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L'ascolto MP3 da Veri Uomini 2


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avatarsenior
inviato il 31 Gennaio 2021 ore 19:49

Guarda jacopo, basta anche una cosa di questo genere

https://www.amazon.it/MX3-Bluetooth-Amplificatore-Controllo-Preamplifi
e una moderna cuffia JBL

https://www.amazon.it/JBL-Sovraurali-Microfono-Compatibile-Pieghevoli/

oltre evidentemente al proprio PC

avatarsenior
inviato il 31 Gennaio 2021 ore 20:08

Carine le Jbl: hai avuto modo di provarle ? Per il Topping .... non ha le valvole! ..... e mi sa che non interviene sul suono come piace a me MrGreen
Da queste costruttive discussioni mi sa che ogni dac moderno e' votato alla neutralita' timbrica ed alla cura del dettaglio, ma non e' cio' che cerco.
Ho frugato per internet se recuperavo qualche dac con i vecchi TDA 1540: ci sono ma e' roba semiartigianale e sono venduti a peso d'oro, e convertitori per qualcosa sopra gli mp3 a 128k non mi interessano troppo perche' il 90 % delle fonti di cio' che ascolto non sono disponibili a risoluzioni maggiori.

avatarsenior
inviato il 31 Gennaio 2021 ore 21:14

A me non piace molto ascoltare ad alto volume, penso che la musica sia qualcosa che parla alla fantasia dell'ascoltatore, e per attivare la fantasia non è necessario schiacciare le orecchie a nessuno, ma comunque questo è un mio modo personale di vedere le cose, per cui prendetelo per quel che vale, tanto so che la cosa non interessa praticamente a nessuno.
A proposito dell'ascolto ad alto volume e dell'ascolto in cuffia in particolare mi sento però in dovere di farvi presente che l'aria è elastica, e quindi le onde sonore si smorzano parecchio (e si modificano anche timbricamente, ma questo è un altro discorso) tra la sorgente sonora e l'orecchio dell'ascoltatore. In particolare i picchi si attenuano.
Quando si ascolta in cuffia la sorgente sonora sta moooooolto vicina al timpano, quindi pochissimo smorzamento e i picchi sonori vi si scaricano sul timpano in maniera direi parecchio pesante. Per cui se vi piace bombardarvi le orecchie con musica ad alto volume sappiate che farlo sovente in cuffia è un buon sistema per ritrovarsi a 50 anni con le orecchie di un ottantenne. Usare diffusori molto potenti a distanza ravvicinata idem.
Io ve l'ho detto, poi fate voi...

avatarsenior
inviato il 31 Gennaio 2021 ore 21:46

No no, in cuffia odio gli alti volumi, e ascolto sempre tipo sottofondo da studio dentistico; con le casse invece mi mantengo sui 50\60 db a seconda del genere musicale, quindi tranquillissimo, ed ecco perche' tengo sempre il loudness o l'eq bello gagliardo, ma ogni tanto se la canzone lo merita vado su fino a 95\105..... ma solo per 1 singola musica, altrimenti poi rimango sordo per tutto il giorno MrGreen ( e allora li' bypasso l'equalizzatore altrimenti mi ritrovo i coni in giardino ).
Nota: db rilevati ad minchiam dal telefonino posto davanti al mio naso

avatarjunior
inviato il 31 Gennaio 2021 ore 22:32

Ma per te qual'è un basso volume?

Vorrei rispondere anch'io, a questa specifica domanda. Oggi dalle Rcf Aithra 3 vulgaris ho fatto uscire, ma proprio al minimo del manopolone, delle semplici hit no.1 UK tipo billboard anni '60. Si tratta di comunissime casse a tre vie, passive.






Dell'ampli ho già detto: il manopolone al minimo era a tipo due millimetri in alto rispetto allo zero acustico, per via di un minimo di gioco.





Lettore cd eccolo... sony di vent'anni fa... in attesa torni il suo technics, ma differenze all'orecchio veramente minime...





Nonostante la tv accesa di mia madre allettata in un'altra stanza, si sentiva benissimo. Complice anche la distanza di oltre tre metri tra una cassa e l'altra.

