user46920 | inviato il 08 Agosto 2016 ore 19:52
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| inviato il 08 Agosto 2016 ore 19:52
La sposprudissione non è mica roba da tuti |
| inviato il 08 Agosto 2016 ore 19:53
bene sai tutto tu buon viaggio |
| inviato il 08 Agosto 2016 ore 20:00
Se posso essere serio un attimo...posso? Il non problema sta semplicemente nel fatto che il ricordo delle ore passate a postprodurre in camera oscura con dubbi risultati è ancora troppo vivo per poter digerire le potenzialità del digitale. D'altro canto è anche vero che la fotografia era (è?) "impressionare" oggi è tutt'altro...oggi viviamo questo dubbio amletico ma massimo 20 anni e quando la pellicola sarà un ricordo da museo anche i forum si dimenticheranno di questa diatriba...ma tranquillo Juza, qualcos'altro arriverà a scaldare i nostri animi...with love and trenette |
| inviato il 08 Agosto 2016 ore 20:06
“ tutte le fotografie sono immagini, ma non tutte le immagini sono fotografie questo assunto, che ha pure delle conseguenze specifiche, ha un siglificato importantissimo, perché è legato strettamente con la realtà delle cose, è indissolubile da essa, è inconfutabile, ecc ... Volerlo negare, ovvero voler negare il significato e la verità di questa frase, sarebbe un auto-prendersi per il c..o, un raccontarsi fandonie, un allontanarsi dalla realtà, ecc ... „ Guarda, secondo me il vero problema é quando si usa uno strumento espressivo per omologarsi e piacere alla massa, non per mostrare appunto una propria interpretazione. Che é praticamente quello che accade nella grande maggior parte dei casi negli ambienti social. Per il resto, io conservo la mia etica (che brutta parola...), che mi porta a cercare di ottenere il massimo sul campo, anche perché la variabilitá della luce non puó essere "inventata" in post produzione (non sono certamente un Adobe Guru, ma conosco e so utilizzare ad un certo livello PS). In alcuni casi, sempre on camera, si possono ottenere immagini molto introspettive, pittoriche e distanti dalla forma di ció che si sta riprendendo. In questo caso non mi sogno di certo di identificarle come immagini di paesaggio. Nei concorsi naturalistici questo genere di Fotografia viene definita "Astratta, di forme, composizione", peró sempre Fotografie rimangono. |
user46920 | inviato il 08 Agosto 2016 ore 20:06
Graziano, scusami, non è questione di so tutto io, ma di cosa crediamo di sapere noi e di cosa si può sapere effettivamente. Se la realtà è una sola e ci siamo tutti dentro, come si fa a dire cose che non coincidono con essa? ... semplice: mentendo! L'unico modo è quello di mentire o dire il falso .. anche inconsapevolmente. Al contrario, saremmo tutti semplicemente d'accordo sulla realtà delle cose ... o mi sbaglio? Parlarne, discuterne, ecc .. ci potrebbe aiutare a vedere meglio le cose. |
| inviato il 08 Agosto 2016 ore 20:15
io ho espresso un concetto globale sul lavoro del fotografo ma tu hai estrapolato una frase al dì fuori dalla globalità del concetto stesso solo per fare della polemica gratuita ciao graziano |
| inviato il 08 Agosto 2016 ore 20:17
L'unica cosa reale sono le trenette al pesto!!!! per il resto c'è un buon libro "L' immagine infedele. La falsa rivoluzione della fotografia digitale" Claudio Marra. |
| inviato il 08 Agosto 2016 ore 20:21
Standardizzare il workflow di sviluppo/stampa della pellicola è di fatto impossibile. Il risultato è influenzato da così tante variabili che il risultato finale, seppur nell'illusione di aver standardizzatobil processo al massimo, non poteva corrispondere alla scena così come sarebbe dovuta venire. C'era mooolta più post produzione in passato che oggi. Di fatto il digitale, per quanto profano e seppur una trasmutazione della realtà, il risultato finale gli è molto più fedele. E se ho detto minxiate assurde smentitemi. |
| inviato il 08 Agosto 2016 ore 20:35
Caterina sono quattordici post che scrivi: la risposta è in quella mostra, in quel libro, studiate la storia della rappresentazione delle immagini dai graffiti camuni fino ad oggi e capirete, bestie! . Ora, con tutta la buona volontà, io sono anche incuriosito dal libro che hai citato, ma non è che puoi farne un riassuntino contestuale? Poi: non ho ancora capito se in questo post per PP si parla di regolazione delle luci, di ribaltamento di equilibri delle stesse, o di fotomontaggi/pittografie. Perché i riferimenti del discorso cambiano, così io non ci sto capendo un granchè. Ho l'impressione che state prendendo occhiodelcigno a sberloni a destra e a manca saltellando allegramente da una cosa all'altra, e lui invece di xxx xxx xxx xxx xxxxx, continua a discutere con toni civili. Infine: tutto sto parlare di trenette al pesto mi ha costretto a cucinare le trenette al pesto. Tre etti. Ora ho una panza così è dovrei farmi un fotoritocco all'addome, ma non ne sono capace, quindi griderò: libertà d'esser ciccioni |
user46920 | inviato il 08 Agosto 2016 ore 20:39
OT: Beckerwins:“ Per il resto, io conservo la mia etica (che brutta parola...), che mi porta a cercare di ottenere il massimo sul campo, anche perché la variabilitá della luce non puó essere "inventata" in post produzione (non sono certamente un Adobe Guru, ma conosco e so utilizzare ad un certo livello PS). „ Se non ho capito male, mi sembra che stai affermando che non sia possibile re-inventare la luce in post, ma anch'io che non sono certo un Guru, sono capace di cambiare la luce da giorno a notte o da nebbia a sole di mezzogiorno (per dire) ... quindi devo aver mal interpretato “ In alcuni casi, sempre on camera, si possono ottenere immagini molto introspettive, pittoriche e distanti dalla forma di ció che si sta riprendendo. In questo caso non mi sogno di certo di identificarle come immagini di paesaggio. Nei concorsi naturalistici questo genere di Fotografia viene definita "Astratta, di forme, composizione", peró sempre Fotografie rimangono. „ Ma appunto, l'altra faccia della medaglia della fotografia è proprio questa "modalità" di utilizzo, che io raccolgo come più attinente con una certa Autoralità (fermo restando sempre nell'ambito fotografico). |
| inviato il 08 Agosto 2016 ore 20:49
Berckerwins wins. |
| inviato il 08 Agosto 2016 ore 20:55
Birkenstock |
| inviato il 08 Agosto 2016 ore 20:57
“ Se non ho capito male, mi sembra che stai affermando che non sia possibile re-inventare la luce in post, ma anch'io che non sono certo un Guru, sono capace di cambiare la luce da giorno a notte o da nebbia a sole di mezzogiorno (per dire) ... quindi devo aver mal interpretato „ No, no, attenzione. Dico che non puoi inventare quella luce nello specifico. Ma é un discorso molto complesso. Non é che la luce sia semplicemente un bagliore o la notte e il giorno. L'impatto della luce sul paesaggio (parlo del mio ambito) é molto, molto articolato e va ad incidere su tantissimi fattori. | |

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