| inviato il 09 Marzo 2015 ore 15:00
@Max57 So che hai ragione. Sappilo. |
| inviato il 09 Marzo 2015 ore 15:01
Io so che tu........ ;-)) |
| inviato il 09 Marzo 2015 ore 15:07
Chi è che guida questa discussione? |
| inviato il 09 Marzo 2015 ore 15:08
Colui che ....sa..... |
| inviato il 09 Marzo 2015 ore 15:13
Hai ragione Paolo, c'è stata una breve ma allegra deriva. Torniamo nei ranghi. |
| inviato il 09 Marzo 2015 ore 16:37
Beh.... i miei pensieri in chiave (ho il timore di dirlo... ) seria, in generale, non li faccio mancare. Ma se lo spazio per sdrammatizzare, per cessare periodicamente di prendersi troppo sul serio, dovesse venire a mancare, volentieri mi ritiro e torno alla collezione di farfalle Comunque, Paolo... la discussione mi pareva avviata alla sua conclusione naturale e fisiologica (anche per questo ne ho aperta un'altra, "Cosa c'è dentro una foto", che ne è un pò conseguenza, e sulla quale, se ne avrai voglia, ti invito a intervenire ovviamente), ma se ritieni di introdurre altri e nuovi pensieri, credo sarà buona cosa per tutti Qui o lì.... alla prossima! F |
| inviato il 09 Marzo 2015 ore 19:09
Di cosa "c'e dentro una foto" ne parleremo lì e ho anche da dire in merito quindi interverrò.. ma lì. Qui parliamo di "a cosa serve la cultura" e io mi sono attenuto al tema e (ho il timore di dirlo)... anche altri come me si sono attenuti senza divagare.... Sai Francesco, non siamo al circolo fotografico dove ci si può esprimere e divagare tra i pochi o numerosi iscritti, qui si legge il contenuto da tutta Italia (isole comprese) e, a meno di conoscerne i limiti, non si trascende. L'ordine è d'obbligo proprio per tenere la dima sull'argomento proposto; a priori non ci sono limiti, ma per questo si traborda? si va off topic? ... se è così siamo sul forum di tutti i giorni, nulla di nuovo. Non credo fosse l'intenzione di Jeronim limitare la partecipazione quando ha fondato questo gruppo ... anzi, il contrario. Se non è così tutti i semplici lettori (anche i non iscritti al forum) si regoleranno di conseguenza. Non credo neanche che l'intenzione fosse di dare spazio alla tuttologia... Sai sono un tipo ordinato, merito biasimo. Ti prego di leggere le mie righe come qualcosa di costruttivo alla discussione, non il contrario. Così scrivo perché mi piace capire e far capire. Cordialità. Un Saluto. |
| inviato il 09 Marzo 2015 ore 19:48
Paolo, per restare in topic, cultura è per esempio Ernest Hemingway. In "Addio alle armi", ma vado a mente e potrei sbagliare il riferimento, identifica due qualità fondanti dell'uomo "alto" in ironia e pietà. Servono a fare foto migliori? Secondo me si. Buona serata F PS: Non ho capito il riferimento alla tuttologia |
| inviato il 09 Marzo 2015 ore 21:03
Ciao a tutti, non sono intervenuto fino ad ora perche' mi sono concentrato nel leggere i vostri interventi, e provo a dire la mia cercando di focalizzare l'argomento nello specifico della fotografia naturalistica, e in questo caso definirei il termine cultura nel "massimo rispetto di ciò che si fotografa al punto tale di arrivare a non fotografarlo " |
| inviato il 09 Marzo 2015 ore 22:23
Mah, ragazzi, mi sembra che in circa due settimane abbiamo toccato una quantità di argomenti che a ripensarci non mi sembra neppure vero. Qualche momento più "easy" direi che ci può stare. Può servire anche a ripensare e a riflettere su tutto quello che è stato detto e, non da ultimo, a famigliarizzare un pò tra noi. Quando ho aperto questo gruppo mi ero riproposto di partire dai fondamentali e ci siamo ritrovati a discutere sulla filosofia di Flusser e sulla cultura. Direi ben oltre le mie aspettative più rosee. Gli interventi qualificati ed approfonditi resteranno a testimonianza dell'impegno di tutti e, spero, saranno utili a chi vorrà leggerci anche in futuro. Se, come penso, è stato tracciato un percorso nuovo all'interno del forum, si tratta di continuare a percorrerlo con lo stesso impegno. L'alternativa