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Questi cinesi...


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avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2025 ore 21:38

2.99 euro... come facciano non lo so, ma... la domanda vera è: come mai noi non riusciamo a trovare un prodotto veramente made in Europe ad un prezzo per lo meno simile? Vuoi dire che qualcuno ci 'mangia su?'MrGreen

E sulla qualità: sono 10 anni che sto impiegando lo stesso modello di occhiali con montatura leggera in metallo, ne ho acquistati a Singapore almeno una decina di paia, i primi li avevo pagati 2$ -di Sing- che fanno circa 1,5 euro, gli ultimi li ho pagati 3$ (circa 2 euro), e se qualcuno chiede quanto costa la vita a Singapore, la mia risposta è: molto.

Come ho detto li uso da 10 anni (ogni tanto si rompono o si rigano ed allora prendo un paio nuovo dalla scorta) ma hanno una qualità ottica più che soddisfacente.

Ah... circa 15 anni fa acquistai in un supermercato svizzero degli occhiali -in offerta- pagati 1.5 franchi -inclusa la custodia rigida d'alluminio-
Per cui ribadisco il mio -legittimo- dubbio: 'Vuoi dire che qualcuno ci 'mangia su?'MrGreen
(come insegna anche Riki51)

avatarjunior
inviato il 15 Dicembre 2025 ore 22:04

la domanda vera è: come mai noi non riusciamo a trovare un prodotto veramente made in Europe ad un prezzo per lo meno simile? Vuoi dire che qualcuno ci 'mangia su?

Ma seriamente?

Il costo medio orario in Cina e' un decimo dell'italia, con l'europa la differenza e' anche maggiore. Le aziende europee hanno costi notevolmente maggiori, basti pensare ai vincoli ambientali, ai diritti dei lavoratori, standard vari da rispettare, welfare, burocrazia, etc. etc. etc. Dubito (ed e' un eufemismo) che in Cina ci siano regolamentazioni tanto stringenti. Potrei continuare con i costi/disponibilita' delle materie prime e dell'elettricita' e anche qui etc. etc. etc.

Alla fin fine la Cina di oggi non e' molto dissimile, con le dovute e ovvie proporzioni, dall'italia del dopoguerra che era una delle "fabbriche del mondo". Come facevamo e perche' adesso non lo facciamo piu'? Poverta', zero regolamentazioni, welfare buttato li a caso e via andando.

Non a caso gia' da qualche anno la Cina sta venendo pian piano surclassata come fabbrica del mondo, anche qui con le dovute proporzioni, da paesi piu' poveri e "senza vincoli".

...

Cosi, due righe buttate al volo, poco dettagliate e di certo non esaustive.

P.S. E' molto divertente come in "occidente" fate le pulci alla qualunque, tanto per dire in italia va di moda definire i lavoratori amazon schiavizzati, e poi fate l'elogio di una certa Cina dove i lavoratori sono trattati come delle mer.de. MrGreen

avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2025 ore 22:24

basti pensare ai vincoli ambientali, ai diritti dei lavoratori, standard vari da rispettare, welfare, etc. etc.


senza polemizzare, ma... 'basti pensare' ai 'cantinari' che in Italia producono per il mercato del lusso sostanzialmente a 'prezzi cinesi', oppure a chi raccoglie pomodori che di diritti dei lavoratori non conosce nemmeno l'esistenza.

non mi stancherò mai di citare il caso delle scarpe da ginnastica di marca che in negozio costavano 125.000 lire, ma il commerciante le pagava 12.500 lire (info di primissima mano)

La situazione è complessa... sfortunatamente gran parte dei ricarichi sui prodotti vanno ad ingrassare gli intermediari, ed i prezzi vengono stabiliti in funzione della domanda o più banalmente dell'appeal e non del reale valore delle cose (vedi gli attuali costi dei biglietti aerei e ferroviari)

Non sono un economista e non ho la soluzione, ma... personalmente 'lascio sullo scaffale' tutto quanto è in odore di speculazione (sfacciata).

