| inviato il 17 Novembre 2024 ore 12:53
Veramente il secondo è un ex campione, e la sua stella è tramontata da tempo. In ogni caso è evidente a tutti, o almeno a tutti quelli che non guardano ai fatti con le fette di prosciutto sugli occhi, che è una farsa messa su per far soldi, anzi milioni di dollari, senza fatica e senza rischio... |
| inviato il 17 Novembre 2024 ore 13:19
In ogni caso è evidente a tutti, o almeno a tutti quelli che non guardano ai fatti con le fette di prosciutto sugli occhi, che è una farsa messa su per far soldi, anzi milioni di dollari, senza fatica e senza rischio... ====================== Su questo non ci piove Paolo ;-) |
| inviato il 17 Novembre 2024 ore 14:57
Tyson ha fatto un colpo da maestro, ha fatto vedere che a 60 anni ha ancora fisico e fiato, pure se farsa, i pugni c'erano, li ha dati e incassati alla grande, infine e si e portato a casa 20 milioni |
| inviato il 17 Novembre 2024 ore 15:26
..non si danno le botte ai vecchietti per soldi, vergognatevi. |
| inviato il 17 Novembre 2024 ore 18:22
Magari organizzeranno una rivincita..altre milionate |
| inviato il 17 Novembre 2024 ore 20:54
dai video di Franco sembrerebbe che si sia trattenuto veramente. Non lo sapremo mai. |
| inviato il 17 Novembre 2024 ore 21:05
Si, Tyson si è visibilmente trattenuto... mi sembrava di vedere Sonny nel primo combattimento con Clay |
| inviato il 18 Novembre 2024 ore 9:32
ritengo sia molto più divertente guardarsi direttamente un film di rocky, con musiche, storia ecc....o un incontro della wwe, che almeno sono più coreografici e non prendono per il c..lo gli spettatori (da anni, ormai, gli incontri wwe sono dichiaratamente spettacoli). In merito ai soldi che hanno preso, ricordiamo che nello spettacolo (tale è lo "sport" da sempre) non viene pagato il gesto e il valore dell'atleta in se, ma quante persone vengono interessate. I compensi dei calciatori non derivano dall'importanza del dare due calci ad un pallone, ma dal numero dei beccaloni che passano le domeniche a guardare gente che calcia un pallone. |
| inviato il 18 Novembre 2024 ore 15:43
I compensi dei calciatori non derivano dall'importanza del dare due calci ad un pallone, ma dal numero dei beccaloni che passano le domeniche a guardare gente che calcia un pallone. Ecco... il punto è proprio questo. A prescidere da quanta gente osservi lo spettacolo da una parte si tratta di Sport, E BASTA, dall'altra invece si tratta sempre di sport... ma con una forte componente evocativa perché, ricordiamocelo, il combattimento coi pugni è insito nella natura umana, è atavico, anzi è primordiale e pertanto il Pugilato trascende lo Sport puro e semplice per diventare metafora della vita stessa. Quindi uno spettacolo di un tale squallore da un lato svilisce lo Sport in quanto tale, e già questo è fin troppo insopportabile, ma quel che è peggio è che dall'altro lato cancella d'un colpo duecento anni di Storie di vita, di imprese sportive leggendarie, Storie personali di rivalsa sociale, prima che economica. di gioia e, soprattutto, di vita, di morte e di menomazioni durature... quali per esempio quel completo, totale, assoluto rincoglionimento, che va sotto l'asettico nome di Demenza Pugilistica, di cui Cassius Clay/Muhammad Ali è solo l'esempio più conosciuto, anche se non certo l'unico... PURTROPPO! |
| inviato il 18 Novembre 2024 ore 17:34