è farci risucchiare nel calderone. Ma una pausa caffè (o panino) ce la vogliamo concedere ogni tanto? O no? Detto questo, torno in topic, con una riflessione elementare, direi banale. Cose che già sapevo, ma è sempre utile avere conferme di "ripasso": Stasera chiacchieravo con una docente universitaria di storia dell'arte. Mi raccontava che lo studio di molti grandi artisti arriva, quasi sempre, ad evidenziare la loro grande cultura e preparazione. In "Demoiselle d'Avignon" di Picasso ci sono gli affreschi di Pompei, il Botticelli, le tre grazie del Canova. Quasi 2000 anni di storia! Francesco, giustamente, non era interessato a risposte retoriche ma al nostro personale rapporto con la cultura. Ora però, al punto in cui è arrivata la discussione, una bella risposta generale, secca, senza se e senza ma, mi sento di darla: Si, la cultura serve! È servita anche a Picasso.... |
| inviato il 09 Marzo 2015 ore 22:27
Pensavo che la discussione fosse finita e invece mi sono perso qualcosa.. Vedo che si ripassa la coniugazione dei verbi.. La tuttologia è un po' bistrattata.. forse perché nessuno è in grado di spiegarci il "tutto". |
| inviato il 09 Marzo 2015 ore 23:00
“ PS: Non ho capito il riferimento alla tuttologia „ Intendevo il parlare di tutto senza stare sul tema e approfondire. Ironia è pietà. Un fotografo su tutti ritengo abbia questa dote: Don McCullin. Calzante in tal senso l'intervento di Davide Zonta. Il recepimento della cultura può portare alla scelta migliore che può essere quella di non fare uno scatto, è un gesto alto, ironico forse, forse di pietà. Quando McCullin ha soccorso i soldati, o la vecchia, rinunciando a fotografare, non solo ha avuto pietà, ma è stato semplicemente un uomo, ma alto. Un saluto. |
user20639 | inviato il 09 Marzo 2015 ore 23:14
Sarebbe troppo facile fare il tiro al bersaglio, o fare dell'ironia, magari anche un pò di sanissima satira, ma sarebbe inutile, lo scopo non è quello di far ridere, ma comprendere. Per comprendere non basta la cultura nostrana, quella autoctona, ci vogliono anche le altre.... Se posso permettermi: se i maestri non comprendono che il bello e il brutto sono due facce della stessa medaglia, poca discussione ci potrà essere. Rimarrà la miseria del nulla e dell'indifferenza, che è proprio il nostro nemico: la banalità. Arrivederci |
| inviato il 10 Marzo 2015 ore 9:07
Una parola dedicata all'intervento di Davide Zonta, apprezzabilissimo, per me. Non conosco la fotografia naturalistica. Non ne ho alcuna esperienza e, sul piano delle vicende personali, ne sono molto lontano. Tuttavia ne ho un grande rispetto e la apprezzo molto, anche se sono consapevole di non avere stumenti per un giudizio critico minimo. Cosa che non mi esime dal provare, spesso, sane invidie Ecco: credo che sia da osservare, rispetto all'idea di "cultura sensibile" (che è quella che immaginavo aprendo il post), con un interesse particolare. La conoscenza (quella più nozionistica) di ciò che si fotografa, la dimensione etica, nello stabilire un rapporto tanto con l'oggetto della fotografia quanto con l'ambiente con cui si interagisce, una qualche forma, minima, di sintonia sottile con tutto ciò (ovvero la parte meno nozionistica)... Credo ne siano alla base, e mostrano, seppure in modo differente rispetto ad altre idee emerse in questa discussione, come possa influire potentemente in un'immagine (o meglio, in un modo complessivo di fotografare, di realazionarsi alla fotografia), l'apparato di cose pre-introiettate. E il come e quanto sono diventate parte di noi. Anche, come dice Davide, per capire quando una fotografia non si fa. Buona giornata F |
| inviato il 10 Marzo 2015 ore 17:23
Tornando alla domanda iniziale trovo molto calzante e illuminante una definizione data da Graham Clarke “ La foto è un preciso prodotto culturale e riflette il modo in cui una cultura fa i conti col mondo „ |
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