| inviato il 17 Luglio 2015 ore 18:32
le cartucce di inchiostri k3 vanno bene anche dopo 2 anni o più, ed anche dopo la data "di scadenza" apposta sulla scatola. Non è un problema. Per Ikilbo: la carta felix schoeller la acquisto dal sito on line di photoactivity, li puoi vedere i prezzi. Per la rilegatura mi rivolgo ad un artigiano rilegatore di Rimini, al quale porto le foto già stampate. Non ha un sito internet (forse non sa che esistono nemmeno i computer ), e realizza su misura quello che gli chiedi (libri in pelle, pergamena, con caratteri impressi in oro, ecc.). Ci sono parecchi rilegatori che lavorano per studi legali e notarili, ma non tutti lavorano a regola d'arte, ed hanno prezzi MOLTO diversi. Io ne ho girati tanti, ma che mi soddisfa (salvo attese di mesi per un libro) è questo. Il costo dipende dai materiali scelti e dalla dimensione del libro: una rilegatura può costare da 50 a 500 euro... o anche più o anche meno |
| inviato il 17 Luglio 2015 ore 18:44
Domanda per chi ha una Epson P600: Nel manuale della 800 leggo che vi è una cartuccia di manutenzione che raccoglie inchiostri non usati (pulizia testine etc), ma non vedo niente di simile nella 600. Come mai? La 600 è più furba????? |
| inviato il 17 Luglio 2015 ore 19:07
@Gian Carlo In effetti mi sto convincendo che la stampa digitale è un po' una fregatura... Ahhhh i bei tempi della camera oscura! Bisogna fare di necessità virtù .. ? . |
| inviato il 17 Luglio 2015 ore 19:12
@Ilcentaurorosso L'app si chiama "Photo Shack" ed è solo in lingua inglese, ma non è un problema, perché i comandi sono semplici. Consente di importare molte foto e di suddividerle in cartelle e sottocartelle. Molto comoda è la ricerca di una foto, che può avvenire per una decina di variabili, tra le quali il nome del file, il titolo, la data di scatto, il luogo, la parola chiave, eccetera. L'app consente anche di visualizzare le foto in sequenze automatiche con una miriade di dissolvenze a scelta. Io la uso su un iPad2 un po' vecchiotto e sinceramente non so se esista anche per i sistemi android. |
| inviato il 17 Luglio 2015 ore 19:13
@FPiegnae Mi pareva strano... Grazie comunque Gian Carlo |
| inviato il 17 Luglio 2015 ore 20:50
Grazie Lupolu |
| inviato il 17 Luglio 2015 ore 21:18
many thanks |
| inviato il 19 Luglio 2015 ore 20:35
Oggi ho potuto visionare su un tv 4K da 55" alcune foto in da 35-50 MB tiff e convertite in jpeg. Non ho parole per descrivere la qualità...la presenza, le innumerevoli sfumature dei colori! Provate se potete, poi dite la vostra. Buona serata a tutti. Gian Carlo |
| inviato il 19 Luglio 2015 ore 21:50
Quindi il mio consiglio non era sballato. Alla lunga electronic ink, schermi sempre piu' ultra HD sostituiranno la carta. Come detto gia' oggi un TV di 50" 4K costa quanto un buon HD ma e' pessimo per il video. Quinsi si potrebbe usarne uno come cornice digitale. Col tempo, uno o due anni, questo gap verra' colmato a prezzi popolari. E la TV del salotto con 4K (e in futuro 8k) sara' un bel modo di fruire delle foto. OK la carta e' la carta ma le nostre case diventano sempre piu' piccole e poi tutto cambia. Ora ad esempio sto leggendo un classico del fumetto in bianco e nero su kindle... Perfetto (non vale per tutti i fumetti ma in futuro...). |
| inviato il 19 Luglio 2015 ore 22:10
"schermi sempre piu' ultra HD sostituiranno la carta" permettimi di dissentire. il digitale è "assenza di memoria". Rischiamo veramente un buco nero. basta una tempesta magnetica e addio documenti.... foto comprese ;-) |
| inviato il 19 Luglio 2015 ore 22:32
Lo so che le vecchie foto in bianco e nero, magari ingiallite, nel baule della nonna, in una vecchia scatola di latta, etc. hanno varcato i secoli pero' il progresso ci impone di trovare altri modi per garantire che anche il digitale resista ai secoli. E a ben vedere puo' farlo anche meglio visto che non ingiallisce. Restare ancorati al vecchio modo e' sbagliato. Tocca darsi da fare (spazi web a pagamento, dischi ridondati, etc.). |
| inviato il 29 Ottobre 2015 ore 14:58
