| inviato il 27 Agosto 2024 ore 19:09
A me hanno sempre insegnato che l'unica cosa che può rendere "tridimensionale" un'immagine 2D è la luce. Prendi un foglio bianco e disegna il contorno di una sfera e sarà bidimensionale, crea su questa sfera luci e ombre e apparirà tridimensionale. L'immagine linkata ne è un perfetto esempio. Fa tutto la luce. www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2173001&l=it |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 19:24
Rigel, la camera oscura la usavano già ne tardo 500 e poco dopo ci montavano davanti una lente al foro stenopeico, come sarebbe a dire che non "lo sfocato fotografico nessuno poteva avere idea di cosa fosse"? Nel primo ottocento hanno iniziato a studiare il modo di fissare le immagini...il resto esisteva già, la proiezione di un'immagine su di un vetro smerigliato, quello che mancava era la capacità di fissare l'immagine. La fotografia poi, come ho scritto nel primo Intervento ha creato una cultura ed un abitudine a vedere immagini con uno sfocato definendo un codice culturale. Ma non è che lo sfocato venisse da tutti tenuto in gran conto, come ho anche sottolineato prima Scheimpflug si usava per avere tutta la profondità a fuoco ed il gruppo 64 con Ansel Adams reputava che la fotografia di paesaggio dovesse essere tutta nitida. Più recentemente Luigi Ghirri si esprime in maniera critica sulla abitudine di usare aperture grandi per sfocare suggerendo modi alternativi da lui preferiti per suggerire la profondità. |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 19:28
“ lo sfocato fotografico nessuno poteva avere idea di cosa fosse, mentre il monocromatismo lo conoscevano benissimo, ma si guardavano bene dall'utilizzarlo (ovviamente parlo dei Michelangelo, Raffaello, VanGogh, Matisse, Renoir, Monet, Rembrandt, Cézanne, Giotto, Caravaggio, Canaletto etc etc....non le "grisaglie") „ Van Gogh, Matisse, Renoir, Monet e Cézanne sono nati dopo l'invenzione della fotografia e vissuti in piena epoca di mania fotografica. L'uso di lenti nella camera obscura risale comunque ad almeno un paio di secoli prima. Il tema dell'utilizzo di strumenti ottici da parte degli artisti è piuttosto discusso e controverso, ma Hockney ha scritto per esempio di come, in base ai suoi studi al riguardo, Vermeer se ne avvalesse e di come dovesse rifocheggiare l'immagine per poter ottenere i vari elementi sufficientemente nitidi. |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 19:28
“ Può una lente fornire risultati più tridimensionali rispetto ad un'altra? „ Secondo me sì, anche se le differenze sono minime come hai giustamente scritto. La domanda successiva potrebbe essere questa: gli obiettivi otticamente più performanti sono sempre i meno adatti per ottenere tali risultati (tridimensionali)? La risposta è secondo me è no. Dipende dal singolo obiettivo ma non è una regola generale. |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 19:38
Quello che cerco di dire, magari mi sbaglio, è che lo sfocato di una lente di per sé non determina effetto tridimensionale, ho l'impressione che il termine sia sbagliato. Se la sfocatura di una lente, anche la migliore sfocatura possibile tecnicamente, con le aberrazioni di cui prima si diceva, fosse in grado di dare effetti tridimensionali allora noi, davanti ad un paesaggio, non avremmo che da aprire il diaframma et voilà, per miracolo sembra di essere dentro la foto. Non mi pare che sia così. |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 20:15
Avevo letto chissà dove che il Canon 35 1.4 hsm prima versione e il Voigtlander 40 1.2 fossero lenti che restituissero una bella sensazione di profondità, sarà vero? Io non lo so però ammetto mi piacerebbe provarle |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 20:27
Ehm... no Andrea l'ambito paesaggistico esula da queste considerazioni. In quel campo le Rf vincono a mani basse. Immagino che l'autore della recensione facesse riferimento a ritrattistica ambientata quindi con pochi piani focali ma ben definiti. |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 20:55
“ “ Può una lente fornire risultati più tridimensionali rispetto ad un'altra? ? „ “ La domanda successiva potrebbe essere questa: gli obiettivi otticamente più performanti sono sempre i meno adatti per ottenere tali risultati (tridimensionali)? „ Facendo la conta per me manca la terza domanda: Quanti tipi di tridimensionalità possono essere percepiti? La risposta per me è: Tanti |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 21:24
