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Odio et amo la fotografia analogica, falso mito.


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avatarsenior
inviato il 25 Marzo 2016 ore 16:53

Ma siamo italiani!! L'inioranza fa parte del nostro DNA da più di 20 anni!!


Si, scusa l'inioranza.

avatarsenior
inviato il 25 Marzo 2016 ore 16:54

MrGreen

avatarjunior
inviato il 25 Marzo 2016 ore 18:51

"Il giovane italiota non riesce a comprendere che ANALOGICO non è l'opposto di DIGITALE, ma sono solo due termini distinti fra loro. "
Mi sa che ti manca qualche concetto,perché digitale e analogico sono due concetti praticamente opposti!
Digitale: a scatti
Analogico: continuo

avatarsenior
inviato il 25 Marzo 2016 ore 19:18

Eppure basta il dizionario. Digitale = numerico. Analogico = che si basa sull'analogia.
Sostanzialmente i termini non hanno nulla a che fare tra loro. Tocca studiare.

avatarsenior
inviato il 25 Marzo 2016 ore 19:18

non è logico confondere l'analogico e la questione è digitale, beata gnuranza, lunga vita e prosperità.


avatarsenior
inviato il 25 Marzo 2016 ore 19:35

ma quindi anche la mia retina è digitale? ho un occhio bionico? sono come steve austin ma senza il tatatatataataaa quando corro? Sono un fototipo? stereotipo?stereòtipo? ma quindi l'analogico esiste o non esiste?
mi dovete delle risposte, sappiatelo.

avatarsenior
inviato il 25 Marzo 2016 ore 19:37

Ma i fotoni sono discreti nel senso che si fanno gli affari loro?
che brutta pasqua che mi fate passare...

avatarjunior
inviato il 25 Marzo 2016 ore 19:44

I francesi ( la patria della fotografia nata vicino a Chalon s/Saonne ) la chiamano "argentique "

avatarjunior
inviato il 25 Marzo 2016 ore 22:50

Mi sa che ti manca qualche concetto,perché digitale e analogico sono due concetti praticamente opposti!


Dire digitale e analogico è come dire pere e mele, non bianco e nero. Il fatto che esista qualcosa di digitale non significa che il suo opposto sia per forza analogico. Cioè le due espressioni non si contrastano fra di loro, ma hanno semplicemente caratteristiche diverse.
Sta proprio in questo l'errore etimologico dell'espressione italiana: l'aver messo in opposizione i due termini e quindi, per l'appunto, una sigaretta classica diventa analogica in contronto a quella elettronica e una fotocamera a pellicola diventa analogia perchè, giustamente ;-), non è digitale!
La lingua francese in questo caso è molto ma molto più corretta ed elegante...

Se noi continiuamo così arriverà un giorno in cui i pomodori saranno analogici... MrGreen

avatarsenior
inviato il 26 Marzo 2016 ore 0:54

Sentite maaa.. a a che fare anche col montaggio analogico del film la corrazzata potionkin citata sul film di fantozzi?................................MrGreen

user46920
avatar
inviato il 26 Marzo 2016 ore 1:37

Ma i fotoni sono discreti nel senso che si fanno gli affari loro?


No! ... nel senso che passano spesso inosservati Cool


solo la vera fotografia è in grado di portarli alla Luce ...

avatarsenior
inviato il 26 Marzo 2016 ore 9:56

analògico agg. [dal lat. analog?cus, gr. ??????????] (pl. m. -ci). ?

1. Proprio dell’analogia, che si fonda sull’analogia, ottenuto o formato per analogia: metodo, procedimento a.; interpretazione a. della legge; forme verbali a.; concetto a., nella logica, in contrapp. a concetto proprio, è quello che è ottenuto dall’esperienza di una cosa diversa da quella di cui è concetto, per es. da un effetto di essa (così il concetto di un animale che si è veduto è un concetto proprio, il concetto di un animale di cui si sono viste solo le orme è analogico); poesia a., poetica a., tecnica a., che segue il procedimento dell’analogia.

