| inviato il 22 Agosto 2019 ore 11:38
“ E' esattamente il contrario „ Francesco, mi sarò spiegato male... Stiamo su un esempio ipotetico ma concreto. Sto fotografando un gruppetto di musicisti di strada in una via del centro. Faccio un'inquadratura totale del gruppo e l'automatismo mi dà un'esposizione perfetta. Ottimo. Con lo zoom passo ad un primo piano di uno dei musicisti. La variazione dell'inquadratura determina quasi certamente una variazione dell'esposizione da parte dell'automatismo. Il risultato cambia. Perché? Perché variare l'esposizione se era già corretta? In manuale non mi sarebbe successo. Poi più tardi voglio costruire una serie di foto prendendo le migliori che ho scattato. Se ho usato la stessa esposizione, cioè ho lavorato in manuale, una volta corretta una in post le ho corrette tutte. Se ho scattato in automatico, magari mi trovo ad avere una serie di piccole variazioni di esposizione che mi tocca compensare in post. Un lavoro inutile. |
| inviato il 22 Agosto 2019 ore 11:41
“ i tempi e i diaframmi, che quelli comunque li devi variare ad ogni inquadratura in manuale „ Ma non è quello che penso. Se una certa luce cade sui miei musicisti di strada, la luce (e l'esposizione) rimane la stessa sia che io faccia un totale o un primo piano. È un concetto elementare. Altrimenti non esisterebbero gli esposimetri a luce incidente.... |
| inviato il 22 Agosto 2019 ore 11:41
“ Hai ragione sulla coerenza di una sequenza fotografia nella poi possibile esposizione. Ma quello che fa la differenza, o la coerenza, sono il valore degli ISO e il bilanciamento del bianco se lavori in colore. NO! i tempi e i diaframmi, che quelli comunque li devi variare ad ogni inquadratura in manuale, o usi la compensazione in semiautomatico „ @Gaga concordo al 101%. La coerenza è generica e non necessaria. Infatti potrei fare delle scelte di colore e BN.... ma solo dopo in post. Infatti, a conferma, non cambia il risultato tra semiautomatico con compensazione o manuale. L'unica cosa che cambia è il tempo di reazione e in un evento è importante... proprio perchè nn stai fotografando un paesaggio. Ma poi non capisco perchè utilizzare in manuale quando puoi fare la stessa cosa in semiautomatico con compensazione. |
| inviato il 22 Agosto 2019 ore 12:00
“ È un concetto elementare. Altrimenti non esisterebbero gli esposimetri a luce incidente.... „ Peccato che con l'esposimetro della camera lavori in luce riflessa. Quindi il tuo discorso cade completamente. Se inquadri prima una scena larga e poi un primo piano, quasi necessariamente la quantità di luce riflessa cambia e quindi cambia il rapporto tempi/diaframmi |
| inviato il 22 Agosto 2019 ore 12:03
“ Peccato che con l'esposimetro della camera lavori in luce riflessa. Quindi il tuo discorso cade completamente. Se inquadri prima una scena larga e poi un primo piano, quasi necessariamente la quantità di luce riflessa cambia e quindi cambia il rapporto tempi/diaframmi „ Ma no... scusami.... Se fosse come dici tu gli esposimetri a luce incidente sarebbero inutili e inutilizzabili... Mica dici all'esposimetro a luce incidente quale inquadratura scegli... mica cambia la sua lettura per questo... Non so se hai mai seguito un lavoro sulla moda, anche in esterni. Una volta che si stabilisce la corretta esposizione sul soggetto principale, si scatta in manuale. Perché la luce della scena è quella... non cambia con l'inquadratura. Poi se la luce generale cambia, si cambia. E infatti è un settore in cui per fortuna la misura della luce incidente ha ancora la sua giusta considerazione. Ma potrei citare anche il cinema. |
| inviato il 22 Agosto 2019 ore 12:09
Ale! Capisci bene. L'esposimetro delle camere lavora in luce riflessa. Punto. quindi ad ogni inquadratura la luce riflessa cambia. Perchè semplicemente cambiano le superfici inquadrate e quindi la luce che riflettono. Gli esposimetri che lavorano in luce incidente, lavorano sulla luce che arriva dall'esterno verso la scena soggetta, e quella non cambia. Si usano molto in studio. Il tuo discorso sul settaggio sempre uguale avrebbe senso solo se tu usassi esposimetri manuali che lavorano in luce incidente. Ma se usi quello della fotocamere la luce misurata è riflessa. Ale, le basi della fotografia |
