| inviato il 17 Maggio 2017 ore 18:54
@ilmarsigliese oltre a scrivere messaggi kilometrici in vita tua hai mai fatto impresa? Ne dubito, già il fatto che tu scriva CaniKon la dice lunga visto che metti insieme due aziende che - se fossero pugili - sarebbero un mediomassimo e un leggero - e che di conseguenza hanno modus operandi del tutto diversi. Ma il punto è che se tu avessi una qualunque esperienza d'impresa - soprattutto d'impresa che produca beni fisici - sapresti che nessun costo incide sui ricavi quanto la distribuzione. Non è un caso che il mediomassimo Canon sia arrivato solo ora a praticare la stessa politica del leggero Nikon: per Nikon - che di fatto vive di sola fotografia - è sempre stato impensabile chiudere gli occhi dinanzi all'importazione parallela; la questione non è tanto il costo di riparare gratis o meno la fotocamera di Epstein, ma di volumi, se io per essere presente sul mercato europeo devo affrontare determinati costi di trasporto, magazzino eccetera (distribuzione) per giunta in un mercato che mi impone una tutela del consumatore superiore che in altri continenti, per evitare che i costi di assistenza gratuita vadano oltre una certa soglia percentuale che li rende tollerabili e copribili dalla rete d'assistenza (un costo, non dimentichiamolo) sottoporrò la merce che esporto in Europa a controlli di qualità più severi, certo non posso poi permettermi di riparare gratis prodotti che non sono per quel mercato, altrimenti i miei stock di merce esportata in Europa stanno a prendere polvere in magazzino e le spese che devo rimborsare ai centri di assistenza tecnica andranno alle stelle. Rispetto a qualche anno fa abbiamo avuto indebolimento dello Yen sull'Euro e contrazione delle vendite di fotocamere, mettiamo pure che il fenomeno import è in crescita fortissima e anche il mediomassimo Canon corre ai ripari. |
| inviato il 17 Maggio 2017 ore 19:14
oddio io ho scritto leggendo la partenza neh... se ti lamenti perche ti privano del giochetto ... di comprare dove ti pare e farlo riparare dove non puoi ... non è che uno sia fuori strada... pensaci ! |
| inviato il 17 Maggio 2017 ore 19:15
non capisco perché uno che compra risparmiando deve considerarsi furbo e se coperto da garanzia sia visto come un favore personale, poi di punto in bianco cambiano le regole a loro piacimento e gli sta pure bene perché ha fatto il furbo... boh siete strani p.s. quando l'ha fatto nikon il forum si era intasato di commenti di utenti canon a sbandierare l'enorme e colossale nuova fregatura di Nikon, adesso lo fa canon e non solo fanno bene, ma è cosa buona e giusta... ripeto siete strani |
| inviato il 17 Maggio 2017 ore 19:16
“ non capisco perché uno che compra risparmiando deve considerarsi furbo e se coperto da garanzia sia visto come un favore personale, poi di punto in bianco cambiano le regole a loro piacimento e gli sta pure bene perché ha fatto il furbo... boh siete strani MrGreen „ Husky che vuoi farci.. siamo un po tutti servi della gleba consapevoli e contenti |
| inviato il 17 Maggio 2017 ore 19:20
cioè fatemi capire... hai preso un prodotto import e ti lamenti che non ti passano il secondo anno ?!? vabbè
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| inviato il 17 Maggio 2017 ore 19:20
Nella questione, il fattore ripartizione geografica dei ricambi in accordo a quella della distribuzione fotocamere ecc... è vincolante. Se i distributori europei si ritrovano a dover assistere una quantità di materiali troppo eccedente quelli a cui sono demandati, si determina un grosso problema di assistenza ai propri materiali e in genere. Fu Canon a offrire un'assistenza "universale" per rendere la propria merce più appetibile di quella Nikon, suo storico rivale, incoraggiando così il mercato grigio. Va ricordato che la riesportazione è una furbata degli asiatici, favorita dal poter acquistare a prezzi incredibilmente convenienti dal Giappone, ma da considerarsi deontologicamente riprovevole. Questo casino è uno strascico che viene dal passato e adesso con la "globalizzazione" diviene non più sopportabile. Peraltro, dimostra che la Nital non aveva tutti i torti. |
