user120016 | inviato il 06 Settembre 2020 ore 21:54
Mauro... Tutta la mia stima per la perseveranza! |
| inviato il 06 Settembre 2020 ore 22:01
Ho finito oggi un rullino Kodak Ekta 100 ISO, e vorrei provare una bianco e nero...... Ho usato spesso ilford 400 hp5.... Esistoni pellicole bianco e nero più "contrastate"? Ammetto che ne conosco veramente poche di pellicole. |
| inviato il 06 Settembre 2020 ore 22:08
Non vi dico le soddisfazioni che sto avendo da polaroid e fuji instax |
| inviato il 06 Settembre 2020 ore 22:10
@Es1985: Da che ricordo, dalle pellicole si ambiva ad ottenere la gamma tonale più ampia possibile. Il contrasto lo ottieni poi facilmente in fase di stampa. |
user33434 | inviato il 06 Settembre 2020 ore 22:23
Si Claudio è un processo abbastanza lungo e impegnativo. @Domenico il confine tra perseveranza e follia è spesso abbastanza labile . John Bladen Bentley dice che per assumere il controllo del processo ci vogliono cinque anni di studio, nel frattempo mi diverto. |
| inviato il 06 Settembre 2020 ore 23:05
Io purtroppo non avendo nulla fare camera oscura le porto a stampare. |
| inviato il 07 Settembre 2020 ore 11:29
Una cosa comunque è certa, e dalle parole sia di Mauro che di Domenico, ma in fondo anche da quelle di Claudio questo si evince con chiarezza disarmante: per colui il quale stampa il divertimento sta nella Camera Oscura a maneggiare con carte e chimici, e non già sul campo a impressionare la pellicola! |
| inviato il 07 Settembre 2020 ore 12:53
Io invece, pur avendo iniziato prestissimo a sviluppare e stampare (a 8 anni in BN e 12 a colori negli anni 60'), ho sempre vissuto la camera oscura come un obbligo, più che un divertimento. Troppo, troppo tempo perso ... La fotografia, forse perchè sono nato fotografo di sport, per me è sempre stata rapidità, velocità e la fase di CO era una inutile perdita di tempo. Tanto che ho benedetto l'arrivo del digitale che consente di fare tutto subito e consente soprattutto di fare in fretta quella cosa che mi faceva perdere giornate: il foto ritocco. Perchè in digitale stai un attimo a fare certe cose, ma in analogico ... non voglio neanche pensarci! Sapete, ad esempio, come si faceva un masking? Si doveva disegnare su di un cartoncino il contorno dei confini che interessava eliminare, poi si tagliava, si sovrapponeva, si stampava con sopra il cartoncino e via così ... Oppure le mani o le varie palette (che non erano schermate sullo schermo, ma vere e proprie palette di cartone nero) per schiarire le ombre ... E recuperare la temperatura colore, con la pellicola sbagliata (un tempo si usavano pellicole tarate sulla temperatura colore voluta per la luce artificiale o la luce diurna, mica c'era il “white balance” in macchina ...)? Operazione più che difficile ... Bei tempi, ma quanto tempo perso. Questo è davvero un vantaggio impagabile del digitale. |
| inviato il 07 Settembre 2020 ore 13:49
@Tonyrigo la tua è esperienza da vero " artigiano " da camera oscura, avercene... |
user120016 | inviato il 07 Settembre 2020 ore 16:30
Tony, io ho iniziato a frequentare la camera oscura alla tua stessa età, ma correvano gli anni 80. E però l'esperienza mi sento di dire che sia la stessa: schermature e bruciature con le varie palette, con cartoncino forato al momento per ottenere forme e dimensioni utili all'esigenza di quel fotogramma, o altre volte ancora con le mani. Eppure, dalla stessa premessa, la mia conclusione è opposta. Per me il tempo in camera oscura è preziosissimo. È la naturale conclusione di un qualcosa iniziata con l'idea dello scatto e che porta alla stampa finale appesa ad asciugare. Sarà che sono un paesaggista e ritrattista per cui nessuna necessità di velocità e rapidità, anzi... Riflessione, calma e ragionamento dall'inizio alla fine. Gustando ogni singolo passaggio. Di frenesia ne ho già troppa a lavoro. Almeno nel mio hobby voglio prendermi tutto il tempo che serve... Il digitale? Utile per molti, forse per quasi tutti. Ma io preferisco ancora scegliere la pellicola selezionare gli asa ed il bilanciamento del bianco (alla peggio, esistono i filtri FLD per bilanciare in daylight una pellicola per luce artificiale) e fare tutto di conseguenza. E completare il lavoro con le mie mani. Per cui perdonami ma davvero il tempo in camera oscura per me non è affatto tempo perso. |
| inviato il 07 Settembre 2020 ore 16:40
eh eh, ragazzi, non per nulla nel novero dei Camerascuristi non avevo incluso Tony... ossia non perché non lo ritenessi dotato della necessaria esperienza e competenza, semmai è il contrario, ma proprio perché in diverse occasioni avevo avuto il sentore di questa differenza nell'approccio, differenza tutt'altro che sottile peraltro, rispetto a Domenico, per esempio, o Mauro oppure lo stesso Claudio |
| inviato il 07 Settembre 2020 ore 17:05
Comunque ragazzi quando parlate di ingranditori, condensatori, bacinelle, sviluppi e fissaggi... e relativi profumi, o puzze, o addirittura miasmi, perché sono termini variabili a seconda di chi ne parla, schermature, bruciature, cartoncini sagomati a misura, filtri per la CC ecc. ecc. mi ritrovo bimbetto, negli anni '60, nella Camera Oscura di mio zio Eolo dove mi infilavo con lui, nonostante la mia latente claustrofobia, spinto dalla curiosità, pura, e inesorabilmente attratto da quella sorta di primordiale Mistero della Creazione che ivi vedevo realizzarsi! Certo non resistevo più di una decina, una decina pure scarsa devo dire, di minuti, e crescendo resistevo sempre meno, ma quel ricordo è rimasto dentro di me forte, indelebile... eterno! |
| inviato il 07 Settembre 2020 ore 17:11
Il problema è che per tirare fuori qualcosa bisogna starci una decina di... ore |
| inviato il 07 Settembre 2020 ore 17:19
Aiutami a dire... |
user120016 | inviato il 07 Settembre 2020 ore 17:54
Beh, a meno che non si voglia rimanere ad aspettare l'asciugatura di rullini e stampe, il tempo tecnico di lavoro effettivo in camera oscura per arrivare dal rullino da sviluppare alla stampa finita direi che si aggira intorno alle 2-3 ore, ovviamente non consecutive. Certo, ben oltre i 10 minuti del caro amico Paolo! Considerando i tempi morti per far asciugare film e carte, direi che siamo sulle 15-18 ore. Ma in genere io sviluppo al sabato pomeriggio e stampo la domenica mattina. Domenica sera le stampe sono belle e pronte! |
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