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Uscite in Montagna, cosa vi portate?


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avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2020 ore 20:50

la Horizont e lo Sverdlovsk-4




avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2020 ore 21:05

Amo la montagna ma non amo fotografarla, mi porto giusto la ricoh Gr e la rx100 per i video.
Portarsi dietro uno zaino da 15kg per un trekking in giornata è puro masochismo.
Questa estate ho fatto in solitaria la traversata Devero Veglia e ritorno portandomi il minimo, telefono con il tracciato, powerbank, ricoh gr, panini e 2 litri di acqua e stop.
29 km con 2000 metri di salita..con uno zaino da 15kg sarei sicuramente schiattato lungo il percorso.

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2020 ore 21:06

“ ...Andavo con le scarpette prese per asfalto, stradine e boschi (Scarpa La Moraine plus mid gtx)..."


Murmunto, d'accordo siamo semiindistruttibili marchigiani (la zia superstite, festeggiati i 101 anni il 14 novembre, è oggi tornata negativa dopo oltre sessanta giorni di asintomaticità covidiana) ma teniamoci su terreni meno infidi fino a primaveraMrGreen.
Ho dato un'occhiata alle tue scarpette; mi trovo giusto nella necessità di sostituire gli scarponi (non faccio distinzioniMrGreen) ed essendo la ditta produttrice a me molto vicina penso che comprerò questo:

www.gronell.it/shop/tradition/stelvio

Pare sia il massimo; quello che è sicuro è che è di prezzo effettivamente massimoSorrisoSorriso.
Stammi bene!!!

avatarjunior
inviato il 01 Dicembre 2020 ore 21:16

Adoro la Montagna e oltre che fotografarla, mi piace viverla specialmente al tramonto e all'alba. Giro con tre amici che condividono la mia stessa passione. Forse amiamo ancora più la Montagna che la fotografia. Quest'anno siamo riusciti ad organizzare quattro uscite sulle dolomiti con pernotto in tenda. IL peso dei nostri zaini non è mai sceso sotto i 18 kg cadauno. La salita più impegnativa è stata quella al bivacco Bedin...quasi 1500 metri di dislivello. C'è da dire che non ci facciamo mancare nulla, specialmente dal punto di vista culinario. Cenare a base di cappelletti in brodo, panini caldi con salsiccia e peperoni e un paio di bottiglie di Teroldego Trentino con il Civetta davanti alle 22 di sera non ha prezzo ;-)
La fatica è tanta, a tratti troppa, ma sono esperienze che arricchiscono l'anima e ogni volta torniamo a casa fortificati nello spirito.

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2020 ore 21:29

@Fontamax grande! sono andato anch'io al bivacco Bedin questa estate,che posto magnifico!!!!Sorriso

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2020 ore 21:33

IL peso dei nostri zaini non è mai sceso sotto i 18 kg cadauno.


In Abruzzo con un zaino del genere non riusciresti mai a scendere dalla cima. MrGreen
I sentieri qui sono molto meno battuti e molto più insidiosi di quelli che ho incontrato su al Nord. ;-)

avatarsupporter
inviato il 01 Dicembre 2020 ore 21:57

Anche per me dipende dai dislivelli e dal tipo di escursione: d'inverno devo fare i conti con picozza e ramponi o ciaspole, d'estate il casco ed eventualmente l'imbragatura. Sopra i 6/700 m di dislivello solo una fotocamera con uno zoom (sigma sdq+18-35 o Canon Eos R + 24-105) e cavalletto leggero, zaino capiente, sacco a pelo se dormo in bivacco ma anch'io preferisco i rifugi e risparmiare il peso di tenda ecc. Mi sono preso usate a buon prezzo anche due compatte sigma e sono un'ottima soluzione, con 1kg ho a disposizione un 21 e un 70. Sotto i 600 m di dislivello porto anche 2 macchine e più obiettivi, cavalletto adeguato e filtri. La pila frontale è irrinunciabile ed ora voglio prendermi il GPS. Per il cibo, se si tratta di una giornata sto bene con la frutta disidratata e le barrette, se sto via due o tre giorni preferisco fare un pasto al giorno in rifugio.

avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2020 ore 22:11

Io ho una regola

Massimo 10 kg

Il mio zaino la segue rigidamente pure perché far 2mila metri di dislivello in mezzo alle rocce...

