| inviato il 15 Febbraio 2021 ore 15:47
Anche le mie erano fine '70 e soprattutto inizi '80 |
user120016 | inviato il 15 Febbraio 2021 ore 16:41
Ciao. Non vorrei darti una delusione ma l'Agfa Process 41 (AP-41) è fuori produzione da alcuni decenni e trovarlo in giro è una lotteria.
Ad ogni modo, perso per perso, si può provare con l'E6 (dubito possa funzionare) o, in estrema ratio, con uno sviluppo per il BW, sperando che il fissaggio possa rimuovere i copulanti dallo spessore del film.
Se viene, bene, altrimenti... L'immagine latente resterà tale a vita... |
| inviato il 15 Febbraio 2021 ore 17:37
Comunque la durata nel tempo dei colori è sempre un po' un terno al lotto.
A parte le Kodachrome, che sono di fatto inalterabili allo scorrere del tempo seppure al prezzo di una estrema cautela in fase di proiezione, in pratica bisogna proiettarle poco, giusto il minimo indispensabile, e adottare proiettori che assicurino una ottima ventilazione e soprattutto bisogna usare in pianta stabile il filtro anticalore, ebbene a parte esse le Ektachrome non pare diano problemi, le Fujichrome men che meno, le Agfachrome mostrano una certa, sistematica tendenza al viraggio cromatico, le Ilfochrome e le 3M/Scotchrome/Solaris durano si e no dieci anni mentre le Perutz Chrome infine pur durando qualcosa in più non credo resistano oltre una quindicina d'anni.
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| inviato il 15 Febbraio 2021 ore 17:57
Parlando di tutt'altro supporto il Cibachrome (quindi stampa) credo sia stato il top.
Mi ero dilettato a stampare in proprio delle dia con quel sistema della Ilford e ricordo che garantivano una durata perssochè eterna.... era vero! Ho ancora adesso delle foto sviluppate una quarantina di anni fa appese (quindi esposte alla luce) tutt'ora perfette
Il guaio è che costava un botto.
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| inviato il 15 Febbraio 2021 ore 18:34
Vero Gian Carlo, il Cibachrome di fatto è eterno.
Le mie prime stampe Cibachrome risalgono al 1984 e le tengo incorniciate e appese sulle pareti di casa... manco a dirlo sono perfette. |
| inviato il 15 Febbraio 2021 ore 18:35
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| inviato il 15 Febbraio 2021 ore 19:47
Ho stampato anche io in Cibachrome, però (al solito) lo facevo da me e non lo affidavo ad un laboratorio. Avete ragione, Paolo e Gian Carlo, costava tantissimo e, all'inizio, era anche un po' tossico: si diceva di non scaricare i liquidi nei tubi del lavandino (e dove altrimenti?) E poi il problema a stampare in casa era la poca costanza dei risultati e le stampe non proprio perfette. Dopo un po' ho abbandonato. Ma avete senz'altro ragione: ho ancora delle stampe fatte da me per niente cambiate dopo tanti anni. Però devo dire una cosa: ho delle stampe fatte da me in digitale con una stampante a pigmenti (La Epson R2400 a 8 inchiostri). Alcune in cornice in una veranda perennemente esposte alla luce da 15 anni e non sono per niente cambiate. Chi lo sa? Forse dureranno quanto le Cibachrome? Io probabilmente non lo saprò mai! |
| inviato il 15 Febbraio 2021 ore 20:32
Non esagerare Claudio... lo verificherai da te stai tranquillo |
| inviato il 15 Febbraio 2021 ore 21:39
La carta Cibachrome conteneva i colori a strati e il processo (utilizzando acidi potentissimi, se non ricordo male c'era anche soda caustica o roba del genere) toglieva l'eccesso.
Pensate che in cantina ho ancora una Hobby Lab che era una sviluppatrice rotante motorizzata e termostatata e tutti i filtri originali della Ilford per l'ingranditore! |
| inviato il 17 Febbraio 2021 ore 19:41
Ho anche io ancora i filtri e il drum che però era motorizzato....a mano! |
| inviato il 17 Febbraio 2021 ore 20:14
Dell'agfa mi piacevano le dia in B/N scala. |
user120016 | inviato il 17 Febbraio 2021 ore 21:31
Una roba tipo questa?
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| inviato il 17 Febbraio 2021 ore 22:15
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| inviato il 17 Febbraio 2021 ore 22:16
Un "piccolo"laboratorio |
user120016 | inviato il 17 Febbraio 2021 ore 23:22
È un pezzo della mia camera oscura... Quella in fondo è l'ideale per il cibachrome... Oltre che per un bel po' di altre mansioni...  |
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