| inviato il 12 Dicembre 2014 ore 12:00
Mi aggiungo!!
Scatto 135 e 120, per ora SOLO b/n, ma sto pensando di provare il colore (mi frena la temperatura dello sviluppo c41).
Sviluppo in casa e, purtroppo, scansione, ma mi sto organizzando per l'ingranditore  .
Uso più la pellicola del digitale. Troppo bella e restituisce soddisfazioni immense. |
| inviato il 12 Dicembre 2014 ore 12:03
Di tanto in tanto scatto qualche rullino 35mm con una nikon F-801s. Solitamente uso rullini b/n ilford FP4 o HP5. Per lo sviluppo e per la stampa mi appoggio a casa di un amico che ha dedicato uno spazio per la camera oscura, anche se le occasioni per incontrarsi diventano sempre meno causa tempo/lavoro |
| inviato il 12 Dicembre 2014 ore 12:30
Quando non usavo ancora il digitale avevo una mezza voglia di Mamiya 7, rimasta insoddisfatta poiché, nel frattempo, ho avuto l'occasione delle lenti pentacon six da montare sulla Kiev. Però i costi di uno scanner dedicato dia per medio formato mi sembrano proibitivi solo per togliersi lo sfizio.
@ Marinaio a me torna più facile scansionare le dia con il CanoScan 4000 e Vuescan. Con il negativo colore perdo molto più tempo. |
| inviato il 12 Dicembre 2014 ore 12:48
Roby, il problema del trattamento C41 non è tanto la temperatura in sè ma piuttosto come mantenere i 38° +/- 0,2 per tutto il tempo del primo sviluppo.  |
| inviato il 12 Dicembre 2014 ore 15:44
Davide sono interessanti le tue considerazioni, in genere con lo scanner piano mi trovo meglio con le negative colore, le diapositive le trovo piu' rognosette. Mi chiedo se non dipenda anche dal modo di esporre e di trattare le pellicole.
Con gli scanner a tamburo e' un po' diverso, li si riescono a leggere densita' del negativo importanti la dove gli scanner piani o gli scanner per pellicola sono in crisi da un pezzo.
Mario grazie per il messaggio nella pagine precedente. Stima reciproca!
Ciao
Gian Luca |
| inviato il 12 Dicembre 2014 ore 15:52
Paco se dovessi scegliere una macchina MF 6x7 o 6x9 da dedicare al paesaggio non sceglierei una macchina a telemetro, ne prenderei una con i movimenti e forse prenderei un banco leggero sul quale si possono montare sia le lastre che i dorsi a pellicola di tutti i formati.
Posso dirti anche che se porterai dietro digitale e analogica molto probabilmente scatterai solo con la digitale soprattutto perche' puoi vedere subito il risultato.
Se conosci qualcuno che ha una macchina a pellicola fattela prestare o fate un'uscita insieme e scatta qualche rullo.
Prima ancora pero' credo sia utile definire cosa ti aspetti dallo scatto a pellicola colore che oggi il digitale non ti da. Penso ti aiutera' a scegliere il sistema giusto.
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| inviato il 12 Dicembre 2014 ore 15:58
Ho riabilitato la scorsa settimana la mia vecchia Olympus OM-10
35 mm
BN
Per ora ricorrerò allo sviluppo esterno, poi si vedrà.
Gianfranco |
| inviato il 12 Dicembre 2014 ore 16:49
Mi sembra che l'argomento interessi. Ho chiesto a Juza di aprire un gruppo in tecnica composizione e altri temi intitolato Fotografia Analogica.
A presto :-) |
| inviato il 12 Dicembre 2014 ore 17:00
Gianluca, perchè dividi le cose tra B/N e colori?
Secondo te nel colore il digitale è superiore mentre nel B/N è inferiore?
E' solo per capire.
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| inviato il 12 Dicembre 2014 ore 17:47
“
Roby, il problema del trattamento C41 non è tanto la temperatura in sè ma piuttosto come mantenere i 38° +/- 0,2 per tutto il tempo del primo sviluppo. ;-) „
Eh, è proprio a quello che mi riferivo... a quel +/- 0,2 °C del primo sviluppo che implica una precisione quasi assoluta nel raggiungere i 38°C... e nel mantenerli per quei 2-3-4 minuti necessari (non ricordo il tempo esatto).
È esattamente quello che mi tiene lontano dal colore, anche perchè i trattamenti successivi sono mooolto più "permissivi" dal punto di vista della temperatura. |
user15476 | inviato il 12 Dicembre 2014 ore 18:04
Leica M2 per street in b/n sperimentando spesso con Adox 20 e Rollei Ortho 25 altrimenti di base Ilford FP4. Queste pellicole con grana sottile e alto potere di risoluzione permettono una buona scansione e ottime stampe all'ingranditore.
Mamiya RZ67 per il medio formato dove ultimamente sto sperimentando con la Portra 800 sovraesposta 3 stop in luce naturale (esperimento un pò costosetto). Su questo formato anche la Ilford Delta 3200 sovraesposta 2 stop è molto interessante.
