user5164 | inviato il 20 Ottobre 2015 ore 11:45
sono daccordo, i quadrato e' difficile e spreca un sacco di carta... mi piacerebbe avere un dorso da 16.... mai provato? |
| inviato il 20 Ottobre 2015 ore 14:35
Abbandonai l'analogico anche e soprattutto per l'impossibilità di stampare in proprio i miei scatti. Ero stufo dei minilab e similia. Non può mancare quel passaggio se lavori in analogico...non può mancare se fotografi, punto e basta. Sviluppavo le dia in casa e intelaiavo solo quelle meritevoli, poi le facevo stampare...danni non potevano farne, ma che costi... Ricordo che pizzicavo appena l'aggancio del rullino...per avere sempre quei 2-3 o 4 fotogrammi in più Comunque non lo rimpiango l'analogico. Ho ripreso dopo quasi due decenni e sto ancora studiando questo digitale, non tanto la tecnica di ripresa ovviamente, quanto quella di "sviluppo". Trovo meraviglioso e appagante fare da me (almeno provarci), quello che avrei voluto facesse il mio stampatore personale con la pellicola anni fa. |
| inviato il 20 Ottobre 2015 ore 15:02
@Giancrlo F. ad evitare costi spropositati, le dia le stampavo in Cibacrome in proprio (parlo del Ciba degli anni 72/77) con il tamburo della Jobo che aveva un eccentrico in uno dei due lati di modo che i liquindi si miscelassero bene... Ho ancora qualche stampa Ciba di mio figlio che aveva 5/6 anni (ora ne ha 41!....) sono ancora perfette, come stampate ieri... Quanto ai costi delle macchine fotografiche ricordo che nel 1974 pagai la Konica T3 con obiettivo 50 1:1,4 100.000 lire un 28 3,5 Konica Exanon a 180.000 lire, il 135 3,2... non ricordo il prezzo. Un pacco di carta b&W 24x30 baritata grad. 2 se non ricordo male stava sulle 1500 lire (10 fogli) e i rullini sia bianconero che diapositivi li comperavo a metraggio (30 o 60 mt) che poi ricaricavo con la bobinatrice Zeta; non ricordo i prezzi di quelli "originali" ma a metraggio costavano esattamente la metà e spesso erano anche più "freschi" degli altri... I costo degli ingranditori (un Durst m645 color + 2 obiettivi Rodagon, 50 f.2,8 e 80 f.4) viaggiava verso le stelle; Insomma ritengo che oggi il costo delle fotocamere sia forse maggiore ma il resto è molto meno caro...anche se come me stampi parecchie foto in 20x30 IMHO...ovviamente! |
| inviato il 20 Ottobre 2015 ore 15:12
Voglio provare ad aggiungere uno sbiadito ricordo dell'epoca: Fuji X5, 1980 circa, quasi 1 mese di stipendio; La nikon quasi 2 Erano già tempi moderni, perché avevo cominciato con i DIN ed una biottica di famiglia, ottima per lo sviluppo a contatto. Non ricordo i costi, ma potenzialmente, ero senz'altro più povero (insomma ci si accontentava di più). Tieni conto che non si aveva una auto a testa in casa e quindi il tenore di vita era molto più modesto. Questo dimostra che i professionisti, con la loro attrezzatura, erano molto meglio equipaggiati di molti dilettanti. |
| inviato il 20 Ottobre 2015 ore 15:43
@Trystero Grazie per la spiegazione! |
| inviato il 20 Ottobre 2015 ore 16:25
Il costo maggiore della fotografia analogica rispetto al digitale era o è nel materiale sensibile,leggi pellicola e sviluppi+ stampa per il negativo,sviluppo + i telaietti nelle dia,alle quali bisognava aggiungere il costo dell'eventuale stampa,normalmente in Cibachrome di qualche immagine.Il materiale,parità di fascia della fotocamera,non è aumentato tantissimo.Io nel 1982,quando finalmente arrivai ad una reflex,pagai una Canon AE-1 con il classicissimo 50 mm f1,8 attorno alle trecentomila lire,circa un terzo del mio stipendio di allora.Dal mio punto di vista,il costo piu alto che sostenevo,era