E se devo rinunciare a qualcosa è del corredo fotografico

Cavalletto (che pesa 1 kg) è il primo a morire in favore di un pixi

Poi tutti gli obiettivi e decido un solo fisso

Poi ammetto di aver speso per quanto riguarda materiale tecnico, tenda, materassino, zaino, sacco a pelo... Tutta roba ultralight e di qualità

Inoltre bisogna considerare che la qualità del bivacco e del sonno, in caso di notturna, determina la qualità del ritorno... Quindi il materassino deve essere isolato termicamente oltre che comodo, la tenda avere le falde a terra per limitare gli spifferi, il fornello ad alcool è minuscolo e ti garantisce un pasto caldo ecc...




avatarsenior
inviato il 01 Dicembre 2020 ore 22:14

Gronell... roba da intenditori! Prodotto di nicchia come gli indumenti Liod (mai più senza)Cool

Ho un amico che indossa zaino e scarponi anche per fare la passeggiata di una decina di km nei prati della Brianza dietro casa mia (Giuro! non scherzo) e quando andiamo a spasso insieme dice che la mia attrezzatura è 'amorale'MrGreen

Nella sostanza, però, la leggerezza è un vantaggio ma richiede un'attenta preparazione.

In primo luogo bisogna saper prevedere con assoluta precisione l'andamento del meteo. A parte la consultazione dei soliti siti, bisogna anche saper leggere il cielo. E' banale ma questo è un aspetto della sicurezza ampiamente sconosciuto e sottostimato. Non è che io sia un fenomeno, solo che volo in parapendio da 26 anni e la conoscenza approfondita del meteo è la base per questo sport; va da sé che se ho imparato bene a stabilire se le condizioni sono idonee al volo lo sono ancora di più per le escursioni. Così, sono almeno 20 anni che non prendo pioggia o temporali quando vado in montagna. Semplicemente perché ho imparato a prevederli.

L'approfondita conoscenza delle condizioni meteorologiche e dell'ambiente che andrò ad affrontare è quella che mi consente di partire con le scarpette anche a gennaio portando solo uno spolverino invece del duvet.

Questa è la base per poter viaggiare leggeri. Da questo punto di partenza è poi possibile pianificare l'attrezzatura ottimale.

Personalmente non userei mai uno zaino fotografico per escursioni fotografiche in montagna, semplicemente perché tutti 'vestono male'. Il mio zaino deve essere leggero, capiente, deve avere tutte le opzioni per un impiego in ambiente ed infine deve essere ergonomico. L'attrezzatura fotografica non la imballo mai, con i vari IQ ecc... tutto viene 'affogato' dentro il vestiario ed i viveri.
Un suggerimento: ho impiegato a lungo uno zaino Cilao -Francia- molto leggero, capiente ed ergonomico. Negli ultimi anni uso zainetti Salewa oppure, per le gite più lunghe, uno F-Stop Loka UL. Il mio zaino più capiente attualmente è un antico -30 anni- LOWE Cloudwalker, poco più di un kg per oltre 45 litri.

Sono più di 40 anni che trasporto reflex ed attrezzature varie in questo modo e sono oltre 40 anni che non ho mai avuto alcun problema. Ma... è anche vero che non sono mai andato in montagna con lenti più grosse del 300 f2.8

Tutto questo, che è solo indicativo, raggiunge lo scopo di viaggiare molto leggero o almeno... con zaini inferiori ai 10 kg.

