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Info per analogica







avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2024 ore 14:01

Chi può prevedere cosa succederà in futuro? Cantavano "video killed the radio stars"
Invece la radio è viva e vegeta, la ascolto con piacere tutti i giorni.
Le nuove tecnologie possono anche affiancare le vecchie. Non necessariamente devono sostituirle.
Uso con grande piacere, digitale ed analogico. Ognuno ha peculiarità diverse.
I volumi di vendita ovviamente sono diminuiti. Ma c'è fermento. Ferrania sta presentando la terza pellicola, la P33. E presto arriverà anche una versione ad alta sensibilità.
Sono fiducioso
;-)

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2024 ore 16:28

Paolo, se Kodak non avesse spinto per la fotografia digitale l'avrebbe fatto qualcun'altro (tanto quella tecnologia era dietro l'angolo) e la situazione non sarebbe cambiata...
**********************

E no Diego, la situazione non sarebbe cambiata... se Kodak non avesse preso una cantonata epocale.
E la verità è nei fatti.
Nel periodo in questione, ovverosia il lustro fra la fine del millennio scorso e l'inizio del nuovo, la situazione era chiara, chiarissima anzi: il digitale più evoluto aveva fra tre e sei milioni di pixels, mentre una pellicola d'ordinanza, la Kodak Gold 100, giusto per restare in tema, aveva fra 9 e 36 milioni di pixels Eeeek!!!
Stesso discorso per le sensibilità: il digitale poteva arrivare, pagando peraltro un pesantissimo pedaggio, a 400 asa mentre la pellicola, pagando lo stesso pedaggio, arrivava a 3200 asa.
Kodak inoltre, e qui entra in ballo il suo AD, doveva sapere che la sua ricchezza non era tanto nella pellicola, dove del resto non investiva un centesimo di $ da vent'anni, ma nelle stampe... dove vendevano, sia detto letteralmente, km e km³ di prodotto all'anno.
A questo punto un AD serio, e un CdA serio uguale, avrebbe analizzato la situazione e avrebbe capito che mentre con la pellicola il passaggio alla stampa era OBBLIGATO, non altrettanto poteva dirsi nel caso del digitale.
Perché?
Semplice!
Perché senza stampa un utente "chimico" NON PUÒ FRUIRE delle immagini riprese, al contrario un utente digitale può bypassare tranquillamente la stampa, dal momento che egli friusce della sua immagine per il tramite di un computer, e non solo... quella immagine, che su carta vedi solo tu (autore) e qualche tuo amico a te vicino, quando è sul computer viaggia in giro per il mondo... e il mondo intero la vede... e osservandola AMMIRA il tuo lavoro! Cool
Ovviamente non è vero... ma l'utente medio così crede quindi...

Peccato che, e torno a ripeterlo, a questo punto NESSUNO più stamperà... e tu (Kodak) te ne andrai a gambe all'aria, come poi è INEVITABILMENTE accaduto.

A questo punto un AD serio, e preparato, invece di schierarsi col "futuro che avanza" avrebbe dovuto, peraltro a piena ragione, difendere la trincea dell'ortodossia affermando che quella trincea, e solo essa, era quella giusta!

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2024 ore 16:38

Paolo, se non l'avesse fatto Kodak, l'avrebbe fatto qualche altra società; tutto il mondo stava cambiando e si stava digitalizzando, quindi che trincea poteva difendere? Molto meglio guardare avanti e cercare di anticipare i concorrenti, cambiando quindi modello di business; infatti hanno prodotto sensori per un tot di tempo. Per enne motivi è andata male, ma poteva andare anche beni e oggi Kodak avrebbe potuto essere nella posizione di Sony. A quel punto tutti avrebbero applaudito l'AD di Kodak. Ripeto: si può criticare (ammesso di avere le competenze per farlo) come Kodak ha gestito il nuovo business ma non per aver tentato di entrarci e di entrarci tra i primi. Ricordiamo il noto adagio "l'unico modo per prevedere il futuro è crearlo", ecco, questo è quello che giustamente ha tentato di fare Kodak.

A questo punto un AD serio, e preparato, invece di schierarsi col "futuro che avanza" avrebbe dovuto, peraltro a piena ragione, difendere la trincea dell'ortodossia affermando che quella trincea, e solo essa, era quella giusta!
Paolo, non so se hai mai lavorato in una grande azienda, soprattutto se multinazionale, suppongo di no da questa tua affermazione, poiché quello che tu dici che un AD serio non deve fare è invece proprio quello che deve fare.
Che poi... a dirla tutta devo aggiungere una cosa: non è che un AD si sveglia una mattina e decide se difendere il vecchio business o percorrere nuove strade; l'AD è nominato dagli azionisti (di maggioranza) in base alla loro visione del business e a dove vogliono andare; l'AD verrà scelto e nominato sulla base di questo, e dovrà agire di conseguenza (lo dice la parola stessa: "amministratore delegato" cioè è delegato ad amministrare l'azienda e questa è di proprietà dei soci, azionisti, nel caso di una società per azioni).

