| inviato il 09 Marzo 2025 ore 8:16
Esatto Roberto, io smisi di acquistare ottiche Nikon proprio quando ci fu il passaggio dagli AI agli AF. Per curiosità qualche anno fa acquistai un 28mm/2,8 AFD di occasione, lo rivendetti quasi subito.... Tornai a riacquistare dei Nikkor quando uscirono gli AFSG che, almeno otticamente, erano in genere validi, ora con i Z credo siano tornati a livelli elevati come è giusto che sia, ma non ne ho esperienze.... |
| inviato il 09 Marzo 2025 ore 9:31
l'aumento del n. di lenti è stato necessario per poter passare dall'elicoide al sistema IF, da quanto ho letto in alcune recensioni pare che i successivi AF/AFD siano ancora leggermente migliorati come prestazioni, io però ho sempre avuto una "viscerale" e quasi irrazionale antipatia verso la serie AF/AFD perchè, a mio vedere, rappresentarono un forte regresso nella proverbiale qualità dei Nikkor (sia di costruzione che ottica) a maf manuale (ma non in questo caso...) ******************************************** Indubbiamente gli AF-D sono diversi dagli Ai-s, anche esteticamente dove gli Ai/Ai- s sono molto più gradevoli alla vista e anche al tatto, diciamocelo, ma nel caso del 180 AF-D, con quale però premetto di non avere grande esperienza, non mi pare inferiore all'Ai-s. Come peraltro anche nel caso del Micro Nikkor 105/2,8. Uno piuttosto che mi pare né carne né pesce è il 300/4 AF-D ED... soprattutto se lo si paragona al successivo AF-S, questo si un gran bel obiettivo |
| inviato il 09 Marzo 2025 ore 10:10
“ Indubbiamente gli AF-D sono diversi dagli Ai-s, anche esteticamente dove gli Ai/Ai- s sono molto più gradevoli alla vista e anche al tatto, diciamocelo, ma nel caso del 180 AF-D, con quale però premetto di non avere grande esperienza, non mi pare inferiore all'Ai-s. Come peraltro anche nel caso del Micro Nikkor 105/2,8. Uno piuttosto che mi pare né carne né pesce è il 300/4 AF-D ED... soprattutto se lo si paragona al successivo AF-S, questo si un gran bel obiettivo Eeeek!!! „ credo che Roberto abbia "fotografato" perfettamente quel cambio epocale. Il 180mm/2,8 AF/AFD credo che, come dicevo sopra, abbia migliorato un pochetto ancora le prestazioni, ma fu una delle poche eccezioni.... Il micro Nikkor AFD non lo conosco, so che gode di buona fama, ora ho un 105mm/4 AI, in passato ho avuto l'f2,8 AIs e l'AFSG VR. Quello che posso dire è che il 105mm/2,8 AIs era ottimo, ma soprattutto un vero e proprio capolavoro da un punto di vista costruttivo, e che l'AFSG era leggermente migliore (ma meno appagante...), alla fine come macro ho preferito il 105mm/4 AI più leggero e compatto e con prestazioni di tutto rispetto, secondo me nei macro l'AF non serve a nulla e nemmeno la luminosità (soprattutto con le ML) |
| inviato il 09 Marzo 2025 ore 10:23
Certo, tra gli AF e AF-D ce n'erano diversi molto buoni. Oltre ai già citati 180/2.8, 85/1.8 e micro 105/2.8, ache l'AF-D 80-200/2.8 ED Bighiera e altri. Il 20/2.8 e il 24/2.8 riprendevano piè pari lo schema degli Ais. Erano soprattutto alcuni tra i primissimi AF a presentare evidenti criticità; e in molti casi alla Nippon Kogaku (così si chiama allora l'attuale Nikon Corp.) se ne accorsero. Oltre al 28/2.8 con 5 lenti che, come ho già scritto, fu poi sotituito dall'AF-D con 6 lenti; anche il 50/1.4 che, pur riproponendo lo schema dell'Ai-Ais, presentava una qualità costruttiva che chi era abituato ai modelli precedenti giudicava "scandalosa". Prima ancora che iniziasse la serie degli AF-D, indrodussero una nuova versione del 50/1.4 fatta decisamente meglio (o "meno peggio" secondo chi veniva dagli Ai-Ais). |
| inviato il 09 Marzo 2025 ore 10:28
