| inviato il 23 Ottobre 2018 ore 17:53
“ Nikon, da quanto so, in questo caso rappresentata da Nital, non ripara materiale import. Occorre cercare altri riparatori, ma in questo caso centri autorizzati ce ne sono diversi, per cui, si, pagando dovresti avere la riparazione.
Non so quanto valga per gli altri (Canon esclusa), avendo diffusione assai più modesta come venduto. „
la differenza sta qua. Nei numeri e nel venduto.
nikon e canon hanno più mercato, vendono più di olympus, e si sarà creata una rete di assistenza "non ufficiale" per queste cose. Probabilmente olympus non ha i numeri per farlo.
altra cosa, spesso il fotoamatore porta la fotocamera rotta al negoziate, che poi la manda a qualcuno per la riparazione a pagamento. Quasi sempre non viene riparata da un canale ufficiale.. ma il fotoamatore non lo sa, gli torna il prodotto riparato, paga ed è felice.
infatti io proverei ad andare da un venditore olympus, dire che hai una em1 non in garanzia, e vedrai che te la fa riparare a pagamento senza problemi |
| inviato il 23 Ottobre 2018 ore 17:54
i centri ufficiali canon, a pagamento , riparano tutti i prodotti della casa di qualunque provenienza. |
| inviato il 23 Ottobre 2018 ore 18:14
Nital ripara il materiale import di provenienza europa solo il primo anno. Dal secondo in poi credo non volgiano nemmeno vederle.
Se invece la provenienza è asiatica non le guarda nemmeno (mi era parso di capire così) |
| inviato il 23 Ottobre 2018 ore 19:19
LTR (Nital) non è mica l'unico laboratorio in Italia a fornire assistenza ufficiale per prodotti Nikon. Gli altri laboratori che, a pagamento, riparano materiale Nikon di qualsiasi provenienza sono indicati sul sito stesso di LTR. |
| inviato il 23 Ottobre 2018 ore 20:05
Nital non dovrebbe neppure prendere in considerazione l'import extra europeo. Invece i vari laboratori sparsi per la penisola credo lo facciano.
Per gli altri brand, sempre Canon a parte, credo sia più difficile. Solo procurarsi i ricambi dei pezzi da sistemare potrebbe essere ostico. |
| inviato il 23 Ottobre 2018 ore 20:10
 nital è troppo occupata a riparare aspirapolveri e frullatori.
quando vai sul loro sito e capisci che riparano anche gli aspirapolveri...brrrrrrr |
| inviato il 23 Ottobre 2018 ore 20:27
“ mi sembra che fino a prova contraria quello che dà da mangiare a Olympus sono io cliente che acquisto i suoi prodotti. Quindi vorrei che Olympus si preoccupasse (MOLTO) di tutelare me cliente ben prima del distributore. Perchè a prescindere da dove ho comprato i miei soldi sono sempre arrivati ad Olympus (il nome è solo perchè di questo si parlava ma il discorso ha validità generale). Altrimenti io vado ad acquistare da chi mi tratta meglio. „
infatti basta informarsi tramite Olympus ( Polyphoto NON C'ENTRA NULLA) dove si può riparare la macchina a pagamento, si manda lì e si paga ...chiaro o no? |
| inviato il 23 Ottobre 2018 ore 20:34
Scusate, ma siccome in tutto questo il rapporto principale è quello tra venditore ed acquirente, e non tra produttore ed acquirente, cosa dice il venditore? |
user117231 | inviato il 23 Ottobre 2018 ore 20:39
Per Info su riparazioni Olympus...
chiamare 0045 588 2424 1000
08:00-12:00 e 15:00-18:00
e chiedere di Zeus.
Per riparazioni proibitive, pregare..
in greco antico e in aramaico.
|
| inviato il 24 Ottobre 2018 ore 0:01
Mi sembra che si siano mischiati una serie di argomentazioni parallele ma non tutte pertinenti al mio caso. Separerei il problema fiscale immaginando che dal mio acquisto ad Olympus non sia arrivata una cifra inferiore, dato che l'IVA è una tassa nazionale. Non ho peraltro commesso alcuna infrazione fiscale, ricorrendo a sito web, da quanto ne so, autorizzato a tutti gli effetti alla commercializzazione sul territorio italiano.