Credo che andrebbe un po' rivista la definizione di sport. Non basta che ci sia una competizione per definirlo sport. Le competizioni professionistiche, di sportivo, non hanno ormai più nulla. Sono dei veri e propri lavori. Richiedono allenamento? Certo, come anche è richiesto ad un militare incursore. Ma non è sport. Quell'aspetto della boxe a cui ti riferisci, quello che la rende ormai un caso unico nelle attività di combattimento legale, a me non piace. Certo è affascinante, ha creato storie di sofferenza e di tenacia che non esistono in altre competizioni. Ma ad un prezzo che non dovrebbe essere accettato in una società civile. Anche in altre discipline, tipo MMA, K1 ecc ci sono i ko e, a volte, anche danni importanti, ma sono sempre a livello traumatico. Colpi singoli che fanno più danno di quanto previsto. Quando l'atleta è in difficoltà seria, passivo, interviene subito l'arbitro. Anche se recentemente mi pare che i ko tecnici siano più frequenti di un tempo, comunque la boxe rimane l'unica disciplina dove sia concesso all'atleta di continuare il combattimento anche se palesemente incapace di farlo. E molte delle "imprese" di resistenza e tenacia, spesso altro non sono che il risultato di un mix di adrenalina e cervello troppo scombussolato per rendersi conto dei danni che sta subendo il proprio corpo. |
| inviato il 18 Novembre 2024 ore 18:59
E molte delle "imprese" di resistenza e tenacia, spesso altro non sono che il risultato di un mix di adrenalina e cervello troppo scombussolato per rendersi conto dei danni che sta subendo il proprio corpo. ********** ********** No. In casi del genere non è questione di adrenalina, perché quando un pugile non può continuare egli, in maniera sia conscia che inconscia si affida al proprio manager e al proprio allenatore... sono LORO che devono decidere se è il caso di gettare la spugna, perché il pugile sta lottando... e in quel momento il suo cervello è regredito al livello (primordiale) di una pura e semplice LOTTA PER LA SOPRAVVIVENZA, e quindi egli cederà solo quando non avrà più un grammo di energia a sorreggerlo. Le tragedie del ring, da SEMPRE, sono avvenute a causa di manager e allenatori incoscienti e senza scrupoli, gente disposta a mettere il proprio tornaconto personale davanti all'incolumita psichica e fisica del loro amministrato... questo, e solo questo, ha favorito e alimentato le tragedie del ring. E tutto questo non è avvenuto solo a pugili rionali o a professionisti di terza categoria, spesso e volentieti è accaduto anche ai campioni più grandi e conosciuti. Un esempio per tutti? Muhammad Ali... ovviamente! |
| inviato il 19 Novembre 2024 ore 8:03
dimenticavo i secondi, ma il concetto più o meno rimane: un regolamento che consente di proseguire il combattimento ad un pugile anche se palesemente sta subendo gravi danni, solo perchè nessuno (lui o i suoi secondi) vuole fermarsi non è più tollerabile oggi. |
| inviato il 19 Novembre 2024 ore 10:32
Capisco il tuo punto di vista Angor e se è solo per questo lo condivido pure, ma stiamo parlando di uno Sport, ora di fatto estinto, che ha vissuto il suo periodo di massimo fulgore fra gli inizi del XX secolo e gli anni '60 dello stesso. Stiamo parlando di un tempo che per molti versi dista da noi un'intera era geologica. Tanto per fare un esempio ai miei tempi si faceva l'esame di Seconda Elementare, ebbene molti miei coetanei superavano l'esame, prendevano il loro mini-mini-mini-diploma che attestava la loro capacità di leggere e scrivere, e poi si imbarcavano sui pescherecci, che spesso erano ancora le paranze a vela dei genitori, e la loro infanzia terminava lì. Secondo te una cosa del genere oggi sarebbe non dico tollerabile ma anche solo teoricamente ammissibile? Certamente no... eppure solo mezzo secolo addietro era la norma! In Italia... figurati del profondo Sud degli Stati Uniti dove esistevano ancora le Leggi Jim Crow e con esse pure la segregazione razziale. |
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