Immancabile la Fujifilm FP-100C che sulla RZ67 ha un area immagine di 70x70mm.
La stampa - generalmente 60x80 - è chimica o laser-chimica. |
| inviato il 12 Dicembre 2014 ore 19:13
Dopo mesi di sola lettura del forum, voglio partecipare a questo thread perchè è interessante..
Ho cominciato a pellicola con una Pentax ME super per poi fare un lungo percorso di approccio conoscenza e approfondimento della fotografia attraverso il digitale. Da qualche mese prediligo scattare con la Leica M3 e la Rolleiflex utilizzando prevalentemente rulli Kodak o Ilford.
Da poco ho preso un pacco di rulli 120 Lomo redscale per provarli..
Mi sto organizzando per sviluppare a casa ma devo temporeggiare dato trasloco in previsione intanto digitalizzo con un V600 che per me fa il suo sporco lavoro. |
| inviato il 12 Dicembre 2014 ore 20:24
Canon F1 old analogica quasi esclusivamente bn, purtroppo non ho posto per camera oscura ma un fotografo che conosco usa ancora metodi antichi e me li stampa lui |
| inviato il 12 Dicembre 2014 ore 21:24
Andrea guarda io ne faccio solo una questione legata alla stampa che secondo me e' un po' l'essenza della fotografia.
La stampa a colori da digitale mi piace, i colori si possono bilanciare meglio e si possono ottenere ottimi prodotti. Ne discutevo la settimana scorsa con Andrea Calabresi, una delle persone piu' competenti in assoluto che conosco per quanto riguarda la pellicola e la camera oscura. Ho avuto la fortuna di studiare con lui e spero di poter ripetere la cosa spesso in futuro.
La stampa a colori da negativo non e' un processo cosi' avanzato; cosa un po' diversa era il cibachrome ma oramai bisogna toglierselo dalla testa, tra pochissimo sara' introvabile.( lo e' gia' e i pochi che hanno qualche fondo di magazzino lo fanno pagare a peso d'oro. Di tanto in tanto mettono insieme ordinativi minimi per produrre della carta, mi hanno detto che ne e' appena stata messa in commercio un po' ma i chimici scarseggiano)
A questo punto perche' complicarsi la vita per ottenere una cosa tutto sommato abbastanza simile al digitale.
Unica eccezione e' l'utilizzo del banco ottico nello still life o in architettura anche li pero' ci si puo' attaccare abbastanza facilmente un dorso digitale o addirittura una reflex 35mm e sfruttare i grandi movimenti del banco, quindi c'e' da pensare sul modo di procedere.
Settimana scorsa ho visto 2 libri di foto stampate in camera oscura con metodi fine art e scattate con banco ottico 8x10. Uno spettacolo! Non e' pero' alla mia portata ne nelle mie corde. Sono ricerche artistiche che richiedono tempo e capacita' che non ho.
La stampa BN digitale mediamente non mi piace, preferisco di gran lunga quello che si ottiene in camera oscura. In aggiunta la pellicola BN e' facile da sviluppare in casa con processi molto semplici e se si ha un minimo di spazio si puo' anche stampare fino a formati di tutto rispetto.
In fine la stampa fine art analogica oltre a essere piu' bella e' anche meno cara della stampa fine art digitale, e' praticamente eterna e da un sacco di soddisfazione almeno al sottoscritto.
Periodicamente riprovo a scattare a colori, ho appena preso dei rulli 120 e delle lastre 4x5, finiscono in freezer e non le uso quasi mai.
Ho in mente un progetto che contempla anche molti scatti a colori, per coerenza visto che i BN sono analogici provero' a scattare a colori, se pero' vedo che lo sbattimento e' troppo torno al digitale per il colore.
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| inviato il 12 Dicembre 2014 ore 21:47
Ciao Marinaio,
fotografo per passione da diversi anni (quasi 40) e la pellicola è stata una parte importante di questo percorso pieno di fascino. Sul colore concordo che il digitale è migliore soprattutto per le opportunità in post produzione mentre sul b/n è un'altra storia perché la pellicola è più realistica e naturale oltre ad avere quel sapore di vintage che ogni tanto ci sta bene. In altre parole il b/n con il digitale è una elaborazione talmente perfetta che perde qualche cosa e poi manca la grana che caratterizzava molte pellicole a meno di aggiungerla con software. Attualmente come software uso Vuescan che si acquista on-line, è economico ed ha tutte le funzioni che servono e nulla che non serve mentre lo scanner è un Plustek 7400 anche questo non troppo costoso ma capace di produrre file di ottima qualità. Per quanto riguarda la stampa concordo con te, è migliore quella in camera oscura per gli stessi motivi già detti ma questa è una parte complicata che richiede spazi idonei e poi c'è il problema dello smaltimento dei prodotti. Chissà nei prossimi mesi tempo permettendo ...
Ciao a tutti !
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