Quello di cui parlavo è la difficoltà di riparare un oggetto di alta tecnologia di un marchio “prestigioso” a PAGAMENTO.
E direi che non si tratta nemmeno di “obbligo” di fornire un servizio, come qualcuno ha sostenuto.
Non ho preteso niente. Se è vero che ho risparmiato all'incirca il valore dell'IVA sull'acquisto e che questa IVA il fornitore non la avrebbe intascata ma, casomai, “girata” allo stato, mi sento di avere gli stessi diritti di coloro, come è stato sostenuto nel forum, “che questi servizi li hanno pagati”.
Direi piuttosto che si parla della opportunità “politica” di un marchio prestigioso di fidelizzare la propria clientela. Pensate che dopo questa esperienza io acquisterò altri prodotti Olympus?
Dissento dall'ipotesi di dovere obbligare all'acquisto sul territorio nazionale instaurando questi “paletti”, che peraltro si imparano a posteriori e a proprie spese. Viva la concorrenza che permette di abbassare i profitti del venditore al giusto valore e fa risparmiare chi acquista. Odio il monopolio che obbliga a seguire il proprio “bello e cattivo tempo”.
Così come odio il fidelizzare il cliente sulla base di mancanza di alternativa. Il cliente lo fidelizzi se vendi un prodotto che risponde alle sue aspettative, ad un prezzo concorrenziale. E aggiungo a sto punto, se gli dai le informazioni giuste per l'assistenza.
Dal mio punto di vista trovo corretto il paragone di chi cita ad esempio le automobili: cambio auto spesso per lavoro, non ho mai sentito dire “questa macchina non è acquistata dall'importatore italiano e quindi non la aggiusto, nemmeno a pagamento”. Così come è plausibile il caso di acquisto durante una vacanza es in Giappone, per poi trovarsi il problema al ritorno a casa.
In altre parole mi sarei aspettato, ed avrei valutato, un giusto ricarico sul servizio di invio del mio prodotto in Portogallo. Sarei stato fidelizzato e magari il prossimo acquisto lo avrei fatto pagando l'IVA!!!
Oppure no, comunque mi hai venduto un servizio con ricarico ed hai remunerato la tua attività.
Ribadisco che si tratta di “politica” della casa madre e di chiarezza nella comunicazione…anche di chi vende. Ammetto di essere stato superficiale in merito ed ho imparato qualcosa. L'acquisto su quel sito comunque mi è stato consigliato da un fotografo professionista!!!
Ringrazio tutti per i commenti e per l'aiuto che mi è stato fornito, in particolare però chi mi ha dato suggerimenti pratici, ad esempio il contatto Zeus, piuttosto che l'utilizzo di una cinta da agganciare sulla base. Cercherò anche un foto riparatore in grado di riparare, ammesso che ci sia. Avrei pagato volentieri qualcosa in più per una spedizione con corriere a fronte della certezza di fare un invio che andasse a buon fine, magari, questo si, con garanzia sulla riparazione
Per la cronaca la cinta mi si è staccata mentre avevo la camera in mano. Tremo a pensare che si sarebbe potuta rompere mentre ero in situazioni molto più rischiose.
La ghiera per la regolazione del funzionamento in manuale non funziona bene. Anche se credo sia un problema non della ghiera, dato che nelle altre modalità funziona bene. In pratica quando devo variare i tempi (o il diaframma, dato che si può scegliere cosa fargli fare) girando la ghiera non succede niente.
