user46920 | inviato il 24 Settembre 2017 ore 17:00
Il diametro della lente frontale degli obiettivi fotografici NON ha nessuna relazione con l'apertura o luce o pupilla. punto non c'è altro da dire! ... perché insistere a voler sbattere la testa conto i muri? |
| inviato il 24 Settembre 2017 ore 17:04
Blackdiamond, dai una spiegazione a Pamtom del perchè chi vuole più luce sceglie questo
 al posto di questo
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user3834 | inviato il 24 Settembre 2017 ore 17:20
Perché non sono obiettivi fotografici. |
| inviato il 24 Settembre 2017 ore 17:27
diventano obiettivi per fotografare non appena ci monti una camera... |
user3834 | inviato il 24 Settembre 2017 ore 17:35
Vero, e la lente in questo caso funge da diaframma. Infatti la fotografia nasce grazie al diaframma (foro stenopeico), le lenti arrivano dopo. |
| inviato il 24 Settembre 2017 ore 17:43
Una lente più grande ha un potere risolutivo maggiore ( in astronomia ) Ho provato a osservare con un dobson da 67 cm e con un Newton da 20cm Fidatevi a parità di ingrandimento le galassie con il 67 si vedono decisamente Meglio Così come cercare di sdoppiare Sirio con il mio takahashi da 60m o con un 155 astro-physics le cose cambiano |
user3834 | inviato il 24 Settembre 2017 ore 17:46
Però la risolvenza è un altro mondo. |
| inviato il 24 Settembre 2017 ore 17:51
Si però gli strumenti avevano pari rapporto focale , anzi il dobson credo f5 Il Newton f4( il Vixen da 20cm ) a parità di ingrandimento sembrava di guardare con hubble dal dobson |
user3834 | inviato il 24 Settembre 2017 ore 17:54
Ci credo |
| inviato il 24 Settembre 2017 ore 18:08
in un forum con tutta la buona volontà non è semplice spiegare l'ottica, molte cose apparentemente vanno contro il senso comune, altre volte sono le semplificazioni e i termini non appropriati d'uso comune a creare confusione e fraintendimenti, per fortuna almeno in questo tread siamo riusciti a mantenere la giusta dialettica Per chi ha voglia di approfondire senza impegnarsi troppo si dovrebbe ancora trovare questo www.google.it/search?q=ottica+fotografia+fotometria+illuminazione&clie E' scritto con un linguaggio abbastanza semplice e le nozioni di matematica sono elementari, non è recentissimo ma d'altra parte le leggi basilari dell'ottica sono sempre quelle. |
user46920 | inviato il 24 Settembre 2017 ore 19:35
Canopo:“ osservare con un dobson da 67 cm e con un Newton da 20cm Fidatevi a parità di ingrandimento le galassie con il 67 si vedono decisamente Meglio „ vedi ... sei di parte! (o partigiano o fanboy o ....) Se prendi un Newton da 67cm ed un Dobson da 20cm ... vedrai che è meglio il Newton !!!  |
| inviato il 24 Settembre 2017 ore 19:56
Cigno , era per dire che la lente più grande ,in astronomia fa tanto... per qualunque sistema ottico usato.. comunque preferisco i rifrattori apo... |
| inviato il 24 Settembre 2017 ore 20:20
Ragazzi, andate a fotografare. Su. |
| inviato il 24 Settembre 2017 ore 21:43
1) La luminosità di targa, TEORICA, di un'ottica è data dal suo valore massimo di apertura del diaframma, F/stop, e NON dal diametro della lente frontale, che non compare nel parametro di misura della luminosità dell'ottica, non c'è realzione lineare tra luminosità e diametro della lente frontale. 2) Il diametro della lente frontale è ovviamente importante, tanto che se lo riduco a zero, l'ottica non trasmette la luce: quanto incide sulla luminosità dell'ottica, sul cerchio di copertura dell'ottica e sull'angolo minimo di incidenza dei raggi di luce dell'ottica dipende da un sacco di fattori, schema, vetri, lunghezza focale, etc. 3) La luminosità massima VERA dell'ottica è data dalla Trasmittanza, T, dell'ottica che, ahimè, cambia anche con la frequenza luminosa incidente, la misura la fanno sulla luce bianca, ma è solo un toppino su un buco, toppino che non va bene in bassa luce colorata, ed in fotografia non è cosa rara. Anche quella, la T, NON dipende linearmente dal diametro della lente frontale, come per l'F, dipende dallo schema, vetri e trattamenti. Normalmente, le case non danno la trasmittanza, va misurata ed è minore del valore F di targa dell'ottica, quanto è minore dipende dallo schema (numero e forma delle lenti), dal vetro delle lenti, dal trattamento antiriflessi. 