le nuove tecnologie canon la tua stampa dura molto di più io ti consiglio di dare un occhiata alle nuove proseries che hanno anche all'interno una tecnologia che con il colore CO protegge in automatico le stampe dall'acqua e dagli agenti atmosferici... date un occhiata www.canonproprinters.eu.
C'è un video su Youtube, il quale senza troppi giri di parole spiega cosa sia la fine art. Posso postarlo? Non so se infrango il regolamento del forum, nell' eventualità toglietelo pure, o me lo dite e lo rimuovo io.
Jean4, permettimi, ma questo video è una "marchetta" Epson del sistema di certificazione Epson, e non centra nulla con la fine art. Epson in pratica ti fa pagare 1200 Euro un timbro a secco che puoi apporre dovunque. Ho visto fotografi che non sapevano nemmeno cosa fosse un profilo colore, stampare foto e apporre il timbro Digigraphie, e poi venderti l'opera a 5-10 volte rispetto ad un open print. A parte che personalmente preferisco il sistema di certificazione Hahnemühle, dove al limite l'autore aggiunge firma ed un proprio sigillo, ma in due parole la stampa fine art è supporti appropriati+processo di stampa adeguato. E anche qui ci sarebbe da discutere, perché quando si sconfina nell'arte io rimango dell'idea che non vi debbano essere limiti.
Massimiliano, sono d'accordo con te su gran parte delle cose che scrivi. Si tratta di una marchetta, vero. Però la Digigraphie nasce autonomamente come comitato in una galleria d'arte. Fu in seguito che intervenne Epson ad acquisire il marchio nonché il metodo. Diciamo, che la volontà iniziale del comitato non era marchettara, ma una tutela per artisti e collezionisti. Si tratta comunque del filtro più restrittivo per la stampa FineArt.
I pergamini di Hahnemuhle certificano la carta, gli ologrammi l' autenticità, ma non il metodo di stampa.
Sconfinando nell' arte non ci sono limiti, purché non venga fotocopiata un' edizione autenticata spacciandola poi per vera. Se riproduco fotograficamente un dipinto ad olio, e stampo su canvas, è subito riconoscibile che non si tratta dell' originale, il dipinto ad olio ha le pennellate in rilievo, mentre la copia fotografica non manifesta questa caratteristica. Diverso se riproduco in modo non autorizzato una fotografia. Uso gli stessi materiali e la "sola" è servita.
P.S. Nel libro "La Stampa" di Ansel Adams, c'è il riferimento alla stampa Fine Art, riassumibile in due parametri: 1. Massima qualità ottenibile 2. Massima longevità Ma un altro parametro che emerge, è l' autenticità.
Ciao Jean4, ho usato il termine forte "marchetta", non per denigrare il metodo di autenticazione ma per dire che il video, più che di fine art, parla del sistema di certificazione Digigraphie. Peraltro questo sistema è facilmente falsificabile in quanto non mi sono elementi univoci come il sistema Hahnemühle che oltre alla carta filigranata vengono apposti dei bollini olografici con numerazione univoca. Tra l'altro nessuno dei due sistemi garantisce che il processo produttivo sia di livello adeguato. Come hai scritto te, per quanto mi riguarda i parametri corretti sono 2, qualità di processo e supporto, di conseguenza longevità. L'autenticità è un tassello diverso, che non garantisce i primi due, ma solo che l'opera acquistata sia un originale. In casa e studio ho stampe fine art di fotografi,uno tra l'altro era nel video che hai pubblicato, firmate e stampate da loro in mia presenza, ma non ho voluto il certificato di autenticità perché le ho prese per me, non per un ipotetico futuro mercato. Autenticate costavano molto di più, e questa è l'unica differenza. Più o meno diciamo le stesse cose, solo che io non lego la certificazione al termine/processo fine art.
La questione Fine Art (belle arti) interessa più forme artistiche, arti visive, figurative ecc. Però pare sia solamente la fotografia a patire questa distinzione: una fotografia può essere Fine Art, o non Fine Art. La confusione regna sovrana.
Mi spiego meglio. Una incisione numerata e firmata, non viene definita fine art, per il semplice motivo che non può avere altre collocazioni se non quella della fine art. Quindi non si discute. Non se ne parla. L' incisione peraltro, non ha nemmeno bisogno del timbro a secco, poiché la battuta della lastra è in rilievo.
Un acquerello, un disegno a carboncino, un olio o acrilico, fanno tutti parte della stessa classificazione "belle arti". Va da se, che in questi casi, belle arti ed autenticazione vanno di pari passo.
E' la fotografia ad essere menomata, dove devi andare a spiegare le cose, che poi pochi comprendono, spesso e volentieri gli stessi fotografi.
Ieri ho visitato una mostra fotografica. Gli autori sono degli appassionati, non professionisti. C'è chi ha stampato (fatto stampare) su cotone (mi sembrava una photo rag), gli ho chiesto di che marca e non ha saputo rispondere. Altri hanno stampato su politenata mille punti. Nessuna foto numerata, né firmata.
Io sapevo che per avere il marchio digigraphie bastava usare carte certificate e ink originali epson...oltre a rispettare tutta la catena colore...
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