| inviato il 03 Settembre 2015 ore 15:58
Non mi interessa dell'universalmente riconosciuta vogliamo sapere perchè non ti piace e invece altra si. Parla della foto non generico. Fai il raffronto e spiegaci cosa per te ha di negativo questa e di buono l'altra. Spiega perchè la i personaggi non sono di troppo e qui sono disturbo, non essere generico spiega il tuo punto di vista, io ho scritto perchè la trovo bella |
| inviato il 03 Settembre 2015 ore 16:01
Nella fotografia esiste anche il fattore C..!Quante volta durante uno street nel monitor vi vedo aggiunti elementi che non cercavo e non voluti..,e che "senza volerlo"hanno dato piu'carattere a una foto.Pero'ragazzi..,cerchiamo di essere obiettivi..,la Maier non si e'messa davanti alla signora in pelliccia, sapendo che il riflesso del palazzo dietro venisse ripreso nel suo viso,ecc..Questo e'sadismo..!!Un conto e'fare street a Chicago,New york..un conto a Trento,Ravenna..la differenza..c'e'!!! |
| inviato il 03 Settembre 2015 ore 16:14
Come gardin ha avuto culo col signore da cappotto nero. È vero. Vedi qualcosa di potenziale e attendi situazione. Se sei li hai idea e le cose vanno come speri fai bella foto A me non interessa comunque dove scattata ma risultato finale |
| inviato il 03 Settembre 2015 ore 16:28
Labirint..quindi secondo te la Maier si e'appostata li'davanti di proposito ..?Io credo che volesse riprendere solo la vecchia,il resto e'fattore C.Per la personalita'della Maier vivere in una metropoli ,tra grattacieli,vetrate,gente ovunque ..credo vivamente che sia stata la sua cura antidepressiva..di cui ne ha fatto ossessione e passione!Ho citato 2 citta'comuni italiane per rimarcare che la mentalita'provinciale mal si sarebbe sposata col l'atteggiamento della Maier. |
| inviato il 03 Settembre 2015 ore 16:31
I parametri di riferimento sono tanti perché è un'immagine densa di significati leggibili e interpretabili a più livelli. Uno, il primo che mi viene in mente, è la collocazione storica dell'immagine e ciò che rappresenta, che le conferisce un valore a priori. Questa anziana signora dalla palpebra calante, appartenente probabilmente all'alta borghesia, impellicciata e imbolsita, superbamente ritratta da una luce bellissima che quasi contribuisce a trasformarla in una statua di cera. Sul piano comunicativo l'imperfezione formale che le ascrivi perde di significato di fronte all'efficacia comunicativa, innegabile, chiara e manifesta. Un centro di interesse mi perdonerai tutt'altro che banale, subito riconoscibile, che buca il fotogramma e arriva dritto all'osservatore, contestualizzato in quel paesaggio a tratti quasi metafisico (gli alberi rinsecchitti che emergono dal buio, in sequenza), a tratti futurista, con quell'edificio che sembra un disegno di una fabbrica di Antonio Sant'elia, a metà tra il residenziale e l'industriale, proiettato verso l'alto e quasi smaterializzato o pastellato dal vetro che lo riflette o che ce lo lascia vedere attraverso, non lo sappiamo. A un livello maggiormente soggettivo ho già indicato le suggestioni che questa immagine mi trasmette: inquietudine, solitudine, disagio esistenziale. Ci vedo dei rimandi alla storia dell'arte, probabilmente inconsapevoli ma efficaci. Per essere definita "bella" come dici tu o buona, un'immagine potrebbe anche non avere tutti gli elementi che vedo in questa della MAyer. Infatti questa, per me, è un'immagine straordinaria, non "buona". |
| inviato il 03 Settembre 2015 ore 16:33
