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a quanto era grande l'universo nel primo istante..? e....PARTE 3


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avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2025 ore 12:33

Tornando al concetto di "illusorio" per quanto riguarda esperienza e coscienza, credo che il can-can che l'affermazione ha sollevato sia legato semplicemente ad un uso improprio del termine la prima volta che è stato applicato a questi concetti.
La parola "illusione" evoca sempre, nell'immaginario collettivo, qualcosa di falso, di completamente diverso dal reale, ma se l'accezione fosse questa, ci troveremmo veramente nella situazione di non poter usare l'automobile o la bicicletta come avevo prospettato in precedenza.
La cosa è molto più semplice e molto meno eclatante, con buona pace della letteratura pseudo-scientifica e del suo sensazionalismo ad ogni costo.
Avete presente quando ci si sentiamo dire che i colori in natura non esistono e che non esiste nemmeno la luce, ma che sono tutti effetti dell'elaborazione da parte del nostro cervello, perché l'Universo in realtà sarebbe buio? La cosa è vera tecnicamente, ma falsa nelle conclusioni speculative e pseudo-filosofiche che tanti ne traggono. Luce, buio e colori sono semplicemente la "traduzione", in un "formato direttamente utilizzabile" nella vita di tutti i giorni, dell'informazione contenuta in una gamma di radiazioni elettromagnetiche che, nel momento in cui il cervello le riceve, esistono realmente e contengono, altrettanto realmente, quel tipo di informazioni relativamente alla disposizione degli oggetti nello spazio che ci circonda; accade cioè né più, né meno di quello che accade in un apparecchio radiofonico quando riceve le onde inviate da qualche emittente: l'apparecchio decodifica, e restituisce in forma udibile, l'informazione contenuta.
I pipistrelli utilizzano preferenzialmente un sistema sonar, ma, guarda caso, l'informazione che ne traggono è sostanzialmente identica a quella ottica che ne trarremmo noi umani. Che strano: siamo animali diversi, usiamo diffrerenti sistemi di ricezione dell'informazione (noi, nemmeno disponiamo del sonar incorporato!), ma otteniamo la medesima "illusione"!!! Va, che la vita è proprio strana...
Allora cosa c'è di "illusorio" nel nostro sistema percettivo e nell'esperienza che ne ricaviamo? Nulla, nemmeno il "linguaggio" in cui viene tradotta l'informazione, di sicuro non l'informazione stessa. E' un po' come quando lavoriamo al computer: noi battiamo su una tastiera realizzata secondo la disposizione delle lettere che corrispondono alla traduzione in "linguaggio" visivo di un altro nostro "linguaggio", quello fonetico, il computer traduce quell'informazione in "linguaggio" binario (che per noi sarebbe incomprensibile) e, alla fine delle sue operazioni, ci restituisce un risultato traducendolo nuovamente in "linguaggio" visivo cosicché noi lo si possa eventualmente comunicare in "linguaggio" fonetico alla persona seduta di fronte a noi dall'altra parte della scrivania. Cosa ci sarebbe di "illusorio", nel senso di non rispondente alla realtà, in tutto questo?

Poi c'è la questione del punto di vista dell'osservatore, ma anche questo non è illusorio, semmai parziale: se io vedo un tizio che spara ad un altro, ma dalla mia posizione non vedo che anche l'altro stava per sparargli a sua volta, posso effettivamente farmi un'idea che non collimerà con quella di chi, da altra angolazione, ha visto i movimenti di entrambe le persone, ma la realtà del fatto che uno ha sparato all'altro è forse diversa? Forse che, invece di sparargli, nella realtà gli ha offerto un caffé?
Nella nostra esperienza si possono commettere errori di interpretazione, ma dovuti ad una percezione parziale, non illusoria. Sono due cose diverse.

avatarsupporter
inviato il 06 Aprile 2025 ore 13:35

Questa teoria ologrammatica, anzi olodrammatica , sta portando la discussione altrove.. o è una mia illusione... ?MrGreen

avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2025 ore 16:39

Il punto è che la teoria dell'ologramma è un modo "elegante" per scavalcare una serie di problemi legati alle differenze tra ciò che succede alla scala del microcosmo delle particelle elementari e a quella del mondo macroscopico in cui viviamo. Finché si tratta di far credere che i nostri sensi ci ingannano è una cosa, ma mi chiedo come la mettiamo con le rilevazioni strumentali: le prendiamo per buone o smettiamo di credere anche al James Webb Space Telescope?

