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sfocato e linguaggio fotografico: parliamone!


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avatarjunior
inviato il 21 Settembre 2025 ore 18:51

“…ero ironico, e un po' sarcastico
la foto per me è bellissima”
••••••••••••••••••••••••••••••

Ah ecco, mi erano sfuggite le virgolette MrGreen

avatarsupporter
inviato il 21 Settembre 2025 ore 20:05

Grazie @bruno e @cismax
È una foto scattata praticamente al buio di un concerto fatto in un parcheggio non illuminato nel mio paesino.
So che è piena di difetti (infatti non l'ho mai pubblicata on line), ma era solo per dire che in alcuni casi isolare il soggetto dallo sfondo che NON puoi cambiare, delle volte, è l'unica soluzione.

avatarsenior
inviato il 21 Settembre 2025 ore 20:38

Secondo me è un argomento un pò spinoso perchè tendenzialmente siamo restii ad ammettere i nostri limiti.

Credo faccia parte del percorso di crescita fotografico il passare dall'avere dei "modelli" di foto legati alla resa dell'attrezzatura (anche perchè nelle prime fasi stiamo scegliendo proprio quella) a cercarsi dei "modelli" legati alla capacità narrativa.

Alla fine del percorso si diventa consapevoli di quando sia meglio contestualizzare oppure decontestualizzare un soggetto da uno sfondo o semplicemente da delle linee guida.

Però non tutti crescono, questa è una realtà difficilmente ammissibile, perciò si tende a sminuire l'opinione di chi ti fa presente che lo sfocatone o la ricerca dello stesso non possono diventare elementi predominanti in un racconto.

Poi è chiaro che quello che viene pubblicato non corrisponde all'intera produzione anzi probabilmente alla minima parte.

Faccio una foto ad una modellina improvvisata, le faccio le foto wow che anche a lei piace usare per se e le chiedo se posso pubblicare... è molto più semplice di pubblicare un bel ritratto fatto durante un altro contesto magari ambientato benissimo e senza sfocatone ma con tanto racconto in più.

Il risultato è che, soprattutto su Juza, troviamo ritratti volti più all'esaltazione della strumentazione che ad una narrazione vera e propria. Anch'io ho pubblicato molto in questo senso ma in archivio ho un'infinità di ritratti ambientati molto più significativi.

Secondo me l'unica cosa cui si deve stare attenti è di non farsi limitare da questo uso per il resto è un semplice tratto espressivo tra i 1000 che abbiamo a disposizione.

Io, comunque, quando sono passato da FF ad APSC ho anche cambiato focali perchè con un 70-200 su ff a 200 f2.8 spappoli tutto rendendo lo sfondo un semplice ammasso cromatico mentre su apsc con un equivalente 85mm comunque lo sfondo mantiene una certa leggibilità quindi piano piano ho "imparato" gradualmente a sostituire l'effetto wow che "semplifica" la lettura con quello "narrativo" che fornisce molti più elementi per l'osservatore.

In conclusione non ne demonizzerei più di tanto l'uso consapevole ed userei proprio questo strumento (il forum) per crescere a livello di comunità.

Forse in questi contesti sarebbe anche bello che ognuno fornisse un esempio pratico. L'Autore che ne pensa?

avatarjunior
inviato il 21 Settembre 2025 ore 22:07

Porto un esempio magari un po' banale e forse fuori tema: Barry Lyndon.
Per me è un caso perfetto di “il fine giustifica i mezzi”: la famosa lente con apertura 0.7, oltre a rendere possibili certe riprese, dà anche un carattere unico all'immagine.
Oggi, con i sensori moderni e i software di denoise, un'apertura così estrema non è più indispensabile, ma continuo a pensare che l'apertura resti una componente fondamentale del linguaggio fotografico.

