| inviato il 30 Maggio 2024 ore 10:33
Dio quanto amo i Giapponesi!! |
| inviato il 30 Maggio 2024 ore 13:33
Che bello deve essere un viaggio li Con l'attrezzatura che hai scelto ti sei trovato bene o tornassi indetro faresti scelte diverse? (per il tipo di viaggio intendo, no per la qualità) |
| inviato il 30 Maggio 2024 ore 16:07
Grazie per aver condiviso la tua esperienza qui! Il Giappone è una meta che mi affascina fin da bambino e spero davvero di poterci andare prossimamente! Cosa hai trovato più interessante dal punto di vista dei luoghi visitati? Le grandi città, i luoghi di spiritualità, i piccoli paesi o gli ambienti naturali di Okkaido? E in quali di questi luoghi ci sono maggiori possibilità e potenzialità fotografiche? |
| inviato il 31 Maggio 2024 ore 13:27
Eccoci arrivati a iniziare a parlare di fotografica. Ho aspettato un po' di tempo a scrivere perché volevo raccogliere le idee, fare una statistica fatta bene, esportare qualche foto, ovvero dare il tempo a Lightroom di fare almeno le anteprima delle foto “stellinate”. Nel resto purtroppo ho dovuto anche lavorare...
 Attrezzatura digitale portata – Corpi: Canon EOS R5 e EOS R6 (quindi Full Frame mirrorless di ultima generazione con 45 e 20 Mpx). Ottiche: Sigma 20mm f/1.4 DG HSM Art, Sigma 35mm f/1.4 DG HSM Art, Canon EF 100-400mm f/4.5-5.6L IS II USM, Canon EF 135mm f/2L USM, Canon RF 800mm f/11 IS STM, Canon Extender EF 1.4x III. Attrezzatura analogica portata - Canon EOS-3 (ammiraglia storica a pellicola con l' AF controllato dall'occhio). Partito con 4 rullini di diapo E100 e poi acquistati altri lungo la strada con non pochi problemi di approvvigionamento. Ottiche: Canon EF 40mm f/2.8 STM panckake anche se poi ho usato le altre ottiche come il 35 ed il 100-400. Drone - DJI Mavic 2 Pro (quindi sensore da 1” e 20 Mpx) corpo e radio più eliche di ricambio. Tutto regolarmente registrato presso le autorità del volo Giapponese prima di partire Accessori – Due zaini F-stop, uno da 45 litri Loka uno da 30 litri Guru. Binocolo Nikon Monarc 7 8x42. Filtri ND per la fotocamera e per il drone. Cavalletto Manfrotto 190Go! in carbonio e testa a sfera Sirui K-10. Torcia frontale. Protezione anti pioggia. Kit pulisci lenti. Kit pulisci sentore. Panni microfibra. Carica batteria vari per rete e per auto.
 Clima – Il Giappone è in mezzo al pacifico ma è anche molto a sud. Per capirsi Tokyo, che è al centro del paese, è a 35.6 più o meno all'altezza di Malta (e quindi sotto Tunisi e la Sicilia), Sapporo che è nord è all'altezza di Firenze e poco oltre c'è solo mare. Quindi sull'isola di Honshu fa caldo e umido, molto più di quanto mi aspettassi e di quanto fossi pronto a tollerare. Non voglio sapere come sia d'estate perché per me è stato al limite già questo Maggio. E' piovuto spesso, almeno un giorno su tre l'abbiamo fatto sotto la pioggia battente e ci siamo bagnati tanto sia noi che le fotocamere, ma fa parte del gioco. Quando non pioveva era cielo azzurro, sole sparato e una persistente foschia che rendeva tutto bianchiccio. Siamo tornati decisamente abbronzati. Inutile dire che preferisco le nuvole e la pioggia che la luce sparata. Invece su Hokkaido cambia tutto e può fare anche molto freddo. Abbiamo trovato neve e anche zero gradi. Certe zone sono in tutto e per tutto il nord della Norvegia. Abbigliamento – Nelle città ed in particolare Tokyo sicuramente jeans e maglietta, anzi mi sono dovuto comprare due t-shirt per ricordo e per le gran sudate. Avrebbero fatto comodo anche pantaloni corti, ma non li avevo. Sicuramente qualcosa contro la pioggia perché arriva. Su Hokkaido invece abbigliamento tecnico come pile e guscio in goretex. Sicuramente scarpe da trekking in Goretex. Attraversando in auto l' isola di Honshu abbiamo trovato di tutto, dalle coste molto calde alle montagne molto fredde e abbiamo usato decisamente tutta la valigia con cambi repentini e schizzofrenici.