avatarsupporter
inviato il 06 Aprile 2025 ore 17:01

Smettiamo... MrGreen

avatarsupporter
inviato il 06 Aprile 2025 ore 18:38

Daniele non saprei ribattere a tutte le obiezioni che hai fatto, se non che l'universo ologramma, non dice che James Webb Space Telescope vede cose che non esistono, ma che la realtà oggettiva differisce da come la viviamo, in qualche modo la mente rende reale un ologramma, che a sua volta e una proiezione di una realtà a due dimensioni

poi non mi chiedere come di preciso, a grandi linee ho capito il concetto, ma e solo una minima parte, dietro ci sono complicatissimi calcoli che risolvono aspetti inevasi della fisica come l'entanglement, cosa impossibile teoricamente eppure esiste ed e dimostrato, nel principio olografico invece e possibile renderlo coerente

tra i fautori ci sono autentici geni moderni come Leonard Susskind, non si puo liquidare come una supercaxxola qualunque, perche altri fisici teorici ai vertici la prendono molto seriamente

user269768
avatar
inviato il 06 Aprile 2025 ore 19:14

Da un punta di vista puramente matematico, un universo a 2 dimensioni sarebbe possibile, lo ha "dimostrato" James Scargill, ed in un tale universo sarebbe possibile pure la vita, a livelli estremamente semplici, lo studio non è stato ancora rivisto da altri fisici.
In ogni caso lo studio di Scargill non dimostra che il nostro universo sia un ologramma, solo che, probabilmente, sarebbe possibile creare un universo 2D attraverso la meccanica quantistica.
Si tratta di teorie che possono pure affascinare, ma nel mondo dell'esperienza, il nostro, un universo bidimensionale, cioè, tra le altre cose, privo di forza di gravità, non consentirebbe tipi di vita complessa come la nostra.
Si tratta di ipotesi relegate a livello di pura teoria da laboratorio, da cui quasi certamente non usciranno mai, sicuramente conoscerete il concetto filosofico di solipsismo, teoricamente ineccepibile e inattaccabile, secondo il quale l'universo non è altro che una proiezione del nostro io, non vi è altro al di fuori della nostra individuale esistenza, l'universo-ologramma appartiene alla stessa categoria, più una speculazione filosofica che scientifica.

avatarsenior
inviato il 06 Aprile 2025 ore 22:07

La teoria dell'universo ologramma è dello stesso tipo di quella della panspermia; alla fine il vero scopo è quello di proiettare lontano, in una dimensione non indagabile, le risposte ai problemi attualmente irrisolvibili, così da aggirare la frustrazione dovuta al fatto di non riuscire a trovare quella risposta.
Ok, ammettiamo che il nostro universo sia, in realtà, solo un ologramma programmato da una civiltà superiore che, ovviamente, vive a sua volta in un suo universo: ma il suo universo è reale o è a sua volta un ologramma? Ecco che si entra in un loop senza fine.

Riporto la recensione di un interessante libro che tratta della piega che sta prendendo la ricerca scientifica
www.ilgiornale.it/news/ricerca-scientifica-sta-cambiando-peggio-purtro
non è la prima e nemmeno l'unica pubblicazione che mette in guardia su questa problematica; è almeno dal 2011 che vengono condotti studi e analisi del fenomeno; anni fa, quando ancora lavoravo in un museo di geologia, ne lessi alcuni. Perché proprio dal 2011? Perché da quell'anno ha preso piede un modo alquanto discutibile di valutare l'impatto e il peso di una pubblicazione scientifica: il numero di citazioni. Detto così sembra il contrario di un problema: se un articolo viene citato significa che è valido... o no?
All'inizio accadde che prese piede una sorta di "clientelismo" delle citazioni, del tipo che si crearono vere e proprie lobby fatte di amicizie e favoritismi in cui Tizio citava, in un proprio articolo, persino lavori di Caio che non c'entravano nulla con quell'articolo, ottenendo però in cambio lo stesso favore dagli autori di quei lavori.
Oggi la cosa ha preso una piega addirittura ridicola; ne parlavo tempo fa proprio con l'ex direttore del museo dove lavoravo, che mi raccontava di un ricercatore (mi pare tedesco, se ricordo bene) che non riusciva ad avere un posto in università, finché pubblicò un lavoro pieno di inesattezze e incongruenze. Questo lavoro ricevette una valanga di critiche negative, ma ovviamente in forma di citazioni su altri lavori. Queste citazioni, pur se negative, furono talmente tante da fargli raggiungere il punteggio necessario per ottenere l'incarico. Morale: le citazioni non servono a nulla perché vengono solo calcolate numericamente, senza verificarne il tono e l'effettiva validità.

