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Amazon: reso con pacco vuoto


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avatarjunior
inviato il 18 Settembre 2021 ore 8:45

Certo che se uno usa Amazon per provare i prodotti a costo zero.
Sono abbonato a Prime da 10 anni. Con la mia azienda compriamo decine di migliaia di euro da Amazon ogni anno. Mai fatto una restituzione per prodotto non difettoso. Prima di fare un acquisto lo valutiamo con attenzione.

user206375
avatar
inviato il 18 Settembre 2021 ore 8:49

Si peró Amazon è diventata grande, e fanno guadagno anche per questo.
Non è sicuramente il reso il loro problema.


user225138
avatar
inviato il 18 Settembre 2021 ore 9:30

Dal punto di vista sostanziale, è chiaro che chiunque proponga il servizio di reso ha messo in piedi un processo, mediante risorse interne ed esterne all'azienda. Tanto è vero che - nel caso di Amazon, ma vale anche per altri - la restituzione deve avvenire secondo le istruzioni del venditore ("sei tenuto a restituirci i prodotti seguendo le istruzioni disponibili nel nostro Centro resi", il che è pure illegittimo, perché la legge non subordina il diritto di recesso all'adesione alle modalità prevista dal venditore). Negare che il venditore si sia adoperato per ritirare il bene venduto mi sembra difficilmente sostenibile.

Vorrei capire, per i casi giunti in tribunale, come è stato formulato il ricorso da parte degli avvocati e delle associazioni dei consumatori, e le motivazioni dell'eventuale sentenza/dispositivo. Ho provato a cercare online ma non ho trovato nulla, finora.

Come abbiamo capito, Amazon ha cambiato il suo approccio di recente, e temo che non ci siano ancora pronunce giurisprudenziali al riguardo, ma solo - se va bene - qualche diffida da parte delle associazioni dei consumatori (totalmente inutili, è ovvio).


avatarjunior
inviato il 18 Settembre 2021 ore 10:16

Ho sempre considerato Amazon il top per tre motivi:

1) Sicurezza negli acquisti,
2) eccellente servizio clienti ( fino ad oggi non posso che parlarne bene),
3) possibilità di rendere i prodotti entro 30 giorni.

Il terzo punto lo trovo fondamentale perché vuoi o non vuoi quando scegliamo un prodotto lo facciamo sulle basi di fotografie e su recensioni più o meno veritiere e non toccando con mano come potremmo fare in un negozio fisico. Inoltre da quando sono stato personalmente contattato da un venditore che mi ha offerto un buono di €25 per cambiare una mia recensione negativa diffido di tutte le recensioni. In altre parole per me la possibilità di rendere un prodotto anche se in ottime condizioni dopo averlo toccato con mano e aver magari valutato che non fa per me diventa fondamentale.

In questi 3 anni avrò reso circa 4 prodotti sempre chiedendo come rimborso non soldi bensì buoni Amazon è mai ho avuto problemi, mi sono sempre ritrovato il rimborso sul mio conto Amazon non appena consegnato il pacco al loro vettore. Solo con l'ultimo reso ( un gazebo che in meno di un mese si è distrutto) ho dovuto aspettare circa 15 giorni, ma alla fine il rimborso è arrivato sia del gazebo che delle spese di spedizioni ( spedito con poste italiane).

Questa è la mia esperienza in merito totalmente positiva fino ad oggi. Certo che se adesso devo iniziare a sperare nell'onestà dei dipendenti Amazon o di altri che comunque potrebbero fare capo a loro il mio approccio potrebbe cambiare.
Auguro al nostro amico di poter risolvere la questione. Una sola domanda, ma hai chiesto il ritorno dell'intera cifra su c/c o il versamento della cifra sotto forma di buoni Amazon?

avatarsupporter
inviato il 18 Settembre 2021 ore 10:29

Continuo a pensare che il modo più sicuro sia quello di fare reso senza pacco (né etichetta).
E' la stessa Amazon che indica questo tra i modi possibili di reso.
Voglio proprio vedere come farebbero a sostenere che l'oggetto non è stato restituito quando il pacco lo fa il loro intermediario e l'unica cosa che dovevo portare è l'oggetto stesso.
Le Poste non si prendono la responsabilità del fare il pacco. Il pacco lo fa e lo porta chi restituisce e ci può sempre essere la contestazione. Un filmato è utile solo quando tutta la contestazione è già avviata. Il punto chiave è impedire che si avvii la contestazione.
Nella consegna senza pacco, invece, è l'intermediario (scelto e autorizzato da Amazon) che si prende la responsabilità di fare il pacco.;-)
Una contestazione dovrebbe ipotizzare un accordo tra me e il loro intermediario: molto dura da sostenere anche per un gigante come Amazon. Nel caso sarebbe facile difendersi anche in sede legale.

user225138
avatar
inviato il 18 Settembre 2021 ore 10:50

reso senza pacco


Con "senza pacco" intendi "senza scatola originale dell'oggetto"? Nel caso del quale stiamo discutendo, restituiresti l'obiettivo senza la sua scatola Canon?

