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“ Che ci piaccia o no è inevitabile ridurre i consumi così non si può andare avanti avere la botte piena e la moglie ubriaca non è possibile.
O si fa un po' di sacrificio oppure si affonda .Triste
Tutti „
Soluzione logica ma totalmente utopistica: ora come ora non puoi ridurre i consumi ne affondare, sembra un paradosso ma è così.
Nel mio mini paese anni 60 contava 101 abitanti ( fu un compito di scuola della 3° elementare )con 23 case, ai tempi la quasi totalità aveva una potenza impegnata di 1,5 kw, ora gli abitanti sono x6 e gli edifici oltre 100, rari hanno potenza impegnata di 3 Kw e la maggior parte 4,6 o 6 Kw ed è un paese a bassissima esplosione demografica, facciamo il conto sui restanti siti e c'è da impallidire.
Vogliamo tornare a consumare meno? Come fai a smettere di riempire le case di elettrodomestici e automatizzazioni a cui manca lo srotolo della carta igienica motorizzato?
Che gli dai da fare a chi costruisce, vende, monta, aggiusta, smaltisce tutto quel materiale se lo riduci? Perché se vuoi effetto devi ridurre di tanto e non come 4 macchinette elettriche che girano come spaventa passeri.
@Rocco. Se non l'hai letto ti consiglio "disordine mondiale" - Manlio Graziano. E' interessante ma devi leggerlo con molta attenzione.
Occorre anche iniziare ad indagare più seriamente sulla parola 'sostenibile', perché spesso chi la pronuncia lo fa dall'alto di una posizione di privilegio mentre chi la subisce è lasciato all'inevitabilità del caso. In quel grafico manca la fondamentale giustizia sociale ma si capisce, perché per raggiungerla occorre prima di tutto ridistribuire la ricchezza. E chi vuole cedere la propria?
consiglierei la lettura del documentatissimo ed oggettivo volume di Nicola Porro: " La Grande Bugia Verde - Gli scienziati smontano, con dati reali, i dogmi dell'allarmismo climatico "; Macerata, Liberilibri, 2024.
Un volume illuminante, dall'esposizione chiara e basata su dati scientifici.
Aggiungerei anche che l'unica seria soluzione all'approvvigionamento energetico, allo stato attuale è nelle centrali elettronucleari e negli studi che porteranno alla fusione nucleare controllata.
Il resto, eolico in primis, seguito dal fotovoltaico intensivo, rappresentano non solo a mio parere, un disastro spesso irreparabile dal punto di vista tanto ambientale, quanto naturale e paesaggistico.
E perchè chiudere? Concordo con Enzo e le tesi esposte nel libro di Porro.
Ogni pala eolica produce una quantità di elettricità che ci vogliono cento anni di produzione per essere ripagata, sempre che non si guasta come molte o non funziona per mancanza di vento.
Siamo verdi come il sole (fusione nucleare) che ride!