| inviato il 20 Settembre 2016 ore 23:50
Ora magari sparo solo una gran boiata, ma nel secondo link, più che altro mi sembra di notare che nelle lenti più datate ci sia più contrasto. Forse è quello che da l'impressione di maggior tridimensionalità... |
user80653 | inviato il 20 Settembre 2016 ore 23:57
“ Al limite aiutatemi a capire quali differenze cercare. Cosa si intende per "tridimensionalità" su un'immagine bidimensionale? „ Giusta osservazione! Sarebbe più corretto parlare di personale sensazione di tridimensionalità. Ma poichè le sensazioni sono soggettive - molto soggettive! - è facile che non tutti le provino in ugual misura o che altri non le percepiscano affatto. Di certo c'è che la sensazione di tridimensionalità non è misurabile strumentalmente. Cercare di stabilire se una lente è piatta o tridimensionale è come discutere se una persona è simpatica o antipatica e, per di più, credere che tutti la vedano allo stesso modo. |
| inviato il 21 Settembre 2016 ore 0:01
Io sono povero quindi il discorso non mi tocca |
| inviato il 21 Settembre 2016 ore 0:09
“ Giusta osservazione! Sarebbe più corretto parlare di personale sensazione di tridimensionalità. Ma poichè le sensazioni sono soggettive - molto soggettive! - è facile che non tutti le provino in ugual misura o che altri non le percepiscano affatto. Di certo c'è che la sensazione di tridimensionalità non è misurabile strumentalmente. Cercare di stabilire se una lente è piatta o tridimensionale è come discutere se una persona è simpatica o antipatica e, per di più, credere che tutti la vedano allo stesso modo. „ +1 |
| inviato il 21 Settembre 2016 ore 1:00
Si, ma esiste pure la statistica. Se 8 su 10 vedono una cosa in un modo......non è più tanto soggettiva...... |
| inviato il 21 Settembre 2016 ore 5:54
Beh sì Giuliano quando le differenze sono così macroscopiche c'è poco da fare. Ma spesso chi sostiene la superiore tridimensionalità di un'ottica non è affatto confortato da una statistica significativa, ma va a "sensazione" basandosi sui (pochi, a livello statistico) commenti positivi che ricorda. |
| inviato il 21 Settembre 2016 ore 7:29
Esatto.Quello che io sostengo riguardo la differenza tra ottiche Leitz preasferiche e le successive, sono oggettive,poichè viste e rilevate da decine e decine di persone. |
| inviato il 21 Settembre 2016 ore 9:06
“ Esatto.Quello che io sostengo riguardo la differenza tra ottiche Leitz preasferiche e le successive, sono oggettive,poichè viste e rilevate da decine e decine di persone. „ Giuliano io non voglio fare polemica ma ancora nessuno mi ha saputo spiegare quali differenze l'occhio dovrebbe cogliere. Non che siate tenuti a farlo, sia chiaro. È che cerco veramente, onestamente, disperatamente di capire di cosa stiamo parlando. Si tratta anche una curiosità puramente "accademica", nel mio caso, in quanto non potrei mai utilizzare un'ottica manuale se non in pochissime occasioni. Un grosso "grazie" a chi saprà aiutarmi... E anche agli altri per aver dato le loro opinioni. |
| inviato il 21 Settembre 2016 ore 9:13
L'autofocus sta al manual-focus come il cambio automatico sta al cambio manuale. E' questione di gusti e di abitudine. |
| inviato il 21 Settembre 2016 ore 9:18
“ L'autofocus sta al manual-focus come il cambio automatico sta al cambio manuale. E' questione di gusti e di abitudine. „ Probabilmente è così... Più o meno! Io non sarei in grado di farci un matrimonio, con una lente manuale, ad esempio. In generale, quando non si ha molto tempo per scattare e devi assolutamente "portare a casa la foto", non avrei proprio dubbi su cosa scegliere. Avendo tempo, invece... |
| inviato il 21 Settembre 2016 ore 9:25
Il progresso va nella direzione di un miglioramento dei prodotti, questo è ovvio. I produttori fanno enormi sforzi per migliorare le caratteristiche delle lenti, in termini di risoluzione, fino ai bordi e a tutti i diaframmi e di luminosità. Il prezzo da pagare si misura in Euro e in Kg. I prodotti, sempre più perfetti, sono sempre più simili fra loro, e il solo occhio quasi non riesce più a cogliere le differenze, ci vogliono i test tecnici. Tutto ciò in molti casi serve (soprattutto ai professionisti), ma in altri può addirittura essere controproducente. Ho visto ritratti in cui si notava proprio tutto: pori della pelle, brufoli, sbavature del mascara... certe ottiche sono impietose. Per consolare EnricoTanz posso dire che non servono troppi kEuri per ottenere immagini interessanti. Un buon corpo macchina, quello si, ma poi davanti ci puoi attaccare quello che vuoi e ottenere risultati interessanti, di qualità più che dignitosa. Un 50mm moderno quanto costa, 1800 Euro? Un Helios-44 costa 30 Euro. Non sono paragonabili in nessun modo! Ma se non si devono stampare manifesti da 4 x 3 metri, con l'Helios-44 ci si può divertire veramente parecchio. Questo è solo un esempio, ce ne sarebbero decine di altri... Buoni scatti a tutti! Roberto |
| inviato il 21 Settembre 2016 ore 9:49
