| inviato il 19 Maggio 2025 ore 19:42
Perché ci sono tanti algoritmi di compressione, e magari qualcuno è più lento ed efficiente di altri? |
| inviato il 20 Maggio 2025 ore 9:24
Il sensore restituisce una vagonata di dati. Il processore li “sistema” e a questo punto li devi salvare. Il primo algoritmo semplicemente fa lo zip (compressione senza perdita). Se però dici che preferisci avere files più piccoli, allora deve buttare via dei dati, altrimenti non si può. Dipende da quanti dati vuoi buttare e da quanto vuoi “degradare” la tua immagine se scegliere un algoritmo o l'altro. Se ricordo bene in Sony c'era un algoritmo che si “mangiava” le stelle, per cui quando facevi fotografie notturne era un casino. È un po' come s salvare l'immagine in jpg o in png, ad esempio: il png puoi salvarlo a 16 bit, il jpg no, quindi sarà più piccolo a parità di compressione perché deve portarsi dietro la metà dei dati già in partenza. La vedi la differenza? A volte si, a volte no. |
| inviato il 20 Maggio 2025 ore 9:31
Il png è un formato non compresso (non hai perdita dati) Il jpg è un formato compresso = perdita dati (impercettibile se comprimi poco ma comunque perdi qualche dato) Se provi a zippare un png avrai una compressione molto alta (anche 75% meno) Se provi a zippare un jpg ben compresso avrai una compressione molto piccola (20% se va bene) Sto lavorando su un sito comprimendo le immagini con un plugin apposito e in qualche caso le immagini vengono ridotte del 90% in qualche caso del 10% o meno... |
| inviato il 20 Maggio 2025 ore 9:38
No Leopizzo, non funziona sempre così, leggiti l'articolo che ho postato in cui Mike Pausini dialoga con uno sviluppatore Google e gli spiega come funziona la quantizzazione in un profilo lineare del DNG Compresso con perdita, i file mantengono molte più informazioni di quando si scatta in Jpg. Inoltre i jpg hanno avuto delle evoluzioni come il jpegxl e il supporto ai 16bit. Non tutti i Raw compressi proprietari sono uguali, inoltre hanno solitamente specifiche chiuse rispetto al DNG e DNG compresso con perdita. La degradazione può dipendere da molti fattori. |
| inviato il 20 Maggio 2025 ore 15:18
“ La possibilità che un archivio zippato su hard disk si danneggi a seguito di sminchiamento del supporto esiste, come esistono tante altre eventualità, includendo in ciò terremoti, invasioni di cavallette ecc ... Chiunque abbia cura dei propri dati effettua copie di backup, magari multiple, magari lasciando i supporti in luoghi diversi. La corruzione di un archivio zippato mi è capitata molti anni fa, quando gli hard disk erano di piccole dimensioni ed i masterizzatori erano degli apparecchi alieni. Per lavoro facevo doppia copia con pkzip su floppy e, quando al restore il disco 5 della prima copia dava errore, inserivo il disco 5 della seconda. Non mi è mai capitato il fail dello stesso dischetto su entrambe le copie. Il danneggiamento di un archivio con 7zip, o altri software simili, non mi è mai capitato, credo che sarebbe possibile salvarne in parte il contenuto. Il discorso generale è che si salva quello che si pensa possa essere utile in futuro, per il resto c'è il cestino. Il backup va fatto su supporti "buoni", no pennette, no cd e dvd, in almeno due copie distinte, controllandolo periodicamente. In caso di problemi, si cestina il supporto. L'uso degli hard disk danneggiati è duplice: fermacarte per quelli da 2,5", fermaporte per quelli da 3,5". In tanti anni ho buttato solo tre dischi, un 2,5" che un collega mi fece cadere dalla scrivania mentre era in funzione, e due 3,5" dentro al nas, massacrati da ripetuti salti di corrente elettrica, causati dal gestore. „ Qui il problema è il metodo di Backup che per me è sbagliato, soprattutto se parliamo di un archivio fotografico. Oggi, e l'hai detto tu, non sono più i tempi dei floppy e degli HD da 80mb e soprattutto le performance sono cresciute parecchio ( con un solo file si avrebbero tempi minori nel trasferire i file ). Io, il fotografo in generale, devo avere accesso immediato ai dati e non dover perdere tempo nello scompattare il file, magari di diversi gigabyte, per ricercare la foto e questo a prescindere di dover fare una doppia copia o tripla dei dati ( in questo caso sono utili i programmi di sincronizzazione). Avere un archivio non zippato mi da la possibilità di vedere tramite anteprime il file che mi serve, magari non sono a conoscenza del nome del file. Se si usa lo Zip per impostare una password di sicurezza, è meglio crittografare il disco esterno con servizi come Bitlocker ( questo vale per Windows, per Mac non saprei perchè non lo utilizzo ). Poi on è l'archivio che si danneggia, ma il disco e se quello risiede su settori danneggiati si potrebbe perdere l'intero archivio nel file zip, rispetta alla foto. Poi oggi è bene anche usare servizi Cloud e usare un formato compresso come il DNG è un valore aggiunto, soprattutto per foto di un certo "valore". |
