| inviato il 06 Agosto 2023 ore 16:11
Grazie Alberto, decisamente utile, provvedo a integrare |
| inviato il 06 Agosto 2023 ore 17:46
"Mi chiedo quanti utenti di juza fanno così ?"... nessuno, la liberatoria dal mio punto di vista è essenziale solo in alcuni casi finché si resta in ambito amatoriale. Per quanto riguarda invece le pubblicazioni a scopo commerciale è parte integrante del lavoro. |
user109536 | inviato il 06 Agosto 2023 ore 18:37
Mi sembra che la liberatoria renda tutta l'operazione molto formale mentre il ritratto, in qualsiasi situazione, dovrebbe essere il risultato di un rapporto tra fotografo e fotografata (o) che va oltre gli aspetti tecnici e burocratici. Per me è così e me lo gusto e il consenso arriva sempre con soddisfazione reciproca. |
| inviato il 06 Agosto 2023 ore 18:50
“ Ogni utente è responsabile delle foto che carica e deve assicurarsi che siano nel pieno rispetto della legge. Nelle foto che ritraggono persone, l'autore della foto deve essere in possesso della liberatora, nei casi in cui questa è richiesta dalla legge. „ Questo è quanto scritto nella sezione privacy di JuzaForum. Non si va a interpretazione. “ Mi chiedo quanti utenti di juza fanno così ? „ Non è che, dato che ci sono persone che delinquono, la legge è abolita o inefficace. Nè è una scusante o attenuante, tanto più sotto il profilo giuridico, seguire gli eventuali cattivi esempi. Certo, i controlli sono pochi e quindi le probabilità di farla franca giocano a proprio favore. Accettare o meno il rischio di guai giudiziari è una scelta personale. Come tale mi astengo da ogni commento in proposito. “ la liberatoria dal mio punto di vista è essenziale solo in alcuni casi finché si resta in ambito amatoriale „ La liberatoria, con soggetto riconoscibile, è sempre essenziale e obbligatoria e dovrebbe essere redatta a norma di legge. In ambito amatoriale (il regolamento UE parla di "carattere esclusivamente personale o domestico") e laddove non c'è alcuno scopo di lucro è possibile, con rischio ragionevole (ragioni espresse in commenti precedenti), farsi rilasciare una liberatoria, sempre in forma scritta (anche Whatsapp), in maniera più informale, tale comunque da poter dimostrare la propria buona fede nell'utilizzo esclusivamente amatoriale della foto. NOTA FINALE : quanto scritto e detto, anche precedentemente, vale nell'alveo di attività svolte all'interno dell'Unione europea e quindi soggette al regolamento comunitario 679/2016 e alle relative leggi nazionali discendenti. |
user109536 | inviato il 07 Agosto 2023 ore 6:50
Quello che faccio io è in pratica un TF, non girano soldi ma solo immagini che le due parti usano come vogliono. Stamattina ad esempio ho visto su Istagramm l'annuncio di un concerto con due foto della solista che ho fatto alcuni mesi fá. Adesso con le medesime foto o con altre farò anch'io un po' di marketing del concerto. Avevo il consenso ? Certo, per averlo è bastato un messaggio via Istagramm, una stretta di mano prima del concerto e l'invio dei file. Là liberatorio o consenso può avere anche forme molto semplici |
| inviato il 07 Agosto 2023 ore 7:52
@Madrano, se ho capito bene lei vive in Svizzera e sotto le regole svizzere che evidentemente sono diverse da quelle europee. Per favore, non confonda le idee a chi vive e lavora in Italia e nell'Ue, che ê soggetto a regole stringenti. Queste regole, piaccia o non piaccia, vanno seguite. In Europa il TF è legalmente valido tra due professionisti o comunque partite iva, per cui vi è uno scambio reciproco di tempo lavorativo, in cambio del libero utilizzo da parte di entrambi del risultato del lavoro. Anche il TF, essendo uno scambio tra professionisti, va contrattualizzato a norma di legge. Lei si regoli come crede ma non confondiamo le idee a chi vuole ottemperare alle norme europee. |
| inviato il 07 Agosto 2023 ore 9:03
@Alberto, grazie delle info, ci sono delle situazioni dove è difficile se non impossibile avere la liberatoria. Però ti faccio un caso di ieri.. evento culturale festa dell'indipendenza di un paese latino - presenti diplomatici e vari gruppi folcoristici - artisti cantanti etc (e qui nessun problema).. diretta tv - 2 camere fisse 3 mobili - 2 fotografi - 10.000 presenze (stimate). Naturalmente 10.000 telefonini. Una cosa che dovevo fare (tra le altre).. girare e fotografare gruppi familiari o caratteristici (venivo chiamato per fare foto in ogni momento anche per fotografare bambini/2 -non pubblico foto di piccoli -) e quindi? Sergio |
| inviato il 07 Agosto 2023 ore 9:39