| inviato il 17 Maggio 2017 ore 19:21
cioè fatemi capire... hai preso un prodotto import e ti lamenti che non ti passano il secondo anno ?!? vabbè
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| inviato il 17 Maggio 2017 ore 21:15
Questo é quello che scrive oggi Canon sul sito italiano www.canon.it/about_us/about_canon/parallel_products_information/ Sicuramente la politica di garanzia oggi é più restrittiva, prima era sufficiente uno scontrino italiano o sanmarinese. Oggi dice chiaramente che il prodotto oltre ad avere uno scontrino italiano deve essere destinato al mercato europeo. Ma questa é una politica ben diversa da quella di quasi tutti gli altri brand che si appoggiano a distributori ufficiali come Nital, Fowa, Mtrading, Polyphoto ecc. ecc. A questo si aggiunga che l'assistenza non è fornita in regime di monopolio ma da vari centri e il cliente Canon è libero di scegliere a quale rivolgersi. Per il consumatore era meglio prima? Forse si. Ora però c'è meno spazio per i commercianti 'furbetti" |
| inviato il 18 Maggio 2017 ore 0:13
“ In quei paesi la garanzia è completamente diversa, il cliente è molto meno tutelato dalle leggi, 1 anno al posto di 2 (in alcuni anche solo 6 mesi), pensate che non sia un costo per un azienda offirre il doppio o il quadruplo del tempo assistenza gratuita? l'iva è diversa, se vogliono vendere in italia (o in europa) non possono usare il regime fiscale vantaggioso di quei paesi. Non capisco come non possiate comprendere una cosa così banale. In pratica volete pagare il prezzo di un consumatore asiatico ma avere i privilegi di uno europeo, per quanto mi riguarda, si è da morti di fame. „ Devo dire che è davvero singolare che ci siano molti consumatori che ragionano e si comportano come se, invece di essere coloro che pagano i prodotti e di conseguenza - nei fatti e non nelle parole - MANTENGONO i blasonati costruttori coi propri acquisti, fossero azionisti delle Aziende stesse. O come se fossero almeno da loro stipendiati; in questo caso si capirebbe. Invece spendono i loro sudati guadagni - come me del resto - e giudicano equo e giusto il comportamento di chi - sempre nei fatti e non nelle parole - li deruba e li prende pure in giro ! Pare che nessuno si renda conto che i blasonati Costruttori (non importa il nome, sono tutti uguali, è chiaro che ho usato il nome CaNikon tanto per usare un nome, avrei potuto scrivere Yoshimura) ci prendono in giro. Vendono ai commercianti asiatici quantità smodate di prodotto, a prezzi assolutamente indicibili, perchè vogliono fare volumi oltre la soglia del ragionevole. Ma i grandi commercianti asiatici (che hanno dimensioni che in Europa, ma anche in America sono assolutamente impensabili) hanno con le Case Costruttrici un potere contrattuale immenso. Comprano quantitativi da nave cargo, ma pongono condizioni commerciali durissime; sanno che a fine "quarter" e soprattutto a fine "fiscal year", quando le Case devono chiudere i conti dell'anno, in cambio di acquisti enormi (così enormi che possono cambiare il bilancio di quell'anno del costruttore) possono chiedere praticamente di tutto. E naturalmente lo fanno. E quello che chiedono - in sintesi - sono due cose: 1) Condizioni commerciali che potremmo definire "incredibili" per essere delicati, e 2) Totale libertà di azione su