| inviato il 20 Maggio 2025 ore 16:01
Certo Michele, non è che tutti gli algoritmi sono uguali, così come ogni raw compresso ha la stessa struttura.. Però se comprimi con perdita, qualcosa perdi per forza. La degradazione della qualità dipende da molti fattori, così come può non dipendere dalla dimensione finale del file Ovviamente non sarà al livello di una comprensione jpg, ci vorrebbe anche! Anche il png è, volendo, compresso, solo che ha un protocollo leggermente più nuovo rispetto al jpeg, per cui riesce a portare non solo rgb, ma rgba, con trasparenza, quindi. Inoltre permette di salvare a 16/32 bit (32 mi sa solo nel protocollo). Di non compresso c'è il TIFF, che poi ha la sua opzionale comprensione zip, come scritto prima da qualcuno. |
| inviato il 20 Maggio 2025 ore 16:20
“ Però se comprimi con perdita, qualcosa perdi per forza. „ E' vero, però quell'articolo è illuminante per come viene generato il file JPG o più che altro come vengono convertiti i dati nel DNG compresso che è comunque un file raw, farlo in un profilo lineare rispetto ad uno percettivo ti fa mantenere una quantità di informazioni maggiori. Che poi, nella maggior parte dei casi, una volta che abbiamo elaborato il file, salvarlo in un JPG a massima risoluzione potrebbe bastare alla stragrande maggioranza. Ma mantenere un raw ci darà in futuro la possibilità di elaborale con gli strumenti che verranno. Ieri chi si sarebbe immaginato/a che i software di Denoise AI sarebbero arrivati a questo livello? Non credo di essere l'unico ad avere migliorato foto vecchie (fortunatamente scattate in Raw) con i nuovi strumenti, anche se DXO ha introdotto l'algoritmo Prime circa 10 anni fa ( o forse di più ). In futuro i software di AI, avranno algoritmi così sofisticati da migliorare anche i blasonati JPG ( vedi cosa fa Gigapixel 8 con i nuovi modelli Recover e Redefine), magari oggi ci preoccupiamo troppo. |
| inviato il 20 Maggio 2025 ore 20:32
Immagina quello che potrebbe essere fatto partendo da un raw invece che da un jpg, ti potrei dire!! |
| inviato il 20 Maggio 2025 ore 21:01
“ Immagina quello che potrebbe essere fatto partendo da un raw invece che da un jpg, ti potrei dire!! „ Ovvio che un file RAW sarebbe sempre meglio, ma dobbiamo tenere a mente che spesso (io stesso lo faccio) registriamo tutto in RAW non compresso, anche foto per le quali non avrebbe molto senso scattare in Raw, e che non migliorerebbero più di tanto invece di essere scattate in JPEG. Un esempio sono le foto di famiglia, in cui il contesto fotografico è magari già ottimale. Diversamente, se voglio realizzare scatti particolari o un progetto che richiederà, ad esempio, una mostra fotografica, allora sì che voglio la massima qualità. Ma onestamente, per le foto del compleanno di un figlio basterebbe il JPEG. Se le fotocamere implementassero un formato efficiente come il DNG compresso con perdita, sarebbe davvero perfetto. |
| inviato il 21 Maggio 2025 ore 8:15
Certo, infatti è esattamente quello che ho scritto nel mio primo intervento. A volte basta la lossy compression, ma poi uno deve fare i conti su quanto effettivamente risparmia. Per le foto del compleanno del figlio, magari anche il JPG va bene, dato che ci si confronta coi cellulari (che spesso fanno quasi meglio a vederle sui loro schermi). Se sono le foto di un matrimonio, magari ci penso su. Se ci guadagno il 10% mi tengo il lossless. Se guadagno il 50%, invece, mi potrebbe andar bene anche il lossy, se non c'è troppa degradazione. Dipende da quanto grande devi stampare e chi è il committente, cosa non di poco conto. Probabilmente con 45mpx compresso riesci, facendo un resize, ad ottenere un risultato pari più o meno a quello di una 24MPX pulito. Anche qui, poi, dipende dal soggetto e dalle tonalità: la foto degli sposi al tramonto con quella meravigliosa nuance rosa arancio magari la farei non compressa. Le foto sul sagrato nel picco del sole alle 12.30, anche compresse potrebbero andar bene. Poi la discussione è degenerata su altri binari. |
| inviato il 21 Maggio 2025 ore 8:31