@Serall47 Vediamo il caso specifico, un evento pubblico: 1) sei il fotografo della manifestazione, pagato per realizzare foto e cederle solo ed esclusivamente all'organizzazione. In questo caso, immagino, ci sarà la cessione da parte tua dei diritti d'autore delle foto. Non sarai più quindi il proprietario delle foto e non le potrai più neanche tenere salvate sui tuoi hard disk. Chi acquisisce i diritti, per utilizzarle a scopo commerciale, dovrà ottenere le liberatorie. Ovviamente il contratto iniziale tra te e l'organizzazione deve prevedere proprio questo: cessione diritto d'autore. 2) sei un fotografo freelance, che cede lo sfruttamento della foto, non quindi i diritti sulla foto, a terzi. Non solo ed esclusivamente all'organizzazione dell'evento. La proprietà della foto rimane tua. Dovrai avere le liberatorie perchè la cessione da parte tua dello sfruttamento delle foto è a scopo di lucro e perchè chi riceve da te le foto le possa utilizzare per scopi commerciali. In questo caso il contratto è una cessione/diritto allo sfruttamento della foto nella misura decisa dai contraenti. 3) sei un fotografo che lavora per un mass media soggetto alla legge sulla stampa. In questo caso, per le foto pubblicate sul media (con l'esclusione dei minori), non serve liberatoria nella misura in cui la foto ha carattere cronicistico. Spero di essermi spiegato chiaramente. |
| inviato il 07 Agosto 2023 ore 11:24
@Alberto.. grazie... principalmente caso 3 (oltre per agenzia stampa coorganizzzatrice dell'evento x social -magazine -etc) |
user109536 | inviato il 07 Agosto 2023 ore 17:19
Alberto non credo che in Europa un privato non possa fare foto a qualcuno, con il suo accordo naturalmente, e dargliele in modo che le possa usare. Forse ho sbagliato a chiamarlo TF ma in pratica è la stessa cosa ed è quello che faccio io. |
| inviato il 07 Agosto 2023 ore 17:35
Non confondiamo il fotografare e il pubblicare. In Italia (e credo in tutta Europa) io posso fotografare chiunque se in luogo pubblico. Per la pubblicazione invece ci sono una serie di limiti e di regole (chi è il fotografato, cosa sta facendo, se è il soggetto della foto, in quale contesto si trova) |
| inviato il 07 Agosto 2023 ore 19:05
“ Non confondiamo il fotografare e il pubblicare. „ Madrano, Carlopi ha perfettamente ragione. E il pubblicare va inteso come diffondere, attraverso i più svariati mezzi, cartacei o web. Fotografare in luoghi pubblici si può, diffondere non si può senza il consenso del fotografato (liberatoria/privacy), con poche eccezioni, una delle quali è la libertà di stampa (ma vale solo per testate giornalistiche e nei limiti dell'esigenza cronicistica). Ovviamente ci sono limiti molto più stringenti per i minori e per immagini che offendono il pubblico decoro o che sono in contrasto con la dignità della persona. Lei, @Madrano, fotografa ma anche diffonde le sue foto sui social o in mostre. Quest'ultima attività, in Europa secondo le leggi correnti, è possibile solo previa liberatoria. Liberatoria che, lo ripeto per l'ultima volta, può essere più informale, con rischi limitati, per un uso esclusivamente amatoriale. Liberatoria che deve essere formale e a norma di legge per usi commerciali o a scopo di lucro. E, almeno in Italia, non basta che non ci sia passaggio di denaro ma occorre che l'attività sia scollegata da qualsivoglia fonte reddituale o benefit ("carattere esclusivamente personale o domestico"). Ovviamente nulla vieta che lei, @Madrano, possa dare le foto che fa al fotografato il quale, in assenza di liberatoria, è l'unico autorizzato a diffonderle. E lei, senza una liberatoria/privacy, può invocare ben poco, giuridicamente parlando, poichè il suo atto di cessione è inteso come liberale e gratuito, poichè lei è una amatore (no fine di lucro). Mentre il fotografato potrebbe richiederle del denaro per la diffusione delle sue foto. La liberatoria/privacy, ancorchè burocratica, tutela entrambi i soggetti: fotografo e fotografato. In assenza di liberatoria/privacy la legge europea interviene difendendo e proteggendo esclusivamente il fotografato. Ha perfettamente ragione @Istoria, o il suo amico: la legge in Europa è fatta per la tutela della persona. |
user109536 | inviato il 07 Agosto 2023 ore 22:25
Alberto io mio muovo in questo contesto che rispetto alla lettera e che non credo sia nella sostanza molto diverso dalle norme EU www.edoeb.admin.ch/edoeb/it/home/datenschutz/internet_technologie/umga In concreto: fotografo e diffondo le foto sui social con il consenso di chi ho fotografo che fa altrettanto con il mio consenso ( capitato pochi minuti fa con un semplice scambio di messaggi ), idem per mostre e concorsi. |
| inviato il 08 Agosto 2023 ore 7:19
@Madrano, lei vive in SVIZZERA e fa bene a seguire le regole svizzere. Premesso che non conosco tali leggi,gli studi legali con cui collaboro mi hanno sempre detto che posso adottare le prassi aziendali UE anche per la Svizzera. Le dico che, in ITALIA e nell'UE, il comportamento da lei attuato é accettabile, quindi non regolare ma con rischi moderati, in ambito amatoriale. È irregolare, con elevati rischi di guai giudiziari, per scopi commerciali o comunque a fini di lucro. Spero ora sia chiaro. |
user109536 | inviato il 08 Agosto 2023 ore 7:58
Chiarissimo grazie |
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