Questo per dire che il minimo è la scoperta piacevole di chi elimina tutto l'insieme di rumori di sottofondo urbano, premessa indispensabile a qualsiasi ragionamento sull'organizzazione acustica di una stanza, che ovviamente non può essere un laboratorio, visto che ci si vive. Lo ribadisco: senza l'eliminazione totale dei rumori di sottofondo è inutile parlare di acustica di una stanza.


guardati l'RX5350 ed ammira cotanta magnificenza


Qualche radio portatile, magari non così grossa, all'epoca l'ho avuta anch'io e, nonostante la presenza scenica (si mangia anche con gli occhi...) non le rimpiango. La portabilità di casse bluetooth collegate al cell è impossibile da battere.





E si possono concatenare tra loro, almeno due per l'effetto stereo. Poi uno le posiziona davvero proprio dove vuole, finché dura la batteria. E anche capitasse, ci si collega un battery pack: ve ne sono di insospettabili, per esempio Makita.





MetallicA - Kill 'Em All, 1983
Megadeth - Rust in Peace, 1990
Testament - The Legacy, 1987


Per me la Holy Trinity è Doors, U2 e Simple Minds. Questo mix butta su un gradino più basso tutto il resto, infatti faccio fatica a trovare altre band di riferimento. Altri nomi, ovviamente se capitano, come in una programmazione radio, Queen Guns 'n' Roses, Red Zepporing, Seal, Chris Isaak, Jimi Hendrix e Lenny Kravitz, e qualche singolo qua e là...
Uno cerca di acculturarsi anche ascoltando altro (per esempio la classica, Keith Jarrett, le colonne sonore, il jazz, la motown ecc...) ma è davvero tosta.

Mentre oOo e Bergat sono sulla sommita' di qualche amena collina inglese a singolar tenzone, io proseguo con il mio 3D.


MrGreen imperterrito :-P

avatarsenior
inviato il 01 Febbraio 2021 ore 0:40

Quella che in un pre o in un integrato viene chiamata manopola del volume, in realtà è il potenziometro del guadagno. La potenza di uscita dell'amplificatore è regolata si dal guadagno, ma anche dall'entità del segnale d'ingresso e dalla sensibilità dell'ingesso stesso. Questo fa si che la posizione della manopola, non ci fornisce la potenza che l'amplificatore sta erogando. Se ad esempio il nostro amplificatore alla impedenza di 6 Ohm fornisce una potenza di 100+ 100 Watt RMS, puo' darsi che tale potenza è già raggiunta alla posizione ore 9, o forse a ore 12, oppure potrebbe capitare che con segnale molto debole e/o con ingresso poco sensibile, la potenza non venga raggiunta neanche a fondo corsa.

avatarjunior
inviato il 01 Febbraio 2021 ore 1:46

Quella che in un pre o in un integrato viene chiamata manopola del volume, in realtà è il potenziometro del guadagno. La potenza di uscita dell'amplificatore è regolata si dal guadagno, ma anche dall'entità del segnale d'ingresso e dalla sensibilità dell'ingesso stesso. Questo fa si che la posizione della manopola, non ci fornisce la potenza che l'amplificatore sta erogando. Se ad esempio il nostro amplificatore alla impedenza di 6 Ohm fornisce una potenza di 100+ 100 Watt RMS, puo' darsi che tale potenza è già raggiunta alla posizione ore 9, o forse a ore 12, oppure potrebbe capitare che con segnale molto debole e/o con ingresso poco sensibile, la potenza non venga raggiunta neanche a fondo corsa.


Non ti so dire. Cioè apprezzo la differenza tra volume e gain, con il secondo che in un mixer andrebbe toccato il meno possibile, solo se necessario.
Io non ho bisogno di una grande potenza, tranne quando ci canto sopra per sfogarmi un po' (qui è possibile fare anche questo).
Se devo leggere o riposarmi posso mettere davvero al minimo del minimo, mi dà fastidio già. Dovrei usare un misuratore di decibel professionale, dire il dato a hifi spento e specificando il brano e il minutaggio a hifi acceso.

