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Soluzione per ritrattistica "grande formato"


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avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2024 ore 18:17

Ed io non vorrei aver dato l'impressione di affossare una tua foto. L'ho presa ad esempio solo per fare una riflessione insieme.


Figurati, la foto la affosso io senza problemi :-). Sto imparando, non mi vergogno mica. Le osservazioni costruttive, come le tue, sono solo utili.

La vera maestria sta, come dici tu nell'illuminazione, che se non è tutto è il 90% (troppo?) dello foto. Nel ritratto, specie se non ambientato, deve essere impeccabile.


avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2024 ore 19:05

Probabilmente i numeri hanno ragione, personalmente credo che i numeri, i grafici, la Ai siano vuoti e inutili senza l'immaginazione e l'emozione.

Probabilmente disegnerei lo stesso bene con tutte le matite, alcune però guidano la mia mano e la mia anima. Probabilmente con qualsiasi sci scenderei bene sulle stesse piste, con qualsiasi moto farei le stesse pieghe, perché i numeri dicono questo!

Probabilmente con una buona post-produzioni possiamo fare tutto... sicuramente con una foto a fianco potremmo riprodurre gli stessi risultati, ma è altrettanto vero che le neuroscienze studiando il nostro cervello dimostrato altro. Imitare ciò che esiste è più facile che crearlo ex novo, ed ogni scatto è unico e nuovo se ha un progetto e un'anima.

Non basta lo strumento per ottenere certi risultati ma, in molti casi, è lo strumento che ci agevola e ci aiuta a raggiungerli. Il feeling, l'ergonomia ma soprattutto i vincoli ci sono da stimolo. Ovviamente non per tutti è così, per molti però lo è. Proviamo ad uscire con un unica focale fissa, scopriremo che potremmo odiarla o amarla... i numeri non potrebbero mai ammetterlo, soprattutto nel caso dell'amore. Amore che non è misurabile e non risponde ai numeri.

Magari Platon non vi piace, magari è anacronistico, ma è chiaro che il risultato che ottiene è legato ad un metodo e ad una ripetitività di gesti ed emozioni e strumenti che altrimenti non gli permetterebbero di entrare cosi nel profondo del proprio lavoro.


Stranamente usa certi strumenti e certi rituali. Il fatto stesso di scansionare un immagine per post produrre un immagine è parte di un metodo che il digitale potrebbe ottimizzare... i numeri lo dicono, i risultati, almeno per lui, probabilmente no.

È certo che il grande formato ha dei vantaggi, o magari no ma, se i risultati ci sono e si vedono, questi vantaggi sono reali.

avatarjunior
inviato il 29 Gennaio 2024 ore 19:59

La foto di Jack Nicholson è meravigliosa. Lui, l'espressione e la capacità del fotografo (grande) di saperlo ritrarre magistralmente.

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2024 ore 20:06

perché i numeri dicono questo!


purtroppo i numeri non dicono questo. I numeri contano e determinano un "meglio" ed un "peggio" oggettivo.

Tre vite fa progettavo e costruivo elettronica per barche a vela da corsa. Dopo anni passati a discutere con campioni veri su cio' che serviva per andare forte ed altrettanti passati in barca, con loro, per cercare di adattare al meglio il prodotto. Mi son ritrovato ad essere velista pure io... ed esserlo a livello di circuito mondiale.
Tutto questo per dire che:
I numeri contano e dicono sempre la verita' oggettiva. E' attraverso ai numeri che ottieni di avvicinarti al limite.

Ma, una volta raggiunto il limite, quello e' per tutti. Tutti seguono i numeri e tutti vanno forte uguale.
E quando tutti hanno lo stesso strumento, il migliore, a quel punto la differenza torna a farla l'uomo.
Il campione.
Quello che ad un certo punto abbandona i numeri per affidarsi all'intuito e, con un colpo da maestro, supera il limite.


Chi era che diceva che si arriva alla verita' anche con una scala sbagliata? Non ricordo... Forse Clausewitz..

avatarjunior
inviato il 29 Gennaio 2024 ore 20:10

Finalmente un 3D ricco di foto... e che foto, complimenti!