2. In fisica, qualifica della corrispondenza tra due fenomeni diversi ma retti dalle stesse leggi formali e che perciò possono essere assunti l’uno come modello dell’altro; in partic., un modello fisico analogico può servire come strumento di calcolo (nei calcolatori a.) o di misura (per es., la posizione dell’ago di un manometro rispetto al quadrante graduato esprime in modo analogico la misura della pressione).

3. In elettronica, qualifica che, in contrapp. a digitale o numerico, si dà a dispositivi, apparecchi, strumenti dove si svolgono fenomeni che sono modelli fisici di altri fenomeni di cui simulano l’andamento, permettendone un calcolo (detto appunto calcolo a.): calcolatore a., v. calcolatore; rappresentazione a. di una quantità (in contrapp. a digitale o numerica), quella ottenuta mediante grandezze fisiche (di solito correnti o tensioni) variabili con continuità: nei calcolatori a. le grandezze sono rappresentate in forma analogica. ? Avv. analogicaménte, per analogia, con metodo o procedimento analogico.

digitale1 agg. [dal lat. digitalis, der. di dig?tus «dito»] . ? Del dito, delle dita; fatto, compiuto con le dita: impronte d.; percussione d.; esplorazione d. della prostata; numerazione d. e calcolo d. (v. indigitazione).

digitale2 agg. [dall’ingl. digital, der. di digit (dal lat. dig?tus «dito») «cifra (di un sistema di numerazione)»] . ? In elettronica e in informatica, qualifica che, in contrapp. ad analogico, si dà ad apparecchi e dispositivi che trattano grandezze sotto forma numerica, cioè convertendo i loro valori in numeri di un conveniente sistema di numerazione (di norma quello binario, oppure sistemi derivati da questo), sinon. quindi di numerico; anche, qualifica delle grandezze trattate da tali dispositivi, e della loro rappresentazione: rappresentazione di dati (o immagini) in d., in formato d.; calcolatore d., lo stesso che calcolatore numerico (v. calcolatore); effettuare una conversione da analogico a d., da d. ad analogico (v. conversione, n. 2 e); firma d. (v. firma); la diffusione del d.; come s. m., il d. terrestre, sistema di trasmissione di segnali televisivi digitali attraverso una serie di ripetitori, collocati al suolo, che ne consentono la ricezione tramite le normali antenne; fotocamera (o macchina fotografica) d., apparecchio fotografico in cui la pellicola è sostituita da una memoria magnetica, che permette di inviare le immagini digitali per via telematica e di elaborarle su un calcolatore. Il termine può essere riferito, per estens., anche a strumenti di misurazione o a indicatori che mostrino il valore di una grandezza direttamente in forma numerica; in partic., orologio d., tipo di orologio, anche da polso, in cui l’ora, anziché essere indicata dalla posizione delle lancette sul quadrante, si legge direttamente in cifre su un indicatore numerico a cartellini mobili o a lampade elettriche (nei grandi orologi pubblici) oppure (negli orologi da tavolo o da polso) a led o a cristalli liquidi.

Fonte: Vocabolario Treccani.
www.treccani.it

avatarjunior
inviato il 26 Marzo 2016 ore 10:11

Ciao

In italiano la sineddoche è una figura retorica, per cui una parte identifica il tutto.
Se dico "devo rifare l'armadio", non intendo dire che devo armarmi di scalpello e martello per abbatterlo e ricostruirlo, ma semplicemente che devo fare un cambio di vestiti all'interno. Rimanendo in tema, capirai che diventa complicato fare letteralmente un "cambio di stagione".....
Quindi distinguere la fotografia tra analogica e digitale, per quanto non ti piaccia, è assolutamente corretto. Si prende la parte principale (la tecnologia dell'apparecchio atto a far foto) per identificare l'intero processo.

avatarsenior
inviato il 26 Marzo 2016 ore 10:25

Ciao Prometeo, qual è la relazione di carattere quantitativo, necessaria per applicare la sineddoche, alla mia Ferrania a peliccola senza esposimetro?

avatarjunior
inviato il 26 Marzo 2016 ore 11:09

Non ho, onestamente, conoscienze tecniche sufficienti a darti dei parametri.
Potresti provare con analogicoso, ma lì io non basto più e deve subentrare il benestare dell'Accademia della Crusca

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