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Giano bifronte.


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avatarsenior
inviato il 15 Settembre 2025 ore 11:59

Mi dispiace per quello che ti è capitato,anche io me la sono passata poco bene con il Covid,che mi regalò anche una pericardite e ci ho messo mesi a tornare in forma.

Ma visto che sei medico sei la persona più adatta qui dentro per dirci se un bicchiere di vino (o di bevanda alcolica) o di superalcolico fa addirittura bene alla salute

avatarsenior
inviato il 15 Settembre 2025 ore 12:08

Dopo aver preso due volte il covid senza particolari problematiche fisiche, mi sono preso l'Herpes Zoster (fuoco di S.Antonio). Mi è stato detto che tale patologia possa essere messa in relazione, come eventuale conseguenza, all'infezione da Covid. Mi vaccinerò ogni volta che sarà il caso, sia contro il Covid che contro l'Herpes, dopo quello che ho passato... la forma con la quale mi ha colpito il fuoco di S.Antonio non la auguro a nessuno.

avatarsenior
inviato il 15 Settembre 2025 ore 12:12

Grohmann hai perfettamente ragione, ma spesso le nostre azioni riverberano sugli altri. Non so quanti anni tu possa avere ma chi ne ha qualcuno in più sa che tutti fumavano in casa vari pacchetti di sigarette, fumavano in auto, i prof fumavano in classe al liceo: intere generazioni di noi ragazzi dell!epoca hanno subito fumo passivo per anni. Mio padre il fumo lo ha pagato con tutto quanto possa essere ascrivibile ai danni da fumo: claudicatio intermittens, trombosi, infarto, tumore vescicale. Due miei zio hanno concluso la loro carriera con ossigeno portatile per infarto e broncopatia cronica ostruttiva, etc . Tutti loro hanno impegnato strutture sanitarie hanno presentato un costo sociale ricaduto sulla comunità. Ogni nostra azione ha un effetto nella vita degli altri

avatarsenior
inviato il 15 Settembre 2025 ore 12:24

Ma visto che sei medico sei la persona più adatta qui dentro per dirci se un bicchiere di vino (o di bevanda alcolica) o di superalcolico fa addirittura bene alla salute


Non fa bene, punto. Se prendiamo come esempio i polifenoli del vino, la quantità contenuta in un bicchiere ha un effetto trascurabile sull'apparato cardiovascolare: in sostanza dovresti tracannare così tanto vino da andartene in coma etilico e morire. Non proprio un effetto benefico sulla salute MrGreen

avatarsenior
inviato il 15 Settembre 2025 ore 12:26

Lo so ztt, ma visto che c'è qualcuno che si ostina a pensarla in questi termini forse se lo dice un medico riescono a cambiare idea. Forse..perché di questo ne sono poco convinto, purtroppo

avatarsenior
inviato il 15 Settembre 2025 ore 12:35

la libertà degli altri infatti di fumare, limita la mia libertà di mangiare fuori con un figlio di 11 anni perchè immancabilmente c'è sempre qualcuno che accende la sigaretta fregandosene


questa della libertà che non deve limitare la libertà degli altri è un non senso.
perchè una libertà limita SEMPRE quella di un altro. Non esistono libertà che non limitino quella di un altro.

L'esempio vale anche al contrario: la tua libertà di uscire a mangiare proprio in quel posto con tuo figlio, limita la libertà di un fumatore di fumare in quel posto.
Nessuno impedisce a lui di spostarsi a fumare, così come nessuno impedisce a te di spostarti a mangiare.

Ed è possibile fare esempi simili con qualsiasi libertà.
Le leggi servono proprio per stabilire quali libertà poter esercitare anche se questa limita quella di altri.