...continua


avatarjunior
inviato il 01 Dicembre 2020 ore 23:18

Scusate se mi intrometto solo ora ma da poco mi sono rimesso a fare fotografie e le ho sempre fatte soprattutto in montagna. La mia attrezzatura è sempre stata in funzione della salita che facevo. Quando arrampicavo e facevo salite lunghe (Badile dallo spigolo Nordo piuttosto che Cervino dalla cresta di Zmutt) portavo con me semplicemente una Minox GL con un filtro UV paraluce che tenevo a tracolla nella sua custodia. Al Bianco per lo sperone della Brenva io e il mio socio oltre ad una Olympus bifocale (che era anche impermeabile) da tenere in tasca e fare le diapositive durante la salita avevo "caricato" il mio secondo con una nikon FM2 e un 200mm da tenere nello zaino per fare le foto in cima, tutte fatte doppie, una per me ed una per lui.
Oggi invece che non arrampico più e faccio al massimo ferrate o lunghe escursioni con anche 2.000 m di dislivello porto a seconda di cosa voglio fotogafare o una piccola Fuji compatta piuttosto che un corredo micro 4/3 e difficilmente supero i tre obbiettivi che vanno dal Laowa 7,5, al 12-40 pro piuttosto che il piccolo lumix 40/175, altre volte con la panasonic GX9 porto solo il 12/60 lumix che mi fa da tutto fare, monto un filto UV (retaggio della pellicola) piuttosto che un polarizzatore
Con questo concludo che dipende dal tipo di foto che uno vuol fare e dell'ambiente che trova o tipo di salita che conseguentemente sceglie il corredo da portare. Poi c'è sempre la bilancia che alla fine comanda.

user12181
avatar
inviato il 01 Dicembre 2020 ore 23:43

Francesco sono bellissimi, tripla cucitura, pelle svizzera, sapevo che Gronell faceva questi scarponi tradizionali, come altri, ad esempio Zamberlan, che mi pare non vada oltre la doppia cucitura, però non li avevo visti. Non mi pare abbiano nulla da invidiare ai monumentali (due passalacci in più) Triegenähte Montblanc di Hanwag che usano la medesima pelle, non so se lo spessore è simile (se 3+ sta per mm dovrebbe essere identica a quella degli Hanwag www.schuh-keller.de/outdoorschuhe-zubehoer/hanwag-montblanc-trigenaeht ). Anzi, se tanto (la tradizione calzaturiera italiana) mi dà tanto, saranno anche migliori. Di Gronell avevo comperato scarponi di stazza e peso comparabili agli Stelvio, ma di tipo moderno. Mi ferivano il collo del piede, per due o tre anni ho cercato con ostinazione di domarli, alla fine hanno vinto loro. Sono passato agli Scarpa Ladakh, fantastici, li ho ancora, risuolati in modo un po' ruspante ma rigorosamente alpino... anche se li porto meno, seguendo una costante deriva di alleggerimento che mi ha portato prima a questi www.nikonclub.it/forum/uploads/ori/201906/14195a790db923b4377e2d790b75 , poi dopo la rottura del papillare a questi www.nikonclub.it/forum/uploads/ori/202006/0c8dbe496df23236bcbb81c21ea1
e infine agli scarponcini di oggi, con cui faccio le mie passeggiate quotidiane e con cui dal 12 novembre ho già fatto 166 km e 7600 m di dislivello. (Beh, certo, in discesa ti fanno notare forma e durezza di ogni singola pietra). Se continua a nevicare, ritornerò a quelli più grandi.