avatarsenior
inviato il 21 Settembre 2025 ore 22:28

Che dire...
secondo me non c'è una gran differenza tra le riprese di Barry Lyndon e l'uovo di Colombo perchè in entrambi i casi l'effetto wow MrGreen desiderato è stato otttenuto soltanto la prima volta!;-)

avatarjunior
inviato il 21 Settembre 2025 ore 22:53

Per me è un po' riduttivo parlare solo dell'effetto wow dovuto alla novità. La lente nelle mani di Kubrick, insieme a luci, set e costumi, ha contribuito a creare l'atmosfera di certe scene. Non credo che un'apertura più chiusa avrebbe apportato alcun miglioramento.

avatarsenior
inviato il 21 Settembre 2025 ore 23:14

Mi trovo molto vicino alla riflessione di Istoria.


avatarsenior
inviato il 21 Settembre 2025 ore 23:25

bè bigstefano, se pensi che Kubrick abbia usato la lente 0.7 per determinare solo un "wow" e non per motivi artistico/narrativo, finiamola qua...mi sembra che si voglia aver ragione ad ogni costo.

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2025 ore 0:24

Va sottolineato che Kubrick scelse di usare il famoso obiettivo Zeiss f/0.7, con tutti i problemi pratici che avrebbe comportato, solo perché voleva assolutamente riprendere le scene a lume di candela senza altre fonti di luce. Non per il magico sfocato, la resa poetica, o altre simili amenità. Qui c'è un'interessante intervista con John Alcott: theasc.com/articles/flashback-barry-lyndon .

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2025 ore 0:31

certo, me lo ricordo bene. Una scelta di carattere artistico appunto

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2025 ore 0:39

Esatto, l'uso di quell'obiettivo fu dettato da una scelta estetica/artistica ben precisa (che comportava inusuali requisiti in quanto a luminosità). Quello che mi sembrava opportuno precisare, considerato il titolo della discussione e le sue implicazioni, era che quella scelta nulla aveva a che fare con lo sfocato.

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2025 ore 0:49

Mica ho scritto che Kubrick e Colombo erano due pippe!!! Cool

Comunque a prescindere dallo sfocato più o meno magico io ho soltanto affermato che certi effetti geniali che la prima volta ci lasciano a bocca aperta e che, come nei casi proposti, poi diventano famosi vengono poi sempre riproposti in versioni rivedute e corrette.
Poi accade che i critici tra tante copie e rivisitazioni ne scovino alcune che dicono qualcosa e le incensino defininendole ottime "citazioni" più o meno erudite mentre sul resto viene steso un velo di pietoso silenzio perchè sono considerati soltanto dei maldestri tentativi di imitare i maestri! MrGreenCoolMrGreen

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2025 ore 9:20

Rispetto al film di Kubrick è bene ricordare che le riprese furono effettuate con pellicole di sensibilità 100 ASA. Va da sé la necessità di utilizzare un obiettivo di apertura non convenzionale per riprendere le scene illuminate dalle sole candele.
Anche in quel caso la necessità di utilizzare un obiettivo ultraluminoso era di natura pratica, come ha già spiegato ampiamente l'amico Paolo. L'intento di Kubrick non era certo quello di ottenere il "magico sfocato", ma mi sembra che su questo punto si converga un po' tutti.

avatarjunior
inviato il 22 Settembre 2025 ore 9:37

Siamo d'accordo che l'intento fosse pratico, ma il punto è proprio che l'utilizzo di quella lente a quell'apertura produce inevitabilmente quel particolare fuori fuoco sognante. Non si possono separare le due cose. In questo caso specifico, il carattere della lente contribuisce, a mio avviso, in modo positivo all'estetica dell'immagine. Se a Kubrick quell'effetto non fosse piaciuto, o lo avesse considerato un elemento di disturbo, credo che non l'avrebbe utilizzata.

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2025 ore 10:06

@Jemini
Siamo in bilico sul confine tra arte e rappresentazione della realtà... ;-)

considera anche il fatto che se due illustri sconosciuti come noi due provassero a replicare quell'effetto sarebbero immediatamente accusati di aver copiato maldestramente...
e che invece se i detti due illustri sconosciuti si accordassero per far firmare le dette "copie maldestre" a qualche regista famoso queste magicamente si trasformerebbero in ottime ed erudite "citazioni".Cool

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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