| inviato il 08 Agosto 2023 ore 9:22
visto che credo abbiamo esaurito un po' l'argomento esprimo un ultimo dubbio le foto dei minori sono regolate allo stesso modo sia che si tratti di un bambino di 5 anni che di un adolescente di 16 anni? per esempio ho fotografato la sfilata del carnevale e nel dubbio ho pubblicato le foto di chi sfilava in parata solo per i gruppi dove era chiaro fossero più che 20 enni |
| inviato il 08 Agosto 2023 ore 11:00
Ai credo di si, minore legalmente parlando è definito colui che non ha ancora compiuto i 18 anni. Il fatto che il minore si avvicini ai 18, fisioniomicamente parlando, può giocare a favore della buona fede ma si entra in un ambito discrezionale. Come puoi vedere fare ritrattistica in Europa ai fini di eventuali pubblicazioni, salvo sbattersi veramente tanto, è praticamente impossibile. Diciamo che al di la delle assurde normative viene lasciato un pò il tutto al buon senso, sia di chi ritrae che di chi è ritratto. Anche perchè quando fai firmare una liberatoria a fini commerciali a chi viene ritratto sembra di dover fare un rogito quindi molto spesso subentrano troppi dubbi. Ma considera anche che, grazie all'assurdità della normativa, anche in caso di consenso a norma di legge quello che prevale è sempre il diritto all'oblio perciò anche una modella "retribuita" che ti ha sottoscritto la liberatoria può toglierti il consenso quando vuole e tu sei costretto a dare seguito alla sua richiesta. Fatto salvo poi poterti rivalere dei danni eventuali sulla stessa modella, e li si apre il nuovo capitolo di spese processuali, quantificazione del danno ecc.. ecc.. ecc... Come sempre chi fa le leggi non ha idea, ma nemmeno lontana, dell'ambito in cui sta legiferando rendendo impossibili le cose A NORMA DI LEGGE. Motivo per cui la gente le rispetta fino a mezzo giorno. Ma questo è quanto allo stato attuale e non ci si può fare molto salvo sperare che arrivino dei legislatori un tantino più "illuminati" a modificare queste assurdità. |
| inviato il 08 Agosto 2023 ore 17:01
Se ti toglierti il consenso sei tenuto a rimuovere tutto ciò che è stato pubblicato prima di quella data? Se avesse fatto una mostra con catalogo deve incenerire i cataloghi? |
| inviato il 08 Agosto 2023 ore 17:35
Al, tutto ciò che non è lesivo per il soggetto a livello amatoriale si risolve in caso di problemi rimovendo la foto. Per esperienza personale posso dire che a tutti piace vedersi in fotografia soprattutto se lo scatto riceve complimenti. A livello professionale la cosa è ben diversa, seguire sempre la procedura che la legge richiede per tutela del fotografo è del modello. |
| inviato il 08 Agosto 2023 ore 18:04
“ Se ti toglierti il consenso sei tenuto a rimuovere tutto ciò che è stato pubblicato prima di quella data? „ Sì “ Se avesse fatto una mostra con catalogo deve incenerire i cataloghi? „ Sì ma paga i danni |
| inviato il 08 Agosto 2023 ore 18:15
Anche se siamo OT, come dice il SigMario una modella che revoca il consenso alla pubblicazione è comunque tenuta a risarcire economicamente il danno. Stiamo parlando di professionismo e nei contratti importanti si valuta anche questa ipotesi. A livello amatoriale è chiaro che se una modella mi chiede di rimuovere la sua foto da IG o fbook io lo faccio ma poi non sono più responsabile se quella foto un altro utente l'ha scaricata e pubblicata. La liberatoria (che lui non avrà) serve anche a questo, a tutelare il fotografo. |
| inviato il 08 Agosto 2023 ore 18:20
“ A livello amatoriale è chiaro che se una modella mi chiede di rimuovere la sua foto da IG o fbook io lo faccio ma poi non sono più responsabile se quella foto un altro utente l'ha scaricata e pubblicata. „ Anche a livello amatoriale potrei avere dei danni da farmi risarcire, mostre, concorsi, pubblicazioni... |
| inviato il 08 Agosto 2023 ore 19:30