proprio con la pellicola,specie dal 1983 in avanti,quando ebbi l'impulso (oggi è chiamata scimmia) di passare a Nikon,e trovai subito difficolta con i suoi esposimetri,specie quello della F2 As,che tendeva molto a sotto esporre,per cui in molti casi facevo la forcella( oggi leggi bracketing) di 3 esposizioni ,con conseguente consumo di pellicola,specie quando facevo un po di Macro col 50mm f1,8 + tubi ed un flash,National 30,in manuale a potenza variabile,e lì vai di forcella e di pellicola a gogo.Mollai la Nikon nel 2001 dopo tre disastrosi rullini fatti a Firenze con una FE,tornai all'ovile Canon con una Eos 33. Ho provato,anzi,abbiamo provato,io e 2 amici a sviluppare da noi le diapositive,con un kit Ilford se ricordo bene,ma conti alla mano, e divertimento a parte, ci costavano allora piu di 200 lire cadauna,contro le 160/170 lire del laboratorio,senza contare le rivolte in famiglia di colui che ci ospitava per l'occupazione del bagno.Pero ora sono bei ricordi.Cosa mi manca della pellicola? I colori irripetibili del Kodachrome,malgrado i suoi tempi lunghissimi di riconsegna,e quelli della Velvia,per il resto poco o niente |
| inviato il 20 Ottobre 2015 ore 17:53
Ricordo la mitica Velvia, dia Fuji prezzo da 15.500-18.000 lire al rullo. Sviluppo gratis dove la compravi, 5.000 lire nel laboratorio giusto... E la dia era "economica" rispetto ai negativi. Eos 3 lire 2.400.000 presa appena uscita... 17-35 f2.8.prima serie oltre 1.500.000, e quante imprecazioni per quel vetro veramente scarso... Ahh il mitico Centro Foto Cine con Massimo e Vittorio dietro il bancone... Sihg. Ma la perla me la regalò un amico fotografo: scatola da 10 lastre Kodak 100 G lire 50.000,( lire 5.000 ogni scatto) per banco ottico 10x12. Per ogni singola lastra lire 2.500 di sviluppo. Questo alla fine degli anni '90. Buona serta ottobrerosso |
| inviato il 20 Ottobre 2015 ore 18:09
“ @Giancrlo F. ad evitare costi spropositati, le dia le stampavo in Cibacrome in proprio (parlo del Ciba degli anni 72/77) con il tamburo della Jobo che aveva un eccentrico in uno dei due lati di modo che i liquindi si miscelassero bene... Ho ancora qualche stampa Ciba di mio figlio che aveva 5/6 anni (ora ne ha 41!....) sono ancora perfette, come stampate ieri... Quanto ai costi delle macchine fotografiche ricordo che nel 1974 pagai la Konica T3 con obiettivo 50 1:1,4 100.000 lire un 28 3,5 Konica Exanon a 180.000 lire, il 135 3,2... non ricordo il prezzo.Confuso Un pacco di carta b&W 24x30 baritata grad. 2 se non ricordo male stava sulle 1500 lire (10 fogli) e i rullini sia bianconero che diapositivi li comperavo a metraggio (30 o 60 mt) che poi ricaricavo con la bobinatrice Zeta; non ricordo i prezzi di quelli "originali" ma a metraggio costavano esattamente la metà e spesso erano anche più "freschi" degli altri... I costo degli ingranditori (un Durst m645 color + 2 obiettivi Rodagon, 50 f.2,8 e 80 f.4) viaggiava verso le stelle; Insomma ritengo che oggi il costo delle fotocamere sia forse maggiore ma il resto è molto meno caro...anche se come me stampi parecchie foto in 20x30 IMHO...ovviamente! „ tempi eroici!! |
user5164 | inviato il 20 Ottobre 2015 ore 18:20
tanto per dire... cinque minuti fa ho appeso ad asciugare un negativo da rolleiflex
 upload immagini |
| inviato il 20 Ottobre 2015 ore 19:44
Già, mi viene in mente che comperai anch'io la EOS 3 (oltre alla 1v) appena uscita; me ne ero scordato...per giunta la versione con il booster E1 da 6 fps... che ho ancora...macchina magnifica, per certi versi la preferivo alla 1V |
| inviato il 21 Ottobre 2015 ore 9:53