“ Quello che posso dire è che il 105mm/2,8 AIs era ottimo, ma soprattutto un vero e proprio capolavoro da un punto di vista costruttivo „ Si, era caratterizzato da uno schema molto raffinato progettato da Yohsinari Hamanishi; 10 lenti in 9 gruppi con doppio CRC. Faccio l'ennesimo copia incolla da qui: www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=1&t=3404026#19135222 << Micro Nikkor 105/2.8 Ai-S. Posso definirlo il degno fratello maggiore del Micro 55/2.8, in quanto riesce a conciliare le esigenze contrastanti di ottimizzazione nella macro e nel paesaggio grazie all'adozione di un doppio dipositivo CRC (brevettato nei tardi anni '60 dalla Nippon Kogaku - così allora si chiamava la Nikon Corp) che consisteva nel rendere gruppi di lenti flottanti tra loro durante la MaF. Di ciò ne parla Marco Cavina in questo bellissimo articolo, praticamente un saggio, allegando gli schemi in cui è evidente il doppio CRC: www.marcocavina.com/articoli_fotografici/Micro_Nikkor/00_pag.htm Qui tre fotine senza pretese: www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2913669&l=it www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3209567 www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2915192&l=it In questa galleria, le foto "Rhododendron Catawbiense - da 12 a 27" e quelle "Pitosforo - 1 e 2" www.juzaphoto.com/me.php?pg=272355&l=it e in quest'altra, le foto "Tarassaco o Dente di Leone - da 1 a 12" www.juzaphoto.com/me.php?pg=294034&l=it sono state fatte con il 105 Micro, ora su A7II, ora su A6000, a seconda dell'angolo e della profondità di campo che mi occorreva. P.S.: Questa foto a una gatta con l'A6000 evidenzia sia la risolvenza che la qualità dello sfocato: www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3198882 >> |
| inviato il 09 Marzo 2025 ore 12:17
secondo me nei macro l'AF non serve a nulla e nemmeno la luminosità (soprattutto con le ML) ******************************************** Questa è un poco la vulgata comune caro Gian Carlo, vulgata con la quale non sono affatto d'accordo... opinione personale ovviamente |
| inviato il 09 Marzo 2025 ore 14:50
“ Questa è un poco la vulgata comune caro Gian Carlo, vulgata con la quale non sono affatto d'accordo... opinione personale ovviamente Sorriso „ Non so se è una vulgata o meno.... comunque io scatto sempre almeno a f5,6 o f8 e assolutamente con maf manuale, lo facevo anche quando avevo l'AFSG, così azzecco praticamente tutte le maf, in auto fa quello che vuole la fotocamera e non io |
| inviato il 09 Marzo 2025 ore 15:43
Ma infatti Gian Carlo io ho rimarcato il fatto che questa è una mia personale, anzi personalissima opinione. Opinione derivante dal fatto che date le basse sensibilità di cui dispongo ben di rado posso concedermi il lusso di chiudere oltre f 4... 5,6 toh... ma davvero con grande fatica |
| inviato il 09 Marzo 2025 ore 19:12
Non condivido del tutto il fatto che con l'avvento degli Af e Afd ci sia stata una caduta e arretramento di casa Nikon, o meglio, un certo ridimensionamento e volgarizzazione ci fu, ma questo riguardava pure le altre maggiori case del 24x36. Con l'avvento dell'AF ci fu da un certo punto di vista riguardante pure la qualità delle fotocamere, l'avvento della plastica con tutte le conseguenze del caso. Per me e per tutti (o quasi) i produttori questo portò a una scelta al ribasso, che però permetteva elle massa di dotarsi di una reflex (apparentemente) blasonata. Mi spiego meglio per quanto riguarda Nikon: Nelle serie Ai e AIS e precedenti c'erano due o a volte tre linee produttive, ma la qualità meccanica era eguale (quasi) sempre, nel senso che fra un 50 1,2 e un 50 1,8 non cambiava la veste e neppure la qualità meccanica che era cmq d'elite, cambiava la qualità ottica e il relativo prezzo, Questo valeva più o meno per tutte le focali. Con l'avvento dell'AF le linee produttive sono profondamente cambiate: sono esistiti i plasticoni a volte pure scarsi che si montavano sulle ultime analogiche "popolari", ma nel contempo c'erano pure i professionali sempre al top. Esempi: tutti i macro Af, ho il 60 2,8 che è un capolavoro e esiste pure il 200 f4 che è a oggi ancora un punto di riferimento fra i macro lunghi. I due defocus 105 e 135, Il 28 1,4, il Bighiera 80-200, entrambi gli 85, e lo stesso 180 2,8 Afd. E pure fra gli zoom segnalo il 35-70 afd e il 28-105 afd ... ma sono i primi che mi vengono in mente. Questa linea di avere qualità diversissime a pari focale permane ancora oggi, anzi in un certo senso si accentua nelle ottiche per ML e a mio parere ho l'impressione che riguardi più o meno tutti i produttori. Perché la "salvezza" fu vista andando verso una popolarizzazione della fotografia a quei tempi e pure oggi questo tentativo permane perché la crisi non solo permane, ma si accentua. |