qualunque mercato. E del resto è logico: se chi costruisce vuole vendere più di quello che sarebbe logico in base alle condizioni del mercato (per far salire le azioni) e della sua capacità di assorbimento, non può stupirsi se poi il Mega Distributore asiatico quella merce la vende dove gli pare. Secondo voi che fanno gli asiatici pieni di merce? Se la tengono in magazzino a vita? I costruttori non è che siano scemi o ingenui, tutto questo lo sanno benissimo; sanno che la merce che LORO hanno consapevolmente venduto "forzosamente" a Commercianti praticamente "globali" (cioè senza confini geografici) andrà in giro per il mondo e causerà infiniti guai commerciali a pioggia. Lo sanno bene, ma non gliene frega niente, a loro interessano solo i numeri di vendita. Tanto poi i guai che si verificheranno "localmente" nelle varie Country li gestiranno con regole capestro locali, per fare in modo che un mercato globalizzato avvantaggi solo loro stessi, ma MAI i compratori finali, che sono e saranno sempre coloro che dovranno alla fine pagare il prezzo di tutte queste astute manovre. La globalizzazione serve a loro per delocalizzare la produzione, risparmiare cifre folli e spedirci materiale con il fascino del prodotto giapponese, ma ormai quasi sempre prodotti in Thailandia o in Cina, venduti per oltre il 50% a Super Dealer asiatici che al Costruttore garantiscono il fatturato. Ma GUAI se anche i compratori finali (cioè noi poveri scemi) OSIAMO pretendere condizioni commerciali eque, conformi alle regole della globalizzazione. La globalizzazione deve servire solo a senso unico. Noi siamo esclusi, tramite accordi commerciali capestro locali che ci impediscono di usufruire di normali diritti di assistenza al giusto prezzo. E alla fine - INCREDIBILMENTE - hanno ragione loro, perchè le reali vittime, cioè i clienti finali, i compratori del bene, coloro che nei fatti mantengono il blasonato costruttore coi loro acquisti - CIOE' NOI - invece di essere indignati per essere presi in giro, siemo felici e contenti di esserlo. Troviamo che tutto ciò sia buono e giusto. Beh, che devo dirvi, auguri! IlMarsigliese |
| inviato il 18 Maggio 2017 ore 0:19
Io capisco che canon sia corsa ai ripari, ma non concepisco che "i ripari" siano retroattivi!! se ho comprato una macchina 2anni fa di importazione parallela con scontrino italiano perche' ero sicuro di poter avere garanzia per due anni da parte di canon (2 anni fa bastava lo scontrino europeo), adesso tu produttore, non mi puoi cambiare le carte in tavola... Rispetti quello che hai scritto fino al giorno X con la scadenza X+2 anni e tutto quello che viene venduto dal giorno X+1 seguira' la nuova politica... secondo me, se qualcuno gli intenta causa la vince... non ho approfondito la questione ne' sul sito canon, ne' sul web... mi confermate che la restrizione e' retroattiva? se si e' una PORCATA colossale. |
| inviato il 18 Maggio 2017 ore 0:48
Se hai scontrino italiano, e' un problema del negozio italiano fartela riparare se e' un danno coperto da garanzia. Se deve mandarla dove l'ha comprata sono problemi suoi. Come sono problemi suoi gestire eventuali ritardi non accettabili (qui si apre un altro capitolo). |
| inviato il 18 Maggio 2017 ore 1:46