Non sono un tipo da discoteca ma da biblioteca. Chiaro che se sto sotto la doccia, o in cucina con la stufa accesa e voglio ascoltare la musica, mi serve un volume maggiore, ma è sempre una questione di rumore di sottofondo.

L'ascolto per me è un po' onirico e un po' dionisiaco, quando partecipato, mai apollineo, oppure distratto. Cioè a volte uso la musica, o youtube, per combattere il grande silenzio che c'è qui. Altre volte invece devo alzare il volume, per immergermi.
Nonostante io sia un ascoltatore, un lettore, un telespettatore, e non un artista, o un autore, non riesco a figurarmi soggetto passivo e questo è l'inciampo della mia personale catena del suono: l'elemento animale.

avatarsenior
inviato il 01 Febbraio 2021 ore 8:28

Misurare la differenza tra decibel tra il silenzio a hifi spento (misura del rumore ambientale) e hifi acceso con musica ascoltata all'occorenza, non ha niente a che vedere col guadagno dell'amplificatore ( o meglio solo in parte), perchè la manopola del volume ha la funzione di un reostato che stabilisce la corrente che arrivano ai diffusori, e questi in funzione del loro rendimento, stabiliscono una determinata potenza di uscita acustica .
Un pianoforte a coda a 1 mt di distanza ha una potenza acustica di 0,7 watt.

Capisco quindi da quello che descrivi, Mediamenta, che per te la musica è un riempitivo, una compagna della tua vita, ma non ha la valenza di percepire la differenza cromatica del timbro degli strumenti, presi anche singolarmente. E l'impianto , l'hifi è il mezzo attraverso il quale la musica ti parla, ma non la ricerca di una verosimiglianza con l'evento reale, cosa che fa la differenza tra il fruitore di un impianto hifi, e l'audiofilo, nelle sue fasi temporali alla ricerca perenne di avvicinarsi alla riproduzone dell'evento reale, no compromise.

Ognuno di noi ha le sue modalità di approccio alla musica e ti ringrazio per aver descritto il tuo, che ha che fare più con la filosofia dell'uomo nell'approccio con la musica, più che con l'analisi e godimento dell'ascolto della musica riprodotta attraverso un determinato impianto

avatarsenior
inviato il 01 Febbraio 2021 ore 9:28

Uhm.... Bergat nell'ultimo capoverso sei stato illuminante ....
Nello spirito del mio 3D sarebbe interessantissimo sentire la tua campana sull'ascolto della musica.

avatarjunior
inviato il 01 Febbraio 2021 ore 12:02

Misurare la differenza tra decibel tra il silenzio a hifi spento (misura del rumore ambientale) e hifi acceso con musica ascoltata all'occorenza, non ha niente a che vedere col guadagno dell'amplificatore ( o meglio solo in parte), perchè la manopola del volume ha la funzione di un reostato che stabilisce la corrente che arrivano ai diffusori, e questi in funzione del loro rendimento, stabiliscono una determinata potenza di uscita acustica .
Un pianoforte a coda a 1 mt di distanza ha una potenza acustica di 0,7 watt.

Cerco però di rispondere alla tua domanda "Ma per te qual'è un basso volume?". Ecco. Io ho detto che, senza strumenti di misurazione dei decibel, per me, fortunatamente, il minimo è proprio il minimo sindacale che l'ampli economico di cui in foto sopra è disposto a concedermi, un pelo sopra lo zero acustico.

Ti dirò di più: uno dei due woofer delle Aithra 3, che hanno quasi un quarto di secolo (24 anni precisi dall'acquisto), tempo fa aveva il bordo di materiale gommato che si stava sbriciolando. Non l'ho fatto ribordare: l'ho sostituito perbene con un circa corrispettivo approssimativo Ciare. Suona in modo diverso dall'altra cassa? Sì, una nticchia più pieno. Inorridirai sicuramente, ma stereo è anche questo, in qualche caso.

