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“ io ho visto alcuni suoi lavori,e sono tutto fuorché improvvisati,per questo quando dice di non seguire regole,non lo cagoSorriso „
Cosa ti fa pensare che non seguire le "regole" oggetto della discussione sia improvvisare? Hai letto almeno le parti che ho citato (ma per chi non l'avesse fatto, consiglio caldamente di leggerli per intero) di Feininger ("Principles of composition in photography", trad. it. "La fotografia. Principi di composizione") e Weston ("Seeing photographically", non ne conosco traduzioni in italiano)?
ironluke,chi non segue regole,non le segue con cognizione non conoscendole,quindi scatta a caso,quello che gli piace in quel momento. non ha una riflessione sui motivi per cui quell'oggetto attira la sua attenzione e sul come renderlo ancora più accattivante se non conosce la prospettiva e la resa delle ottiche.
quando della fotografia non mi interessava niente,fino ad un paio di anni fa,non avrei pensato alla luce migliore per riprendere un panorama,a quale focale sarebbe meglio scattare per far emergere le curve da una collina e via dicendo.
nelle foto da strada scattavo ai palazzi,a focali ridicole,storto e senza minimamente controllare come il sole potesse incidere sulle forme e geometrie del palazzo stesso.
adesso un pelo di attenzione,che mi viene naturale,la metto,e sono contento che sia così.
sono sempre a tempo a scattare un orizzonte storto a mezzogiorno senza nuvole
Prendo la tua (non) risposta come un "no" alla mia seconda domanda. Rinnovo il consiglio di farlo. In ogni caso, è altrimenti del tutto inutile continuare a discutere su questo argomento.
Poiché mi sono accorto di non averlo indicato, aggiungo che l'articolo di Edward Weston citato prima è presente almeno in Classic essays on photography a cura di Alan Trachtenberg e in The photography reader a cura di Liz Wells.
Che cosa ne pensi di questo argomento?
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