avatarsenior
inviato il 15 Settembre 2025 ore 12:37

Sono un pediatra e non un epatologo o un cardiologo, ma posso facilmente immaginare che tutto quanto può causare patologie con costi personali e sociali elevati, debba essere praticato e/o assunto con molta moderazione; OMS e associazioni mediche indicano valori anche molto bassi concausa di tumori. Lo so, è banale, ma spesso mi chiedo anche quanto le mie azioni possano incidere sulla vita e sugli affetti di chi mi sta intorno e sull'impegno lavorativo, economico e sociale di una comunità. Infine, non mi meraviglia affatto che in medicina ( ma anche in altre attività scientifiche) si possano dare pareri che, almeno in parte, possono sembrare contraddittori ( spesso lo sembrano tanto ma per gli addetti ai lavori lo sono meno di quanto sembri) Il metodo scientifico è cosi, in ogni campo. Se penso alla mia tesi di laurea pubblicata su una rivista americana dell'epoca, c'era non più del 30% di verità dimostrata oggi. Ma questo vale anche per un ingegnere che deve progettare un ponte oggi. Alla base, però, c'è sempre un fondo di verità comune e condivisa o comunque una base di partenza solida su cui costruire nel tempo una verità Ma comprendo lo sconcerto che la scienza possa spesso causare nei non addetti ai lavori

avatarsenior
inviato il 15 Settembre 2025 ore 12:59

Comunque sono state più volte segnalate sensibilità individuali ( molto probabilmente genetiche) all'alcol. Quindi ognuno dovrebbe essere conscio che il bicchiere di oggi, i due di domani, una abitudine che diventa consolidata possano essere causa di patologia e anche, sul piano sociale, di atteggiamenti imitativi che, in quanto condivisi, spesso sdoganano i nostri sensi di colpa, attenuandoli. Spesso anche in relazione a minori che iniziano a bere anche molto presto

avatarjunior
inviato il 15 Settembre 2025 ore 14:33

L'esempio vale anche al contrario: la tua libertà di uscire a mangiare proprio in quel posto con tuo figlio,


Il suo fumo fa male a 4 persone, lui e noi tre. Il nostro mangiare no.

Appunto dico, in molti casi non ci sarebbe bisogno di leggi, solo il buonsenso.

Poi la gente si lamenta che ci sono troppe leggi e limiti alle libertà con le leggi, che poi girando e rigirando comunque non vengono rispettate, come questa del non fumare davanti ad un minore.

Stiamo parlando del nulla...

avatarsenior
inviato il 15 Settembre 2025 ore 14:36

il bere, più del fumo, ha grossissime implicazioni sociali e culturali.
il fumo è un vizio fine a se' stesso, visto persino dagli stessi fumatori come tale. Conosco moltissimi fumatori che, se realmente fosse possibile smettere di fumare con un bottone, lo farebbero subito. Molti magari non lo ammettono, ma da discorsi che ogni tanto sfuggono è legittimo sospettare il contrario.

Il bere, invece, si intreccia pesantemente con tradizioni, cultura, anche economia ma non solo.
Anzi, spesso sento o leggo che il consumo di bevande alcoliche sia difeso dalle lobbies dell'alcool..ma non è affatto vero, il consumo di alcool è culturale e nessun governo di nessun paese al mondo potrà mai pensare di vietarlo.
E, forse, non sarebbe nemmeno giusto: un consumo moderato di alcool quasi sicuramente è "dannoso"..ma quanto? Probabilmente meno di andare a prendere la tintarella al mare o di mangiare alimenti cotti alla griglia.

Il problema, come ho già scritto, è che mancano dati certi, sia dell'incidenza (+1% su una probabilità del 5%? è ridicolo) sia addirittura di quali possano effettivamente essere le conseguenze del consumo moderato.
Non si può pensare di privare un popolo di un tassello così importante nella cultura e nella tradizione, oltre che della libertà personale, su una base così fumosa.


avatarsenior
inviato il 15 Settembre 2025 ore 14:38

Il suo fumo fa male a 4 persone, lui e noi tre. Il nostro mangiare no.


e quindi? questo discorso vale se entrambi siete costretti a fare quella cosa in quel posto.

cosa vieta a te di andare a mangiare da un'altra parte?

avatarsenior
inviato il 15 Settembre 2025 ore 14:48

Non sono un bevitore e non fumo ma un buon piatto accompagnato dal giusto calice di vino esalta l'esperienza. E l'appagamento emotivo incide sulla salute fisica. Non c'è bisogno di essere un medico. E' l'equilibrio la risposta è ognuno ha il suo. Qualunque cosa non deve essere eccessiva. Il limite non è uguale per tutti ma il segnale ci viene dato. Basta non ignorarlo.