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2025 ore 6:43

non mi stancherò mai di citare il caso delle scarpe da ginnastica di marca che in negozio costavano 125.000 lire, ma il commerciante le pagava 12.500 lire (info di primissima mano)

Ma è sicuramente un caso limite. Conosco il settore dell'abbigliamento/calzature. Ho parenti con attività commerciali di questo genere. In passato ci ho anche lavorato. Negli anni '70 si arrivava anche a ricarichi del 400%, che si sono via via ridotti con l'andare del tempo. In stagione il costo del prodotto può avere ricarichi fino al 100%, ma generalmente si assesta attorno al 60/70%. Non è un caso che il negozio tradizionale stia lentamente scomparendo a favore delle catene, dei grandi outlet e dei negozi online che riescono a contenere i costi di gestione e a “girare” stock più elevati. Può certamente essere che le Timberland prodotte in Bangladesh abbiano un costo all'origine dieci volte inferiore a quello di vendita in negozio. Ma bisogna considerare gli costi distributivi del produttore, i costi di marketing, i vari ricarichi della filiera commerciale, l'invenduto, eccetera. Il caso che hai citato non rientra sicuramente nella statistica. Una bottiglietta d'acqua venduta al bar presenta quel tipo di ricarico, a volte anche superiore, ma tutto il resto no. Eccezioni a parte, evidentemente. Ma le eccezioni non fanno statistica.

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2025 ore 11:17

venti anni or sono... c'era un amico che faceva il pendolare con la Cina (mi sembra di ricordare: Shangai)

Ed ogni volta tornava con orologi 'di marca' che distribuiva tra gli amici che glieli avevano chiesti

Ovviamente si parla di rolex, ed altra paccottiglia che sul mercato europeo arrivava a 30k euro.

li pagava 10 euro (dieci)

Ma la cosa diciamo... 'stupefacente', era che si trattava di copie perfette e perfettamente funzionanti e funzionali in tutto (incluse le fasi lunari, altri ammenicoli e l'impermeabilità) al punto che li sta usando ancora oggi.

della serie: questi cinesi...

ma non è finita: lui mi diceva che c'erano i supermercati (mall) giusti dove acquistarli, perché si trovavano anche a meno ma erano visibilmente malfatti.

Un esperto rolex al quale erano stati fatti verificare aveva detto che era molto difficile distinguerli dagli originali.

Ma... venendo più terra-terra: un 15 anni fa, in Italia, presso un magazzino all'ingrosso gestito da cinesi che trattava materiale d'importazione, comprammo tutto il corredo per la casa di mio figlio (materiale da cucina + lampade, lenzuola ecc...), spendendo circa 350 euro (iva inclusa). Potrei stimare che l'equivalente in un negozio 'normale' ci sarebbe costato circa 1500 euro
Da notare che tra gli articoli da cucina, molti erano di marchio italiano -ricordo Giostyle- ma la cosa che mi colpì di più fu un ombrello automatico pagato 1,68 euro.

Di recente... sono stato in Vietnam e Cambogia (gli attuali produttori low cost), dove ho acquistato un po' di materiale North Face e di altri marchi pagandolo un decimo del costo di vendita in Italia. E si potrebbe anche pensare che sia roba 'North Fake' MrGreen se non fosse che sono fatti assai bene con tessuti resistenti e cotone di primissima qualità.

Cosa ne deduciamo?
Deduciamo che la Cina era, ed oggi lo è ancora di più, la manifattura del mondo (grazie all'insipienza dei nostri industriali e più sù della catena di comando, che hanno donato loro tutto il nostro know-how depauperandolo).
Deduciamo che la catena della distribuzione -intermediari- incide sul costo finale di gran lunga di più del costo della manodopera/materiali/produzione.
Perché non farli in Italia? Beh... considerato anche di moltiplicare per 10 il costo della manodopera, che alla fine è solo una frazione del costo di produzione (costo per altro compensato da minori spese di trasporto), si potrebbe ipotizzare: perchè allora si ridurrebbero i margini di guadagno per tutti gli intermediari.

Venendo a noi -fotografi- siete proprio convinti che il costo della recente Fujifilm X-Half (lancio a 830 euro ora ridotto a
circa 630) sia congruo?
Questo è solo un piccolo esempio di come i prezzi al consumo siano 'drogati' da un sistema economico che io definisco malato.

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2025 ore 12:38

Però Sabbio questo e' un punto di vista un po' qualunquista non credi?

La questione e' un po' più complessa..

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2025 ore 13:08

La questione e' un po' più complessa..


non è un punto di vista qualunquista, è approssimativo

proprio perché la questione è estremamente complessa

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2025 ore 13:26

Sta di fatto che "sti cinesi" fanno anche prodotti utili a prezzi assurdi.... gli occhiali di questo 3d ad esempio..
Se fai lavori in officina ne tieni 2/3 nel cassetto e non ci pensi se li rovini.
A me capita di lavorare sulle bici e piu di una volta mi son caduti ,graffiati ,sporcati di sostanze oleose ,

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2025 ore 14:43

Tra l'altro (sono l'autore del thread), li ho provati e danno una visione molto confortevole. Ne ho altri del genere comprati allo stesso prezzo anni addietro e noto che la qualità - rimanendo fermo il prezzo - è aumentata.
Questi cinesi non stanno sull'albero a cantare.