Scusate se il post è piuttosto vecchio, ma io l'ho visto solo ora. Anch'io provengo dalla fotogafia analogica e mi sviluppavo e stampavo in proprio tutto quello che potevo, dal B&W alle dia, Cibacrhome etc. Passato al digitale non potei fare a meno di comprarmi anche una stampante A4 (una Epson di cui non ricordo il modello, ma ricordo che aveva anche il rullo carta ). La prima cosa he notai (come tutti...) fu il costo degli inchiostri e della carta che, dal momento che usavo gli originali era veramente osceno... Poi un giorno un amico mi suggerì di usare inchiostri "alternativi". Tentare non nuoce e dopo aver provato molte marche, provai le Prink (spero di poter dire il nome...) Dal momento che la diatriba sulla qualità e durata degli inchiostri, all'epoca era forte, feci una prova stampando prima con carte ed inchiostri originali Canon (ora ho la Pixma 7200) e poi le stesse foto nello stesso giorno, con le cartucce "alternative" il cui costo è inferiore del 30 e +%. Ne ho tratto due esperienze...Gli inchiostri hanno al 99,9% le stesse prestazioni degli originali come durata e colori (lasciai 20 stampe originali alla luce diurna insieme a 20 stampe con inchiostri e carte "alternative"). Dopo 4 mesi tutte e 40 le stampe erano pienamente godibili come colori, e la carta non aveva subito mutamenti dovuti all'azione della luce diretta. L'unica differrenza era nella qualità della carta non originale che, se pure di marca (Agfa) non era all'altezza di quella Canon. E' passato diverso tempo e continuo a pensare che tra i due inchiostri non v'è alcuna differenza apprezzabile (se non il costo minore degli alternativi ), mentre per le carte è meglio usare quelle originali perchè piu incise, e con migliori passaggi tonali. Ridurre di un 30% i costi non è poco , tanto che sto pensando di passare ad una stampante che mi pemetta di operare anche su A3+ che è già un bel formato... |
| inviato il 29 Ottobre 2015 ore 15:30
Se non rovinano le testine, che su macchine epson tipo p600/800 non sono sostituibili al contrario delle macchine equivalenti Canon, direi che è un'ottima informazione ( www.prink.it/ ) dato che il grosso della spesa e' col tempo proprio di gestione (costo spropositato degli inchiostri). |
| inviato il 29 Ottobre 2015 ore 16:25
“ (costo spropositato degli inchiostri) „ Già... la stampa è bellissima, ma quando ci sono da cambiare le cartucce è spesso un bagno di sangue. Se poi si usano stampanti di alta qualità con 7 o più inchiostri, addio... |
| inviato il 29 Ottobre 2015 ore 18:06
La stampa FineArt è la stampa su carta cotone (Rag) certificata ISO 9706 e stampata con i criteri di qualità "museale" al fine di consentirne la conservazione massima consentita dalla tecnologia attuale ... molte persone sono convinte che sia "necessario" spendere cifre "importanti" per avere la qualità Fine Art ... in realtà si possono avere stampe a costo decisamente più abbordabile usando carte d'arte che sono le classiche carte da stampa ink jet senza certificazioni si parte (per un 30X40) da 8 euro per carta normale fotografica a14 euro per una satinata, 18 Euro per una baritata, 22 Euro per una baritata certificata a 26 euro per una rag di marca, le ultime due sono carte certificate ISO 9706. La carta da 8 euro dà il suo massio quando il proflio è fatto personalmente con cura, scaricare i profili canned forniti dai fornitori non'è garanzia di qualità ... La differenza è questa. Il problema è nelle stampanti. Le stampanti fino alla Epson Sure color 800 (ex 3880) sono stampanti amatoriali che possono dare risultati interessanti, validi e impressionanti ma hanno un limite importante rispetto alle stampanti "professionali" (per capirci dalla epson 4900 in su). Manca la possibilità di linearizzare la stampante. La linearizzazione è quel processo che consente alla stampante di ritornare ai valori di fabbrica, per fare questo bisogna produrre un profilo di linearizzazione della stampante all'installazione. I profili di questo tipo li fanno i RIP, inoltre la qualità di stampa deriva dalla possiblità di creare degli ink limit e dei color limit che passano anche questi attraverso dei RIP. Le stampanti non professionali, dopo un certo tempo, con l'uso, diventano più imprecise per questo in queste stampanti diventa importante periodicamente fare i profili ICC. La profilazione dev'essere fatta con metodo, passando da un monitor ben tarato in riferimento alla carta che si usa, se si usano carte con obas o azzurranzti (le carte glossy) bisogna fare dei profili con filtro polarizzatore. La profilazione quindi è un sistema di calibrazione non della carta ma di un insieme di elementi che sono tipici del luogo dove si stampa, compresa la luce di riferimento e l'umidità, oltre che alla vetustà delle macchine; comprende i monitor ( per carte bianco naturale 70/80candele) e le carte ma anche i software che si usano etc ... Se pensate che un laboratorio, rispetto a un utente finale per la carta e inchiostri ha uno sconto del 6/8% all'ingrosso e deve mantenere oltre ai monitor e stampanti, spettrocolorimetri, spettrofotometri, software, luci calibrate in ambiente grafico, cambio inchiostri della macchina a 10 colori (ink da 700cc. sono 3500euro + iva) costo di affitto, bollette e personale ... 24 euro per una stampa fine art non mi sembrano un esagerazione ... Alessio |
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