| inviato il 30 Dicembre 2022 ore 2:31
Scusatemi, leggo solo ora e forse ci sarà stata qualche incomprensione: ma davvero la pdc è un concetto proprio di base, al limite del banale e al pari del significato ( e relativo utilizzo) di tempi/diaframmi/iso. Non è un discorso di stare su un piedistallo o meno, ma mi sembra proprio strano dover anche solo discutere e avere idee contrapposte su simili concetti che credo che chi faccia fotografia apprenda nei primi "metri" del suo percorso Giusto rispondere cortesemente a chi chiede un aiuto, ma farne oggetto di lunga discussione in un forum di fotografia mi meraviglia. |
| inviato il 30 Dicembre 2022 ore 4:55
Devo valutare se è più grave pensare di prendere una FF avendo qualche lacuna ( colmabile )di carattere tecnico o se lo è avviare una "lapidazione" ( azione non nuova )riversando dall'alto dei troni cariolate di severi pistolotti. |
| inviato il 30 Dicembre 2022 ore 11:11
@Iron Merklinger non l'avevo citato perché Kilea si chiedeva perché a lui f/2.5 e f/22 davano la stessa immagine con messa a fuoco all'INFINITO. Non può essere vero. Immagini perfettamente a fuoco all'infinito non sono identiche al cambiare di f/. Questo può essere più o meno facilmente percepibile. Quello che è sicuramente percepibile è cosa c'è relativamente a fuoco da infinito ai piedi del fotografo. È deciso dal diametro dell'apertura in mm e basta. Il diametro in mm si stima dividendo la lunghezza focale F per il diaframma f/. Ottica geometrica allo stato puro. Pdc, circolo di confusione, iperfocale sono concetti derivati dall'ottica geometrica. Se uno vuole partire col piede giusto, conviene riferirsi a concetti fondamentali, non derivati. Non è un mio pregiudizio, le cose stanno semplicemente così. Fuori dai denti: siamo sicuri che chi somministra corsi di fotografia conosca l'ottica geometrica? |
| inviato il 30 Dicembre 2022 ore 14:12
@Valgrassi “ Il formato del sensore non c'entra. C'entrano la lunghezza focale F e il diaframma f/. „ Certo che è notevole messa così, tenendo anche conto di tutte le discussioni su innumerevoli variabili lette negli anni. |
| inviato il 30 Dicembre 2022 ore 14:35
@Albi non dimenticare che si parla di messa a fuoco all'INFINITO. Appena metti a fuoco in un altro piano le cose non sono più così semplici, lo scrive anche Merklinger |
| inviato il 30 Dicembre 2022 ore 14:35
poi condensarono tutto spannometricamente, ma funzionalmente, su una ghiera; con qualche tacca ed una manciata di numerini (a volte colorati). Ci si può sempre portare appresso, comunque, un libro di ottica applicata quando si esce a scattare. |
| inviato il 30 Dicembre 2022 ore 14:39
Certo Valgrassi, grazie. |
| inviato il 30 Dicembre 2022 ore 14:53
@Schyter monta un obiettivo da 28 mm in giù, chiudi a f/16, fissa la messa a fuoco all'infinito, aggiusta gli ISO in modo da scattare almeno a 1/100 s. Gira in città e in campagna senza preoccuparti della messa a fuoco. Se non hai ambizioni macro, vedrai che le foto saranno RAGIONEVOLMENTE a fuoco dappertutto. Lo sapevi anche tu, prima che Merklinger lo formalizzasse con Leica e Tri-Elmar nel 1992, su Shutterbug. www.trenholm.org/hmmerk/HMbook14.html Solo che adesso in digitale le prove sono molto più agevoli. |
| inviato il 30 Dicembre 2022 ore 15:14
beh ... è la tecnica vecchia come la fotografia ... che conosco naturalmente.. |
| inviato il 04 Gennaio 2023 ore 14:50
“ dalla quale si evince che l'argomento è "subdolo" e forse meno conosciuto di quanto qualcuno vorrebbe far credere. „ Non è che l'argomento sia particolarmente subdolo... il fatto è che quando mettiamo a fuoco oggetti lontani avviciniamo sempre più il gruppo ottico al sensore (o parte del gruppo ottico). Questo avvicinamento è tanto maggiore quanto più lontano si mette a fuoco: se passiamo dal mettere a fuoco a un metro al mettere a fuoco a 5 metri, con un vecchio obiettivo di quelli nei quali il movimento del gruppo ottico si vede, vediamo che c'è uno spostamento notevole. Se da 5 metri passiamo a 10 metri il gruppo ottico si muove ancora, ma di meno. Se da 10 metri passiamo a 30 metri ancora di meno e a un certo punto, per ragioni di costruzione meccanica del meccanismo di messa a fuoco noteremo che se vogliamo passare da 30 metri aun edificio lontano un chilometro il movimento sarà piccolissimo, e se da l' vogliamo andare a mettere a fuoco le montagne lontane parecchi chilometri lo spostamento sarà inavvertile, o quasi. Per cui mettere a fuoco le montagne lontane parecchi chilometri o la luna non comporterà nessuna differenza, per ragioni di costruzione meccanica dei meccanismi, e passare dalla luna a una distanza "infinita" idem, non ci sarà più nessuno spostamento di messa a fuoco. E non sarà necesssario che ci sia perchè le dimensioni dei circoli di confusione relativi a oggetti puntiformi distanti 10 chilometri, 100 chilometri o 100.000 chilometri non sarebbero misurabili e comunque sarebbero irrilevanti in conseguenza dei limiti di risoluzione del sensore (o della pellicola). Capita invece che occorra fermarsi nella messa a fuoco di oggetti molto lontani prima della tacca dell'infinito o comunque prima del fine corsa del movimento di messa a fuoco o per imprecisioni nella costruzione di quell'obiettivo oppure per il fatto che, montandolo su fotocamere differenti (magari pure usando adattatori di tipi diversi o moltiplicatori di focale) la scala delle distanze in parecchi casi diventi inaffidabile. Va anche detto che chi costruisce un adattatore che poi sarà magari utilizzato per molte ottiche differenti tenda a stare "dalla parte della ragione", facendo in modo che la messa a fuoco all'infinito si raggiunga prima della tacca relativa, introducendo di proposito un piccolo errore costruttivo che non comporta grandi inconvenienti (purché si sappia che può esserci) e questo perchè l'errore di costruzione che si dovesse invece verificare in senso opposto renderebbe impossibile la messa a fuoco all'infinito. |
| inviato il 04 Gennaio 2023 ore 17:43
“ per ragioni di costruzione meccanica dei meccanism „ Le ragioni dello spostamento del gruppo ottico sono ottiche, la relazione fra la rotazione della ghiera e lo spostamento è meccanica. |
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