Il tempo passa e i ricordi si sbiadiscono. Personalmente mi diverto più ora. Ho molto controllo su ogni scatto e devo dire che sbagliare con il digitale è difficile, dopo aver fatto una dura gavetta con la pellicola. Ho iniziato a metà degli anni '60 così senza indirizzo e senza guida. In casa avevo scovato una....udite....Leica del 1936 riportata da mio padre dalla Germania dopo la prigionia. Estremamente macchinosa per la mia età, dopo 2 rullini a colori la richiusi nella sua borsa pronto e la rimisi nel baule, dove è ancora dopo 50 anni. Passai ad una Bencini komet e varie macchinette di plastica 6x6, di cui ho ancora diverse foto, fino ai primi anni '70. Iniziai a lavorare e usando un teodolite Topcon, leader al momento, trovai una Topcon super DM con annesso 50 mm a vite e l' ho portata avanti fino al 1980. Sono passato alla yashica FR II con ottiche Zeiss per il kodakchrome 64 , poi secondo corpo sempre FR II con il winder per il B&N, rigorosamente a metraggio. Quindi borsa grande con due corpi e ulteriore borsa con i rullini...i pesi sono rimasti uguali. Ora mi sono alleggerito molto..Dimenticavo..al piano superiore avevo molto posto per la camera oscura con Durst DA 900 preso usato da un fotografo che cessava l'attività, carta Ilford. Ora però è molto meglio..per me. |
| inviato il 21 Ottobre 2015 ore 20:45
Io ho fatto gotografia alle superiori (perito arti grafiche) ed al tempo era molto costosa. Solo ora con il digitale ho ripreso la macchina foto per piacere personale. Secondo me oggi è tutto molto più accessibile. |
| inviato il 21 Ottobre 2015 ore 20:50
@Marcogion, anche mio fratello ha frequentato il Bodoni, negli anni 1977 in poi. In quale anno ci sei stato? |
| inviato il 22 Ottobre 2015 ore 16:29
@Giobol Ho finito nel 2001/2002. Poi però ho continuato facendo tutt'altro. Diciamo che sono stato un grafico "non praticante" XD |
| inviato il 23 Ottobre 2015 ore 0:38
Dai vostri discorsi capisco che il vero costo erano le pellicole, le stampe,ingranditori ,liquidi di sviluppo più che le macchine. Pensavo che data la minor diffusione delle macchine i costi fossero più alti, per dire una Nikon F o F2 e corredo di obbiettivi mi immaginavo avessero un costo paragonabile alle Nikon d4s e lenti costose, ma forse mi sbagliavo. Però mi chiedo se le macchine come dite voi non costavano tanto come mai erano meno diffuse di adesso? Solo per i costi delle pellicole? O per il fatto che bisognava conoscere la tecnica dato che andavano solo in manuale? Io che sono fotograficamente più digitale che altro, trovo la fotografia analogica molto affascinante , la magia della camera oscura, l'esperienza che si crea nel non poter vedere i propri scatti immediatamente con conseguente maggior attenzione in fase di scatto, sono cose che il digitale ha perso. E in un certo senso mi mancano , ma poi cedo spesso alla comodità del digitale , anche se qualche rullino ogni tanto lo faccio ancora. Quello che mi impressiona usando la digitale e il numero centinaia/migliaia di scatti che faccio, e con la pellicola ci metto mesi a finire un rullo da 36 pose. Questo dato fa riflettere Purtroppo la resa dei negativi scansionati la trovo deludente ,sopratutto per via dei graffi che danneggiano irrimediabilmente le foto, tranne le dia che sono le uniche che si salvano stando nei telai. Tutti i negativi che ho fatto sviluppare complice la striscia porta negativi, che secondo me nel momento dello scorrimento per prelevare la pellicola la graffia nonostante io faccia tutte le attenzioni e usi guanti di cotone specifici. |
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