| inviato il 10 Novembre 2022 ore 12:19
“ Sui sentieri segnalati CAI arbusti e rovi li trovi giusto ai lati e fuori sentiero.. „ chi di voi non è mai andato fuori sentiero anche solo per sbirciare o approfittare di uno scatto da un altra prospettiva, alzi la mano! “ È una questione di sicurezza. Con i sandali dai un colpo ben dato ad una roccia e ti apri il piede...poi voglio vedere come si fa a tornare indietro... „ una scarpa chiusa è sempre una protezione in più, anche se ha il collo basso io mi sento più protetto. Non diciamo però che i sandali hanno la stessa stabilità e protezione sulla caviglia. Già il fatto che non hanno una struttura che avvolge bene il piede è un lato negativo. Una volta ho visto a lampedusa un tizio che gli si è storto il piede sul nulla con sandali letteralmente fracassati, e credimi non erano sandali da 2 euro, ma sandali tecnici, si vedevano. ovviamente ognuno è libero di affrontare i vari percorsi come crede, ma meglio sempre qualcosa in più che in meno |
| inviato il 10 Novembre 2022 ore 12:22
La stessa protezione sulla caviglia c'è perché i sandali da trekking coprono interamente la caviglia (compreso l'osso), a differenza delle scarpe basse dove la caviglia è esposta, per quanto riguarda l'osso e la parte superiore. Sulla stabilità anche qui dipende sempre dal modello ed è sottointeso che vanno stretti bene, in modo che la caviglia rimane al suo posto. E non sto parlando dei sandali da 20-30 euro, sto parlando di sandali un'attimino seri tipo questi www.sportler.com/it/p/teva-strata-universal-sandali-trekking-uomo-1090 Poi ripeto: se li si usa in modo IMPROPRIO e si pretende di usarli su tutti i sentieri possibili ed inimmaginabili, non bisogna lamentarsi che poi ci si fa male |
| inviato il 10 Novembre 2022 ore 12:29
tu citi le Strata Universal e le Teva Terra Fi 5 bene dimmi che protezione hanno sulla caviglia che la scarpa da trekking bassa non hanno. prendi una Ultra Raptor II per esempio cosa gli manca? io di sandali ne ho provati nei vari negozi, e nessuno, dico nessuno mi dava protezione sulla caviglia. Infatti ne ho preso un paio tempo fà per errore, e li ho utilizzati solo per lavare la macchina. Per protezione intendo non solo coprire ma anche tenerla stabile e ferma. |
| inviato il 10 Novembre 2022 ore 12:42
i sandali nel link. li consiglio solo per brevi tratti a chi affronta il cammino di santiago. e ripeto solo brevi tratti. oppure su ciclabili, dove non ci sono ostacoli e la superficie è un biliardo. parliamo chiaro. i sandali non hanno nessuna protezione della caviglia. il tallone è libero. niente lo avvolge e gli da stabilità. basta un niente e scivola di lato. i sandali si indossano solo dopo aver finito il trekking. cosi i piedi respirano mentre ci si beve una birretta |
| inviato il 10 Novembre 2022 ore 13:19
“ i sandali nel link. li consiglio solo per brevi tratti a chi affronta il cammino di santiago. e ripeto solo brevi tratti. oppure su ciclabili, dove non ci sono ostacoli e la superficie è un biliardo. parliamo chiaro. i sandali non hanno nessuna protezione della caviglia. il tallone è libero. niente lo avvolge e gli da stabilità. basta un niente e scivola di lato. i sandali si indossano solo dopo aver finito il trekking. cosi i piedi respirano mentre ci si beve una birretta „ bene adesso ci siamo! cosi evitiamo che passi un messaggio sbagliato a chi legge. |
| inviato il 10 Novembre 2022 ore 13:24
ragazzi...ma che caviglie avete? Di cristallo? Sembra che per forza di cose si debbano rompere o rovinare. Consiglio esercizi propriocettivi per rinforzarle |
| inviato il 10 Novembre 2022 ore 13:25
“ i sandali si indossano solo dopo aver finito il trekking. cosi i piedi respirano mentre ci si beve una birretta „ Penso che, Rhoken a parte, siamo tutti d'accordo. Meglio continuare a parlare della richiesta dell'opener, ovvero scarpe per trail patagonici. |
| inviato il 10 Novembre 2022 ore 14:01
Io ho le caviglie di cristallo... o meglio, caviglie che si slogano una volta sì e l'altra pure. sono talmente sladinate che l'articolazione esce, fa croc, e rientra cinque minuti di male -più o meno forte-, un po' di gonfiore e poi si va come prima, ormai non escono nemmeno più gli ematomi. dopo questa premessa: sandali no, ho i piedi dolci, puntualmente mi finiscono i sassolini sotto la pianta del piede e puntualmente vado a picchiare di quà e di là scarpe basse quasi sempre, migliore precisione, sensibilità, agilità, leggerezza... insomma... il best scarpe alte (come le sportiva trango che ho citato) quando c'è neve o acqua, ma solo in quelle condizioni, altrimenti per me lo scarpone da montagna non esiste più (alla faccia delle mie caviglie) scarponi d'alpinismo -tipo i nepal- non più, sono lì che fanno la muffa, se devo fare qualche pezzo sui miserrimi ghiacciai che sono rimasti, i trango vanno benissimo anche coi ramponi. Se... dovessi tornare sul Bianco o sul Rosa... beh... ci penserei Detto questo, se dovessi andare in Patagonia -e Dio sa quanto mi piacerebbe- partirei con i trango di cui sopra, e con una paio di robuste scarpe basse da trekking come ricambio. |
