| inviato il 27 Agosto 2024 ore 16:30
Hendrik van Steenwijck I
 Non gli viene in mente di sfocare in progressione |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 16:37
Però Vermeer:
 Ma a me sembra che qui Vermeer dipinga lo sfocato quasi più come un "effetto collaterale" indesiderato che non come un modo di suggerire la profondità, voi che ne pensate? |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 16:37
Andrea....ma tu fai qualche volta foto in B&W? |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 16:39
“ Da questo thread ho appreso che Rigel, oltre ad essere un esperto di binocoli, frequenta il parco di Affori (Milano). „ Ah si???............  |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 16:41
Sì ne ho fatte, anche con medio formato e pellicola |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 16:44
Eh niente... io ci ho provato :D Ma chiudo dicendo che tutto questo astio verso quella recensione per me è veramente fuori luogo, poveretto. Avrà anche disatteso una regola del forum ma ha scritto delle grandissime verità. Le lenti moderne forniscono molti vantaggi ma portano anche con loro un'eccessiva perfezione. Per me una manna dal cielo perchè almeno dal punto di vista di uso misto video/foto e commerciale ho una garanzia ed una certezza di risultato che prima mi sognavo. Ma dall'altro canto mi sono tenuto le lenti "scaccione" per divertirmi e produrre immagini che mi restituiscono ancora il sapore ed una resa tipica dell'analogico. E lo ribarisco convintamente che restituiscono una maggiore tridimensionalità. Di seguito un uso sul campo dello sfocato f 1.4 usato su una quinta d'entrata che indica e suggerisce una profondità di lettura che con un diaframma più chiuso avrei fatto molta più fatica ad ottenere. Le gambe sarebbero sempre state delle quinte ma lo sfocato amplifica la resa. Quindi se non era d'uso nell'400 non è detto che come strumento di comunicazione lo sfocato non possa essere usato anche oggi...
 Buon proseguimento. Edit: Scusa @Nik ho visto solo ora la tua gif. Si ti confermo che andando a lavorare su più elementi la resa tridimensionale può essere amplificata (ovviamente nei limiti della composizione). Ovviamente la valutazione di un'ottica durante una recensione va fatta a parametri zero e non stento a credere che un RF abbia carenza di tridimensionalità rispetto ad una lente meno corretta. |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 17:03
“ Sì ne ho fatte, anche con medio formato e pellicola „ E per quale motivo?.....se non altro i Grandi Pittori del passato non avevano nessunissima cognizione di cosa avrebbero fatto gli obiettivi in fotografia (e quindi il loro cervello non era assolutamente preparato a questa cosa), ma sapevano benissimo cos'era il monocromatismo ed avevano tutte le possibilità di usarlo con tutti i pregi e potenzialità espressive che vengono blaterati sulla fotografia in B&W...eppure, a parte schizzi e bozzetti, le Opere sono al 99,99999% a colori... Quindi rimane l'unica spiegazione valida di una scimmiottatura del grandi fotografi del passato....fotografi che, come dico sempre, sarebbero passati sul corpo della madre per avere il colore come oggi. |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 17:06
Istoria... accattati allora una Rolleiflex 6*6. Vorrei anche sottolineare che se uno pone certe premesse, se è lo sfocatone quello che si cerca allora più che una apsC si deve prendere una 44*33 |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 17:11
Rigel mai sentito parlare di grisaglie? E per quale motivo usare l'espressione "a parte" come per sminuire tutta l'opera disegnata? Ma poi cosa c'entra questa considerazione sul bianco e nero con la valutazione dell'effetto della sfocatura sulla tridimensionalità? |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 17:14
Hendrik van Steenwijck I Seconda metà del '500 usava camera oscura |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 17:29
“ Vorrei anche sottolineare che se uno pone certe premesse, se è lo sfocatone quello che si cerca allora più che una apsC si deve prendere una 44*33 „ A me lo sfocato dell'Apsc è oltre modo sufficiente ma qui l'argomento è una lente FF di ultima generazione che viene definita da un punto di vista della resa tridimensionale un passo indietro rispetto alle lenti del passato. La PDC ridotta e la qualità dello sfocato sono frecce all'arco dei fotografi e qui c'è gente che, invece ha scritto che una lente vale l'altra. E invece no... non sempre il progresso copre tutte le esigenze. Le nuove fuji hanno introdotto maggiore peso, maggiore ingombro e minore tridimensionalità e "particolarità" della resa. Immagino che lo stesso valga per le RF. Certo in più sono tropicalizzate, af molto migliorati, linear motor, risolvenza su tutto il frame ecc... Però credo sia onesto ammettere che abbiamo perso per strada qualcosa. |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 17:32
