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Ciao a tutti, quello che voglio proporvi oggi è qualcosa un po' diverso dalla fotografia, ovvero un video musicale. Mi sono imbattuto quasi per caso nel video di Wonderful Life di Black sono rimasto particolarmente colpito dalla fotografia di questo video. Vi metto il link qua sotto
Ho trovato che il regista si chiama Gerard de Thame (grazie Chatgpt). Ho provato ad approfondire a proposito di questo regista ma non sono riuscito a trovare nulla. Qualcuno di voi lo conosce?
Seguiva sostanzialmente il romanzo; con qualche cambio di ambientazione (una parte venne spostata da Hong Kong a Lisbona); poi Peter Guillam non guidava più una Porsche ma una Morgan, e con quella portava in giro Smiley. Era mutato qualche altro particolare secondario; ma la maggior parte dei dialoghi era presa letteralmente da Le Carré.
C'è un fotografo che ho sempre amato, che è decisamente famoso, ma che si fa fatica a collocare. Sto parlando di Paolo Ventura, che con le sue fotografie-quadri riesce sempre a sorprendermi. Oggi avevo voglia di vedere qualcosa di suo, e sono capitato in questa bella intervista del 2020.
Da questa intervista ho capito una cosa fondamentale : i grandi fotografi sono colti e hanno buon gusto. Tutti? No, pero' dalle fotografie di quelli che preferisco si legge una curiosita', che è stata "sfamata" dalla cultura. Sul buon gusto invece mi ricollego a un intervista a Peter Beard che spiegava che le case dei piu' grandi fotografi erano tutte stupende.
Curiosita', cultura, buon gusto, a voi Paolo Ventura.
“ Durante i primi tre mesi di lockdown, che ho passato in Toscana, avevo dei grandi fogli di carta 100 x 130 e i colori e ho iniziato a dipingere. È stata una necessità, non avrei mai immaginato di fare un lavoro solo pittorico. Ho dipinto e sto continuando a dipingere. Con quei lavori ho fatto una mostra a Minneapolis che è andata benissimo ed è terminata la scorsa settimana. E anche il nuovo progetto al quale sto lavorando è con la pittura.” Questa è la parte che preferisco, si percepisce la natura della spinta artistica, l'entusiasmo della scoperta e la maturità di gestirlo
Mi piacciono molto le fotografie di Paolo Ventura.
Colgo un esplicito riferimento alla pittura di Antonio Donghi (come del resto è emerso nell'intervista ad Artribune) e forse, in misura minore, anche altri pittori italiani del Novecento quali Giuseppe Capogrossi (nel suo periodo figurativo degli anni '30), Ottone Rosai e qualcun'altro.
Allan Salas Moscoso [n. 1993] è un fotografo di San José, Costa Rica. Il suo lavoro è un'esplorazione poetica che ruota attorno ai temi della mortalità, del passare del tempo e del rapporto tra esseri umani e natura.
"Si dice spesso che il tempo guarisce tutte le ferite. Ma i nostri corpi sono feriti dal tempo; periscono e decadono mentre inevitabilmente ne affrontiamo le conseguenze. Nel dicembre 2020, mia nonna paterna è morta e un mese dopo, mio ??padre è sopravvissuto a un infarto. In seguito a questi eventi, ho deciso di trasferirmi da solo nella mia casa d'infanzia in riva al mare per trovare un modo per affrontare i sentimenti di tristezza e terrore esistenziale. Trovandomi in questo posto, ho notato il passare del tempo manifestarsi. Tutto era un costante promemoria della mia mortalità. Ho trovato tracce di me stesso negli uomini anziani che vivevano ai margini della società, che cercavano risposte nella natura come ultima risorsa in un'avida ricerca del proprio significato". – Allan Salas M, 2021
Oggi ho dedicato il pomeriggio alla cultura. Ho visitato due mostre, Joel Meyerowitz "A sense of wonder", e Massimo Sestini "Lo zenit della fotografia". Meyerowitz è tanto grande quanto eclettico: street, architettura, ritratto, autoritratto, paesaggio, still life in studio, non si fa mancare davvero niente. Come quasi sempre accade, ho apprezzato molto colori e qualità delle stampe di foto scattate con la pellicola negli anni sessanta e settanta. Se proprio dovessi muovere una critica direi che il video con gli autoritratti non mi ha entusiasmato, forse a causa delle natiche dell'autore ripetutamente esposte Sestini propone immagini di forte impatto, quasi tutte riprese dall'alto, usando aerei, elicotteri e droni. Colori un pò da forumista (spero di essermi spiegato), ma per il resto mi sono piaciute. Il biglietto cumulativo per le due mostre costa 12 euro. Il catalogo di Meyerowitz costa 42 euro, quello di Sestini 30 euro. Si possono anche acquistare copie delle foto di Meyerowitz (non tutte), formato 13.5x13.5 con bordo stile Polaroid, euro 1.5 l'una. La mostra è collocata all'interno del complesso museale di Santa Giulia, patrimonio mondiale Unesco. L'ideale sarebbe prendere mezza giornata e visitare tutto il museo. A breve distanza ci sono anche i resti del teatro romano e del tempio Capitolino, che ospita in una sala la Vittoria Alata, statua simbolo della città. Ora vado a fare un corso per guide turistiche e non vi annoio oltre.
scoperto or ora per caso, non so nulla di lui, mi ha ricordato qualcosa di Anders Petersen, Christer Strömholm e Michael Ackerman con questa fotografia "sporca" ed intima...segnalo RESSAC / UNDERTOW e anche LOST AND FOUND (bisogna far scorrere la barra in basso):
A proposito di Paolo Ventura domani a Torino alle gallerie d'Italia proiettano un documentario su di lui: The vanishing man. Paolo Ventura sarà presente e a termine proiezione dialogherà con il direttore delle Gallerie d'Italia di Torino.
Io non credo di riuscire a partecipare per le 18:00.
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