"Anche a livello amatoriale potrei avere dei danni da farmi risarcire, mostre, concorsi, pubblicazioni..." Per legge è così ma nella realtà le cose son ben diverse. Le mostre se non sono autori importanti non è che abbiano chi sá quanti visitatori (amici, parenti è qualche appassionato), concorsi, anche qui c'è da discutere, ci sono concorsi importanti come quelli di paese, nei concorsi importanti le foto che hanno visibilità sui media è riviste specializzate sono quelle vincititrici, le altre restano nel dimenticatoio. Riguardo le pubblicazioni se parliamo cartacea è ormai ridotta ad una cerchia di pochi cultori (hanno tutti chiusi i battenti, ormai le poche rimaste parlano quasi tutte di attrezzature è workshop), quelle sul web hanno un certo seguito ma sempre in ambito di amanti della fotografia. Ho pubblicato su diverse riviste che hanno un certo seguito soprattutto per gli amanti della streephotography, alcune delle immagini legalmente parlando avrei dovuto avere la liberatoria. La scelta di farle comparire nel progetto è dovuta dal fatto della mia consapevolezza che questi magazine non è che abbiano grande visibilità al di fuori di certi ambienti di appassionati di fotografia. Giusto o corretto che sia nessuna delle foto tocca la dignità delle persone, nessuna nasce per essere un'immagine dalle tantissime visualizzazioni per cui non mi pongo nessun problema (consapevole anche delle conseguenze). |
| inviato il 08 Agosto 2023 ore 19:55
Vincenzo dipende, per pubblicazioni non si intende solo pubblicazioni fotografiche ma anche all'interno di saggi, io ad esepio ho pubblicato delle foto su un libro di indagine sui visitatori di un muse, per mostre non sempre si parla di piccole mostre, io ad esempio ho realizzato una mostra alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea, concorsi non partecipo ma esistono anche concorsi importanti e in questi casi la rinuncia alla liberatoria comporta un costo, anche non indifferente, e dei danni immateriali. |
| inviato il 08 Agosto 2023 ore 20:50
@AI404 Per minori si intende inferiori ai 18 anni di età, ovvero finché vale la tutela genitoriale. Alla seconda domanda la risposta è sí,nel caso di liberatorie standard o informali. La richiesta di rimozione prevede la cancellazione della foto da tutti i supporti a tua disposizione, ovvero nella tua disponibilità.Nel caso di un libro, per esempio, significa tutti quelli presenti nelle librerie, che vanno ritirati, e nei depositi. Ovviamente tali volumi vanno al macero, non essendo tecnicamente fattibile la sostituzione della foto. (non si va però a casa di chi ha già acquistato il libro per strapparglielo dalle mani?.) Ovviamente va rimossa anche dai tuoi archivi personali nonché da quelli digitali dove hai avuto modo di caricarla tu. Di solito ai grandi portali è possibile segnalare la revoca della liberatoria in maniera che possano a loro volta segnalare a chi ha acquistato/scaricato la foto laddove possibile. @Carlopi @Vincenzo Virus @Il Signor Mario. Tutto dipende da cosa c'è scritto sulla liberatoria/privacy che è a tutti gli effetti un contratto. Si può per esempio scrivere che la revoca ha il suo effetto all'esaurimento delle attività in atto al momento della richiesta. Quindi, se ho già inviato la partecipazione al concorso con quella foto posso partecipare. Posso ugualmente scrivere che, per libri o carta stampata, la revoca scatta dall'esaurimento delle copie disponibili. Ovviamente, all'opposto, si può indicare che alla richiesta di revoca il fotografo debba ritirare ogni copia della foto su ogni tipo di supporto ancora non commercializzata. Le due ipotesi prevederanno, evidentemente, penali diverse per il soggetto fotografato. Non scrivo nulla? La legge protegge sempre la parte debole: il fotografato. La quantificazione del danno per il fotografo può andare da zero (cancello dal social e da sito personale) fino a penali di diverse migliaia di euro nel caso di pubblicazioni significative. Vi recò un caso che ho dovuto gestire personalmente: libro importante, tiratura 10mila copie alla prima edizione. Autore ed editor si sono incapricciati di una foto di un fotoamatore, con primo piano femminile al Carnevale di Venezia. La foto veniva quasi gratis (meno di 500 euro) ma il rischio era troppo alto per la casa editrice. Risultato? Mi sono dovuto mettere in macchina personalmente per far firmare una liberatoria con i crismi alla donna in questione. Ovviamente, in tutte le altre circostanze,la foto del fotoamatore sarebbe stata cestinata, preferendone una con una liberatoria solida. |
