| inviato il 13 Maggio 2014 ore 13:52
Viper d'accordo, ma affidandoti alla lettura valutativa come fai a conoscere quale sara' il risultato dello scatto? A parita' di illuminazione 2 foto con inquadratura diversa possono essere esposte in modo totalmente differente e questo lo sappiamo tutti. Se usi il cervello e leggi il contrasto della scena tenendo a mente come reagira' il tuo sensore potrai decidere tu come sara' la foto e tenerlo costante in tutte le foto scattate in quella situazione. |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 14:03
Purtroppo la visione a mirino delle ML non e' un valido mezzo se ci si affida sempre alla lettura valutativa; basta cambiare inquadratura a parita' di luce per vedere cambiare l'immagine a mirino. Si stanno escludendo poi le possibilita' di sviluppo in post. Il grande vecchio con il sistema zonale ha insegnato ad usare la testa e a previsualizzare la foto, questo vale a prescindere dal genere che si scatta; si impara a vedere la foto senza bisogno di rivederla sullo schermino anche perche' con la pellicola lo schermino non c'e'; ma soprattutto si impara a gestire la scena sfruttando al meglio il proprio materiale, si impara anche nei generi in cui se ne fa uso, a gestire la luce artificiale previsualizzando il contrasto. |
user10907 | inviato il 13 Maggio 2014 ore 14:27
“ Come puo' essere utile questa cosa per il digitale? Semplicemente perche' aiuta ad usare il cervello!!! Se si impara a conoscere come la nostra macchina reagisce ai diversi livelli di esposizione e di contasto si puo' previsualizzare la scena e registrarla nel modo migliore. Live View, Istogrammi e robe varie non saranno mai accurati come la misurazione spot fatta nelle zone giuste e soprattutto non daranno mai la stessa capacita' di previsualizzare la foto. „ scusa marinaio e in digitale queste curve/tempo/energia come vengono tradotte/applicate? in fase di sviluppo sull'analogico sono il tempo/intensità/zona esposta in bacinella di sviluppo (così almeno è quanto facevo), sul digitale intendi ps? o ti riferisci proprio alla fase di scatto? |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 14:40
Sì... ma se posso vedere in tempo reale come verrà la foto non è meglio? Su una ML vedo quello che vede la lente attraverso il sensore, e sul mirino ho il risultato live dell'esposizione e del picture style che voglio, in più ho l'istogramma. Ansel Adams doveva per forza previsualizzare lo scatto, non aveva mica alternative; ha fatto il meglio che poteva con quello che aveva. Ma siamo certi che oggi non avrebbe preferito un bel dorso PhaseOne?? Secondo me avrebbe fatto strilli di gioia per quello che noi abbiamo oggi. Per il resto mi sembra errato dire che la gamma dinamica di un sensore è inutile perché poi in stampa ne ho a disposizione meno. Ai tempi della pellicola la situazione non era forse la solita? Si cercava di estendere la gamma dinamica disponibile in cattura per poi comprimerla in stampa. Non è cambiato nulla. Se oggi sono inutili 14EV allora in passato che ci stavano a fare le pellicole di gamma dinamica simile o superiore?? Un tempo avevamo pellicole e metodo zonale; oggi abbiamo sensori e tecnica ETTR, più le ML che da questo punto di vista sono ancora migliori. Perché per quanto se ne dica la gamma dinamica di un sensore quella è... e non esiste mantra o filosofia per espanderlo. E la tecnica di esposizione migliore per un sensore è la ETTR, per semplici ragioni ingegneristiche. Tutto questo poi non significa buttare tutte le vecchie cose in soffitta e dimenticarcene; solo che oggi abbiamo più scelta e più facilitazioni di un tempo. |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 14:41
Secondo me mischiare analogico e digitale non è molto proficuo. D'altronde se stampando in digitale posso sfruttare appena 7 stop, mi pare chiaro che il negativo analogico permetta di ottenere risultati più appaganti (almeno per quanto riguarda il bianco e nero). Certo il digitale ha reso tutto più veloce e i mirini elettronici sono molto d'aiuto. Ma fatico spesso a valutare per bene una scena guardando solo attraverso una piccola finestrella digitale, per quanto risoluta che sia. In più il sistema zonale si basa su un assunto molto chiaro: esponi per le ombre, sviluppa per le luci. Il che vuol dire prendere la lettura sulla zona III, che sarà quella che dovrà essere perfettamente esposta. È la prima delle zone scure che conserva del dettaglio. Però questo non ci esime dal prendere anche la lettura sulle luci, in zona VII ad esempio, per capire quanti stop di differnza ci sono e regolarci poi durante lo sviluppo e la stampa. Se è pratica difficile, ma consolidata in analogico, ancora non mi è chiaro se sia fattibile applicarla al digitale. Se poi non vogliamo sbatterci e affidarci solo all'esposizione della macchina direi che non c'è nulla di male. |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 14:43