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2024 ore 17:06

Diego caro venticinque anni fa il nuovo che avanza era la pellicola... non il digitale.
E a Kodak sarebbe bastato allestire un paio di confronti, seri e BEN FATTI, per dimostrarlo.
Il problema però è quello che accampo sempre io: Kodak preferiva raschiare il fondo del barile, come faceva da sempre, invece di spendere una £ira in ricerca e innovazione.

Come faccio a dirlo?
Semplice... oggi sono andato a rileggermi l'articolo di Maurizio Micci su Fotografare di Ottobre 1998 dove parla di queste nuove tecnologie... beh scorrendolo a un certo punto l'autore parla di Granuli Esagonali... e ho detto tutto.
Anzi l'ha detto lui...

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2024 ore 17:26

Paolo, nel 1998 c'erano gli sms e si parlava già di mms per mandare le immagini con i cellulari, esistevano già i jpg e le mail, altro che "la pellicola era il nuovo che avanza"; e tu dici che un AD serio, di una azienda nel campo dell'imaging, avrebbe dovuto difendere a oltranza la pellicola e le stampine 10x15 (perché erano quelle che facevano i grossi numeri) facendo finta che il mondo non scalpitava già per l'immagine digitale e la condivisione immediata? Non metto in dubbio che ci fossero studi già in stato avanzato per pellicole più perfornanti, il punto è che a pochi interessavano/servivano ormai. Sapessi quante tecnologie ogni anno vengono abbandonate dopo anni di ricerca semplicemente perché cambiano gli scenari.

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2024 ore 17:53

Un colosso molto strutturato, storicamente votato ad un unico settore merceologico, com'era Kodak, poteva stare in piedi sui grandi numeri. Andati questi appannaggio del digitale, il destino del colosso era segnato. Purtroppo spesso la flessibilita' prevale sulla qualita'. Qualita' che in Kodak avevano in entrabe le tecnologie fotografiche. Questo forse e' banale ma spiega anche perche' oggi le aziende che producono pellicole, carte e prodotti x fotografia chimica non aumentano i volumi produttivi, trattandosi di una nicchia. Sia pure in discreta salute ma comunque una nicchia...
Conseguentemente costi per l'utilizzatore finale alti.
Forse l'unica speranza e' , se gli attori non possono ingrandirsi, che aumentino di numero.


avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2024 ore 17:54

In campo riproduzione musicale, io mi godo il revival del vinile acquistando vagonate di ottimi supporti digitali usati al prezzo di un paio di caffè cadauno... Sorriso

Siamo benedetti i giovani analogici.

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2024 ore 18:12

Enrico a proposito di musica Domenica scorsa, al Libraccio sui Navigli, ho comprato un cofanetto di Chopin, doppio CD, nuovo, quindi ancora chiuso nella plastichina, a 1 Euro!
Con iTunes e Spotify, i CD non se li calcola più, nessuno. Fino allo scoppio della prox moda.

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2024 ore 19:36

Esatto, vinili da una parte e musica liquida dall'altra... però leggevo che nel 2023 in UK i CD hanno ripreso molto mercato... non siamo gli unici che ancora li utilizzano Sorriso

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2024 ore 21:45

Anche io ascolto i CD.

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2024 ore 0:40

Il vinile ha senso se la registrazione è fatta da fonte analogica. Ma dato che attualmente la fonte sonora è prevalentemente digitale, è davvero solo marketing.
Il CD, nasce digitale ma mantiene il formato "materiale" ( confezione, testi, foto ecc) con una qualitá audio ancora estremamente competitiva, nonostante l'età. Ho un DAC 32bit / 784 kHz su cui ho provato ad ascoltare dei DSD512, la differenza c'è ma è davvero minima e trascurabile, soprattutto per le mie orecchie di quasi 50 enne MrGreen

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2024 ore 8:43

www.afdigitale.it/il-ritorno-delle-audio-cassette-lennesimo-ed-inutile

SorrisoSorrisoSorriso

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2024 ore 9:02

Le cassette avevano come unica qualità, la praticità, infatti si sono diffuse tanto con l'avvento del walkman. Ma se parliamo di qualità, credo che anche solo un MP3 compresso a 192 kbps (neanche 320), sia decisamente più godibile. Al tempo usavo nastri TDK "Metal" IV, su piastre TEAC.

avatarjunior
inviato il 16 Febbraio 2024 ore 12:21

I vinili non si possono più toccare, ormai vado alle fiere... e compro i CD MrGreen ma non lo diciamo troppo in giro altrimenti alzeranno il tiro anche su di loro Cool

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2024 ore 12:45

@Paolo, hai ragione, ma ha ragione anche @Diebu: Kodak avrebbe potuto far qualcosa, avendo sicuramente sentito prima di altri il vento del cambiamento. Ma doveva totalmente snaturarsi, riciclarsi, diventare qualcosa di profondamente diverso. Difficile per un colosso. Msrchi storici come Nikon e Canon producevano già milioni di obbiettivi, la struttura meccanica di una refkex rimaneva quella. I piccoli Olympus e Pentax sono rimasti nicchie. Solo il colosso dell'elettronica Sony ha avuto buon gioco per guadagnare consistenti quote di mercato.
Per me resta un miracolo Fuji che ha saputo interpretare al meglio e con originalità il cambiamento.

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