Capisco quindi da quello che descrivi, Mediamenta, che per te la musica è un riempitivo, una compagna della tua vita, ma non ha la valenza di percepire la differenza cromatica del timbro degli strumenti, presi anche singolarmente. E l'impianto , l'hifi è il mezzo attraverso il quale la musica ti parla, ma non la ricerca di una verosimiglianza con l'evento reale, cosa che fa la differenza tra il fruitore di un impianto hifi, e l'audiofilo, nelle sue fasi temporali alla ricerca perenne di avvicinarsi alla riproduzone dell'evento reale, no compromise.

Ognuno di noi ha le sue modalità di approccio alla musica e ti ringrazio per aver descritto il tuo, che ha che fare più con la filosofia dell'uomo nell'approccio con la musica, più che con l'analisi e godimento dell'ascolto della musica riprodotta attraverso un determinato impianto

Ni. Solitamente la musica elettrica ed elettronica non può pretendere, a mio modo di vedere, la qualità dell'ascolto da parte dell'ascoltatore medio, essendo music for the masses , o music for airports . C'è però sempre l'elemento umano che ogni tanto fa capolino: per sentire il martellìo dei chiodi nell'incipit di Until the End of the World degli U2 nel Nuovo Salario sono costretto ad alzare il volume, mettere a palla i bassi, pigiare il loudness (tone; il carico che il sansui ha più marcato, e di default, senza modifiche) e accostare l'orecchio al woofer giusto. Qui, no.


La musica classica, il jazz, e in generale tutto ciò che è analogico, e che quindi ha di suo uno sporco naturale, necessita di una rappresentazione pulita. Tuttavia, spesso si tratta di strumenti che sono pallida eco di rumori naturali, che l'uomo imbriglia in una armonia, nella sua illusione (qui pitagorica, anche per la coincidenza tra musica e matematica) che l'universo abbia senso. Ma non parliamo più di apparecchiature che hanno un costo piccolo borghese: i prezzi aumentano esponenzialmente. Insomma, i passi si fanno pesanti e la voglia di non correre più è impellente proprio negli ultimi cento metri di una gara di mezzo fondo. Non so se mi spiego.

E allora? E allora io mi accontento dei primi due tre quattro km. L'ultimo miglio magari l'ho percorso in parte, ma a un certo punto invece di volare torno con i piedi per terra. Il gioco è bello quando dura poco, perché il troppo stroppia.

Anche sul supporto: i vinili li devi distruggere fisicamente, ma si graffiano, sono ingombranti. I cd dopo decenni tendono a squagliare la piccola lamina metallica tra i due strati di plastica: la spirale di zero e di uno è una sequela indefinita di buchi microscopici e persino i cristalli crescono o si espandono, figuriamoci il materiale amorfo. Gli MP3, che rispetto ai cd hanno una psicoacustica ancor più marcata, sono un aggiornamento spurio dei vecchi impianti. Già con queste premesse, cercare l'impianto esoterico (cito il termine in voga su TNT Audio all'epoca) è oneroso, utopico e fomite di divorzi.

avatarsenior
inviato il 01 Febbraio 2021 ore 12:26

Ah guarda il mio modo di ascoltare la musica è dettata dalla verosimiglianza rispetto all'evento presunto originale. Dico presunto perchè non vi è mai certezza dell'evento originale e dalla manipolazione avvenuta presso lo studio di registrazione.

Parlo di verosimiglianza perchè pur non potendo fare un confronto diretto con l'evento originale, si può fare un confronto con gli altri eventi reali simili, vissuti in diretta nella posizione ottimale, sia in termini di livello sonoro, sia in termini di dinamica, sia in termini di timbrica e immanenza. Per questo affermo categoricamente che la verosimiglianza con l'evento reale, è molto vicino e la simulazione è pressocchè perfetta, a tal punto che un evento reale se vissuto a una distanza eccessiva diventa meno godibile rispetto a una riproduzione accurata e comoda come quella nella propria abitazione.