Personalmente ritengo che se si hanno delle pretese "medie", non valga la pena sbattersi con il RAW e tutto quello che ne consegue. In condizioni di luce normali, tutte le macchine di qualità offrono dei JPEG più che accettabili. Viceversa se si scatta in RAW la famigerata post produzione è necessaria. A questo punto, fatto quello che si doveva fare con le immagini, c'è il problema dell'archiviazione. Scartato tutto lo scartabile, tipo immagini scattate per errore oppure completamente toppate, tutto il resto può rientrare in quello che è l'archivio. Quando si usava la pellicola, di un rullino si stampavano 6 foto, non buttavamo le altre 30, ma tenevamo l'intera pellicola. Capisco che oggi, con il digitale si scatta molto di più, e quindi la spazio su disco di qualche migliaio di RAW, può essere molto, però preferisco tenere tutto con la massima qualità possibile. Nel mio caso (Sony), tra il RAW non compresso e quello "zippato", ci passa un 50%, che fa una grossa differenza. Ripeto, se fosse possibile comprimere in maniera lossless i raw, potrebbe essere una soluzione interessante. |
| inviato il 21 Maggio 2025 ore 8:38
“ Se ci guadagno il 10% mi tengo il lossless. Se guadagno il 50%, invece, mi potrebbe andar bene anche il lossy, se non c'è troppa degradazione. „ Quello che si dovrebbe tenere conto è quanto il guadagno e quanto il rischio. Inoltre è da tenere presente anche il metodo di sviluppo in fase di editing, ci sono fotografi che non effettuano foto-editing avanzato ( per non parlare di scatta solo in jpg ) e quindi tra Raw, Raw compresso con perdita e Jpg a loro cambierebbe poco. Molte volte non si tiene conto del dispositivo di output, perché sappiamo ( o almeno molti ) che la stampa poi enfatizza dei difetti che a monitor sembrano eclatanti e invece non lo sono. Così come anche le dimensioni dell'output. “ Anche qui, poi, dipende dal soggetto e dalle tonalità: la foto degli sposi al tramonto con quella meravigliosa nuance rosa arancio magari la farei non compressa. Le foto sul sagrato nel picco del sole alle 12.30, anche compresse potrebbero andar bene. „ Qui la scelta del formato va verso quello più efficiente, come abbiamo detto i Raw compressi con perdita non sono tutti uguali, se si dovesse parlare di un formato di conservazione secondaria allo scatto, allora sarebbe da scegliere senza dubbio il DNG compresso con perdita, sempre se non si pensa che in futuro la fotografia possa essere ripresa per un editing migliorativo, solo per formato Raw, e dove certamente i software miglioreranno sempre più. Certo è che se il futuro sarà, e sembra esserlo, quello di modelli generativi di intelligenza artificiale sempre più precisi ( vedi Gigapixel 8 ), allora anche il Jpg potrebbe ( ne sono quasi sicuro ) andare bene. Quello di cui avremmo bisogno è un sistema di backup integrato nei programmi con catalogo ( come Lightroom ) che facciano copie in più formati, mantenendo la struttura del catalogo stesso ( le cartelle ). |
| inviato il 21 Maggio 2025 ore 8:47
“ Viceversa se si scatta in RAW la famigerata post produzione è necessaria. „ Questa è un affermazione sbagliata, perché nel file Raw sono contenuti tutte le modifiche che apporterebbe la macchina al file Jpg. Poi è una discriminante del fotografo fare o no un "ulteriore" postproduzione ( come prima lo si faceva sul Jpg ). Io sono un fermo sostenitore dello scattare sempre in Raw, però anche che dopo lo scatto i file, in alcune sessioni di foto, si possono salvare in un formato compresso tipo il DNG Lossless e risparmiare tanto spazio. Però anche che per alcune sessioni fotografiche, averle conservate in Raw, con i nuovi strumenti di fotoritocco ho dato nuova vita a foto che in passato sarebbero state scartate. Quindi non sono nemmeno d'accordo di cestinare quelle sbagliata perché lo potrebbero essere oggi, ma non domani. |
| inviato il 21 Maggio 2025 ore 8:49
“ Se ci guadagno il 10% mi tengo il lossless. Se guadagno il 50%, invece, mi potrebbe andar bene anche il lossy, se non c'è troppa degradazione. „ Io suggerirei: Non compressione/massima qualità quando scatto. In questo modo consegno un lavoro senza compromessi sulla qualità. Passato un certo tempo, archiviazione con compressione con DNG Converter per un grande risparmio di spazio in cambio di una perdita leggera di qualità. |
| inviato il 21 Maggio 2025 ore 10:31
Nel RAW ci starà pure tutto, pero bisogna applicargli un profilo di partenza, mente con il JPEG, se si lasciano le impostazioni della macchina, in molti casi la resa è accettabile. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 252000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |