| inviato il 20 Maggio 2025 ore 15:11
Scosse, tutto condivisibile quanto dici. Anche io ho il sogno di avvistare la lince in natura (almeno avvistarla, poi fotografarla sarebbe un'altra storia). Ma se non ci riuscirò di certo non ripiegherò sul Bayerischer wald, se non per farmi una passeggiata. Semplicemente, per me, in condizioni di controllo semiartificiali non mi interessa più...se deve essere così, pazienza, li guarderò in un documentario di National Geographic. |
| inviato il 20 Maggio 2025 ore 16:54
@Alexander mi spiace ripetermi, ma occorre distinguere chi vuole vedere un animale in natura e chi vuole fotografarlo; sono desideri diversi, conseguibili entrambi ma nella maggior parte delle volte con metodi e approcci diversi. L'orso non è facile da vedere in natura, ma è possibile; certamente può essere molto emozionante. Se però vuoi fare una bella foto di un orso è molto più probabile ottenerla andando in un capanno. Ovviamente, accetti di pagare e tanti più paghi tanto più ti aspetti di riuscire a fotografarlo. Altrettanto ovviamente, se sei una persona dotata di un minimo di cultura naturalistica, sai che esiste la possibilità che l'orso, nonostante tutto non si faccia vedere, ma puoi renderti anche conto che forse il gestore dei capanni, avendo molti clienti, ha assegnato a te un capanno, diciamo, sfortunato. @Giuseppe interessante parallelo tra due diverse localizzazioni, anche se il tuo contributo non porta a un giudizio comparativo sulla eventuale diversa qualità delle stesse. Un buona foto non ha bisogno solo della presenza dell'orso, ma anche della qualità e provenienza della luce e dello scenario complessivo che circonda l'orso. inoltre “ il fatto che venga posizionato del cibo regolarmente dai gestori non è garanzia di un avvistamento. „ Assolutamente vero .... però la qualità, la quantità, la numerosità dei punti di "posizionamento" e la costanza nel rifornimento (tutto elementi di costo per il gestore) certo influiscono sulle possibilità e durata di un avvistamento. Poiché il costo del capanno è sempre lo stesso, l'aspettativa del fotografo pagante è che tutti i capanni vengano riforniti sempre allo stesso modo ma nell'ipotesi che alcuni vengano riforniti in modo adeguato solo quando si ha il numero di clienti per riempirli tutti è probabile che esistano capanni "marginali" dove le possibilità sono minori. Per l'esperienza che racconti mi sembra giusto ricordare che nel capanno "il silenzio è d'oro" ma anche che la sensazione di essere capitati in un capanno rifornito solo occasionalmente, o con cibo di minor qualità può essere una sensazione comune a più esperienze. |
| inviato il 20 Maggio 2025 ore 17:24
Senza voler prendere le parti di qualcuno, anche perché nei capanni non ci vado, mi verrebbe da pensare che l'attenzione dedicata ai singoli capanni sia massimizzata per tutti quelli disponibili. Se la miglior pubblicità è effettivamente il passa parola e girasse la voce che le sorti degli avvistamenti dipendono da quale capanno venga assegnato, penso che sarebbe deleterio in termini di immagine e conseguentemente di raccolta clienti. Ma è solo un'opinione. |
| inviato il 20 Maggio 2025 ore 17:59
@ Grohmann La gestione dei capanni è un'attività imprenditoriale, volta ad avere un profitto; questo è il risultato delle differenza tra costi e ricavi; qualcuno massimizza i costi perchè ritiene che dare il meglio sia anche il modo migliore per massimizzare i ricavi; qualcuno minimizza i costi perchè ritiene che questo è il modo migliore per avere maggiori ricavi. Qualcuno è cortese con tutti i clienti perchè questo ne aumenta la quantità; qualcuno è invece sgarbato perchè non controlla la sua indole. Qualcuno sa fare l'imprenditore, altri no. Una casistica che riguarda tutte le attività imprenditoriali, compresa la gestione dei capanni. Si può aggiungere che in Finlandia ci sono più gestori, e quindi una concorrenza interna e prezzi tra loro diversi (a dimostrazioni che i capanni possono essere gestiti con costi e metodi differenti); in Slovenia sembra esserci una situazione con minore concorrenza. |
| inviato il 28 Maggio 2025 ore 20:46
Premesso che io sono un medico, è ovvio che eventuali motivi di salute non possono nella maggior parte dei casi essere segnalati in anticipo (altrimenti tutti potremo vivere un pochino di più) ma posso osservare che tornato negli alloggi gestiti da Miha, non ho avuto alcun modo di esprimere la mia opinione o descrivere il perché dell'accaduto in quanto sono stato subito assalito verbalmente e insultato prima ancora di poter proferire parola. Al di là di ogni considerazione, questo per me è stato sufficiente per non rimanere nella struttura più del tempo necessario per organizzare una pressochè immediata partenza. Volendo però entrare nel tecnico, e mi scuso per la noiosità delle argomentazioni necessariamente utilizzate, devo far presente l'assoluta mancanza di sufficiente ricambio di aria del capanno. Vi è un tubo grigio, di piccola sezione, di alcuni metri altezza che esce dal tetto del capanno assolutamente inadeguato per assolvere il suo compito. Ricordo, senza voler ricorrere a saccenti formule che un adulto in attività sedentaria come è quella nel capanno necessita di un cubo d'aria di 32 m3/(h e che in un ambiente confinato i ricambi d'aria devono essere da 0,5 a 2 ogni ora. Nel capanno, di legno di modeste dimensioni eravamo in tre. Ricordo che ogni essere umano emette con l'espirazione anidride carbonica (30l/ora). Quando l'anidride carbonica arriva a certi livelli di concentrazione compaiono disturbi come cefalea, stanchezza, deficit di concentrazione etc. Per evitare di raggiungere elevate concentrazioni di anidride carbonica occorre appunto un adeguato ricambio d'aria, cose che quel capanno non garantisce affatto. Inoltre, il vigilante è intervenuto una sola volta, dopo l'apertura della porta e una volta che questa era stata quasi immediatamente rinchiusa, per richiedere maggior silenzio, facendo un baccano ben maggiore di quello eventualmente fatto da noi. Faccio anche presente che il giorno precedente, in un altro capanno, dove gli orsi si erano mostrati per poco meno di un'ora, il vigilante aveva autonomamente aperto la porta alle 19.45, prima quindi dell'orario stabilito delle 20.00 e praticamente alla stessa ora di quando noi abbiamo aperto il capanno del secondo giorno per far entrare un po' d'aria. E' comunque certo, che a prescindere di porte aperte o chiuse, che di fronte al prima capanno gli orsi c'erano e nel secondo no. |
| inviato il 28 Maggio 2025 ore 21:48
“ Ricordo che ogni essere umano emette con l'espirazione anidride carbonica (30l/ora). Quando l'anidride carbonica arriva a certi livelli di concentrazione compaiono disturbi come cefalea, stanchezza, deficit di concentrazione etc. Per evitare di raggiungere elevate concentrazioni di anidride carbonica occorre appunto un adeguato ricambio d'aria, cose che quel capanno non garantisce affatto. „ Ok però vorrei aggiungere una richiesta, la classica "chiedo per un amico" se il problema anidride carbonica si rivelasse non più al vertice problematico perché uno degli occupanti diventa responsabile di fuoriuscite di metano dal retro bottega o peggio ancora con imminenti bisogni di natura più pesante e non gassosa che dice il regolamento? ll responsabile viene subito abbattuto e usato come esca per gli orsi? |
| inviato il 29 Maggio 2025 ore 16:37
In Slovenia, vieni chiuso nel capanno e non puoi aprire la porta per circa 3/4 ore per qualsiasi motivo (vedi le reazioni scomposte del gestore nel caso descritto). Eventuali esigenze corporali vanno quindi controllate; per quelle liquide, una possibile soluzione è portarsi un contenitore da gettare successivamente; ovviamente questo dipende anche da chi altro c'è nel capanno. In Finlandia, alcuni capanni hanno un bagno chimico che risolve il problema; potendo scegliere, io preferirei sempre questa soluzione. |