E' difficile spiegare a parole le differenze senza un paio di scatti comparativi davanti. Per scatti comparativi intendo due foto identiche, scattate nelle medesime condizioni con due ottiche diverse, altrimenti si finisce sempre per parlare solo di aria fritta. Magari quando ho un po' di tempo caricherò qualche test. Ad ogni modo gli elementi principali che contribuiscono a donare tridimensionalità allo scatto sono i seguenti (a mio avviso ovviamente): -capacità di registrare una quantità di sfumature maggiore, di solito sinonimo di contrasto più basso (ma non è detto). In un soggetto tridimensionale (un viso ad esempio) questa caratteristica contribuisce a dare l'illusione di profondità e quindi di tridimensionalità. -lo sfocato, o meglio la capacità di transizione o meglio di "fusione" tra i piani fuori fuoco, che fa emergere il soggetto dallo sfondo. Questo può risultare piuttosto "secco" nelle ottiche moderne, dove il soggetto il primo piano è staccato, quasi come fosse un collage, anziché esserne immerso. In alcuni casi può anche piacere cmq. Oltre a questo parametro c'è anche la piacevolezza del bokeh, cremoso, pittorico, nervoso, ecc. ma questo è un discorso (ampio) a parte, peraltro molto soggettivo. -la curvatura di campo, spesso presente in misura più o meno marcata nelle ottiche pre-asph a diaframmi aperti. La curvatura di campo sposta la messa a fuoco man mano che ci si allontana dal centro del fotogramma e mentre in un paesaggio può risultare deleterio, in una foto di street ad esempio contribuisce a creare un'illusione di tridimensionalità molto particolare. |
| inviato il 21 Settembre 2016 ore 9:50
“ ancora nessuno mi ha saputo spiegare quali differenze l'occhio dovrebbe cogliere „ Semplicemente perchè non c'è una spiegazione univoca e ognuno ci vede quello che vuole. Spesso si parla di contrasto e microcontrasto come fattori che aumentano la sensazione di tridimensionalità, poi si dice che le ottiche moderne sono piatte, eppure le ottiche moderne hanno decisamente più contrasto e più microcontrasto delle vintage. Poi si parla di tridimensionalità quando il soggetto viene letteralmente schizzato fuori da uno sfondo sfocato staccando in modo netto da questo mentre a volte si parla di tridimensionalità quando c'è un passaggio morbido tra zona di fuoco e sfondo e generalmente le ottiche vecchie hanno sfocati più confusionari delle moderne (anche se non è una regola). Il fatto è che si possono giudicare due foto tridimensionali per un'infinità di motivi, anche quando queste due foto hanno caratteristiche ottiche antitetiche e opposte. Quindi dire che l'ottica restituisce sempre risultati tridimensionali è un po' un'esagerazione così come dire che tutte le ottiche moderne sono piatte. Spesso l'effetto tridimensionalità non è dato neanche tanto dall'ottica in se quanto dalla focale e dall'apertura usata. La differenza tra vintage e moderne invece c'è, ma è la stessa differenza che c'è tra ottiche ben corrette per le aberrazioni e ottiche con aberrazioni residue, che siano esse vintage o moderne poco conta perchè esistono ottiche vintage che sembrano più moderne e ottiche moderne che in realtà sono progetti vintage leggermente risistemati. In pratica le differenze tra ottiche ci sono e poi è soggettivo cosa ci vedono le persone, anche se 8 persone su 10 ci vedono sempre tridimensionalità può dipendere da diversi fattori che hanno poco a che vedere con lo schema ottico, è che spesso si fanno confronti che non hanno senso come valutare focali e diaframmi diversi. O ci si lascia suggestionare da un marchio o dall'altro. Nel momento in cui si vedono due foto fatte con stessa focale e diaframma e con obiettivi diversi in pochi sanno riconoscere quale proviene dall'obiettivo blasonato e di fatto le peculiarità di tridimensionalità sono più difficili da individuare, ma soprattutto sono soggettive e uno ti dirà quale è piatta e quale tridimensionale secondo lui. Mentre le caratteristiche di nitidezza contrasto e correzione ottica sono oggettive, l'attribuzione di un effetto psico-visivo è invece indipendente da esse. |
| inviato il 21 Settembre 2016 ore 10:34
“ Semplicemente perchè non c'è una spiegazione univoca e ognuno ci vede quello che vuole. „ Se è così, allora mi arrendo! :-D |
user39791 | inviato il 21 Settembre 2016 ore 11:09
“ Che me ne faccio di 50 mpx????? „ Tu nulla, ma chi vende le reflex molto perchè poi ti (ri)vende anche tutte le ottiche che devi cambiare perchè non reggono i 50mpx. Poi devi cambiare PC, programmi, ecc. perchè diventa tutto lentissimo. Poi ti accorgi che hai obiettivi che pesano dal chilo in su. Poi ti viene male alla schiena e ti stanchi di fare il facchino. Poi vendi tutto e comperi un bel sistemino dove tutto pesa 100 grammi. Poi non vedi più quello sfocato, quella resa ad alti iso. Poi ti senti limitato. Poi vendi tutto e torni alla reflex che nel frattempo ha 100mpx e ottiche da 2 chili in su. Poi.....................cambi hobby. |
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