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risoluzione e la distanza di giusta-visione


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user225138
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inviato il 07 Gennaio 2022 ore 14:54

Rimango convinto che gli Autori (quelli veri, non chiunque abbia un account Istagram) pensano l'immagine in funzione di un punto di vista unico e ben determinato.

Mi viene in mente un altro parallelo musicale: Adele ha chiesto ed ottenuto da Spotify di eliminare, per i suoi album, la funzione "shuffle" (riproduzione casuale dei brani) perché a suo avviso se si ascolta un album intero bisogna rispettare l'ordine delle tracce scelto dall'autore.

avatarsenior
inviato il 07 Gennaio 2022 ore 20:21

Io rimango convinto che molti dei fotografi della scuola di Düsseldorf che espongono stampe di 2,6mt di lato sappiano benissimo che chi guarda guarderà la composizione nel suo insieme e poi andrà ad avvicinarsi e stampano a risoluzione elevatissima proprio per quello, invitano esplicitamente lo spettatore anche ad entrare nell'immagine. Altrimenti stamperebbero 3200x2400 pixel come suggerisce il signore Sardoè.

avatarsenior
inviato il 07 Gennaio 2022 ore 20:46

Io rimango convinto che molti dei fotografi della scuola di Düsseldorf che espongono stampe di 2,6mt di lato sappiano benissimo che chi guarda guarderà la composizione nel suo insieme e poi andrà ad avvicinarsi e stampano a risoluzione elevatissima proprio per quello, invitano esplicitamente lo spettatore anche ad entrare nell'immagine. Altrimenti stamperebbero 3200x2400 pixel come suggerisce il signore Sardoè.


Se osservi la fotografia a schermo puoi fare il gioco delle due risoluzioni perché la scheda grafica adatta le dimensioni (scempiandoti l'immagine con una interpolazione che quasi mai funziona come un binning*). Ma se hai una stampa allora c'è soltanto una distanza di giusta visione, e se malauguratamente hai stampatp a 300dpi per 2,6 metri di lato, avrai davanti agli occhi un 'oggetto visivo' fastidiosissimo da guardare, e la scuola verrà ribattezzata: M - Il mostro di Düsseldorf! MrGreen

* Non discuto che si possa comunque giudicarla 'gradevole', ma io vengo dal Foveon e trovo che già il Bayer inventa l'informazione quindi non è proprio il caso di fargliela reinventare una seconda o terza volta. Diciamo che vorrei fare nel digitale, per quel che è possibile, ciò che fa Guido Guido con le sue fotografie: stampa a contatto.

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