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2024 ore 20:30

Perdonami Salt, i numeri “contano”, banalmente contano in tantissimi ambiti, in quasi tutto ma, quando si parla di creatività e di risultati della creatività, l'oggettività inizia ad essere relativa.

Io non nego i numeri ma affermo con convinzione che ogniqualvolta si insuano in argomenti come quello qui trattato, vanno a depauperare il senso principale dell'analisi.

Se mi parli di nautica e di scafi è ovvio che i numeri contano

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2024 ore 20:44

1- Prendere una folding 4x5 e iniziare a scattare in BN sviluppando a casa... possibilita' sempre aperta, ma non proprio pratica..


Se vuoi, sto per vendere tutta l'attrezzatura Grande Formato, la cui componente principale è la Stenopeika 4x5 mod. Michelangelo (in iroko e fibra di carbonio) più tuuuuutti gli accessori e gli obiettivi immaginabili


avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2024 ore 21:31

quando si parla di creatività e di risultati della creatività,

quando parliamo di creativita' hai senz'altro ragione.
Quando parliamo di strumenti al servizio della creativita' (come potrebbe essere una fotocamera) i numeri tornano a contare. Altrimenti non pagheremmo duemila euro un pezzo di vetro.

Poi ovviamente, siccome il suddetto pezzo di vetro rasenta la perfezione, cerchiamo in ogni modo di ottenere risultati creativi degradandone le prestazioni MrGreen o sostituendolo con uno strapagato vecchio obiettivo tipo il trioplan Sorriso

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2024 ore 23:08

Se torniamo al ritratto di Nicholson (fatto da un fotografo di cui non ricordo ora il nome)


E stiquazzi.... Brigitte Lacombe.

Quisquilie.... MrGreen


avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2024 ore 23:38

Certo Salt, il problema è che non si può ridurre ad un “numero” l'estetica.

Ci sono migliaia di modelle con visi perfetti, con “numeri” fantastici ma, poi spunta quella con un leggero difetto al naso o con una distanza tra gli occhi fuori dalla media e lentiggini esagerate, e tutti la osservano e rimangono affascinati e attratti. Un disequilibrio bilanciato, un insieme di fattori indescrivibili e il suo “carattere” la rendono unica.

Il grande formato è antieconomico, meno preciso, i suoi numeri possono essere imprecisi ma l'estetica delle immagini che produce è in qualche modo più affascinante.
La puoi ottenere con altro, la puoi imitare, ma con l'MF ti viene più naturale.
Ci sono fotografi che vivono tutto questo, che hanno bisogno di questo e altri no.

Se chiedi loro di darti una definizione, ti daranno una risposta che non si basa sui “numeri”.
Se dici loro che con una serie di scatti è una buona PP puoi ricreare quei risultati, ti risponderanno che loro lo ottengono con uno scatto e con tanta esperienza.

La tecnologia offre molto, per carità, ma alcune cose possono arrivare con altro.

C'è chi dice che i colori Leica non esistono, c'è chi dice che li puoi riprodurre con un profilo in PP e c'è chi li ottiene usando Leica.

A mio modo di vedere, la qualità del medio formato, nel ritratto e nello still life è tangibile.




avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2024 ore 23:40

Adoro alcuni ritratti di Avedon.

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2024 ore 9:30

Quisquilie.... MrGreen

no non sono quisquilie.. infatti si dimentica il nome Sorrisoma si ricorda il ritratto. Si riconosce la mano. (e penso che questo sia il miglior complimento che si possa fare ad un fotografo)


C'è chi dice che i colori Leica non esistono, c'è chi dice che li puoi riprodurre con un profilo in PP e c'è chi li ottiene usando Leica.


stiamo dicendo la stessa cosa.


Se dici loro che con una serie di scatti è una buona PP puoi ricreare quei risultati, ti risponderanno che loro lo ottengono con uno scatto e con tanta esperienza.


Che dire? hanno ragione.

Hanno ragione fino a quando non tentano di affermare che, il loro, e' l'unico metodo possibile. Che tutto il resto non esiste.


