| inviato il 22 Maggio 2025 ore 18:15
È verissimo. Io poi, essendo cresciuto massicciamente con l'uso di internet, mi rendo conto che si rischia di consumare tantissime informazioni in modo superfluo. Difatti negli anni ho abbassato un bel po' il tiro...anche perché poi subentrano altri cazzi e non si può vivere solo di musica, film e libri |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 20:05
La questione è che continuiamo a vedere l'autore, il fotografo, il pittore, mangiamo quello che ci danno da mangiare i critici e i galleristi e si tende a rapportarsi a quello che si è letto, a parametri e regole per determinare un giudizio su un'immagine. Tendiamo a vedere più di quello che alla fine serve per avere un parere personale. Penso che serve estraniarsi quando si osserva, altrimenti si rischia di vedere solamente e le osservazioni poi alla fine sono un riassunto di quello che hanno scritto i critici e che i galleristi tendono a comunicare per vendere. Quando parlo di mangiare mi riferisco culturalmente... |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 20:25
Personalmente con la fotografia non ho questo problema nel senso che è un linguaggio a cui sono approdato già in età adulta quando avevo una cultura e un immaginario già accumulato alle spalle. Sono sempre stato attratto da ciò che maggiormente mi risuonava, sia a livello percettivo che di pensiero. Per questo, ad esempio, non ho mai ritenuto necessario conoscere cose che sono comunemente riconosciute come classiche, storiche o imprescindibili. Nella mia ricerca personale seguo per forza un percorso dettato alla base da sensibilità ed interessi "miei". Non credo nemmeno che abbia senso doversi far piacere tutto per dimostrarsi indefinitamente aperti, anche perché così si finisce per non prendere mai una posizione. |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 20:32
Aggiungo però che in genere il critico non l'ultimo dei coglio.ni e una visione di una persona con una certa cultura indubbiamente può fare notare o capire molto che da soli non sempre é facile Questo aiuta a crescere anche nella propria visione |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 20:35
Ma poi diciamocelo pure che quando si legge o ascolta una qualunque campana, per quanto qualificata e attendibile sia, un minimo di confronto con la propria intelligenza ci dovrebbe essere a prescindere...solo i coglioni pendono dal sapere di qualcuno per partito preso. |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 20:37
Diciamo che frequentare le gallerie ti porta ad incontrare ed approfondire conoscenze e persone. La selezione e' gia fatta da chi lo fa di mestiere. Pero' il vagabondare scoprendo novita' e sconosciuti ha il suo fascino. |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 20:37
Indubbio e come dice rombro il gusto personale si evolve e affina, si impara |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 20:43
Ma ragazzi...ma voi avete veramente bisogno dei galleristi o dei critici di mestiere per capire cosa vi attrae in fotografia? Spero di no... |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 20:47
Spesso su certi autori il confronto si é importante Ovviamente non le super×le Sono stato a una bella mostra l'autrice era interessante, la curatrice/gallerista ha fatto una pippa inutile e incomprensibile. Ecco io penso che certi lavori spesso vanno anche contestualizzati o spiegati, ma se la spiegazione sono solo paroloni e frasi contorte per non farti capire un cazz.o ecco forse perché non c'é un c.azzo da capire Ma ho ascoltato anche curatori seri e il loro lavoro é stato importante per comprendere o contestualizzare autori |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 20:57
Allora evidentemente non ho sufficiente esperienza in merito. Pur sapendo quanto in ambienti istituzionali ci siano spinte improbabili e dinamiche dettate da ben altri interessi...non mi sono mai trovato nella situazione di dover capire qualcosa in ambito fotografico grazie alle indicazioni di un addetto ai lavori. Ma voglio dire che, quand'anche se ne avesse bisogno, come dici tu, il confronto ci deve essere comunque con quello che ti viene spiegato/propinato...quindi spero che nessuno di voi apprezzi passivamente qualcosa solo perché gli è stato "inculcato" :) |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 21:00
Cioè...voi avete delle tendenze nel cercare/gradire perché immagino che vengano toccate in qualche modo delle corde personali, fondamentalmente. Poi che qualcuno ti dia delle "dritte" è un discorso ulteriore. Ma di base voglio sperare che sappiate cosa cercate perché interessa a voi per prima :) |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 21:10
Dico la mia caxxata: concordo con gli ultimi 2 interventi, molto interessanti. È palese che ci voglia una certa preparazione per giudicare in assoluto. C'è anche chi esalta, o prende come dogma assoluto qualsiasi autore "ufficiale" o riconosciuto. Non ricordo chi ho letto, un giorno, che la fotografia è un linguaggio talmente universale da essere "letto" anche da chi è analfabeta. Mi ha fatto riflettere molto; credo che ognuno di noi, anche io nella mia ignoranza, abbia una predisposizione per un genere di linguaggio fotografico piuttosto che un altro, per esempio, molti non caposcono la fotografia, il linguaggio di Parr. Altrimenti, si prende per oro colato, dogma, qualsiasi autore che venga riconosciuto da qualche mostra, rivista etc... per non parlare dei pipponi di curatorieh?! |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 21:17
Sì però attenzione: il risvolto del discorso non vuole neanche essere "vale qualunque cosa, purché sia personalmente sensato e giustificato". Perché quella è un'altra scorciatoia per non prendere mai posizione e mettere sullo stesso piano il fotoamatore spensierato della domenica con uno navigato che sa il fatto suo. |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 21:23
l punto e'che una cosa e' vedere l'opera dal vivo, un'altra farsela spiegare dall'autore o da chi ha discusso con l'autore. Insomma, dopo una serata passata a bere e a parlare con chi ha creato l'opera, la tua esperienza cambia. Non necessariamente in modo positivo. |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 21:26
Poi sappiamo tutti cosa passa nel retrobottega delle gallerie. Le tele bianche firmate dietro dal gallerista, i quadri fatti su ordinazione etc.. |
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