 Essendo stati con la macchina fotografica in mano ininterrottamente per 15 giorni e mezzo, abbiamo abbiamo portato a casa un sacco di file fotografici, ed anche qualche video, sia in contesto urbano che naturalistico. Io mi sono più concentrato sulla parte paesaggio e reportage, usando quasi esclusivamente il 35mm, Giulia più sulla parte degli animali con i tele, ma abbiamo fotografato entrambi un po' di tutto. Per dire io faccio le foto agli animali senza sapere bene che cosa fotografo e poi Giulia con pazienza mi spiega. Nell'immagine qui sotto vedete la statistica che riassume tutto nel complesso. Poi passerò a dettagliare un po' meglio ottica per ottica spiegando come l'ho impiegata, con che soggetti ci ho fatto o dove mi sono divertito.
 Quando parlo di “ file realizzati ” intendo quelli che sono stati stati salvati sulle schede usando un certo obbiettivo. Potete vedere sia il valore assoluto che la percentuale in relazione al totale. Parlo di file perché non sono altro che numeri, e prima che diventino foto vere e proprie serve ancora tanto lavoro. Ne resteranno molte poche. Le “ foto selezionate in macchina ” iniziano già ad essere qualcosa di più interessante, perché sono quelle che ho stellinato rivedendo le foto sul display della camera mentre volavamo verso casa, a volte con un occhio aperto ed uno chiuso. Non sono ancora le foto da esportare, ma certamente le altre son da buttare o poco meno, quindi questa è una statistica più interessante perché già si elimina tanto rumore di fondo e tante rafficate inutili.
 A livello di corpi macchina c'è poco da dire. L'R5 e l'R6 le abbiamo usate in simultanea senza una particolare preferenza per cui alla fine l'utilizzo è stato 50-50. Solo quando lavoro su cavalletto scelgo R5 o in altre situazioni particolari. A livello di obbiettivi, se guardiamo tutti i file c'è un bel vantaggio numerico per i tele ed è inevitabile visto che quando si è in natura si finisce per rafficare tanto, mentre quando si è in contesto urbano ogni foto è singola e tendenzialmente pensata. Anche in contesto urbano, specie a Tokyo Giulia ha fatto avifauna che cmq era abbondante. Non mi meraviglia quindi che i tele occupino quasi il 72% della totalità dei file. Se invece guardiamo le selezionate questo valore si riduce molto e come ovvio la selezione inizia a sfoltire le raffiche ed estrae le foto buone, ed inizia ad emergere il lavoro fatto con il 35mm. Proseguendo la selezione credo che la tendenza andrà sempre più a favore di questa lente.
 Altre cose che saltano all'occhio da questi numeri è che sia il drone che il 20 mm li ho usati davvero poco, anche se ci sono foto interessanti. E poi si vede che l'800 ha un tasso di successo molto modesto, infatti mentre le selezionate come buone del 100-400 sono circa 1 su 10, con l'800 si scende a 1 su 20 ed è anche naturale visto il tipo di lunghezza e la costruzione di questa lente. Non ho nominato il 135 f2 e lo faccio adesso, perché è stato un bel jolly, nel senso che l'ho usato sempre in tutti i contesti. Non ci ho fatto tante foto ma quelle venute sono splendide. Uno dovrebbe sempre avere un 135 con se, che siano persone per strada, animali, dettagli o paesaggi in campo lungo, cosa non esce da quel vetro… le fotocamere dovrebbero essere vedute in kit con il 135mm.
 “ Cosa hai trovato più interessante dal punto di vista dei luoghi visitati? Le grandi città, i luoghi di spiritualità, i piccoli paesi o gli ambienti naturali di Okkaido? E in quali di questi luoghi ci sono maggiori possibilità e potenzialità fotografiche? „ Alberto.. giuste domande, interessanti. Risponderò più in dettaglio dopo, cmq c'è per tutti i gusti, anzi il problema se mai è cosa NON fotografare, cioè decidere di concentrarsi su qualcosa e cercare di farne una storia. cmq se devo dire due cose che fotograficamente mi restano dentro ti dico il mercato del pesce di Tokyo, e le coste di Hokkaido, dove ci sono tanti animali incredibili “ bel viaggio e bella coppia serena „ grazie Giovaz |
| inviato il 01 Giugno 2024 ore 8:54
Rivalutando le tue scelte avresti preferito un' attrezzatura differente? |
| inviato il 02 Giugno 2024 ore 8:27
Ciao Giovanni, grazie per la descrizione super dettagliata, sono queste le piccole attenzioni quotidiane che mi fanno apprezzare i giapponesi. |
| inviato il 02 Giugno 2024 ore 17:15
Molto bella quella del cimitero, anche se magari con il 135 f/2 veniva ancora meglio! Anch'io possiedo quella lente e nonostante sia un po' datata regala scatti che hanno ancora una specie di magia... |
| inviato il 02 Giugno 2024 ore 23:47
Gran bel racconto, complimenti. Anche io in Giappone ho portato il 35 f1.4 Art e il 135 f2 e anche io ho trovato, a giungo, caldo e cielo bianco. Paese meraviglioso, l'ho ritrovato nei tuoi scatti |