user109536 | inviato il 11 Novembre 2022 ore 5:46
Vai in un negozio gestito da guide alpine e fatti consigliare e poi prova, prova e prova. Io prendo sempre anche un paio di sandali tipo TEWA che servono nelle pause, di sera e ogni tanto a far respirare il piede, sono utilissimi se devi fare un guado e ci puoi camminare bene anche su sentieri impervi ( non fuori sentiero).Devi avere però l'accortezza di prenderli di una grandezza che ti permetta di tenere le dita all'interno del perimetro della suola per evitare di sbattere l'alluce da qualche parte. E portati una buona crema per i piedi e tanto Compeed, non si sa mai ! |
user12181 | inviato il 11 Novembre 2022 ore 5:53
Le ha già prese, dopo un acquisto quel che si deve fare è chiudere le porte e non leggere più i consigli d'acquisto. Così come dopo aver comprato un binocolo, mai mettersi a guardare in quello degli altri. Basta, finito, ora si tratta di usare quel che si ha. Soprattutto se è roba buona. Io parlo male dei miei Trango trk leather? Continuo a usare loro in prevalenza, non vedo il motivo di sostituirli con altri se posso usarli. Si parla sempre di roba buona. Per esempio, ieri sono stati perfetti, sarebbero stati perfetti anche gli altri scarponi e scarponcini in fila in garage. P.S. Ieri a Campo pedruna la suzukina mi ha annunciato a modo suo l'inverno, è entrata in confusione per l'emozione. Prima non voleva aprirsi col telecomando nello zaino, poi mi dice che si è scaricato, poi mi comunica tutta seria che la frenata d'emergenza non funziona perché non ci si vede bene, balla clamorosa, infine, visto che non la sto a sentire, mi avverte, solo per il mio bene, che forse c'è ghiaccio e posso finire nel Roasco, era fuori di sé per un po' di aria più fresca, ma ha fatto il suo dovere docilmente, come sempre. Mi ha fatto tenerezza, sì a un certo punto sulla strada si vedeva una patina brillare alla luce dei fari, ma nelle buche c'era ancora acqua, non ghiaccio. Anche la Panda di A2A che abbiamo incrociato mi è parsa mugugnare qualcosa, non gli andava di prendere servizio alla diga. |
user109536 | inviato il 11 Novembre 2022 ore 7:07
Aggiungo che partire per un trekking con un paio di scarpe appena acquistate e non rodate è una cosa da non fare. È una situazione che ho visto parecchie volte durante settimane di alpinismo o escursionismo dove arrivano persone con le scarpe nuove con risultati facilmente immaginabili. Quindi prendile adesso è usale intensamente prima di partire, tienile anche sul lavoro. Vai in Patagonia, non alle Dolomiti dove trovi negozi per cambiarle |
| inviato il 11 Novembre 2022 ore 9:14
@Jjj '86 Si in quel caso forse ti convenivano i ramponcini universali che si allacciano a qualunque scarpa, perchè i ramponi veri da ghiaccio costano molto prevedono uno scarpone rigido idoneo e soprattutto pesano "almeno" 500g nello zaino Per quanto riguarda Salomon invece posso assicurare che, prima dei Mammut e di Scarpa, ho usato per 5 anni lo stesso paio di scarponi salomon Xultra mid con suola contagrip e a mio parere, sono stati i migliori scarponi che abbia mai avuto (e sono ancora integri dopo km e km..) Ma tutto dipende dal tipo di utilizzo che se ne fa ovviamente. |
| inviato il 11 Novembre 2022 ore 9:34
Ti parlo per esperienza dopo aver provato decine di scarpe che fossero compatibili con gravi problemi di vesciche e tendiniti. Per un utilizzo generico estivo/mezza stagione: Ice Bug NewRun GTX. Provale e tutte le altre scarpe non avranno più senso di essere considerate. Per un utilizzo più gravoso LOWA EXPLORER II GTX Per alpinismo Scarpa Ribellite HD |
user109536 | inviato il 11 Novembre 2022 ore 10:13
Ma dipende dal piede, non è assolutamente detto che la tua super scarp vada bene per i miei piedi |
| inviato il 11 Novembre 2022 ore 12:17
La vera questione non è quale modello comperare, sebbene qui siano arrivati ottimi e qualificati suggerimenti La questione è quali scarpe portare (alte, basse, ballerine... ma non solo) Che poi è il dubbio che affligge chiunque si accinga a partire per un trekking più o meno impegnativo. faccio un esempio: sono stato in due zone desertiche (sulle dune) indossando due generi di scarpe differenti un vecchio paio di La Sportiva Trango con tomaia in pelle ed un paio di eccellenti Meindl basse con tomaia in tessuto. Morale: con le Trango assolutamente nessun problema con le Meindl non mi entrava la sabbia nella scarpa... ma ben peggio: la sabbia penetrava e si depositava tra i due strati in tessuto della tomaia, con tutti i problemi di spazio per le dita ecc... è finita che per togliere la sabbia ho dovuto praticare delle incisioni dall'interno della scarpa altrimenti non sarei mai riuscito a levarla. per cui... L'unica deduzione che al momento posso trarne, nel caso in cui non si conoscano le caratteristiche dei percorsi che si faranno, è quella di scartare a priori le tomaie in tessuto o miste, per ripiegare sulle molto più affidabili tomaie in pelle. Affidabili perché sono in grado di garantire una maggiore vestibilità 'ognitempo' ed una migliore adattabilità ad una più ampia gamma di terreni. |
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