La fotografia della Maier è statica, non succede niente, non è complessa ma caotica, manca qualcosa che la faccia vivere. Posso capire che la sua attenzione sia stata catturata dal atteggiamento della vecchia al centro e che abbia scattato d'impulso senza badare alla composizione o agli elementi. Un po' tutte le sue foto - quantomeno quelle che ho visto - sono così, diciamo istantanee, istintive, impulsive (e forse anche un po' compulsive). Nella foto del maestro, invece, c'è cura per l'inquadratura, c'è la visione, il momento atteso, la complessità senza il caos e la casualità. Da sola quella foto racconta una storia. |
| inviato il 03 Settembre 2015 ore 16:35
scusate....si discute il risultato o come e' stato ottenuto ? Fattore C...appostamenti...voluta, non voluta.... ma scherziamo ?? Allora prendiamo le foto di Bresson ? o di Webb a Istambul ?? Chi fa e chi ha fatto Street ,sa benissimo che tecnica, tenacia, occhio , sgurdo fulmineo , giusta distanza, parametri di scatto sono un mix esplosivo , condito ovviamente da Fortuna ,perche' no. Ma proporre e commentare decine e decine di scatti, sempre col dubbio che il tutto sia Fattore c...beh...allora e' inutile giudicare Autori che vengono esposti a mostre di tutto il mondo . |
| inviato il 03 Settembre 2015 ore 16:39
Il fattore culo non esiste: esiste essere bravi o meno. Webb non ha culo: si apposta per ore, fa i sopralluoghi, ci torna per settimane... fino a quando... |
| inviato il 03 Settembre 2015 ore 16:42
e chi ti ha detto che VM, non aspettasse quella anziana ( o un' altra persone di quel tipo ) ,esattamente in quel punto ?? |
| inviato il 03 Settembre 2015 ore 16:51
“ e chi ti ha detto che VM, non aspettasse quella anziana ( o un' altra persone di quel tipo ) ,esattamente in quel punto ?? „ Perché lo si capisce dalle sue fotografie. |
| inviato il 03 Settembre 2015 ore 16:57
Carlo anche la Mayer aiutava il "fattore c" portandosi sempre dietro la Rolley, frequentando certi quartieri, educando i suoi occhi, ogni giorno, all'attenzione per il particolare e ricercando determinati soggetti. Hai ragione, il fattore c. non esiste, ma se arriva il soggetto giusto e non sei preparato o non hai le capacità per coglierlo... a voglia di avere c. Penso siano le basi della street photography. cit. “ La fotografia della Maier è statica, non succede niente „ ammesso e non concesso che sia effettivamente così, la dinamicità non è né necessaria né sufficiente alla bontà della foto. Mi viene in mente un certo Stephen Shore, e non riesco a vedere i suoi scatti come dinamici. Ma anche lo stesso HCB, seppur padre dell'"istante decisivo", ha tanta produzione "statica" dove "non succede niente". |
| inviato il 03 Settembre 2015 ore 16:59
“ " e chi ti ha detto che VM, non aspettasse quella anziana ( o un' altra persone di quel tipo ) ,esattamente in quel punto ??" Perché lo si capisce dalle sue fotografie. „ . Allora, se abbiamo queste certezze, mi arrendo . - E se il suo stile fosse invece cosi...sporco...voluto..non perfetto...?? Perche' i grandi maestri devono essere per forza puliti ? Jimi Hendrix suona scale perfette ? sicuramente ne era capace ,ma sporcando il suono con riverberi e fiammate compulsive, ha inciso col suo stile. |
| inviato il 03 Settembre 2015 ore 17:03
Per me questa foto è composta bene, sono in totale disaccordo con analisi di Carlo, ma facciamo altro esempio: Foto statica e universalmente riconosciuta come un grande scatto:
 Detto ciò la scelta della signora quasi inespressiva con un'atmosfera tendente al malinconico la vedo come una scelta stilistica, scelta nata dall'osservazione visto che quasi tutte le foto di VM che ho visto hanno caratteristiche simili |
| inviato il 03 Settembre 2015 ore 17:15
ma no non è per niente ricercata.... |
| inviato il 03 Settembre 2015 ore 17:15
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