| inviato il 22 Agosto 2019 ore 12:17
No dai... non dire "le basi della fotografia" perché ci spostiamo sul terreno scivoloso di pretendere di essere più esperto del tuo interlocutore che non conosci e non sai che esperienza abbia... L'esposimetro a luce incidente misura la luce che cade sulla scena e mi dà una coppia tempo diaframma. Io applico quella coppia alla fotocamera e scatto. Esposizione OK. Io non cambio quel valore se passo da un totale ad un PP. È una cosa molto evidente che non va spiegata... Analogamente se io ottengo un'esposizione corretta usando un esposimetro per luce riflessa, per quale ragione dovrei cambiare esposizione cambiando inquadratura? Se questo fosse vero, non sarebbe possibile avere degli esposimetri che non tengono conto dell'inquadratura. E invece esistono e funzionano persino più correttamente di quelli a luce riflessa. Fai una prova. Scatti in manuale una figura intera con un'esposizione corretta. Poi senza spostarti e senza variare nulla fai un PP. |
| inviato il 22 Agosto 2019 ore 12:21
C'è un passaggio che spero potrebbe chiarire, forse più che luce incidente o riflessa: quale modalità di esposizione? (In matrix/ valutativa, se cambia l'inquadratura....) |
| inviato il 22 Agosto 2019 ore 12:27
Anche questo può contare.... Mi è venuto in mente un altro contesto che ho praticato parecchio dove per avere coerenza fra gli scatti devi lavorare in manuale. Il teatro. Nella costanza di illuminazione di una certa scena, si fanno diverse inquadrature da totali a piani americani ad esempio. Si stabilisce un'esposizione corretta e si va avanti con quella in manuale. In quel caso è particolarmente evidente che lavorare con un automatismo è folle... |
user188207 | inviato il 22 Agosto 2019 ore 12:28
@simone rota..... concordo... altra variabile... l'esposimetro della macchina cambia indica differenti esposizioni a secondo della modalità e del dove si inquadra... perchè percepisce la luce in modo ovviamente differente. |
| inviato il 22 Agosto 2019 ore 12:28
@Ale “ Analogamente se io ottengo un'esposizione corretta usando un esposimetro per luce riflessa, per quale ragione dovrei cambiare esposizione cambiando inquadratura? „ Perchè all'interno del frame che inquadri, inquadrature diverse, cambiano le luci riflesse. E' qui che cadi sulle basi della fotografia. Non ho bisogno di conoscerti. Poi magari sei un bravissimo fotografo.. Un esempio: Se il mio soggetto è un cartoncino nero e lo inquadro completamente, l'esposimetro in luce riflessa (delle fotocamere) mi darà un certo accoppiamento tempi/diaframma. Perchè quel cartoncino mi riflette una certa luce. Se io allargo la scena e il cartoncino è accostato ad una parete bianca, allora la luce riflessa nel suo complesso cambia e cambierà il valore tempo/diaframma. Se lo stesso esercizio lo fai con l'esposimetro in luce diretta allora i due valori tempi/diaframma non cambiano perché la luce all'interno della camera è sempre la stessa. Ora, se usi la misurazione spot il tuo ragionamento funziona anche con l'esposimetro della camera, ma è indiscutibilmente più scomodo e prende tempi più lunghi |
| inviato il 22 Agosto 2019 ore 12:32
@Ale Z “ Analogamente se io ottengo un'esposizione corretta usando un esposimetro per luce riflessa, per quale ragione dovrei cambiare esposizione cambiando inquadratura? „ Perché la luce riflessa è tutta quella che non è assorbita o diffusa. Dipende essenzialmente da colore e conformazione della superficie. Quando i due fattori si compensano a vicenda (oppure sono addirittura identici), allora ti sembra che una esposizione unica vada bene per tutte. Usare un esposimetro in luce incidente vuole dire uscire dalla logica del grigio medio riflettente il 18%. Per i principianti: andate in rete a vedere come si espone il gatto nero nella carbonaia e la lepre bianca sulla neve |
user188207 | inviato il 22 Agosto 2019 ore 12:32
E' così “ Ora, se usi la misurazione spot il tuo ragionamento funziona anche con l'esposimetro della camera, ma è indiscutibilmente più scomodo e prende tempi più lunghi „ |
| inviato il 22 Agosto 2019 ore 12:38
Ale, il tuo discorso vale solo con misuarazione spot e sullo stesso soggetto. Buon appetito |
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