| inviato il 09 Marzo 2025 ore 20:04
“ Questa linea di avere qualità diversissime a pari focale permane ancora oggi, anzi in un certo senso si accentua nelle ottiche per ML e a mio parere ho l'impressione che riguardi più o meno tutti i produttori. „ In effetti Sony (la gamma che conosco meglio tra le contenporanee) ha quelli di base (non contraddistinti da una lettera dell'alfabeto); poi i serie "G" che potemmo definire "prosumer" o (visti i prezzi non proprio stracciati) quelli di fascia medio-alta; e infine i "GM", ovvero i top, i "pro" (anche se non pochi professionisti non schifano i G). Mi sembra che Canon abbia riproposto negli RF la distinzione tra gli "L" con l'anello rosso e quelli senza. Nikon ora ha al top ha la "Serie S" (mi ricorda la Mercedes-Benz). www.reddit.com/r/Nikon/comments/1bp65ja/difference_between_s_lenses_an |
| inviato il 09 Marzo 2025 ore 23:57
Sostanzialmente è quello che volevo dire. Nei vecchi Ai Ais e preAi non vi era questa evidente differenza direi "di classe" .... il primo zoometto 43-86 definito da tutti il re degli scarsi, aveva una costruzione non dissimile dal resto dei migliori Ais. L'avvento della plastica (che non demonizzo, intendiamoci) e della reflex "per tutti" ha portato a queste differenziazioni. |
| inviato il 10 Marzo 2025 ore 7:07
“ Non condivido del tutto il fatto che con l'avvento degli Af e Afd ci sia stata una caduta e arretramento di casa Nikon........ „ vere le tue osservazioni, in effetti io mi riferivo alle focali più comuni, che poi erano quelle utilizzate normalmente. In pratica se, negli anni '80, avessi voluto passare a fotocamere autofocus avrei dovuto: - vendere la F3, la Nikkormat ed i miei AI-AIs - acquistare una AF e relative ottiche AF a me quello sembrava un arretramento, in termini qualitativi, davvero non accettabile così, complice il fatto che l'AF mi serviva ben poco, me ne restai con quella attrezzatura sostanzialmente fino al 2009. Anche con il corredo 6x6, per le stesse ragioni, restai fermo, continuai ad usare la mia Hasselblad 500C totalmente manuale. Nel 2009 presi la mia prima reflex digitale, la D90 e quello fu davvero l'inizio di una nuova epoca.... |
| inviato il 10 Marzo 2025 ore 9:03
Nel 2009 presi la mia prima reflex digitale, la D90 e quello fu davvero l'inizio di una nuova epoca.... ******************************************** Nel senso che... |
| inviato il 10 Marzo 2025 ore 9:32
“ Nel senso che... „ accantonai di fatto l'analogico, pur mantenendo un ottimo legame con le ottiche vintage che uso tutt'oggi. Ps: so che per te è blasfemia |
| inviato il 10 Marzo 2025 ore 10:35
Ps: so che per te è blasfemia? ******************************************* No, no, assolutamente no caro Gian Carlo, la mia è solo pura e semplice curiosità. Anche perché so bene che per chi in origine fotografava col negativo colore il passaggio al digitale non può che aver fatto bene, perché da una parte semplifica il lavoro e dall'altra assicura una ripetibilità e una accuratezza nel risultato finito che è quasi impossibile da raggiungere con la chimica fotografica. Col BW le cose un poco cambiano e, soprattutto se viste nell'ottica del "tutto si fa con tutto", alla fine non ci sono queste grandi differenze fra chimica e digitale, nonostante tutti dicano che il BW digitale non regge il confronto con la pellicola. Io personalmente quando parlo delle peculiarità della pellicola mi riferisco alla diapositiva, perché è solo lì che la pellicola è ancora il riferimento... a meno di non potere o volere spendere cifre straordinarie in proiettori che costano come automobili di alta classe. |
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