@Mirko a me pare di capire che la tecnica introdotta da Leonardo sia appunto da intendersi come tecnica di sfumato che è cosa diversa dallo sfocato come lo intendiamo qui. Lo sfumato serviva a Leonardo ad ammorbidire i passaggi tonali sul volto femminile ed a contrastare il taglio netto che in qualche modo introduceva il disegno usato per i contorni delle figure dalla scuola fiorentina, ma ciò ha poco a che vedere con una sfocatura. Anche l'uso di questa sfumatura nel paesaggio è asservito alla creazione di quello che per Leonardo è il peso e la densità dell'aria per cui si ha un degradare dal chiaro allo scuro passando dal basso alla cima della montagna e passando dalle montagne vicine scure a quelle lontane chiare: questa è appunto la prospettiva aerea che non va confusa con una sfocatura. |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 21:35
Andrea e Ironluke....ma avete provato una volta a guardare dentro una stanza buia l'immagine proiettata di un foro stenopeico?....quale relazione ci sarebbe con un 50/85mm f1,2/1,4?....non avevano nessunissima cognizione di cosa è l'immagine di questi ultimi....e detto questo, non è che la nitidezza fosse ricercata da tutti, sennò Monet, Renoir, Morisot, Manet, VanGogh etc sarebbero degli incapaci....Canaletto la ricercava allo spasimo, quelli citati no....e anche la Fotografia è umiliante degradarla a pura documentazione didascalica precisina precisina. |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 21:40
“ Scusate l'intromissione ma gli esempi di Rigel con il Brenizer mi portano a ritenere che per ottenere un effetto di profondità con uno scatto singolo servirebbe un grandangolo con una apertura assurdamente grande. La prospettiva e lo sfocato devono essere in qualche modo rilevanti per la percezione della profondità. „ No...il metodo Brenizer cerca semplicemente di simulare la resa degli obiettivi "normali" utilizzati sui grandi formati (quindi formati che, per leggi ottiche, presentano una profondità di campo nettamente inferiore)...una visione grandangolare non c'entra nulla. |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 21:59
“ Leggo sulle prime recensioni del RF 35mm che questa lente manca di tridimensionalità. Ma che super×la è? Cosa significa, in senso tecnico, che una lente è più o meno tridimensionale? Quale parametro misurabile stabilisce questa caratteristica? „ Se per tridimensionalità intendi aberrazione sferica, astigmatismo, coma, ecc... , allora no, non è un obiettivo "tridimensionale". La percezione di tridimensionalità per qualsiasi soggetto è data dal "contrasto tra luci ed ombre, e sarà maggiore o minore a seconda dell'angolo di incidenza della luce sul soggetto. Poi chi vuole credere nella "magia" e nella "tridimensionale" degli obiettivi è liberissimo di farlo, ci mancherebbe altro. PS la recensione oggetto della discussione l'avevo letta anch'io. Ma si può scrivere in una recensione "Non ho testato la lente in questione"? Se vuoi scrivere una stupidaggine, almeno fai finta di aver testato l'obiettivo |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 22:00
“ Andrea e Ironluke....ma avete provato una volta a guardare dentro una stanza buia l'immagine proiettata di un foro stenopeico?....quale relazione ci sarebbe con un 50/85mm f1,2/1,4?....non avevano nessunissima cognizione di cosa è l'immagine di questi ultimi.... „ Non si trattava di foro stenopeico, ma di lenti! Il primo uso di queste al posto del foro stenopeico risale alla fine del '500. Lo "sfocato fotografico" sembra fosse ben noto ai pittori già dai tempi di Vermeer. |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 22:07
Rigel OK è solo che a occhio la prospettiva creata mi sembrava quella di un grandangolo. |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 22:08
“ Quello che cerco di dire, magari mi sbaglio, è che lo sfocato di una lente di per sé non determina effetto tridimensionale, ho l'impressione che il termine sia sbagliato. „ Ma che il termine "tridimensionalità" sia sbagliato non vi sono dubbi.....come sono, etimologicamente parlando, sbagliati altri termini come "carattere", "anima", etc etc riferiti ad una lente..... Diciamo che già molti anni fa qui su juza, dopo millemila pagine di discussione alle quali parteciparono utenti molto bravi e competenti sull'argomento (come Bafman, Cos78 etc) si giunse ad un ragionevole accordo che il termine "ariosità" fosse quello più accettabile. |
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