| inviato il 16 Maggio 2025 ore 10:26
Non si tratta di mettere o non mettere in discussione. Secondo me, di Dio è inutile PARLARE. Non si viene a capo di nulla, perché ognuno ha le sue ragioni. Dell' amore è superfluo parlare: o lo si vive o non lo si vive. |
| inviato il 16 Maggio 2025 ore 11:08
per amare non c'è bisogno di una narrazione sci-fi |
| inviato il 16 Maggio 2025 ore 12:01
“ L'esistenza di Dio è indimostrabile, di conseguenza anche la sua non esistenza. Qualsiasi forma di linguaggio umano non è in grado di esprimersi riguardo a Dio, perché, se è Dio, deve per forza essere, secondo un normale ragionamento logico, un totalmente Altro rispetto all'uomo. Al di fuori della fede, non ha senso parlarne. „ Sottoscrivo. Non sono però in accordo sul non senso del pronunciarsi fuori dalla fede. Dio esiste ed è esistito come contenuto di esperienza. Valga quello che magistralmente espone Salvatore Natoli: «La nemesi del tentativo di cattura del divino è stata implacabile:quel tentativo avanzava l'implicitapretesa di proporzionare Dio all'uomo.....La tradizionale onto-teologia viene meno perché non solo non esibisce alcun fondamento ma è riduttiva dell'àmbito dell'esperienza religiosa stessa.Nella nostra cultura c'è,tuttavia,un riduzionismo ben più radicato e diffuso che è di tipo scientistico-positivista.B] In quanto alle argomentazioni di Lorenzo: «Mi sembra sbagliata l'idea di voler spiegare un'usanza,per esempio l'uccisone del re-sacerdote.Frazer non fa altro che renderla plausibile ad uomini che la pensano come lui.E'davvero strano che tutte queste usanze finiscano per essere presentate,per così dire, come delle sciocchezze....Wittgestein.» “ paolo quindi se io dico che vengo da alpha centauri e ho creato l'universo e tu mi dici che dico una cosa falsa „ Capzioso. Non esistono dimostrazioni dell'esistenza di Dio.Almeno che siano state rese evidenti ed indefettibili. Vi sono solo le dimostrazioni che Dio dà di se stesso.L'uomo perviene ad uina fede fondata sul messaggio. Scienza e fede sono su due piani differenti. Risolvere la «vexata quaestio se sia la capacità umana di sperare la matrice originaria di Dio o,al contrario,sia colui che in sé e di per sé esiste e da cui scaturisce ogni cosa... è un confronto speculare,ove le diverse spiegazioni falliscono inesorabilmente. “ un'invenzione dell'uomo e questo è un fatto „ Anche la convinzione che esistano specie aliene è un fatto.Ogni negazione è un fatto. Come lo è l'assenza di riscontri oggettivi all'asserto. Ripeto: non credere all'esistenza di Dio è comprensibile.Come lo è l'opposta convinzione. Ma,nei due opposti,vengono meno le possibilità della dimostrazione. E questo è,anch'esso,un fatto. |
| inviato il 16 Maggio 2025 ore 13:50
Quando dico che, al di fuori della fede, non ha senso parlarne, mi riferisco all' evento della Rivelazione ( cfr. Dei Verbum) con la quale, per unilaterale decisione di Dio, egli si apre all' uomo con un ' linguaggio' accessibile, allo scopo di istituire con l'uomo una relazione che diventa una partnership nella quale l' unica 'molla' e l' unico fine sono l' amore per l' uomo e la sua felicità. Posso anche rifiutare in toto la rivelazione, con la conseguenza che parlare di Dio ' in astratto' rischi di diventare puro esercizio sillogismo ( e sterile: " cui protesta questo ipotetico Dio??) |
| inviato il 16 Maggio 2025 ore 13:51
Corr. Cui prodest |
| inviato il 16 Maggio 2025 ore 18:44
Basta leggere la Bibbia per scoprire come è nata la vita. L'importante essere in grado di capire cosa c'è scritto. Il primo giorno creò l'universo. Il secondo giorno creò i pianeti e le stelle Il terzo giorno creò il mare e la terra Il quarto giorno creò le piante Il quinto giorno creò gli animali Il sesto giorno creò l'uomo Il settimo giorno si riposò Ebbene non si è sempre detto che l'uomo è il risultato di una evoluzione della natura? Quindi è normale che debba essere una entità superiore che ha creato tutto questo. Poi che questa entità la chiamano Dio o Allah dipende soltanto dalla religione di appartenenza |
| inviato il 16 Maggio 2025 ore 20:27
@Groh avevo letto anch'io il saggio di Pievani tempo fa. Sono andato a sentirlo al Manzoni a Monza. Il tema era che non aveva senso il razzismo, tenuto conto delle ultime ricerche. Quando è toccato al pubblico, c'è stato il solito saputo che gli ha rinfacciato "come spieghi i watussi e i pigmei? Quando si sono diversificati?" E il Telmo "fra i sei e i settemila anni fa..." Non me l'aspettavo |
| inviato il 16 Maggio 2025 ore 20:53
Valgrassi, effettivamente Telmo Pievani è veramente molto preparato. Ha anche un modo di spiegare le cose da bravo divulgatore. L'ho ascoltato anch'io dal vivo un paio di volte, è sempre interessante. Frequento il sito pikaia.eu, che dirige assieme a Coccia, una visita ogni tanto non manco mai di farla. Lo consiglio anche ai creazionisti, per capire che l'evoluzionismo non va ridotto solo alla relazione uomo/scimmia, c'è ben altro di interessante da conoscere. Poi ognuno rimarrà con la propria idea, ma comprendere quelle altrui non mi sembrerebbe sbagliato. |
| inviato il 16 Maggio 2025 ore 21:04
Io vi consiglio vivamente Salvatore Brizzi. |
| inviato il 17 Maggio 2025 ore 13:21
Io vi consiglio vivamente Thomas chiromante e astrologo |
| inviato il 17 Maggio 2025 ore 14:18
Ringrazio chi ha segnalato pikaia. Grazie davvero. |
| inviato il 17 Maggio 2025 ore 18:29
Io ho consigliato Brizzi, ma non a tutti.......evidentemente per te è ancora presto! |
| inviato il 17 Maggio 2025 ore 18:34
No, invece credo che per quelle cose sia tardi, sono cresciutello e quindi non leggo più i fumetti . |
| inviato il 17 Maggio 2025 ore 19:14
Ognuno ha ciò che gli compete, no problem! |
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