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2025 ore 14:59

La qualità di quelli che uso io è ampiamente migliore rispetto a quelli del supermercato che ho pagato 20 euro (e sono molte paia), inoltre, il fatto di avere la montatura metallica molto sottile, migliora molto la visione laterale -esterna alle lenti- e pur essendo teoricamente 'dozzinali' non mi hanno mai dato problemi di vista.

ma... non sempre... mi sono capitate due paia le cui lenti erano mal rifinite, nella sostanza la parte della lente era solo al centro del vetro, con un'immagine laterale molto distorta.

li ho buttati... ed ho recuperato la montatura sulla quale ho installato le lenti vecchie di altre paia la cui montatura si era rotta.

nella sostanza: ben fatti, funzionali, competitivi ma... con una qualità non costante.

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2025 ore 16:19

considerato anche di moltiplicare per 10 il costo della manodopera, che alla fine è solo una frazione del costo di produzione


insomma, non è propriamente solo una frazione....dipende dai prodotti ovviamente, ma ci sono moltissimi oggetti dove la fase di assemblaggio e confezionamento finale per la consegna al mercato incidono molto di più che non tutti gli altri costi di produzione messi assieme. E' sufficiente una fase finale anche solo di 1 minuto di lavorazione manuale di un singolo oggetto per farne lievitare i costi.
Per un ombrellino, se si arriva a qualche decimo di euro di materiali è tanto. Il resto è lavorazione. Ovviamente considero anche la lavorazione dei singoli componenti, perchè anche quella entra nel conteggio del costo finale dell'ombrellino, non solo l'assemblaggio finale. E' tutta la filiera che produce tutti i pezzi dell'ombrellino a beneficiare di costi sociali e di manodopera inferiori.

E poi non c'è il semplice costo orario da considerare. Ma ad esempio il fatto che i lavoratori in europa sono pagati per 8 ore al giorno anche quando non lavorano (ferie, permessi, malattie...). A carico delle aziende vanno anche costi assicurativi piuttosto pesanti, contributi e altri costi "sociali" a cui sono soggette.



avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2025 ore 19:00

Angor...

non farebbe una grinza, se il 'mondo fosse in piano' (modo gergale mutuato dal milanese per indicare un mondo ideale)

Nella realtà, i ricarichi dei beni di consumo più complessi sono ben poco influenzati dalla manodopera e molto da meccanismi commerciali, che definire speculativi è già un complimento (chiaro... non parliamo di minuteria metallica sulla quale, per altro, siamo concorrenziali anche nei confronti dei cinesi).

Potrei portarti esempi nell'ambito dei profuni di marca (griffe) o dei medicinali, ma per questioni di riservatezza non posso andare oltre nei dettagli.
Sta di fatto che il delta percentuale tra costi alla fonte ed al cliente si posiziona ben oltre il 1000%

Nel quotidiano: chiediamoci come mai paghiamo 4 euro al kg le pesche che al supermercato hanno un profumo di rapa, mentre i produttori non le raccolgono perché i costi non coprono le spese e le lasciano marcire sulle piante oppure le regalano (esperienza personale).

Speculazione... intermediazione... fin anche strozzinaggio.
Una grossa parte della nostra economia si fonda su queste basi.

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2025 ore 19:11

Facendo import export un po' le ho viste queste dinamiche.

Si parla soprattutto di dumping e di asimmetrie commerciali e non ultimo di dazi.

Spesso non è tutto oro quello che luce.
I costi di gestione, importazione e distribuzione sono quelli del paese di destinazione.

E spesso i produttori locali sono pagati per mezzo di misure e aiuti per non immettere su mercato il loro prodotto. Che viene distrutto.
Ma il produttore continua a produrre perché comunque guadagna.

Poi ci sono aberrazioni come le scarpe fatte in Malesia e rivendute con ricarichi impressionante.
Ma mediamente il mercato si regola da solo.

Nel senso che se superi certi margini entrano concorrenti e taroccatori. Ed il mercato si calma

avatarjunior
inviato il 19 Dicembre 2025 ore 7:29

www.lescienze.it/tecnologia-e-intelligenza-artificiale/2025/12/15/news

La Cina è leader nella ricerca nel 90 per cento di tecnologie cruciali: è un cambiamento radicale in questo secolo

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