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Cosa significa “ Fine Art ”?


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avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2024 ore 7:45

Guardate che che vi state sbagliando tutti,Fine Art vuol dire "la fine dell'arte"...MrGreen

avatarjunior
inviato il 22 Settembre 2024 ore 10:15

Da stampatore provo a dire la mia, per quel che vale!

Il termine Fine Art oggi è usato a sproposito un po' ovunque, purtroppo.

In ambito professionale invece il termine Fine Art associato alla stampa digitale sta ad indicare precise specifiche:
• Utilizzo di tecnologie di stampa in grado di riprodurre dettagli estremamente fini ed il più ampio gamut possibile (e per questo motivo, ad oggi, l'ambito fine art fa solo riferimento alla tecnologia a getto d'inchiostro).
• Utilizzo di inchiostri originali.
• Utilizzo di carte che soddisfino i requisiti della norma ISO9706 (carta permanente) e volendo, ma non è strettamente necessario, della norma ISO11108 (carta da archivio).

Solo se tutti questi criteri sono soddisfatti allora si parla di “stampa fine art”.

“Stampa Fine Art” sta quindi ad indicare un'opera stampata che possa offrire la miglior qualità tecnologica a livello di dettaglio e quantità di colori riproducibili ma, soprattutto, che fornisca precise garanzie sulla sua permanenza (ossia sul rimanere inalterata per molti decenni, o secoli, senza subire alcun tipo di degrado se conservata seguendo le corrette linee guida).

Del resto il prezzo notevolmente più alto di una stampa fine art, rispetto ad una stampa normale, è dovuto proprio al costo degli inchiostri e delle carte che devono garantire il rispetto di tutti i criteri sulla longevità dell'opera. Niente di più e niente di meno che questo!

Giusto per rendere l'idea, ecco alcune indicazioni supplementari riguardo le caratteristiche tecniche delle carte:
• La permanenza di una carta è definita come la proprietà di rimanere chimicamente e fisicamente stabile per lunghi periodi di tempo. Lo standard ISO9706 specifica i requisiti di resistenza della carta espressi in termini di: resistenza minima agli strappi, quantità minima di riserve alcaline che neutralizzano l'azione degli acidi presenti, quantità massima di sostanze facilmente ossidabili misurata attraverso l'indice Kappa, livello di pH massimo e minimo dell'acqua presente ed estratta a freddo dalla carta, che deve comunque cadere nell'intervallo di alcalinità a garanzia del fatto che la carta non contenga materiali acidi.
• Le carte dette di qualità Archivio rispondono ad uno standard più restrittivo, l'ISO11108 (attualmente in fase di revisione), che è pensato per documenti di alto valore artistico o legale.
• Tipicamente una carta che ha certificazioni che soddisfa la norma ISO9706 è detta carta di qualità museale. La stampa Fine Art non richiede che siano necessariamente soddisfatte anche le specifiche elencate della norma ISO11108.

C'è poi anche da considerare un altro aspetto importante. Le carte specifiche per la stampa fine art hanno infatti finiture in superficie che restituiscono all'opera un aspetto unico e pregiato. Anche la scelta di una precisa carta fa quindi parte di quello che possiamo chiamare “percorso fine art”. Perché alla fine ciò che si sta producendo è un'opera che deve essere caratterizzata da un elevato valore sensoriale, tattile, visivo, che duri inalterata nel tempo e che possa acquisire valore nel tempo, anche in termini di vendibilità (vedi per esempio la realizzazione di una serie certificata a tiratura limitata).

E invece tutto ciò che riguarda la calibrazione e la profilazione delle stampante? Ebbene:
• Non ho inserito questo aspetto tra i criteri richiesti per ottenere una stampa fine art perché in linea generale non esistono specifiche stringenti in tal senso. Per quel che mi riguarda è un po' triste questa cosa, ma del resto al lato pratico è così! Ciò significa che anche stampando con un banale profilo ICC generico ciò che si ottiene può essere classificato come “stampa fine art”.
• Non a caso tutte le questioni sui “laboratori certificati” Epson, Hahnemuhle, IlFord, ecc… sono solo cavolate “acchiappasoldi” senza alcun altro valore tecnico aggiunto! Per ottenere tali certificazioni basta rispondere correttamente ad alcune domande elementari sui processi di gestione del colore e profilatura dei dispositivi e garantire o l'utilizzo di macchine e software Epson (nel caso digigraphie) o l'acquisto annuo di un notevole quantitativo di carta del brand che ti da la certificazione (per gli altri casi).

