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Intervalloo con aneddoto un po' cosi'. Nel 1998 (credo) passo' a suonare a Piacenza la cantante Elisa, che a quei tempi, pur non propio esordiente, nella scena della musica pop italiana era ancora solo "quella che canta in inglese".
Era la fine di settembre e il concerto gratuito sotto le mura cittadine attiro' una calca mica da ridere. In mezzo alla folla c'era anche la nostra compagnia di merdallari, perche' tanto di sabato sera a Piacenza l'alternativa sarebbe stata andarsi a ubriacare guardando le auto in tangenziale.
Inutile dirlo, eravamo gia' belli carichi a inizio concerto. Elisa suono' per un buon paio d'ore, ma mentirei se dicessi di ricordarmi cosa o come - credo sia stata brava comunque. A fine concerto smonto' dal palco e si mise a camminare tra il pubblico facendo autografi. Ovviamente anche noi decidemmo di farcelo fare (e perche' no), quindi ci facemmo avanti con le nostre facce sconvolte e le nostre bottiglie di Tuborg da 66. Insomma a un certo punto io (pertica scheletrica con la testa rasata a la maglietta dei Cannibal Corpse) mi ritrovo davanti sto scricciolo di ragazza infagottata in una felpa grigia oversize nonostante il caldo assassino. Ovviamente non ho un pezzo di carta, l'unica cosa contenente cellulosa che riesco a rimediare frugandomi addosso e' un pacchetto di Lucky Strike. Glie lo porgo. Lei non si scompone, mi fa un bel sorriso e mi autografa il pacchetto... scrivendo il suo nome e disegnandoci attorno un pentacolo con una croce rovesciata per lato e 666 in basso. Commozione ed entusiasmo dei presenti. Lo conservo come una reliquia in un cassetto a casa dei miei in Italia.
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Venti minuti dopo stavamo scappando alla disperata perche' uno dei nostri, nel delirio alcolico, aveva deciso di mettere in scena un reenactment dei romanzi di Sven Hassel, cosa che comporto' lanciare un sampietrino contro una Panda della municipale urlando cose a caso sui russi, i T34 e la strada per Beketovka.
Che poi a dirla tutta certe se canzoni neanche ci dispiacevano, anche se non era una cosa che avremmo ammesso da sobri o senza ferri roventi sulle piante dei piedi.
Comunque, basta discorsi di donne e romanticume vario; torniamo a parlare del demonio. Mi fa specie che in sei iterazioni del topic ancora nessuno abbia citato LUI (non dico LORO perche' i Dissection erano Jon Nodtveidt e viceversa).
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