avatarsupporter
inviato il 06 Aprile 2025 ore 23:54

Ecco a cosa si sta riducendo la ricerca scientifica... a una ricerca di citazioni... di qualunque natura... quindi, che ne parlino bene o che ne parlino male.. l'importante è che ne parlino...

avatarsenior
inviato il 07 Aprile 2025 ore 2:44

Ma non sarebbe più "scienza' se il metodo scientifico ha avuto tanto "successo" è proprio perché ha cambiato la logica del suo tempo, non ritorniamo alla fine dell'ottocento dove si diceva che tutto era già stato scoperto poi si è visto com'è andata.MrGreen

Un'altra cosa sulla realtà ed ed esperienza sperimentale anch'essa fa' sempre parte della nostra esperienza personale interiore.

avatarsupporter
inviato il 07 Aprile 2025 ore 4:00

a quel livello di fisica estrema nessuno ha certezze, tanto meno i fisici teorici, il Principio Olografico é un candidato a descrivere la "realtà" come la Teoria delle stringhe o la Gravita quantistica a loop, una delle strade per cercare di unificare le teorie fisiche che oggi conosciamo, essendo fisica estrema, esce dai canoni di normalità oggettiva della realtà che la viviamo, facendoci apparire queste teorie come strampalate e senza senso

Daniele sulle pubblicazioni sono concorde con te, ma questo non c'entra nulla con il Principio Olografico, l'esempio che hai portato del ricercatore Tedesco, dimostra solo la stupidita della burocrazia universitaria, dove si calcola il numero e non il valore di una citazione

avatarsenior
inviato il 07 Aprile 2025 ore 8:51

Il vero problema della mancanza di un reale controllo, a monte delle pubblicazioni, è che diventa impossibile sapere con certezza quali studi siano validi e quali non lo siano, a meno che non si tenti di replicarli, ma siccome anche replicarli ha un costo, non sempre questo avviene. il risultato è che, già negli indirizzi di ricerca non così estremi (vedi la fusione nucleare e la bufala della fusione fredda) abbiamo tutta una pletora di teorie e controteorie che non finisce più, e sto parlando di settori in cui, quanto meno, i finanziamenti non mancano perché hanno un interesse notevole dal punto di vista di possibili, e veloci, ricadute industriali e commerciali.
Figuriamoci negli indirizzi più estremi, quelli in cui le possibili ricadute economiche e industriali non potrebbero essere immediate, perché necessiterebbero della creazione di tecnologie così nuove da dare risultati economicamente apprezzabili solo su tempi molto lunghi e forse solo in settori di nicchia, vedi la ricerca su origini e struttura dell'Universo o i superacceleratori per studiare il comportamento dei bosoni.

avatarsenior
inviato il 07 Aprile 2025 ore 8:55

Non dimentichiamo, poi, che gran parte della ricerca scientifica attuale è finalizzata a "giustificare" gli interessi delle principali lobby economiche; ne abbiamo un esempio lampante nell'attuale guerra ideologica tra ambientalisti e negazionisti: dietro ad entrambi i gruppi ci sono interessi economici spaventosi, e sono questi che comandano i rispettivi indirizzi di ricerca.

avatarsenior
inviato il 07 Aprile 2025 ore 9:07

In questo particolare momento storico siamo soggetti ad una continua manipolazione della verità, in ogni campo, percui diventa particolarmente difficile capire cosa sia vero e cosa non lo sia.......e diventa fondamentale la capacità che ognuno ha di analizzare le informazioni che ci arrivano, in maniera obiettiva e distaccata, senza lasciarsi condizionare dalle ideologie.........il classico ragionare con la propria testa insomma.

avatarsenior
inviato il 07 Aprile 2025 ore 9:22

.il classico ragionare con la propria testa insomma.


Cosa che non si può fare in tutti i campi...o meglio si può anche ma non vale nulla...
Andresti tu a dire ad un cardio chirurgo come operare basandoti sul ragionare con la tua testa? io no...ma dal covid in poi qui è diventato un mondo di medici/virologi/complottari/sottutto
I rimanenti sono tutti boccaloni per quelli che invece "usano la testa" ;-)MrGreen

avatarsenior
inviato il 07 Aprile 2025 ore 13:50

Anche quello di andare da un dottore a dirgi o non dirgli rientra nel saper usare la testa.........se ci pensi bene!
Usare la testa vuol dire essere in grado di discernere, e fare la cosa giusta nel momento giusto!
Quindi nel caso di un vaccino....visto che tu hai fatto l'esempio, puoi informarti e decidere cosa fare in piena autonomia, e nel caso di operazione al cuore, puoi ugualmente consultare piu di un dottorei, e poi decidere da quale dottore farti operare.



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