Questo però, dal mio personale punto di vista, non significa che la tecnica di calibrazione e profilazione sia di secondaria importanza in ambito della stampa fine art. In effetti è proprio ciò che contraddistingue sicuramente un professionista da un amatore… ma anche un professionista da un altro professionista!

Infatti fare un semplice profilo ICC con uno spettrofotometro per una specifica carta non significa essere in grado di riprodurre colori in stampa con la miglior fedeltà possibile. Ci sono aspetti e questioni tecniche molto complesse da prendere in considerazione quando si calibra una macchina e si costruisce il profilo per una carta se si vogliono ottenere risultati di livello superiore (allagamento, densità degli inchiostri, linearizzazione della risposta, ottimizzazione sui colori critici, neutralizzazione dell'asse dei grigi, ecc.. ecc...)

Sfido chiunque a stampare l'immagine di riferimento di un colorchecker24 con un semplice profilo ICC fatto con lo spettrofotometro e poi misurare i colori riprodotti in stampa pretendendo di ottenere un risultato fedele! Si otterranno valori Lab totalmente discostanti da quelli di riferimento. Se invece il lavoro tecnico sulla macchina è fatto rispettando precisi criteri allora il discorso cambia. Non a caso esiste l'ambito delle cosiddette prove colore, ottenibili solo se tutto il processo è eseguito in maniera esemplare.

Tutto questo per dire che una “stampa fine art” fatta da un amatore che si compra una stampante, ma anche da un professionista “poco capace”, non potrà mai essere uguale ad una stampa fine art fatta da un esperto del settore… pur trattandosi effettivamente di “stampa fine art” in entrambi i casi (se vengono rispettati i criteri scritti all'inizio).

Concludo dicendo due parole sulla fotografia. Non esiste il termine “fotografia fine art”. A me però capita spesso di usarlo (anche se impropriamente, lo so) per indicare quella che ritengo essere la corretta procedura di lavoro in ambito digitale: produrre un'immagine raster che permetta di ottenere la massima qualità in ottica di stampa.

Quindi, aldilà del fatto che una fotografia possa essere forte o debole a livello di composizione e linguaggio fotografico (cosa che non mi deve riguardare lato stampa), ritengo in ogni caso che il flusso di lavoro, che parte dallo sviluppo RAW su un buon monitor correttamente calibrato fino alla produzione del TIFF master, debba essere fatto rispondendo a criteri specifici per la stampa fine art. Ciò chiaramente richiede buona conoscenza di teoria e gestione del colore e del corretto funzionamento ed utilizzo dei software.

Questa è per me la “fotografia fine art”, ma ripeto… è solo un mio personale modo di far riferimento ad un processo tecnico e niente di più.

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2024 ore 10:37

Per curiosità che differenze di prezzo ci sono fra una buona* stampa ed una stampa fine art?

*Per buona stampa intendo dire fatta, anche online, da un laboratorio che non fa promozioni low cost (annunci AdWords e simili) ma lavora in modo serio

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2024 ore 11:21

Per curiosità che differenze di prezzo ci sono fra una buona* stampa ed una stampa fine art?

Dipende dalla carta, ti faccio un esempio:
1 immagine, stampata 50x75 su carta normale usando il medesimo plotter a 12 o più colori ti costa 12 euro. La stessa.immagine con le stesse misure, stesso plotter, ma di alto livello la paghi dai 24 euro in su, puoi arrivare anche a 80euro...dipende.
Ma tutto dipende cosa ci vuoi fare, mi invitarono ad esporre ad una mostra, le opere venivano appese con delle mollette dentro una fortezza per un anno. Le opere stavano in balia di umidità ecc. non valeva la pensa spendere tanto e mi tornò utile stampare su blueback, 50x75 a 9 euro. Tanto a fine esposizione veniva buttato via tutto e comunque è un buon supporto contro l'umidità se esposta in quella maniera.

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2024 ore 11:29

Grazie Miky Cool mi hai chiarito bene le idee.

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2024 ore 11:46

figurati, quelli sono prezzi indicativi di dove vado io, poi gli stampatori online o industriali non ho assolutamente idea, probabilmente avendo altri volumi avranno anche altri prezzi, ma io per come piace a me sono abituato a parlare, discutere e scegliere il tutto con lo stampatore. Ricordo le prime volte, mi affidai ad uno stampatore pure molto conosciuto che mi consigliò una carta per un ritratto ambientato, il risultato finale fu quello di vedere un effetto cellulite sull'intero corpo...ovviamente poi quando ho iniziato a capirci meglio non mi son fatto più vedere.