Ma il punto vero e' che alla fine i numeri ti portano vicinissimo alla perfezione. E ci portano chiunque li ascolti. Perche' sono numeri e non fanno distinzioni. Segui i numeri e ti troverai in gran compagnia MrGreen.



Ora, quando qualcuno mi dice che leica +velvia migliora il suo modo di fotografare, io penso che sia alla ricerca di perfezione e sia pronto per finire nella massa.(si, anche un leica abbinato ad una velvia sono numeri)

Non e' che leica + velvia sia la soluzione trasversale per tutte le situazioni di scatto. Se accettiamo il fatto che abbia un timbro particolare.. dobbiamo accettare il fatto che quel timbro sia visibile e vada a MARCHIARE ogni scatto.

Ora il gusto della menta e' gradevole, ma non su un piatto di polenta concia.










avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2024 ore 9:32

Il grande formato è antieconomico,

boh, un sinar f 400€, un 150mm 300€ (un apo-qualcosa picco di produzione di fine anni 90 costa meno di un top di gamma per digitale, comunque), qualche chassis, diciamo mille euro per iniziare tutto compreso.
pellicole foma un euro l'una, ma usiamo le ilford che almeno non hanno difetti: 2€ l'una.
un po' di soldi in sviluppo, diciamo due euro a pellicola per essere larghi.
lo scanner: 1000€ buono. Oppure 2-300€ per acchittarvi la digitale vecchia e fotografare i negativi.

una fuji xt5: 2500€.
una sony qualcosa: da 2500 a 4500€, tralasciamo le più fighe.
una gfx che sembra essenziale per stare qua sopra: lol, lasciamo stare.
obiettivo mediotele meglio del kit: da 1500€ in su
un pc per gestire dei file impegnativi senza diventarci vecchi: diciamo 1000€ pro-quota (perché lo usate anche per altro, siamo buoni e facciamo finta che per il file di riepilogo delle bollette vi serva proprio quel 32gb di ram e i7-12xx che vi siete appena comprati con quel 27'' 100% d3), lasciamo perdere i 200€/anno di adobe.

Diciamo 2000€ di costi fissi per la pellicola [meno in realtà] , diciamo 5000€ per la digitale [di più in realtà] .
Nella differenza ci stanno 700 pellicole scattate e sviluppate, oppure avendo lo spazio meno pellicole ma un ingranditore e un po' di carta.

Lo so, il digitale c'è anche usato. Lo so, potete anche scattare con roba scarsa e avere ottimi risultati. L'antieconomicità io però non la vedo mica, no?

(Con l'8x10 la differenza si riduce un po', diciamo il doppio per camera+lente, 8€ l'una la pellicola, lo sviluppo costa il quadruplo, ma allora facciamo il giochetto confrontandolo solo con roba top)

avatarjunior
inviato il 30 Gennaio 2024 ore 11:06

Concordo con Tykos,

io scatto circa 100-150 piane (4x5) l'anno, e a 2e l'una parliamo di una cifra ragionevole, considerando l'investimento di 2000-2500e fatto.

Un corredo digitale costa di più e comunque scattando sempre in raw, ho visto che gli hard disk (sempre doppi) per archiviazione non te li regalano.

Chiarimente il grande formato ha un utilizzo più ristretto e non ha lo stesso campo di applicazione di una mirrorless.

La stampa poi ha lo stesso costo in digitale ed in analogico, quindi per chi vuole provare il grande formato non vedo una grande barriera in ingresso.

Al massimo vedo un tasso di abbandono alto perchè non si ha, di solito, la costanza necessaria per raggiungere risultati di livello. Con il digitale è molto più semplice essere soddisfatti del risultao (che per quanto mi riguarda sarà la stampa).

avatarsupporter
inviato il 30 Gennaio 2024 ore 11:43

l'abbandono alto per me dipende da una mancanza di apprendimento dopo molti anni di digitale, si parte subito con il botto GF MF, mentre sarebbe più semplice cominciare con il 135 36 pose, molte foto buttate ma qualcuna buona piano piano esce, poi si passa al formato superiore, anche perché con lo scatto si è solo a metà dell'opera, poi viene lo sviluppo e il grado di contrasto che vuoi dare nel tirare e spingere



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