| inviato il 02 Febbraio 2016 ore 9:46
Secondo Leonardo da Vinci esistono quattro indizi di profondità che contribuiscono a definire la visione tridimensionale (ma che funzionano anche per la "percezione" di tridimensionalità di chi osserva con un occhio solo): Grandezza relativa - ad esempio: una serie di rettangoli con le medesime proporzioni, ma progressivamente più piccoli, verranno percepiti come posizionati a distanze differenti Prospettiva lineare - ad esempio: un trapezio ci appare più "tridimensionale" di un rettangolo perché ci ricorda un piano disposto obliquamente Sovrapposizione - ad esempio un quadrato, disegnato in modo da sovrapporsi parzialmente ad un'altra figura geometrica, ci apparirà più vicino di quest'ultima Gradiente di densità della tessitura - ad esempio: una serie di linee parallele, ma disegnate a distanze scalari, darà una sensazione di profondità che non ci sarebbe se le disegnassimo a distanze identiche una dall'altra. È già stato rilevato (ad es.: A. Marcolli - Teoria del campo) che è soprattutto il quarto indizio quello che maggiormente contribuisce alla sensazione di profondità. In questo rientrano, o comunque gli sono molto vicini, anche i discorsi sullo sfocato e sulle ombre o sul contrasto; il passaggio luce-ombra è di fatto percepito come un gradiente di densità, così come lo sfocato può essere percepito come un gradiente di densità della nitidezza, per questo in molti casi funziona meglio se è graduale. Il quarto però è anche l'unico, tra gli indizi di profondità di Leonardo, su cui i progettisti di ottiche possono avere qualche libertà d'azione, quindi è quello su cui è probabile che le ottiche di alcune marche (vedi Leica) funzionino meglio di altre, ma è anche quello su cui si vedono di più il "manico" del fotografo, quello del vecchio stampatore analogico, come quello dell'utilizzatore di Photoshop, quindi credo che alla fine la differenza tra le ottiche non sia comunque la cosa predominante, soprattutto se il fotografo si ostina a ritrarre frontalmente soggetti appoggiati ad un muro liscio e illuminati con una luce diffusa  |
user46920 | inviato il 02 Febbraio 2016 ore 12:00
Beh ... direi che è molto interessante sentire il parere di una persona competente come Leonardo, piuttosto che il mio "misero" parere |
| inviato il 02 Febbraio 2016 ore 12:06
certo, parere interessante quello di Leonardo. Ma tradotto in ottiche significa banalmente avere quelle che restituiscono maggior contrasto e apertura, il resto è composizione. |
| inviato il 02 Febbraio 2016 ore 13:26
“ I test sono sempre una rogna, perchè per fare un confronto occorre costanza di situazione. inoltre trovo anche una bella differenza di nitidezza. „ Mhè OOO. in tutto il mio discorso riconosco (e lo sottolineo) che partendo da una valida composizione ed una buona prospettiva, la post produzione è in grado di far miracoli. Dopotutto il MITO delle lenti tridimensionali è nato nella fotografia analogia. periodo in cui qualcosa in post produzione si poteva fare ma..... |
user46920 | inviato il 02 Febbraio 2016 ore 15:49
“ Ma tradotto in ottiche significa banalmente avere quelle che restituiscono maggior contrasto e apertura.. „ No! ci sono altri fattori tecnici ben più importanti che aiutano a stimolare questi effetti ed appartengono allo schema ottico, tipo la curvatura di campo, la progressione dello sfocato, alcune distorsioni, alcune aberrazioni, ecc, e soprattutto all'amalgama tra tutte queste caratteristiche ... l'apertura di per sé banalmente non c'entra nulla! OT: Non posso affermare banalmente che le banane sono composte da materia grassa, solo perché particolarmente sdruccievoli, calpestandole !!! Come al solito sarebbe solo una gran stupidata ... cerco quindi di non dirla, vado a vedere quanto grasso contiene una Banana (vedi link) e poi rifletto su quello che dovrò scrivere su un forum di Banane, sperando che corrisponda il più possibile alla realtà ... Mi pare logico che se non si conosce l'argomento ottiche (e questo è certo, come l'acqua bagna), meglio evitare di affermare certe cose, peggio ancora come se fossero la verità assoluta ... e possibilmente porle più correttamente come se fossero soltanto frutto del banale punto di vista personale !!! (tra l'altro anche sbagliato). |