Perché altrimenti il problema di dimostrare che nella scatola tu ci abbia messo l'obiettivo (o un oggetto senza valore dello stesso peso) rimane.

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2021 ore 11:00

junior inviato il 18 Settembre 2021 ore 8:45

Certo che se uno usa Amazon per provare i prodotti a costo zero.


Èh, questo è un altro punto che è da valutare.

avatarjunior
inviato il 18 Settembre 2021 ore 11:52

Al di là di quello che dice la legge sul recesso e rimborso per acquisti on-line il punto è: vale più il diritto di Amazon (o di qualsiasi venditore on-line) di tutelarsi verso le frodi o il diritto dell'acquirente di restituire e farsi rimborsare un prodotto che non soddisfi le proprie aspettative a prescindere che qualche malintenzionato rubi l'oggetto reso che di conseguenza mai ritornerà al venditore?
A mio modesto parere a causa di persone poco oneste per evitare di incorrere in situazioni come quella in oggetto credo sarebbe d'ora in poi opportuno spedire i resi di un certo valore in modalità “spedizione assicurata”.

user225138
avatar
inviato il 18 Settembre 2021 ore 12:13

Mia moglie ha vissuto per qualche anno negli USA. Lì è (o almeno lo era una decina di anni fa) del tutto normale restituire un abito, o perfino un profumo, nonostante lo si sia provato in negozio. La cultura del reso "no question asked" deriva da lì.

Acquisto spesso scarpe da un operatore europeo che invita esplicitamente i clienti a richiedere due numeri diversi contigui e a trattenere solo quello che calza correttamente.

Io non mi faccio problemi a provare qualcosa "a carico di" Amazon: ovviamente tratto l'oggetto religiosamente e lo restituisco in condizioni perfette.

Ripeto infine: non ho notizia di cause intentate contro Amazon (e perse) per casi analoghi a quello del quale stiamo discutendo. Ho la netta impressione che la questione non sia mai arrivata davanti ad un giudice ma, al massimo, si sia concretizzata in uno scambio di lettere tra avvocati.

A margine, io sostengo che nelle cause che contrappongono un consumatore ad un professionista (nel senso legale di "azienda") il giudice, in caso di vittoria del consumatore, non dovrebbe poter decretare la compensazione delle spese legali. In questo modo, qualora fossimo davvero convinti delle nostre ragioni, non saremmo dissuasi da costi superiori al valore della causa, perché in caso di vittoria ci verrebbero rimborsati.

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2021 ore 12:16

3) possibilità di rendere i prodotti entro 30 giorni.

Il terzo punto lo trovo fondamentale perché vuoi o non vuoi quando scegliamo un prodotto lo facciamo sulle basi di fotografie e su recensioni più o meno veritiere e non toccando con mano come potremmo fare in un negozio fisico. Inoltre da quando sono stato personalmente contattato da un venditore che mi ha offerto un buono di €25 per cambiare una mia recensione negativa diffido di tutte le recensioni. In altre parole per me la possibilità di rendere un prodotto anche se in ottime condizioni dopo averlo toccato con mano e aver magari valutato che non fa per me diventa fondamentale.

Il concetto l'ho già espresso ed è sempre quello (ed è una battaglia persa).
Se compro in negozio quando va bene posso provare l'oggetto per quanto? 5, 10, 15 minuti? Quando va bene, perché diversi negozi te lo fanno vedere ma per provarlo lo devi acquistare.
Una volta uscito dal negozio, tanti saluti... se mi accorgo che non mi va bene sono affari miei, posso sperare al massimo nella gentilezza del negoziante ma nulla è dovuto.
E quindi va bene il "mi arriva da Amazon, lo provo al volo, decido se tenerlo o meno", un po' meno il "mi arriva, lo uso per 29 giorni ed il 30esimo decido se tenerlo o meno". La seconda è legittima, per carità, visto che Amazon me lo permette ma purtroppo molti ne abusano.

un buon numero di pacchi che rientrano con un prodotto diverso da quello di partenza