| inviato il 08 Agosto 2023 ore 21:11
Mario il tuo è lavoro cosa ben diversa. Il fotoamatore spesso si crea pippe mentali che non lo riguardano, sono due realtà ben diverse, certo che per alcuni utilizzi di fotografia anche per il fotoamatore essere munito di liberatoria è la migliore scelta. Tutto dipende dal contesto in cui si pubblica. Sicuramente se un fotografo seppur alle prime armi il suo intento è lavorare nel settore la cosa più saggia è fare come un professionista a livello burocratico. Nel commento scritto in precedenza chiarisco che parlavo del mio rapporto con le fotografie, non voleva essere assolutamente un invito a sbattersene sulle leggi in vigore ma a riflettere prima di pubblicare il materiale (che sia un concorso, social o mostre) le conseguenze, un conto è la rimozione dell'immagine altro è presentarsi davanti un giudice (non ci saranno risarcimenti se non ci sono danni alla persona ma comunque bisognerà affrontare spese legali). |
| inviato il 08 Agosto 2023 ore 21:18
“ Tutto dipende da cosa c'è scritto sulla liberatoria/privacy che è a tutti gli effetti un contratto „ esattamente quello che ho scritto: “ Stiamo parlando di professionismo e nei contratti importanti si valuta anche questa ipotesi „ Purtroppo con l'avvento dei social e di internet in generale, il diritto all'oblio digitale resta ancora una chimera. E di questo è bene che ne siano tutti consapevoli... |
| inviato il 08 Agosto 2023 ore 21:24
non ci saranno risarcimenti se non ci sono danni alla persona ma comunque bisognerà affrontare spese legali @Vincenzo Virus i danni sono di molti tipi. Se la persona, per esempio con perizia psicologica, dimostra anche solo un turbamento emotivo, non è esclusibile che il giudice dia il danno morale in via equitativa. Magari 1000 o 2000 euro, più le spese legali per te e controparte. Un giochino che facilmente può costare al fotografo 10000 euro. Di solito una liberatoria informale mette in crisi controparte, perché mette in luce la tua buona fede,specie se sei poi stato tempestivo nella rimozione della foto. Ecco perché è sempre bene avere una pezza d'appoggio, meglio il più vicina possibile alle indicazioni di legge, anche per il fotoamatore. |
| inviato il 08 Agosto 2023 ore 21:34
Mi permetto una nota a margine per i fotoamatori per metterli in guardia proprio da alcuni miei colleghi pescecani. Potreste essere contattati perché magari hanno notato e vogliono acquistare una vostra foto. Qualche centinaio di euro che possono alimentare la vostra passione. Oltre a un legittimo orgoglio. State bene attenti a cosa firmate nel contratto di cessione e a quali penali eventualmente andate incontro. Purtroppo questo mondo sta diventando una giungla... |
| inviato il 08 Agosto 2023 ore 21:35
Il problema Alberto è che fino a quando non hai la "sfortuna" di picchiarci dentro sembrano tutte fisime ed eccesso di zelo. Poi quando ti ci imbatti, alla prima parcella di consulenza dell'avvocato inizi a svegliarti dal sonno... e cominci a capire che è vero che è difficile che qualcuno ci vada a fondo ma non impossibile. E la legge è ingiusta ma chiara. I margini restano sugli accordi di compromesso e sulla discrezionalità del Giudice che valuta anche gli elementi motivazionali. Però alla fine, come hai scritto tu... ti partono dei soldi alla fine e per cosa? Secondo me il gioco non vale la candela. In Europa hanno reso la pubblicazione impossibile dal punto di vista normativo. Quindi o ci si sbatte davvero tanto oppure si accetta il rischio. E dal punto di vista Democratico sono molte di più le persone che vogliono veder tutelata la loro privacy di quelle che avrebbero l'esigenza, anche se entro i criteri di rispettabilità, di pubblicare e condividere le proprie opere. Quindi la vedo dura che la cosa possa mai migliorare, anzi non potrà che peggiorare. |
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