| inviato il 29 Maggio 2025 ore 21:43
“ In Slovenia, vieni chiuso nel capanno e non puoi aprire la porta per circa 3/4 ore per qualsiasi motivo (vedi le reazioni scomposte del gestore nel caso descritto). Eventuali esigenze corporali vanno quindi controllate; per quelle liquide, una possibile soluzione è portarsi un contenitore da gettare successivamente; ovviamente questo dipende anche da chi altro c'è nel capanno. „ Per me un gestore simile può tenersi i suo orsi, i suoi capanni, le sue sfuriate e con tutto questo farne un rotolo di adeguate dimensioni, e poi................ |
| inviato il 30 Maggio 2025 ore 18:12
Leggere che si viene chiusi in un capanno, o meglio reclusi, e che esigenze comprovate corporali e addirittura di salute non hanno rilevanza alcuna è illuminante. Mi e vi chiedo: cosa andate a fare in Slovenia? Continuando, si finirà per dare qualche ragione a questa sconsiderata gestione. Ed ancora: è questo il modo di fotografare l'orso? In Finlandia è veramente altra cosa (ed infatti costa molto di più); per fortuna questo soggetto animale nella scala dei miei desideri non entra neanche in classifica all'ultimo posto. Certo che se venissi insultato...beh allora se ne vedrebbero delle belle! |
| inviato il 30 Maggio 2025 ore 20:07
La Slovenia ha appena annunciato che abbatterà circa 200 orsi su un totale di circa 1000 esemplari che vivono lì… |
| inviato il 30 Maggio 2025 ore 21:54
“ La Slovenia ha appena annunciato che abbatterà circa 200 orsi su un totale di circa 1000 esemplari che vivono lì… „ Se i censimenti sono fatti con scrupolosa attenzione e da questo si calcola il numero massimo che può sopportare un ambiente con un certo carico demografico e se uno storico di azioni simili porta sempre allo stesso risultato e cioè che dopo un certo numero di anni i prelievi calcolati mantengono la popolazione stabile e sopportabile niente da obiettare a questa operazione, anche perché non trovano più paesi pir,la come l'Italia dei fine 90 che te li comperava a peso d'oro per poi pagarne sempre a pari moneta le conseguenze. |
| inviato il 31 Maggio 2025 ore 4:24
@Kroki Per favore non andare OT. Poi va a finire che Juza chiude il post perché qualche pir,la interviene a sproposito. |
| inviato il 31 Maggio 2025 ore 7:09
@Kroki,@ SaroGrey Gli albergatori vogliono gli orsi perchè attirano i turisti ( e alcuni vivono solo di questo); gli agricoltori non li vogliono perché danneggiano i loro terreni e greggi; gli ambientalisti cercano di proteggerli per professione ideologica e i cacciatori ne vogliono l'abbattimento per poterli cacciare, pagando assai care le necessarie licenze. E' l'equilibrio tra questa forze che decide , in Slovenia ma anche altrove, se e quanti orsi uccidere; in sostanza, un compromesso politico, basato sulla forza elettorale dele varie categoria coinvolte. Ovvio, che chi può guadagnare dai 2000 ai 4000 euro al giorno dai capanni per fotografare l'orso, ne vorrebbe quanti più possibili (di orsi, ma anche di capanni), ma è anche vero che il gestore di capanni può utilizzare (come fatto nell'occasione del mio ultimo viaggio in Slovenia) la questione dell'abbattimento come motivazione per cui gli orsi (selezionati naturalmente per la loro capacità di eludere la caccia degli uomini/cacciatori, e non distinguendo tra cacciatori e fotografi) non si mostrino facilmente davanti ai capanni, trascurando il fatto che quantità, qualità, collocazione, continuità dell'approvvigionamento del cibo sono il principale richiamo dell'orso. |
| inviato il 31 Maggio 2025 ore 8:44
Si sta parlando di orsi…quindi non sono ot…personalmente sono contrario all' abbattimento ma favorevole alla cattura e trasferimento in luoghi idonei… |
| inviato il 31 Maggio 2025 ore 10:30
“ Si sta parlando di orsi…quindi non sono ot…personalmente sono contrario all' abbattimento ma favorevole alla cattura e trasferimento in luoghi idonei… „ Tranquillo sono io l'indagato |
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