Capitato personalmente, con un A7III presa dal warehouse che conteneva una A7 II.
Per fortuna Amazon non mi ha fatto storie (a parte il rimborso che ci ha messo un po' ma alla fine è arrivato).
Su questo la gente ci campa perché se Amazon non si accorge al momento del rientro ma solo quando lo mandi al successivo acquirente, lo × che ha fatto il cambio può sempre dire che l'ha fatto l'altro cliente...
E' ovvio che il giochino lo puoi fare una o due volte poi amazon ti chiude l'account presumo.
Però immaginati se un domani mi arriva di nuovo un articolo sbagliato... a quel punto Amazon mi crederà nuovamente o terminerà il mio account? Confuso

avatarjunior
inviato il 18 Settembre 2021 ore 12:35

@Rcris, pienamente d'accordo con te per quanto riguarda,chiamiamolo così, “l'uso a prestito” di un oggetto acquistato on-line, questa è una furbata che fra l'altro danneggia soprattutto gli acquirenti corretti come noi.
Per quanto riguarda il reso entro 30 giorni questa è una opzione permessa da Amazon,altri danno un margine di tempo di 14 gg e in generale garantita dalla legge, cosa che personalmente ritengo giusta visto, ribadisco, che acquistando on-line possiamo scegliere solo sulla base di fotografie e su recensioni e descrizioni presumibilmente vere.

Sempre a mio modesto parere il problema non è se sia giusto o meno rendere un prodotto acquistato on-line, ma se questi vengono fatti in modo corretto (leggi non uso un prodotto per un mese perché mi serve e poi lo restituisco perché non mi serve più) e credo che l'unico modo che abbiano i venditori on-line per tutelarsi sia ridurre il tempo di reso oltre ad effettuare il rimborso solo quando l'oggetto arrivi nelle proprie mani. Ma non abolire la possibilità di reso.

Per quanto riguarda i casi di furto durante il trasporto dei resi (non so se sia una pertica più o meno diffusa ) credo che l'unico modo per tutelarsi sia di effettuare spedizioni assicurate. E così farò se e quando dovrò rendere o sostituire perché difettati prodotti di una certa cifra.

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2021 ore 12:44

Con la spedizione assicurata in caso di problemi bisogna vedersela col corriere: basta che quelli di amazon quando ricevono non sollevino riserve (come avrebbero dovuto fare nel caso in esame) e anche l'assicurazione non serve a niente.
Io credo che potrebbero anche sforzarsi di studiare meglio la modalità dei resi, che dovrebbero essere comunque una piccola parte dei prodotti venduti. In fondo è una modalità di vendita che si sono scelti loro con tutti i pro e i contro.

Edit: senza dimenticare che se un pacco deve sparire, sparisce lo stesso; anzi: con l'assicurazione diciamo a tutti cosa contiene il pacco, così il malintenzionato può anche scegliere.

avatarjunior
inviato il 18 Settembre 2021 ore 13:27

Perdonate l'ignoranza, ma una spedizione assicurata non dovrebbe garantirmi in caso di danneggiamento o sparizione del prodotto?

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2021 ore 13:34

Con un pacco assicurato la responsabilità cade sul ricevente la merce: se Amazon non mette riserva non potrà rivalersi sul corriere per il rimborso ma nemmeno su chi ha spedito.
In negozio se non apponiamo riserva e nel collo manca merce o è danneggiata ci rimettiamo noi non il mittente, perchè non possiamo rivalerci su di lui né sul corriere avendo ricevuto la merce "senza riserve".

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2021 ore 13:47

Zentropa@
però devo dire che da quando ho accettato di aver perso questi 1280euro (che amazon mi ha letteralmemte rubato) sto meglio. bisogna smettere di pensarci. i soldi vanno e vengono.
ovviamente la cosa avvilente è che ti vengono rubati dalla multinazionale più ricca del pianeta.


Se l'oggetto contenuto nel pacco l'ha rubato il corriere ( o qualche magazziniere dove il pacco è transitato)tu sei stato derubato da quest'ultimo non da Amazon.
Amazon è più ricco di te sicuramente ma non è una onlus e quindi non può mettere in conto di subire i furti al posto dei clienti.
Si tenga presente che sul costo di un prodotto incide anche il furto dello stesso; mi spiego meglio: alcuni prodotti hanno un costo molto elevato anche perchè sono oggetto di furti più di altri, come ad esempio i profumi. Quindi se Amazon sopperisse a tutti i furti dei corrieri dovrebbe poi rincarare i costi dei prodotti stessi.
Come detto quindi per i resi di materiale costosi sarebbe opportuno spedire il pacco non con il metodo previsto da Amazon (gratuito ma che prevede una responsabilità dei furti o rotture a carico del mittente) ma con corriere a pagamento in modo che di un eventuale furto, sia invece il corriere stesso a risponderne e giustamente perchè vero colpevole
Nel caso contingente credo che Amazon possa anche credere che il cliente sia in buona fede e non abbia spedito un pacco vuoto ma nulla cambia perchè, come previsto, non risponde del furto del corriere o di altri ad esso legati.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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