| inviato il 03 Giugno 2024 ore 8:25
“ Rivalutando le tue scelte avresti preferito un' attrezzatura differente? „ direi di no. l'attrezzatura era giusta, e come dicevo il punto non è fotografare tutto, ma fare alcune foto buone. su questo non prescindo dai fissi luminosi, in cui oltre ad una pulizia di fotogramma eccezionale, puoi sempre giocare con la profondità di campo per staccare gli oggetti tra loro. roba che non fai mai con uno zoom. poi se vogliamo fare il pelo nell'uovo ti posso dire che col senno di poi sostituirei il 20 ART con qualcosa di più piccolo e leggero. non patirei mai senza un grandangolo sotto il 35mm però qualcosa di meno impegnativo. avrei anche voluto avere un obbiettivo più prestazionale del 800:11, che certo ha i suoi limiti, tipo un 500:4 o 600:4 con moltiplicatori ma sarebbe stato tutto un altro viaggiare, anche solo per la questione peso. con l'800 è stato molto più piacevole e molto facile. per un prossimo viaggio, focalizzato all'avifauna, adesso che so come funziona là, potrei pensare si portare un super tele vero. per il resto avrei voluto spesso una più luce più bella (che c'è stata quasi mai) e aria più terza. ma il clima quello è. “ queste le piccole attenzioni quotidiane che mi fanno apprezzare i giapponesi. „ eh si. amano le cose fatte bene e li apprezziamo per questo “ quella lente e nonostante sia un po' datata regala scatti che hanno ancora una specie di magia... „ l'idea che le cose nuove siano migliori di quelle vecchie è pura superstizione. è un idea inventata per farti spendere per cose che non hai bisogno. il 135:2 è una lente eccezionale, lo era quando uscì e lo è oggi. e poi ha peso e forma che lo metti ovunque. “ Paese meraviglioso, l'ho ritrovato nei tuoi scatti „ Grazie Axl. dettagli del tuo viaggio ? |
| inviato il 03 Giugno 2024 ore 11:52
Concordo con la tua analisi. Ognuno di noi ha i propri gusti in fatto di ottiche. In un ipotetico viaggio in Giappone avrei portato uno zoom grandangolare, un ottica fissa luminosa ed il 70-300. Con questo corredo riesco ad essere leggero e a coprire i generi di mio interesse. Bella l'idea di portare anche la pellicola. Anch'io porto sempre con me un corpo 35mm, ma molto più compatto del tuo. La compattezza, senza tralasciare la qualità, per me, è fondamentale in viaggio. |
| inviato il 03 Giugno 2024 ore 11:53
il 35mm è già parecchio piccolo per me. la r6 con il 35mm la considero una compatta. vuoi che ti racconti di quando viaggio con il banco ottico ? |
| inviato il 03 Giugno 2024 ore 11:59
Capisco che siano ambiti molto diversi, ma secondo te un viaggio in Giappone vale più per l'ambito diciamo "urbano" (intendendo città, villaggi, usi e costumi...) o naturalistico? In quale delle due cose lo identifichi di più? |
| inviato il 03 Giugno 2024 ore 12:37
Alberto Dall'oglio, impossibile rispondere perchè dipende da quello che uno cerca per se stesso e la proprio fotografia. cmq provo a darti qualche altro elemento. il giappone per la maggior parte è un posto dove c'è principalmente gente, città, storia. la natura è schiacciata dall'industria e dell'antropizzazione. credo che anche che abbiano un pessimo rapporto con la natura selvaggia, che praticamente è assente a Honshu. hanno zoo e acquari ovunque ed anche i parchi naturali sono trattati come gli zoo a parte che gli animali non sono propriamente in gabbia. l'approccio moderno alle conservazione non è pervenuto. non esiste mangiare vegetariano o vegano. poi c'è la parte estrema di hokkaido in cui sei in norvegia e non più in giappone. è proprio un altro mondo e lì vedi cose incredibili. ci sono tantissimi animali e anche per noi molto rari o esotici, in un contesto davvero particolare. ma è una punta in uno stato intero. quindi visto che gli animali li puoi trovare anche altrove e forse anche natura più selvaggia, incontaminata e rispettata, mentre quella cultura lì c'è solo lì, io ti direi che un viaggio in Giappone vale soprattutto per la parte urbanizzata, per conoscere quella gente lì. però io tornerò presto a Hokkaido, perchè sono allergico alle città in genere, e perchè quella natura lì mischiata così intimamente con la vita dell'uomo e le sue attività, mi evoca un bisogno di racconto... |
| inviato il 03 Giugno 2024 ore 12:46
Grazie, mi hai dato un'ottima risposta! Ad Hokkaido la natura è quindi selvaggia? Gli animali sono in libertà anche se all'interno di parchi? Qual è dunque il fascino di questa lontana penisola che ti spinge a tornare? Scusa per le tante domande, ma sono un po' curioso visto che ho trovato in te una persona che ritengo molto competente... |
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