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2024 ore 11:57

@miky avendo qualche foto bella da stampare, pochissime a dire il vero, da appendere qui in casa seguirò il tuo consiglio sperando di non trovare il venditore di fumo (non è che con 5 fotografie l'eventuale negoziante farà l'affare del secolo). Sono abbastanza scettico sui servizi di stampa online e preferirei aver a che fare con un essere umano piuttosto che con un carrello elettronico di uno shop online. Poi non avendo competenze in merito dovrò affidarmi all'onestà dello stampatore.

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2024 ore 12:05

@Imunphotographer, vai, chiedi un appuntamento e gli spieghi che sei un novizio e vuoi capire, fagli tutte le domande che ti passano per la mente anche quelle che ti sembrano banali, fatti mostrare i provini delle carte e parlatene insieme, nel tempo si instaurerà un bel rapporto di fiducia. Dove vado io mi è ancora capitato che mi dicesse:" con questi scatti userò questa carta non ci piove, non ti faccio nemmeno vedere le altre" e alla fine...caspita, ha avuto ragione, la gente quando le vedeva mi chiedeva se fossero state disegnate con la china nera.
poni sempre domande del tipo:
-Perchè mi consigli questa carta e non questa?
-se non metto il vetro questa carta con questa misura regge?
-Cosa cambia da questa a questa ? mi sembra che cambi solo la dominante della carta.
-Cosa ne pensi se usassimo questa carta piuttosto che quella consigliata da te? scusami ma voglio capire questo mondo.

Vedrai che lo stampatore sarà ben felice ad istruirti perchè è pur sempre nel suo interesse.

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2024 ore 12:13

Grazie mille Miky per questi preziosi consigli! La mia idea è di fargli vedere le foto e lui valuterà il da farsi. Il chiedere spiegazioni e "capire" (nel mio caso sarebbe meglio scrivere "capirci qualcosa") credo possa essere un passo, come hai detto, per entrare in questo mondo. ;-)

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2024 ore 12:24

allora chiedigli anche: per il tuo processo di stampa cosa ne pensi di questo file? apriresti o chiuderesti qualcosa? luci? ombre? mezzi toni? ho sbagliato qualcosa? troppo satura?

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2024 ore 12:32

Grazie Miky!!!

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2024 ore 14:50

@Gabriele, Miky bravi per le vostre spieghe.
(Michele)-Moulin-Spinoza è un ing chimico PoliMI, da sempre affascinato dal colore in stampa al punto di farne una professione.
Con tutta la mia buona volontà non posso metterlo sullo stesso piano di un Damiano laureato in Scienze della Comunicazione, semplicemente non ha fondo culturale scientifico, in compenso non è abrasivo ed è un piacione. Se si va indietro su Promirrorless si scoprono fregnacce a diversi livelli.
Si sono attenuate quando si sono comprati RawDigger e FastRawViewer, dicono perché ha letto i 3d sotto Juza, non saprei se è vero.Cool

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2024 ore 15:24

@GabrieleDanesi, credo che tu abbia spiegato per bene cosa si intenda per stampa Fine Art. Hai puntualizzato molto chiaramente cosa si intenda al di là come dici tu, del fatto " che una fotografia sia forte o debole a livello composizione e di linguaggio fotografico" . I miei complimenti.

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2024 ore 15:28

@Valgrassi non sono un fan di Riflessioni Fotografiche, ma Damiano e anche Roberto sono due bravi fotografi, sicuramente migliori di tanti youtubers italiani che millantano capacità e tecniche sopraffine. Qui su Juza e in giro per lo stivale ci sono fotografi molto più bravi e preparati di loro, però al duo va dato il merito che si spendono, gratuitamente, per (ok vendere i propri corsi, qualcuno potrebbe pensare) spiegare ben oltre le basi della fotografia. Non è un canale che si rivolge ai pro, non è un canale che si rivolge a fotografi sportivi e di avifauna, però qualche bella dritta spesso la danno. Poi si contraddicono, ma come mi contraddico io e probabilmente anche tu ed altri, e qualche volta magari non la raccontano, iperbolicamente o no, come l'ascoltatore vorrebbe. Io ho colto delle contraddizioni, ma pure Sergione si è contraddetto. Chi non parla, chi non si esprime pubblicamente, non si contraddice.
Io li ringrazio per quello che stanno facendo, perchè a differenza di altri colleghi entusiasti dell'ultimo iPhone, loro tengono la rotta sulla fotografia fatta con una macchina ergonomica e non con una saponetta.

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2024 ore 15:42

quei due youtubers li uso volentieri quando voglio dormire.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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