4) l'assorbimento ottico di un passaggio aria - vetro, in assenza di trattamento antiriflessi, anche se fai la superficie del vetro otticamente ottima, lavorata benissimo, perfettamente liscia, anche a rugosità bassissima, tipo 1/10 di lambda, 1/10 della lunghezza d'onda della luce, è sempre e comunque del 4%, per "colpa" della meccanica quantistica (chi vuole approfondire, si legga "QED" di Richard Feinmann), e quel 4% non lo cambi con nulla, tranne il fatto di cambiare il materiale di passaggio della luce, facendo riflessi in controfase creati opportunamente, e non far fare più un passaggio secco aria - vetro, ma un passaggio con mezzo intermedio aria - ossidi (= ossido di pattume vario e segretissimo, di norma di metalloidi, e ce ne ficcano tanti strati in un unico trattamento) - vetro. Quel maledetto 4%, che diviene 8% per una sola lente attraversata dalla luce, ha limitato il numero delle lenti di TUTTI gli obiettivi fotografici del pianeta Terra a sole 5 - 6 lenti (a 6 si perde in pratica il 50%, la metà della luce che entra nell'ottica) prima dell'invenzione del trattamento antiriflessi, fatta da un fenomeno della Zeiss subito prima della WWII. 5) Col trattamento antiriflessi fatto bene, dal 4% si cala di un bel po', veramente tanto, ma resta comunque a frazioni di unità: su ottiche con tante lenti, tipo i 200 - 400, che hanno oltre 40 lenti, l'assorbimento del vetro e dei passaggi aria - vetro (tante decine) col razzo che è trascurabile, è invece tanto, e su quelle ottiche lì si perde quasi un diaframma secco dalla luminosità teorica. E' per questo fatto che le lenti da cinematografia, di norma zoom con veramente tante lenti (le buone costano sui 100 - 200 K euro) se ne sbattono dell'F teorico per la definizione della luminosità ed usano invece il T, il solo a dire PARTE della verità sulla luminosità dell'ottica, che comunque è anche oltre uno stop in meno del valore della luminosità massima dichiara dal valore di F/stop. Bene. Detto questo, considerando che le fotocamere oggi hanno l'esposimetro integrato, al fotografo che fa le fotografie, di tutti questi discorsi, NON GLIENE DEVE FREGA' NULLA, tanto fa tutto la macchina fotografica in esposizione, oggi gli esposimetri sono TTL. Al fotografo DEVE invece interessare, fregare, il sapere come funzione l'esposimetro del trabiccolo che ha tra le mani, le sue varie modalità, e soprattutto se e quando intervenire per apportare qualche modifica in manuale rispetto alla misura fatta dal trabiccolo, ma niente più. |
| inviato il 24 Settembre 2017 ore 22:41
Ooo“ quindi parla di raccogliere luce, e non dell'apertura. e ancora: „ esatto, da quello che vedo ho fatto un bel po' di casino. Da quello che ho capito il rapporto del diaframma è il più importante. Da quello che ho capito un 55 mm F 1 avrà un diaframma 50 mm e la lente anteriore sarà superiore a 50 mm per evitare la vignettatura. Dunque la lente frontale è solo per schema ottico. Però copio e incollo il parte del testo che mi hanno postato. Di solito si tende ad associare la “luminosità” di un obiettivo con il suo rapporto focale.. quindi una lente da 50mm f/1.8 vien considerata più luminosa di una lente 200mm f/4. Questo concetto è però sbagliato in quanto quel che raccoglie la luce è solo la dimensione libera dell'obiettivo, quindi il 50 f/1.8 che ha diametro di circa 28mm raccoglie meno luce di un 200 f/4 che ha diametro libero di 50mm qua fa il calcolo focale/ diaframma. Ed è quello che mi interessa in pratica. e facendo questa considerazione le cose cambiano. Che è molto diverso da quello che ho intuito io. Dunque si deve si prendere in considerazione il diaframma, ma anche calcolare la focale/ diaframma e si ha luce "fotoni" "effettivi", dunque non è ovvio che un F 1.8 sia per forza di cosa più luminoso di un F 4 in questo caso. |
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