“ Ma una ML che a mirino ti da l'istogramma in tempo reale e ti restituisce la scena esattamente come verrà esposta? Non è forse più veloce e preciso di ogni altro metodo manuale? „ No. Sul mirino hai l'istogramma dell'immagine già compressa in JPEG con tutte le modifiche della scena selezionate, non quello del RAW. Se vuoi una foto fatta in JPEG perfetta allora usi quello, ma se vuoi una foto esposta correttamente per la PP non puoi affidarti all'istogramma della macchina. Se vuoi esporre a destra per una migliore PP inevitabilmente ottieni JPEG sovraesposti che non riesci a recuperare. |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 14:50
Sí per questo nella tecnica ETTR si lascia sempre una tolleranza sull'istogramma |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 14:50
Zentropa mi riferisco proprio alla fase di scatto e al metodo di lettura esposimetrica. In fondo il sistema zonale non fa altro che farti capire come verra' la tua foto a partire da una lettura esposimetrica; la gestione del contrasto e' solo una conseguenza. Con il digitale se conosci la resa del sensore (la conosci se lo hai testato) leggere l'esposizione in zone predertimanate ti permettera' di previsualizzare la foto. Un esempio banale (uno dei tanti)? nei ritratti leggo sempre il viso sia la zona in luce che quella in ombra determinando quanto e' il contrasto, a quel punto scelgo l'esposizione a seconda della carnagione e per quella scena che non variera' piu'. Se ci si affida all'esposizione valutativa il risultato puo' cambiare di molto ad ogni scatto. Nei paesaggi e' lo stesso. La lettura spot slegata dall'analisi del targer che si sta leggendo porta ad errori ancora maggiori. Purtroppo con il digitale la gamma dinamica e' fissa e non e' estendibile come con la pellicola BN, imparare pero' a previsualizzare attravarso l'esposimetro ti permette di non avere sorprese ed e' quello che ha chiesto Paco nella sua domanda iniziale. Piu' ci si allena nella previsualizzazione piu' si riesce anche a integrare interventi di post necessari per ottenere lo scatto voluto. Insomma vedere la foto prima aiuta in tantissime situazioni, aiuta a scegliere il materiale giusto e a impostare lo scatto in modo corretto. |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 14:57
A me sembra che si stia andando pesantemente ot, la domanda di paco credo fosse un'altra :-( |
user10907 | inviato il 13 Maggio 2014 ore 15:01
purtroppo sulla questione esposizione ho discrete lacune. io setto la misurazione spot di modo che il 'soggetto' dello scatto sia ben esposto, poi a mente, valuto e compenso rispetto alla zona circostante che mi trovo. se avrò un controluce so che scenderò di x stop, se invece ci sono zone scure tendo a non variare il valore di lettura. mentre non capisco a cosa ti riferisci con questa 'previsualizzazione'. riesci a farmi un altro esempio? grazie. |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 15:04
Scusate ma esporre a destra se si e' gia' al limite della gamma dinamica non e' possibile. E' una pratica realizzabile in scene dal contrasto basso in cui l'istogramma si spalma su una porzione ristretta. In scene come quella descritta da Paco nei paesaggi o si ricorre a una doppia esposizione oppure si fa una scelta; dato che la visualizzazione e' l'istogramma forniti dalla macchina fotografica sono relativi al JPG e non al RAW se si vuole sapere come verra' la foto bisogna analizzarla con la propria testa. Leggere e le zone e decidere come esporre servira' proprio a questo, a darvi la foto che cercate proprio perche' la gamma dinamica del sensore e' fissa. |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 15:05
“ Sí per questo nella tecnica ETTR si lascia sempre una tolleranza sull'istogramma „ E quindi sovraesponi l'immagine nel mirino e quindi non hai in tempo reale nessuna scena esposta in maniera corretta. Anzi, ti risulteranno delle zone che la compressione del JPEG inevitabilmente taglia bruciandole mentre nel RAW saranno perfettamente recuperabili (anche in quelli prodotti da sensori scrausi da "soli" 12EV). Direi che l'uso dell'istogramma nelle ML (o anche sullo schermo reflex) non è fondamentalmente meglio di una misura manuale della scena. |
user8319 | inviato il 13 Maggio 2014 ore 15:07
“ e' quello che ha chiesto Paco nella sua domanda iniziale „ Non mi sembra. Se non ho interpretato male Paco diceva che non riesce a trovare accordo tra i valori di gamma dinamica misurati suii sensori dai vari test (tipo Dxo) e quello che lui legge in una scena a forte contrasto. “ Se però non sono proprio controsole ma non voglio bruciare le nuvole ed uso un GND, ottengo questo effetto, dove una parte del cielo risulta fastidiosamente più buia. „ Una scena del genere basta esporre per il cielo e si recupera tranquillamente in PP. |
| inviato il 13 Maggio 2014 ore 15:08
Zentropa se usi lo spot e lo punti sulla pelle compensare per il resto della scena non serve, l'unica compensazione che dovrai fare e' in base alla carnagione del soggetto rispetto al grigio 18% se vuoi una resa neutra dell'incarnato. Compenserai rispetto allo sfondo solo se vuoi alterare la foto rispetto alla situazione naturale, come ad esempio in un high key, in una silhouette, o in una scelta stilistica per mettere in valore il soggetto. |
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