“ Rigel mai sentito parlare di grisaglie? E per quale motivo usare l'espressione "a parte" come per sminuire tutta l'opera disegnata? Ma poi cosa c'entra questa considerazione sul bianco e nero con la valutazione dell'effetto della sfocatura sulla tridimensionalità? „ "Grisaglie"...  L'espressione "a parte" non sminuisce un bel niente....i bozzetti e schizzi di preparazione per un'Opera sono bozzetti e schizzi....l'Opera è l'Opera....dai su!!...non è difficile!!! Cosa c'entra il bw?....davvero non lo capisci?....chi ha tirato in ballo la Pittura per dire che nessun Pittore usasse lo sfocato come negli obiettivi in fotografia? Di contraltare ti ho fatto l'esempio del colore e del monocromatismo con il non trascurabile particolare che lo sfocato fotografico nessuno poteva avere idea di cosa fosse, mentre il monocromatismo lo conoscevano benissimo, ma si guardavano bene dall'utilizzarlo (ovviamente parlo dei Michelangelo, Raffaello, VanGogh, Matisse, Renoir, Monet, Rembrandt, Cézanne, Giotto, Caravaggio, Canaletto etc etc....non le "grisaglie")....quindi chi sei tu per dire che, trovandosi di fronte la possibilità espressiva dello sfocato come in fotografia, sicuramente non l'avrebbero utilizzata? |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 18:28
“ Leonardo suggerisce la profondità con la prospettiva geometrica e con la prospettiva aerea (come nelle fotografie postate da Rigel, prospettiva geometrica ed aerea). Ma pittori come Canaletto o altri che hanno usato la camera scura però non fanno questo uso esasperato della sfocatura per dare l'illusione della profondità mentre usano gli altri stratagemmi: non sembra dunque che la sfocatura sia abbastanza ininfluente al fine del suggerire la profondità??? Non mi sovvengono esempi di dipinti con uno sfocato come quello mostrato nelle foto di ringhiere di Rigel. „ Andrea in realtà Leonardo introdusse la sfumatura che era una tecnica che rendeva meno definiti i contorni. Se hai avuto modo di vedere vari suoi dipinti (la stessa Gioconda ma anche la vergine delle rocce o il giovanni battista) paiono con tutta evidenza come una usciti da un "soft focus" tanto per restare in tema fotografico. Leonardo si rese conto che guardando un oggetto su un piano l'occhio non percepisce tutto a fuoco verso l'infinito e la sfumatura contribuiva a rendere la visione più "naturale" rispetto ad un tutto a fuoco. Ciò premesso come già rilevato si confonde la gradevolezza di uno sfuocato e le sue caratteristiche dalle tecniche della prospettiva (e dei chiaro scuri quindi luci ed ombre). Ma qui si dovrebbe parlare di composizione e non mischiare esempi che hanno composizioni diverse. Un palo o una persona un mezzo al nulla non sarà mai tridimensionale, non avremo alcun riferimento alle dimensioni grandi i piccole del soggetto e tutto sarà lasciato al caso ed alla fantasia di chi la osserva. Se invece lo inserisci in una sequenza di piani la composizione darà l'illusione prospettica verso l'infinito e la darà sia che sia fatta con questo 35 che un fondo di bottiglia. Magari la transizione tra i piani può risultare più (o meno) gradevole però, così come la scelta di usare una profondità di campo più o meno estrema può aiutare a rendere più o meno "reale" secondo la visione dell'occhio umano. Nel paesaggio si cerca normalmente il tutto a fuoco salvo poi rendersi conto che se la composizione fa schifo perchè non sono stati adottati gli accorgimenti della prospettiva e rimane bidimensionale. Ma anche se fosse scattata una una lente magica che da sola secondo alcuni conferisce tridimensionalità rimarrebbe comunque piatta. Se invece la composizione sfalsa correttamente i piani allora una profondità di campo appropriata può contribuire ad avvalorare la visione vicino a quello che percepisce l'occhio umano nella realtà. |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 18:59
Scusate l'intromissione ma gli esempi di Rigel con il Brenizer mi portano a ritenere che per ottenere un effetto di profondità con uno scatto singolo servirebbe un grandangolo con una apertura assurdamente grande. La prospettiva e lo sfocato devono essere in qualche modo rilevanti per la percezione della profondità. |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 19:04
Perdonatemi ma qui con tutto sto confronto si è perso di vista il filo del discorso iniziale. Può una lente fornire risultati più tridimensionali rispetto ad un'altra? Non stiamo parlando di lenti che fanno miracoli. Ma di differente minime, anche se presenti. |
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