| inviato il 02 Febbraio 2016 ore 16:46
“ No! ci sono altri fattori tecnici ben più importanti che aiutano a stimolare questi effetti ed appartengono allo schema ottico, tipo la curvatura di campo, la progressione dello sfocato, alcune distorsioni, alcune aberrazioni, ecc, e soprattutto all'amalgama tra tutte queste caratteristiche ... l'apertura di per sé banalmente non c'entra nulla! „ tutte cose ben note a Leonardo va bene Cigno, le tue opinioni sono quelle basate sulla conoscenza, e quelle mie sono basate sull'ignoranza . Cominciare una conversazione su questo significherebbe disperdersi troppo sulla reale composizione delle banane appunto. L'ho già appurato altre volte, cui poi è seguito anche il ban reciproco. ti prendo come sei, finchè non tracimi in termini poco educati. |
| inviato il 02 Febbraio 2016 ore 16:54
“ Dopotutto il MITO delle lenti tridimensionali è nato nella fotografia analogia. periodo in cui qualcosa in post produzione si poteva fare ma.... „ infatti questa è una cosa buffa, in post si può togliere ma anche aggiungere aberrazioni, puoi davvero fare tutto o quasi quello che fa una lente con difetti, ma continua a restare il mito della lente magica, quando forse la magia (il peggioramento della resa ottica) forse la potresti fare anche in post. |
user46920 | inviato il 02 Febbraio 2016 ore 18:29
“ ma continua a restare il mito della lente magica, quando forse la magia (il peggioramento della resa ottica) forse la potresti fare anche in post. „ ci sono cose che non si possono ri-fare in post, tipo replicare il bokeh (o la caratteristica progressione dello sfocato) del 50/1.2 feticcio talpone, tanto per dirne uno, a cui è applicata l'etichetta di "Magico", oppure la tridimensionalità e plasticità dei 50/Summicron (anche R da 3-400 dollari, per cui niente di Elitario) o quella del 350mm Telyt, ecc, ecc ... Ci sono esempi concreti che confermano quanto detto, ma che è poi quello che quasi tutti confermano: però non è niente di magico, è solo ottica, geometria ottica, tecnologia applicata, capacità e possibilità progettuale ... cose tangibili, che esistono. ... chi la chiama "magia" è solo perché non sa bene cosa sia, ma la vede bene! |
| inviato il 02 Febbraio 2016 ore 19:49
“ ci sono cose che non si possono ri-fare in post, tipo replicare il bokeh „ Realizzarlo è fattibile in post, anche avendo una reale PDC con sfocatura graduale. Non si utilizza però la tecnica di livelli sfocati in ps poiché sarebbero valori a caso nonostante l'effetto realistico. Ma si utilizza un plug-in particellare, una fotocamera virtuale, ed uno spazio 3D. La Camera è impostata sulla reale apertura di diaframma con scelta della distanza focale e con attivata la profondità di campo. Si parla di postproduzione in ambiente 3D e non 2D. |
user46920 | inviato il 02 Febbraio 2016 ore 20:34
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| inviato il 02 Febbraio 2016 ore 21:10
Dai su... Non fare così, Cigno. Pensa che se non ci fosse chi ragiona così, non ci sarebbe neppure chi, potendo spendere di più, compera lenti da 100 euro. |
user46920 | inviato il 02 Febbraio 2016 ore 21:12
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| inviato il 02 Febbraio 2016 ore 21:14
non che tra quelli che posseggono lenti da millemila euro si vedano spesso capolavori, anche qui. fortunatamente la fotografia è un'altra roba. |
| inviato il 02 Febbraio 2016 ore 21:16
Fortunatamente, si. Poi, se cerchi qui... |
| inviato il 02 Febbraio 2016 ore 21:19
le tue dove si possono vedere? |
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