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| inviato il 24 Ottobre 2018 ore 0:49
Mah credo il tutto si inquadri nella limitata visione e viziata atmosfera degli importatori , ed e' un problema annoso, sfruttamento del vantaggio competitivo , legittimo, dovuto alla favorevole posizione di pochi operatori, ad esempio degli importatori ufficiali (tradotto: ti faccio pagare di piu', per aumentare i miei profitti a tue spese, minacciando di non ripararti l'oggetto se si guasta, avendolo tu comprato senza lasciarmi cio' che io considero, a torto o a ragione, mio diritto). L'etica non c'entra affatto, e neanche il millantato 'costo' del centro assistenza, spesso tralaltro neanche in Italia per cui il caso non sta in piedi neanche un po', e che si paga benissimo da solo, o meglio si pagherebbe se le Case ogni tanto, sapendo che utili si fanno grazie al loro nome, non scremassero un bel po' dei profitti accumulati dai loro importatori forzandoli ad esempio a comprare nuove apparecchiature di taratura o di misura, a prezzi fissati da loro, o fare corsi di aggiornamento indispensabili e dai costi altissimi. O che so io. Alcune Case fissavano quote dei vari modelli divenuti poco vendibili forzando importatori e concessionari ad acquistarne, e trovar loro dei clienti, per potere avere quelli che 'tiravano'.
Ci sono anche Case, alcune citate, che hanno una visione meno miope e piu' lungimirante, e difendono il loro prodotto non il profitto a breve, Fuji mi ha riparato la X100 prima serie, senza far domande, da me comprata usata e fuori garanzia e di situazione import ignota. A pagamento, e funziona benissimo. |
| inviato il 24 Ottobre 2018 ore 9:21
“ Per la cronaca la cinta mi si è staccata mentre avevo la camera in mano. Tremo a pensare che si sarebbe potuta rompere mentre ero in situazioni molto più rischiose.
La ghiera per la regolazione del funzionamento in manuale non funziona bene. Anche se credo sia un problema non della ghiera, dato che nelle altre modalità funziona bene. In pratica quando devo variare i tempi (o il diaframma, dato che si può scegliere cosa fargli fare) girando la ghiera non succede niente. „
ti rispondo per questo.
è un problema comune a praticamente tutte le em1. Anche la mia lo faceva, anche se in modo non evidente. Diciamo che ruotavi la ghiera e ogni tanto saltava un click e dovevi girare due o 3 volte in piu per arrivare al valore che volevi.
Questo si risolve senza passare da olympus. Qualsiasi fotoriparatore te lo sistema perchè è un problema comune sulle em1 |
| inviato il 12 Novembre 2018 ore 18:48
Grazie Zaimon83!
In effetti questo problema lo ho sottovalutato ma c'era dall'inizio. Pensavo che ogni scatto della ghiera equivalesse ad 1/3 o 1/4 di diaframma e non gli ho dato peso più di tanto.
L'ho portata ad un fotoriparatore di Pescara (io sono in zona) il quale mi ha confermato che non riceve pezzi di ricambio. Mi ha proposto di dare lo spray per pulire i contatti ma gli ho detto che la ghiera nelle altre modalità funziona bene ed ha desistito.
Ricordi che cosa è stato fatto sulla tua?
Giro molto per l'Italia, magari se mi indichi chi te l'ha sistemata verifico se è tra le mie rotte!
Un piccolo aggiornamento sulla cinta: si sono svitate le due vitine che dal di dentro fissano l'anellino a cui si attacca la cinta.
Il fr mi ha detto che per tirarle fuori dovrebbe fare un lavoro pazzesco e mi ha consigliato di lasciarle dove sono. Inutile dire che mi ha confermato che è una cosa molto inusuale, a lui mai capitata!
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| inviato il 12 Novembre 2018 ore 19:10
Per quanto riguarda il distacco dell'occhiello della tracolla è successo anche a me, e ad altri nel mondo, e ne avevo parlato qui:
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2502205
perfettamente risolto senza nessuna spesa da parte mia tramite il venditore presso cui l'avevo acquistata usata.
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| inviato il 13 Novembre 2018 ore 22:11
Grazie!
Di solito questi “difetti” di fabbricazione capitano su piu' esemplari. Infatti? |
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