In questa verosimiglianza giocano fattori quali la qualità dell'impianto, la propria predisposizione all'ascolto e indubbiamente la qualità dei file per l'ascolto.

avatarjunior
inviato il 01 Febbraio 2021 ore 12:34

Mah... gli eventi live aggiungono tanti e tali elementi, strofe in più, assoli, medley, che sinceramente la qualità e la fedeltà sono fattori che metto volentieri in secondo piano.
Sui software hai sicuramente ragione, intesi sia come emulazione di mixer analogici o digitali, sia come effettistica, sia infine come veri e propri campionatori. Anche il tecnico di sala è una figura chiave, ma tanto in Italia ci si concentra su questi punti solo nel caso della musica dell'anglosfera, mentre per quella nazionale spopola il cantante ...

A questo proposito, non si può nemmeno parlare di evento originale, visto che ogni componente registra la propria traccia in modo indipendente dagli altri...

avatarsenior
inviato il 01 Febbraio 2021 ore 12:46

Uhm.... Bergat nell'ultimo capoverso sei stato illuminante ....
Nello spirito del mio 3D sarebbe interessantissimo sentire la tua campana sull'ascolto della musica.

ma l'ha già detto:
i Led Zeppelin a 5 metri di distanza sul palco dal vivo, nella sua stanzetta 3x3.
tanto ha un appartamento certificato e non con un pezzo di carta qualunque, quindi i vicini devono tacere.
non imparate proprio niente. Cool

fai conto che solo la cassa, non amplificata fa 130dB metro,
mica pizza e fichi:
Led Zeppelin sul palco in casa.
Tanto lui ascolta da 2 metri, basta portare la cassa a 133dB,

ehm... no scusate, i Led Zeppelin live amplificavano tutto, anche la cassa.


ah dimenticavo,
io mi rado con il tosaerba a gasolio e per tagliarmi le unghie dei mignoli uso la sega circolare.

avatarjunior
inviato il 01 Febbraio 2021 ore 12:50

ma l'ha già detto:
i Led Zeppelin a 5 metri di distanza sul palco dal vivo, nella sua stanzetta 3x3.
tanto ha un appartamento certificato e non con un pezzo di carta qualunque.
non imparate proprio niente. Cool


Mi hai fatto venire in mente un ex titolare di balera che ha una enorme collezione di 33 e 45 che ascolta con un giradischi integrato non ricordo se majestic o trevi, in finto legno di plastica.





"Guardi, mi sembra una cosa un po' economica, una cines..."
"Ma butta lì!"

avatarsenior
inviato il 01 Febbraio 2021 ore 12:59

Errata corrige: stamattina mentre lavoravo ho rifatto le misurazioni col cell nuovo e il db meter. ( Rif. Foto d'inizio col mio ufficio e RCF pilotate dal Brionvega AX 3500 VT ).
Per riferimento:
Stanza silenziosa: 10db
Io che respiro a 70 cm: 15 db
Pc acceso: 40 db
Quindi io ascolto a queste pressioni:
Musica di sottofondo: 50\60 db
Musica jazz a un volume da me considerato "musicalmente gradevole" 70\90 db
Musica rock ad un volume bello tosto: 120\140 db, ma solo per un singolo brano ! Senno' per un intero album 100\120 db

Cosa vuol dire l'espressione "musicalmente gradevole" ?
Significa che:

- per quel tipo di musica
- per quella qualita' di registrazione
- incapsulata in quel tipo di sorgente ( mp3, vinile, flac, cd, cassetta ),
- riprodotta in quell'ambiente, da quell'accoppiata ampli-casse con i diffusori posti in tale posizione xyz rispetto a me,

una tale pressione sonora mi restituisce la massima convergenza tra resa della coppia strumenti + voci e fatica d'ascolto, intesa come possibilita' di tenuta ptolungata nel tempo delle mie orecchie senza alcun fastidio.
Tutto cio' restando saldamente nel dominio della MY-FI, perche' se per ascoltare correttamente qualcosa devo farmi dilaniare i timpani da dei diffusori a tromba come quelli dei concerti dal vivo, dove costantemente soffro anche in ultima fila, ... Ma anche no grazie: me ne resto a casa ad ascoltare un disco come piace a me, che e' naturalmente diverso da come lo ascolta Bergat, o oOO o Mediamenta.

L'unica volta che mi sono goduto una esibizione dal vivo senza alcuna tortura uditiva e' stato un concerto di chitarra classica senza amplificazione.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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