Gsabbio "Prodotto di nicchia come gli indumenti Liod (mai più senza)"

Portavo un intimo Liod, polipropilene spesso, maniche lunghe, durante la passeggiata di oggi. Non mi ha evitato di sudare abbondantemente, però quando l'ho tolto la pelle era praticamente asciutta. Voglio confrontarlo con una di merino, sto studiando marca e modello.
Addirittura solo per Liod ho comperato in Amazon un depiluccatore adesivo con un caterva di rotoli di ricambio. È il difetto principale, direi l'unico, della lavorazione Liod del polipropilene, si riempie terribilmente di capelli e pelucchi. In compenso non piace alle tarme, che, ho letto, sono ghiotte di lana merino. Visto il suo costo, la cosa è un po' preoccupante.


avatarsenior
inviato il 02 Dicembre 2020 ore 2:33

Io solitamente porto:
Attrezzatura fotografica: rp + tamron 17-35 +70-200, cavalletto, kit nd nisi circolare.

Zaino: pile, giacca antivento e impermeabile, piumino ultracompatto, maglietta di ricambio, maglietta termica, (questo poi dipende dalle temperature) acqua 2L sempre, e un fornelletto piccolo oppure una bushbox, pentolino, oppure se non prevedo di scaldare qualcosa panino, e frutta secca. Powerbank e coltello e victorinox sempre.
Rigorosamente scarpe da trekking e pantaloni lunghi da escursionismo.
Se dormo tenda del deca ignorante e sacco a pelo.



avatarjunior
inviato il 02 Dicembre 2020 ore 3:53

em1 II, 12-40 2.8, 100-400 pana, 60 2.8 macro

avatarsenior
inviato il 02 Dicembre 2020 ore 7:55

@Murmunto

Voglio confrontarlo con una di merino


Avevo trovato una maglietta da portare a pelle 'made in new zealand' realmente molto buona ed efficiente, anche meglio del Liod, sfortunatamente dura molto poco, ormai scolorita dal sudore, lisa e tutta bucata (non si è bucata a causa delle tarme, era il tessuto che non teneva più), ho dovuto buttarla dopo 4-5 anni, al contrario dei Liod che -sempre quelli- uso da 20 anni.
Prova qui, dove l'avevo presa io
www.maxisport.com/rewoolution-m1m0419j18-maglia_manica_lunga_1_2_zip_c
Per spiluccare il Liod la 'morte sua' è l'accessorio con le spazzole elettriche per pulire divani ecc... della Folletto. il Liod nero te lo mette lì come nuovo;-)

L'attrezzatura: chiaramente dipende molto dai propri interessi
Anche io, come Prosa71, un tempo usavo la Minox -GL/ML- (che ho ancora).
Un dettaglio storico (che proviene 'da quelli del giro' dei Ragni di Lecco) nella seconda metà degli anni '70 Bonatti compì la ripetizione della sua via al Grand Capucin, che venne pubblicizzata come fotografata con una Olympus OM, in realtà usò una Minox.
Attualmente la minox l'ho sostituita con una Sony RX100.
Sulle DSLR: l'attrezzatura che decido di portare segue una gaussiana, da poco o quasi niente, a tutto e poi di nuovo a poco con la RX100
Ho anche una D3200 ed una D7200 con ottime lenti, ma preferisco la resa del FF, così in genere uso una D850. Sfortunatamente la D850 corredata col Sigma 24-105 è roba da sherpa. Negli ultimi tempi ho scoperto che se monto uno zuiko 24 f2.8 -modificato- posso avere risultati equivalenti con un enorme guadagno di peso e volume. una bella triade è nikkor 16 fisheye f3.5 (45 anni di lente) 24 e nikkor 80-200 f4.5.
Un altro giocattolino dalla resa eccellente è lo zuiko 135 f3.5
E' vero, che non c'è la versatilità dello zoom, ma ci sono altri vantaggi. Come quando, negli anni '90, tornai dalle autofocus alle manuali perché mi davano più leggerezza e versatilità in alta montagna, anche oggi sto riscoprendo che le 'piccole' vecchie lenti manuali hanno molto da dare per vantaggi e qualità nella foto di montagna, anche in ambiente.

avatarsenior
inviato il 02 Dicembre 2020 ore 8:03

Marmuto, per il Merino sportivo la mia ragazza usa molto della marca Mons Royale. E si trova bene.

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