@husqy @centauro @marsigliese Quoto @Zen ...da quello che ho capito l ha conprata in Italia! Quindi ha diritto a garanzia...deve pagare il venditore, che la.invierà dove gli.pare! Detto questo... Non capisco perché al posto di fare scudo tutti insieme, contro assurdità delle aziende ( tutte), alcuni di voi quasi godono nel vedere i problemi altrui! Io sono stato Nikon pro...e vi assicuro che Nital non merita un bel niente, secondo me! Il.mio collega é attualmente Canon pro, ma dall ultima ed ennesima vicissitudine , sta dismettendo e cambiando corredo! Ora se compri nel mercato asiatico, riconosco che le cose sono più complicate, ma se compri in questa caxxo di Europa che tanto si vuole, non vedo quale sia il problema! Se l hanno prossimo alzeranno l iva, ancora, é chiaro che in altri paesi, magari anche meno tassati, i prezzi saranno più favorevoli! Quindi deciderò dove comprare, sapendo che ho comunque diritto ad almeno due anni di garanzia! Esempio Panasonic, compro in Spagna, ma l.assistenza segue in tutta Europa (chiesto al centro assistenza Italia). Se per qualche motivo, un domani dicono, come ha fatto Canon, che questo non é più valido, sarà sempre.il venditore a doversi preoccupare di come fare, non io! Altra cosetta, che a molti sfugge! Io sono.un professionista che viaggia per l Europa, oggi sono in Francia, e domani.sono in.un altro paese, e per necessità devo comprare un altro corpo, che faccio? Torno in Italia, mi sobbarco spese e prezzi maggiori, cosi agli.occhi di alcuni non sono.un "furbetto"? No io compro dove mi trovo, e spero che il.prezzo sia pure vantaggioso! Ed esigo la garanzia.in tutta Europa e non intendo il pianeta |
| inviato il 18 Maggio 2017 ore 1:55
non avete capito una fava ! lui non l'ha presa europea ma import, che significa extra eu e quindi è già tanto che non gli sputino in faccia quando entra in un cs. e questo, con la nuova normativa, a prescindere se l'ha comprata con ricevuta da un'azienda italiana. primus, ho capito bene ? o invece per import intendi europea e non ita ? in questo caso ti svelo una cosuccia, non esiste un distributore italiano canon. c'è il canale ufficiale che rimarchia scatole, promo in corso, manualistica, ma non ha l'esclusiva distributiva, perchè di fatto canon ha 3 divisioni: europa, asia, usa. detto questo... sei proprio un birichino |
| inviato il 18 Maggio 2017 ore 2:00
Se ha scontrino/fattura italiana/europea sarà sempre il venditore...a farsene carico |
| inviato il 18 Maggio 2017 ore 2:11
“ Io capisco che canon sia corsa ai ripari, ma non concepisco che "i ripari" siano retroattivi!! se ho comprato una macchina 2anni fa di importazione parallela con scontrino italiano perche' ero sicuro di poter avere garanzia per due anni da parte di canon (2 anni fa bastava lo scontrino europeo), adesso tu produttore, non mi puoi cambiare le carte in tavola... Rispetti quello che hai scritto fino al giorno X con la scadenza X+2 anni e tutto quello che viene venduto dal giorno X+1 seguira' la nuova politica... secondo me, se qualcuno gli intenta causa la vince... non ho approfondito la questione ne' sul sito canon, ne' sul web... mi confermate che la restrizione e' retroattiva? se si e' una PORCATA colossale. „ Sul certificato di garanzia dei prodotti extraeuropei viene chiaramente specificato che la copertura della garanzia, e le riparazioni annesse, si applicano all'interno del paese specifico (usa, canada ecc.). Per l'america la garanzia è di un solo anno, peraltro. Ciò che è cambiato è che laddove in passato canon italia era maggiormente permissiva, accettando anche prodotti che ufficialmente non sarebbero stati coperti dalla garanzia europea (in quanto sprovvisti del certificato ews), ora (o meglio, da un paio d'anni, oramai) applicano più rigidamente le normative previste per la garanzia. www.canon.it/about_us/about_canon/parallel_products_information/ Non vi è quindi alcun margine per fare causa, in quanto non sono certo state violate le normative di garanzia specificate sul relativo certificato fornito a corredo con il prodotto (posto che sia stato fornito, beninteso, cosa che raramente capita con i prodotti di importazione parallela). |
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