| inviato il 16 Gennaio 2022 ore 23:24
Ho visto 4 metà su Netflix. Non è impegnato, impegnativo, intellettuale etc etc Sul genere è carino. Non stanca. Non è banale. Per una serata in scioltezza con un film italiano che non sia da Oscar. |
| inviato il 17 Gennaio 2022 ore 8:47
Il potere del cane appena visto, assolutamente lo consiglio. Non banale e leggero, sviluppa diverse tematiche forti che aprono a discussioni interessanti. |
| inviato il 18 Gennaio 2022 ore 12:30
Anch'io l'ho ri-visto molto volentieri. |
| inviato il 22 Gennaio 2022 ore 8:34
Ieri sera su RaiPlay ho visto " Sulla infinitezza " di Roy Andersson, un film strano e affascinante che consiglio a tutti quelli che amano la "bella fotografia" nel cinema. Infatti si tratta di una serie di scene fisse, interni ed esterni, illuminate in modo diffuso, uniforme, quasi fossero quadri, e alcune mi hanno ricordato i dipinti di Edward Hopper. Spesso mi sono chiesto come abbiano fatto a illuminare in quel modo tutto il set, che a volte è una sola stanza ma in altre è immenso (ad es. la ragazza con la valigia che scende dal treno). Sono scene molto corte, alcune mute mentre in altre il dialogo si limita a una frase o due, spesso banali conversazioni quotidiane, o al contrario mini drammi che si consumano in un attimo di smarrimento. Ho pensato a " Centuria " di Giorgio Manganelli, una raccolta di cento racconti che occupano al massimo una pagina o due, o a " Commercial Album " dei Residents, un disco con 40 brani lunghi ognuno esattamente un minuto. All'inizio mi sono chiesto " ma è cinema? " poi ho smesso di chiedermelo e mi sono fatto prendere dalla bellezza della rappresentazione, qualunque cosa fosse: fotografia, film, letteratura, teatro.... Leggo che lo stesso regista ha realizzato " Un piccione seduto sul ramo medita sull'esistenza ", anche questo nello stesso stile, lo cercherò. |
| inviato il 23 Gennaio 2022 ore 2:12
" Un piccione seduto sul ramo medita sull'esistenza " É stato uno dei film più sorprendenti dell'ultimo periodo. Un film meraviglioso, che vidi al festival di Venezia anni fa , da cui uscì vincitore. Un film di idee , con piani fissi quasi fotografici, in ambientazioni meravigliosamente malinconiche dove gli attori transitano quasi per caso. Tempo fa lo incrociai su Sky. |
| inviato il 23 Gennaio 2022 ore 10:09
Ho visto "Americani" su Amazon Prime. Mi è sembrato eccessivamente prolisso, stracolmo di dialoghi sempre ripetitivi. Capisco l'enfatizzazione dei personaggi, ma mi è sembrato eccessivo. |
| inviato il 23 Gennaio 2022 ore 11:55
Dissento. Non è il polpettone intriso di star messe solo per attirare. E' basato sui dialoghi, ovvio che siano preponderanti. |
| inviato il 23 Gennaio 2022 ore 12:14
Americani è un film molto "teatrale", quasi senza azione. Ve lo ricordate "Morte di un commesso viaggiatore"? |
| inviato il 23 Gennaio 2022 ore 13:14
Ieri sera ho visto “this must be the place” su Netflix. Immagino già stra segnalato. Americani visto l'altro giorno e mi è piaciuto molto. |
| inviato il 23 Gennaio 2022 ore 14:30
Il mio film tipo, solo dialoghi, tutto in una stanza, vecchio, stravecchio, ma che ti incolla allo schermo senza effetti speciali e' “La parola ai giurati”. Da quando non esce un film così. |
| inviato il 23 Gennaio 2022 ore 15:08
Centauro ti suggerisco la visione del seguente film, l'ho trovato della stessa intensità di "La parola ai giurati". Inoltre la canzone finale è più di un suggerimento sui valori della vita... Attuale piattaforma: non lo so, è un film del 2000... The Big Kahuna (Film, 2000) Commedia, Dramma - 90 Regia: John Swanbeck Attori: Kevin Spacey, Danny DeVito, Peter Facinelli, Paul Dawson Trama: In una stanza d'albergo di Wichita in Kansas nel Midwest tre venditori di lubrificanti industriali sono in attesa di incontrare alcuni clienti, per poter concludere un affare che possa risollevare le sorti della società per cui lavorano. I tre sono molto diversi tra loro: Larry e Phil sono i "vecchi" mentre Bob è nuovo del mestiere. I tre attendono parlando della vita, del lavoro, delle donne e di loro stessi, trasformando la stanza d'albergo in una sorta di palcoscenico teatrale. |
| inviato il 23 Gennaio 2022 ore 15:34
Ragazzi, ho visto Americani! Attoroni per carità! Ma che due palle! Mi sembrava di essere al lavoro!  |
| inviato il 23 Gennaio 2022 ore 17:00
@ilcentauro rosso Il problema non è la quantità dei dialoghi ma la qualità. Lo stesso concetto ripetuto per un dialogo di 30 minuti. Ogni sacrosanta volta La parola "contatti" non mi è più uscita dalla testa per tutta la notte  |
| inviato il 23 Gennaio 2022 ore 17:50
“ Centauro ti suggerisco la visione del seguente film, l'ho trovato della stessa intensità di "La parola ai giurati". Inoltre la canzone finale è più di un suggerimento sui valori della vita... Attuale piattaforma: non lo so, è un film del 2000... The Big Kahuna (Film, 2000) Commedia, Dramma - 90 Regia: John Swanbeck Attori: Kevin Spacey, Danny DeVito, Peter Facinelli, Paul Dawson Trama: In una stanza d'albergo di Wichita in Kansas nel Midwest tre venditori di lubrificanti industriali sono in attesa di incontrare alcuni clienti, per poter concludere un affare che possa risollevare le sorti della società per cui lavorano. I tre sono molto diversi tra loro: Larry e Phil sono i "vecchi" mentre Bob è nuovo del mestiere. I tre attendono parlando della vita, del lavoro, delle donne e di loro stessi, trasformando la stanza d'albergo in una sorta di palcoscenico teatrale. „ l'ho visto ma mai per intero, appena passa da qualche parte mi metto di punta! “ Ragazzi, ho visto Americani! Attoroni per carità! Ma che due palle! Mi sembrava di essere al lavoro! „ Lo scopo quello era, mostrare il sistema del lavoro americano e delle tue parti da quello che capisco ; mi spiace che vivi in un ambiente così |
user206375 | inviato il 23 Gennaio 2022 ore 17:54
Io invece vi consiglio Il Racconto dei Racconti di Garrone. Fino a qualche tempo fa si poteva vedere anche su netflix. L'ultimo film italiano che mi è davvero piaciuto. |
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