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Vivian Maier, mito assoluto o eccesso di entusiasmo collettivo?


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  4. » Vivian Maier, mito assoluto o eccesso di entusiasmo collettivo?





avatarsenior
inviato il 04 Giugno 2017 ore 16:34

Grazie Filtro

avatarsenior
inviato il 04 Giugno 2017 ore 16:38

Figurati,un piacere;-)

user46920
avatar
inviato il 04 Giugno 2017 ore 16:47

Sicuramente ha sviluppato e stampato delle sue foto, non intendevo dire che non lo abbia mai fatto in assoluto.

eh, ma proprio tu affermavi che non poteva aver avuto
un chiaro percorso evolutivo
perchè secondo te
lei non sviluppava le sue foto!


Quindi, o prima dici nero ed ora dici bianco ... oppure, a parte ripetere inutilmente come un mantra che i lavori della Maier non ti piacciono, non sai bene neanche tu che cosa stai dicendo o cosa intendevi dire.
A volte è meglio tacere, che dire cagate!

100000 di rullini non sviluppati ...
La foto come ossessione, come l'accumulo di giornali, mi da piú idea che fotografava come bisogno dell'atto in se

è logico che siamo di fronte ad una persona particolare, ma ce ne sono tante ed in genere si decantano volentieri anche come "gli Artisti", poi magari lei non aveva nemmeno tutta quella possibilità sviluppare tutti i rulli, tanto meno di stampare le foto ... però almeno le esponeva sempre, quindi i rulli li prendeva e li bruciava (come è giusto che sia).
Per me sarebbe molto più strano comprare 20 rulli e poi lasciarli scadere in un cassetto, senza averli mai esposti ... che averne bruciati 10 mila senza averli mai sviluppati: proprio perché le fotografie, lei, le aveva comunque riprese ... almeno!
E sicuramente alcuni rulli li sviluppava, man mano e magari solo quelli che gli interessavano di più ... che poi non si sa dove siano finiti ... li stiamo guardando, li ha buttati, li ha venduti o persi ???

user26730
avatar
inviato il 04 Giugno 2017 ore 16:47

Sadko,
Se lo trovi in italiano bene oppure se parli inglese puoi guardarti anche il film fatto proprio dal ragazza che ho comprato i rullini della Maier. Il film in inglese si chiama Finding Vivia Meier e in italiano Alla ricerca di Vivan Meier.
Poi sempre su YouTube ci sono diversi video e documentari su di lei dove parlano anche persone che la conoscevano in età senile e da giovane.
Max

user26730
avatar
inviato il 04 Giugno 2017 ore 16:51

Parlare con persone educate e rispettose che non perdono occasione di farsi riconoscere è sempre un piacere! Quanto mi piacerebbe incontrarti faccia a faccia invece che nascosto e protetto da un pc!!! Ti verrei volentieri a "salutare" caro Pico Della Mirandola!
Max

avatarsenior
inviato il 04 Giugno 2017 ore 17:06

Di Garry Winogrand furono trovati migliaia di rullini ancora non sviluppati, migliaia sviluppati ma nemmeno provinati e migliaia solo provinati. È sicuramente un elemento da prendere in considerazione, però non credo che da questo si possano ricavare direttamente e con modi spicci chissà quali conclusioni.

user46920
avatar
inviato il 04 Giugno 2017 ore 17:34

Lo sai che non c'è assolutamente nulla di personale, Max.
E' quello che affermi di irreale ogni tanto, ad essere preso in oggetto! ;-)
.. i tuoi 2+2, fanno spesso 5 o 6 Cool


avatarsenior
inviato il 04 Giugno 2017 ore 17:42

La Mayer entusiasmo collettivo o meno per me è la regina indiscussa della fotografia di strada. Nelle sue immagini ha dimostrato di essere una grande osservatrice della società di quegli anni. Tecnica non tecnica ricerca o meno per me non ha importanza le sue immagini mi catturano più di molti grandi maestri di quel periodo. Nel mondo dell'arte in generale si nascondono tante schifezze che chi avuto la possibilità di capire come gira la giostra sa cosa intendo. Dietro ogni artista c'è sempre un mercante che pompa la sua arte. Della Mayer in fondo cosa si sà...niente. E' tutto un sentito dire. I grandi maestri spesso affidavano lo sviluppo ad esterni sotto la loro supervisione idem molti artisti di oggi per cui che sviluppasse personalmente o meno i suoi negativi me poco importa...la sua arte era il saper osservare.

avatarsenior
inviato il 04 Giugno 2017 ore 17:43

Cartier-Bresson scattava e lasciava il negativo al laboratorio, poi non se lo filava più fino a quando non vedeva la stampa pubblicata.
La Maier era isolata e con pochi mezzi, penso che abbia speso tutto il surplus di stipendio da bambinaia in pellicole, ma il materiale che ha lasciato è notevole. Non ha fatto la Storia perché è stata scoperta in ritardo, ma sicuramente il suo lavoro non sarà dimenticato, anzi.
Poi c'è una caratteristica unica della sua fotografia: essendo lei un'asociale, i suoi scatti sono tutti rigorosamente "candid"

avatarsenior
inviato il 04 Giugno 2017 ore 17:44

.la sua arte era il saper osservare


Questa mi piace molto Cool

avatarsenior
inviato il 04 Giugno 2017 ore 17:48

Bentornato Max!!!;-)

user26730
avatar
inviato il 04 Giugno 2017 ore 18:05

Ciao Vincenzo!
Max
PS vienimi a trovare!

avatarsenior
inviato il 04 Giugno 2017 ore 18:19

@ Maxphotoparker: come riesco ti mando un MP;-)

avatarsenior
inviato il 04 Giugno 2017 ore 18:19

sapeva esattamente quello che faceva.
sapeva che scattando, qualcosa si imprimeva nel negativo.
avrebbe anche potuto scattare senza rullino altrimenti.
senza soldi è meglio spendere in stampe o rullini?
compulsiva? disturbata? ossessiva?

grazie Vivian.



avatarjunior
inviato il 04 Giugno 2017 ore 21:50

sapeva esattamente quello che faceva.


Grazie Ooo. La consapevolezza dei propri mezzi è un tratto importante per un artista. L'autoritratto che hai postato lo spiega meglio di un trattato.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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