I soggetti longevi nei paesi, a parte genetica, sono accomunati da tre cose:

- mangiano poco e quello che la loro terra tradizionalmente produce
- si muovono, fanno attività fisica
- conducono una vita non stressante e questo non significa non faticare, significa non innervosirsi inutilmente, non correre per appuntamenti mancati, etc etc
per il resto bevono fumano e mangiano prodotti a km zero.

it.m.wikipedia.org/wiki/Zona_blu

Il vino non è bandito. Il fumo neppure. Più che sigarette vanno di pipa e sigari. Entrambe esperienze che non è possibile godere nervosamente (tipo una sigaretta dietro l'altro senza apprezzarla).

avatarjunior
inviato il 15 Settembre 2025 ore 14:51

cosa vieta a te di andare a mangiare da un'altra parte?


Perché quando sono arrivato non fumava nessuno...

Statisticamente sarei sempre io a dovermi alzare ed andarmene e mai il fumatore a smettere od andarsene a fumare altrove.

La mia libertà è sempre compromessa rispetto a quella del fumatore.

Oltre che attualmente è legge non fumare davanti a minori. Che poi questa legge possa piacere o meno è un altro discorso.

avatarsenior
inviato il 15 Settembre 2025 ore 15:04

Al di là della legge, fumare davanti a uno che non gradisce e' da maleducati. I fumatori anche nei luoghi dove consentito dovrebbero chiedere e comunque ad una cortese richiesta di smettere, scusarsi, alzarsi e andare a fumare altrove. Non viceversa. Non è il non fumatore a diversi allontanare.

Io il fumo passivo lo tollero. Ma c'è chi non tollera e va rispettato.

Per i minori manco a dirlo.


avatarsenior
inviato il 15 Settembre 2025 ore 15:08

E, forse, non sarebbe nemmeno giusto: un consumo moderato di alcool quasi sicuramente è "dannoso"..ma quanto?

Per moderato quanto intendi, il famoso bicchiere a pranzo e a cena? Vuoi sapere quanto è esattamente l'incremento percentuale di determinate patologie nei soggetti che consumano alcool?

Il problema, come ho già scritto, è che mancano dati certi, sia dell'incidenza (+1% su una probabilità del 5%? è ridicolo) sia addirittura di quali possano effettivamente essere le conseguenze del consumo moderato.
Non si può pensare di privare un popolo di un tassello così importante nella cultura e nella tradizione, oltre che della libertà personale, su una base così fumosa.


Angor è noto quale sia il meccanismo patogenetico con cui l'alcool danneggia il nostro organismo, non ti è sufficiente saperlo? In medicina già partire con una percentuale del 5% è tanto, figurati arrivare al 6.
Sicuramente è difficile, ma non impossibile eliminare tutte le variabili che entrano in gioco quando si parla di questo tipo di correlazioni: i pazienti vengono selezionati in un certo modo, chiedendo molti dati che possono portare eventualmente alla loro esclusione da questi studi: ad esempio potrei escludere un diabetico perchè potrebbe anche lui essere predisposto a sviluppare determinate patologie e potrebbe "falsare" l'indagine. Che si tratti di studi retrospettivi o prospettici non cambia, il risultato è universalmente sempre lo stesso. Nei consumatori abituali di alcool certe patologie si presentano con maggior frequenza rispetto a chi non beve: si potrebbe notare inoltre come più alcool si consuma e più questo rischio aumenta, oltre al rischio in se di decessi per coma etilico. Gli unici che hanno rischi quasi trascurabili (e con quasi non intendo nulli ma solo lievemente aumentati), sono i cosiddetti social drinkers, coloro che bevono in concomitanza di uscite con amici o eventi sociali di vario tipo: certo se uno esce tutte le sere e beve una damigiana da 5L ogni volta non fa testo, però se considerassimo un'assunzione di un'unità alcolica a settimana (sono 12,5g di alcool a settimana che corrispondono ad una birra a bassa gradazione alcolica), il rischio sarebbe solo lievemente aumentato.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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